Apro questa discussione con l'obiettivo di ottimizzare la gestione ed eventualmente portare qualche correzione all'impianto di riscaldamento/condizionamento del mio villino a tre piani. L'impianto realizzato dal costruttore, è composto da una caldaia a gas beretta allegra sinthesi da 29 e da una pompa di calore Carrier modello 30 AWH 008 HD; tutte e due le macchine sfruttano la stessa rete di tubazioni. Allego uno schema dell'impianto, che è diviso in 3 zone, una per piano, ciascuna regolata da un cronotermostato. Inoltre i tre bagni hanno un circuito separato dalle 3 zone e il funzionamento dei bagni è escludibile in estate azionando un comando che chiude le 3 elettrovalvole dedicate ai bagni. Nelle stanze ci sono fancoil e nei bagni scaldasalviette. In inverno io escludo dal circuito la PDC e funziona la caldaia a gas e in estate viceversa per il raffrescamento. Ovviamente si potrebbe far funzionare anche in inverno la PDC escludendo la caldaia ma fino ad ora l'ho fatto solo in prova. Avendo potenziato di recente l'impianto FV probabilmente proverò a sfruttare la PDC anche in inverno al limite quando fa meno freddo perché mi pare che oltre i 40° non riesce a riscaldare l'acqua.
Adesso che è parecchio freddo (sto a Roma), la caldaia è impostata con una T di uscita di circa 70 ° e da alcune prove ho visto che una volta che raggiunge in uscita questa temperatura, la caldaia stacca mentre continua a circolare l'acqua. quando l'acqua raggiunge i circa 50° la caldaia riparte di nuovo. Quindi sembrerebbe circa 20° di isteresi.
Quando in tutti e tre i cronotermostati ambiente viene raggiunta la temperatura desiderata, immediatamente la caldaia si spegne e pure la circolazione viene interrotta. Ho desunto queste cose in modo empirico, poggiando la mano sulla pompa e se qualcuno suggerisce un metodo più scientifico ne sarei grato.
Non mi dilungo in mille altri aspetti, come le sonde dei fancoil ecc (sulle quali sto approfondendo lo studio) . Intanto vi chiedo cosa ne pensate di un simile funzionamento? c'è qualche verifica più precisa da fare? Va bene impostare queste T°?
Adesso che è parecchio freddo (sto a Roma), la caldaia è impostata con una T di uscita di circa 70 ° e da alcune prove ho visto che una volta che raggiunge in uscita questa temperatura, la caldaia stacca mentre continua a circolare l'acqua. quando l'acqua raggiunge i circa 50° la caldaia riparte di nuovo. Quindi sembrerebbe circa 20° di isteresi.
Quando in tutti e tre i cronotermostati ambiente viene raggiunta la temperatura desiderata, immediatamente la caldaia si spegne e pure la circolazione viene interrotta. Ho desunto queste cose in modo empirico, poggiando la mano sulla pompa e se qualcuno suggerisce un metodo più scientifico ne sarei grato.
Non mi dilungo in mille altri aspetti, come le sonde dei fancoil ecc (sulle quali sto approfondendo lo studio) . Intanto vi chiedo cosa ne pensate di un simile funzionamento? c'è qualche verifica più precisa da fare? Va bene impostare queste T°?
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