Buongiorno a tutto il forum, vi leggo da tempo e volentieri!
Sebbene laureato in ingegneria so bene che qui troverò chi ne sa molto più di me in materia e che potrà darmi qualche consiglio.
L'input:
Dei miei parenti hanno necessità di cambiare la caldaia, quella attuale è "vetusta" tanto da avere difficoltà nell'ottenere i certificati necessari, inoltre è di una potenza tale (se ricordo bene >30kW) da richiedere prescrizioni noiose per la messa a norma. In breve, "s'ha da cambiare".
Situazione:
I parenti: voglia di spendere poca, in due hanno consumi gas/luce sui 3000€/anno, di cui l'aliquota luce al di sotto degli 800€. Insomma, consumi tranquilli con un'anomalia sulle spese di riscaldamento.
La casa: di oltre 25 anni fa, poco isolata (non chiedetemi dati più precisi), con chicche come il sottotetto non isolato (è in effetti rimasta incompleta), il seminterrato aperto (che ospita la caldaia), e la tromba delle scale stile "galleria del vento". Un boiler elettrico per l'ACS (che a quanto pare soddisfa egregiamente gli utenti), radiatori come terminali e, purtroppo, questa caldaia a gas dell'anteguerra.
Per sopravvivere d'inverno, termocamino acceso e la caldaia che viaggia agilmente sugli 80° di temperatura di mandata, causa terminali ad alta temperatura, un rendimento basso e, a quanto pare, un impianto di distribuzione da censura.
I miei parenti valutavano varie proposte su quale caldaia prendere e han chiesto a me...
Per iniziare ho risposto loro che, in ordine di importanza e come rapporto vantaggi/spesa avrebbero dovuto:
1) Prima di tutto isolare l'involucro, quantomeno la soletta del sottotetto e quella tra piano -1 e 0, anche in maniera abbondante. Questo avrebbe aiutato parecchio senza spendere milioni di Euro.
2) Far qualcosa per l'impianto di distribuzione. (La coibentazione della soletta -1/0 potrebbe anche bastare?)
Mi riprometto di ripassare da loro a discutere e nel frattempo arrivano i rappresentanti più disparati con le loro proposte.
Uno propone: "caldaia a condensazione e sei a posto"... Io delle soporifere lezioni al politecnico ricordo bene che tale tipologia di caldaia lavora da Dio a basse temperature, o comunque a DT ridotte... rispondo loro che secondo me è inadatta, lavorerebbe a rendimenti bassissimi.
Un altro, il nostro amico dell'ENI, dice: "non si preoccupi, pensiamo a tutto noi, le mettiamo un PDC aria-acqua (di non meglio precisata potenza, costo sui 9000€), con tanto di impianto fotovoltaico (di non meglio precisata potenza), così non pagherete più alcuna bolletta gas/luce, bensì pagherete a noi meno di 160-180€ al mese (effettivamente meno dei 250 di bolletta attualmente pagati) per X anni... blablabla detrazioni blablabla convenienza PREGOFIRMIQUI...
Fortunatamente non han firmato.
Premesso che i miei carissimi:
- non hanno la minima intenzione di cambiare i terminali
- con 70-80€ al mese di luce non hanno (giustamente) la minima necessità di mettere il fotovoltaico
- DEVONO cambiare la caldaia, e vorrebbe sfruttare l'occasione per migliorare un po' i consumi, ma senza svenarsi
Vi domando:
Sono io un bieco oscurantista a consigliar loro di e mettere una normale caldaia a metano a patto di isolare sottotetto e seminterrato, magari cambiando la porta che da sulle scale?
Piace a tutti l'idea dell'autosufficienza energetica, ma la PDC con che COP lavora a quelle temperature? Come per la caldaia a condensazione mi sembra la situazione peggiore per ricorrere ad essa, o quantomeno è avventato. Tra l'altro ci sono poi tutti i discorsi su consumi elettrici/linee/tariffe che sinceramente non conosco (anzi se qualcuno vuole darmi un'infarinata)
Che dite?
