Ciao a tutti,
sto finalmente cominciando a capirci qualcosa nel riscaldamento radiante, ma mi manca ancora una cosa.
Dopo svariate prove ho raggiunto due condizioni che mi permettono di avere più o meno gli stessi consumi.
1. Sonda esterna, termostati staccati, caldaia sempre in funzione con circolatore sempre acceso. Lavorando sulla curva ho 20°C costanti con consumo di circa 5mc di gas con T esterne da -2 a 4°C.
2. Sonda esterna, termostato ambiente a 20°C con circolatore che si ferma e riparte assieme alla caldaia. Temperature in casa oscillanti tra 19.7 e 20.2°C (inerzia) e consumi di 4,5 mc di gas.
La domanda che mi pongo ora è: nelle condizioni attuali quando la T in casa raggiunge il valore impostato nel termostato si stacca la caldaia e si ferma il circolatore. Così facendo quando riparte la caldaia la T di mandata è MOLTO bassa.
Se imposto in modo che il circolatore non si fermi mai, nemmeno in quelle 4/5 ore in cui la caldaia sta staccata che succede? E' meglio o peggio?
Grazie
Ivan
sto finalmente cominciando a capirci qualcosa nel riscaldamento radiante, ma mi manca ancora una cosa.
Dopo svariate prove ho raggiunto due condizioni che mi permettono di avere più o meno gli stessi consumi.
1. Sonda esterna, termostati staccati, caldaia sempre in funzione con circolatore sempre acceso. Lavorando sulla curva ho 20°C costanti con consumo di circa 5mc di gas con T esterne da -2 a 4°C.
2. Sonda esterna, termostato ambiente a 20°C con circolatore che si ferma e riparte assieme alla caldaia. Temperature in casa oscillanti tra 19.7 e 20.2°C (inerzia) e consumi di 4,5 mc di gas.
La domanda che mi pongo ora è: nelle condizioni attuali quando la T in casa raggiunge il valore impostato nel termostato si stacca la caldaia e si ferma il circolatore. Così facendo quando riparte la caldaia la T di mandata è MOLTO bassa.
Se imposto in modo che il circolatore non si fermi mai, nemmeno in quelle 4/5 ore in cui la caldaia sta staccata che succede? E' meglio o peggio?
Grazie
Ivan
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