Ho da poco una caldaia a condensazione senza produzione di ACS.
Ha la valvola a tre vie che separa la mandata del riscaldamento da quella che va al boiler per l'ACS (già presente precedentemente nell'impianto).
L'impianto è a radiatori in ghisa, e funziona a circolazione naturale (c'è anche una pompa con bypass che si può attaccare all'occorrenza, ovviamente obbligatoria quando si vuole riscaldare il piano terra). Il piano terra è disabitato quindi normalmente si usa la circolazione naturale.
Nell'impianto adesso c'è un separatore idraulico appena fuori dalla caldaia, poi i tubi proseguono nelle direzioni originarie.
Ho notato che il ritorno del primario è più caldo del ritorno del secondario, penso quindi di trovarmi nella situazione raffigurata qui sotto (è un'immagine trovata in rete).

T1: mandata primario T2: ritorno primario T3: mandata secondario T4: ritorno secondario
Toccando i tubi con le mani si capisce male, il primario mi sembrava che scottasse quanto la mandata e quindi mi sono preoccupato. Ho comprato dei termomentri a contatto e ho scoperto che non è così (per fortuna la mia mano si sbagliava!) ma comunque una differenza c'è.
Evidentemente anche con la spinta minima della pompa interna della caldaia il flusso T1->T2 (che scende lungo il separatore) mi fa tornare dell'acqua calda su T2, più calda di T4.
Ormai è un brutto momento per fare prove perché ormai il riscaldamento è spento, ma qualche ora di valutazione l'ho fatta ugualmente.
Il risultato è stato questo: con T1=55, T4=36, e sarebbe buono da mandare nella caldaia a condensazione. T2 però, a causa del ricircolo interno al separatore, è 40-41.
Mi chiedo una cosa: questi 4-5 gradi in più quanto possono influire nella minor condensazione e quindi nei consumi della caldaia?
Ha la valvola a tre vie che separa la mandata del riscaldamento da quella che va al boiler per l'ACS (già presente precedentemente nell'impianto).
L'impianto è a radiatori in ghisa, e funziona a circolazione naturale (c'è anche una pompa con bypass che si può attaccare all'occorrenza, ovviamente obbligatoria quando si vuole riscaldare il piano terra). Il piano terra è disabitato quindi normalmente si usa la circolazione naturale.
Nell'impianto adesso c'è un separatore idraulico appena fuori dalla caldaia, poi i tubi proseguono nelle direzioni originarie.
Ho notato che il ritorno del primario è più caldo del ritorno del secondario, penso quindi di trovarmi nella situazione raffigurata qui sotto (è un'immagine trovata in rete).
T1: mandata primario T2: ritorno primario T3: mandata secondario T4: ritorno secondario
Toccando i tubi con le mani si capisce male, il primario mi sembrava che scottasse quanto la mandata e quindi mi sono preoccupato. Ho comprato dei termomentri a contatto e ho scoperto che non è così (per fortuna la mia mano si sbagliava!) ma comunque una differenza c'è.
Evidentemente anche con la spinta minima della pompa interna della caldaia il flusso T1->T2 (che scende lungo il separatore) mi fa tornare dell'acqua calda su T2, più calda di T4.
Ormai è un brutto momento per fare prove perché ormai il riscaldamento è spento, ma qualche ora di valutazione l'ho fatta ugualmente.
Il risultato è stato questo: con T1=55, T4=36, e sarebbe buono da mandare nella caldaia a condensazione. T2 però, a causa del ricircolo interno al separatore, è 40-41.
Mi chiedo una cosa: questi 4-5 gradi in più quanto possono influire nella minor condensazione e quindi nei consumi della caldaia?
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