Sebbene laureato in ingegneria so bene che qui troverò chi ne sa molto più di me in materia e che potrà darmi qualche consiglio.
L'input:
Dei miei parenti hanno necessità di cambiare la caldaia, quella attuale è "vetusta" tanto da avere difficoltà nell'ottenere i certificati necessari, inoltre è di una potenza tale (se ricordo bene >30kW) da richiedere prescrizioni noiose per la messa a norma. In breve, "s'ha da cambiare".
Situazione:
I parenti: voglia di spendere poca, in due hanno consumi gas/luce sui 3000€/anno, di cui l'aliquota luce al di sotto degli 800€. Insomma, consumi tranquilli con un'anomalia sulle spese di riscaldamento.
La casa: di oltre 25 anni fa, poco isolata (non chiedetemi dati più precisi), con chicche come il sottotetto non isolato (è in effetti rimasta incompleta), il seminterrato aperto (che ospita la caldaia), e la tromba delle scale stile "galleria del vento". Un boiler elettrico per l'ACS (che a quanto pare soddisfa egregiamente gli utenti), radiatori come terminali e, purtroppo, questa caldaia a gas dell'anteguerra.
Per sopravvivere d'inverno, termocamino acceso e la caldaia che viaggia agilmente sugli 80° di temperatura di mandata, causa terminali ad alta temperatura, un rendimento basso e, a quanto pare, un impianto di distribuzione da censura.
I miei parenti valutavano varie proposte su quale caldaia prendere e han chiesto a me...
Per iniziare ho risposto loro che, in ordine di importanza e come rapporto vantaggi/spesa avrebbero dovuto:
1) Prima di tutto isolare l'involucro, quantomeno la soletta del sottotetto e quella tra piano -1 e 0, anche in maniera abbondante. Questo avrebbe aiutato parecchio senza spendere milioni di Euro.
2) Far qualcosa per l'impianto di distribuzione. (La coibentazione della soletta -1/0 potrebbe anche bastare?)
Mi riprometto di ripassare da loro a discutere e nel frattempo arrivano i rappresentanti più disparati con le loro proposte.
Uno propone: "caldaia a condensazione e sei a posto"... Io delle soporifere lezioni al politecnico ricordo bene che tale tipologia di caldaia lavora da Dio a basse temperature, o comunque a DT ridotte... rispondo loro che secondo me è inadatta, lavorerebbe a rendimenti bassissimi.
Un altro, il nostro amico dell'ENI, dice: "non si preoccupi, pensiamo a tutto noi, le mettiamo un PDC aria-acqua (di non meglio precisata potenza, costo sui 9000€), con tanto di impianto fotovoltaico (di non meglio precisata potenza), così non pagherete più alcuna bolletta gas/luce, bensì pagherete a noi meno di 160-180€ al mese (effettivamente meno dei 250 di bolletta attualmente pagati) per X anni... blablabla detrazioni blablabla convenienza PREGOFIRMIQUI...
Fortunatamente non han firmato.
Premesso che i miei carissimi:
- non hanno la minima intenzione di cambiare i terminali
- con 70-80€ al mese di luce non hanno (giustamente) la minima necessità di mettere il fotovoltaico
- DEVONO cambiare la caldaia, e vorrebbe sfruttare l'occasione per migliorare un po' i consumi, ma senza svenarsi
Vi domando:
Sono io un bieco oscurantista a consigliar loro di e mettere una normale caldaia a metano a patto di isolare sottotetto e seminterrato, magari cambiando la porta che da sulle scale?
Piace a tutti l'idea dell'autosufficienza energetica, ma la PDC con che COP lavora a quelle temperature? Come per la caldaia a condensazione mi sembra la situazione peggiore per ricorrere ad essa, o quantomeno è avventato. Tra l'altro ci sono poi tutti i discorsi su consumi elettrici/linee/tariffe che sinceramente non conosco (anzi se qualcuno vuole darmi un'infarinata)
Che dite?
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