Buongiorno, in seguito al guasto della caldaia e considerando che per il riscaldamento uso solo il termocamino ho deciso di sostituirla con uno scaldabagno a gas. Ho optato per il Sime Mini 12 BF ERP. Avendo anche un sistema solare per la produzione di ACS si è deciso di immettere in ingresso dello scaldabagno l'acqua in uscita dal boiler solare previo passaggio in una valvola miscelatrice termostatica tarata a 47°. Lo scaldabagno in questione è predisposto, a detta della casa, all'ingresso di acqua calda tra 35° e 65° ed è dotato di sonda in ingresso e in uscita. Inoltre, ha una funzione Auto che se la temperatura impostata è inferiore di 5° rispetto all'acqua in ingresso lo scaldabagno non si accende, se, invece, la temperatura impostata è di almeno 5° superiore esso si accende. Quindi, se per esempio io imposto una temperatura di 45° e l'acqua in ingresso è di 42° (sufficienti per una doccia) lo scaldabagno entra in funzione avendo una differenza di soli 3°.
La domanda che mi pongo è se tale condizione è dannosa per lo scaldabagno e se l'acqua in uscita viene scaldata per un delta T di 3°, quindi fino ai 45° impostati, o superiore?
E, se secondo voi, si potrebbe ottimizzare meglio riducendo al minimo l'intervento dello scaldabagno. Considerate che vivo in provincia di Trapani.
Faccio seguito a quanto scritto sopra sperando che qualche esperto voglia darmi una delucidazione. Poco fa ho effettuato una prova per misurare la temperatura dell'acqua in uscita dal rubinetto. Ho utilizzato un termometro digitale con sonda NTC immersa nell'acqua che scorreva in continuo. Inizialmente, con scaldabagno spento e temperatura dell'acqua nel boiler solare di circa 60° ho prelevato acqua dal rubinetto a 48,1°, quindi ho accertato il buon funzionamento della valvola miscelatrice termostatica tarata a 48°. Successivamente, ho accesso lo scaldabagno, ho regolato la temperatura a 47° e aperto il rubinetto. Ebbene, la sonda ha rilevato una temperatura crescente fino a circa 72°. Quindi significa che lo scaldabagno riscalda ulteriormente l'acqua fregandosene della temperatura impostata. La sonda in uscita dello scaldabagno non dovrebbe sentire la temperatura e modulare di conseguenza la fiamma?
Grazie
La domanda che mi pongo è se tale condizione è dannosa per lo scaldabagno e se l'acqua in uscita viene scaldata per un delta T di 3°, quindi fino ai 45° impostati, o superiore?
E, se secondo voi, si potrebbe ottimizzare meglio riducendo al minimo l'intervento dello scaldabagno. Considerate che vivo in provincia di Trapani.
Faccio seguito a quanto scritto sopra sperando che qualche esperto voglia darmi una delucidazione. Poco fa ho effettuato una prova per misurare la temperatura dell'acqua in uscita dal rubinetto. Ho utilizzato un termometro digitale con sonda NTC immersa nell'acqua che scorreva in continuo. Inizialmente, con scaldabagno spento e temperatura dell'acqua nel boiler solare di circa 60° ho prelevato acqua dal rubinetto a 48,1°, quindi ho accertato il buon funzionamento della valvola miscelatrice termostatica tarata a 48°. Successivamente, ho accesso lo scaldabagno, ho regolato la temperatura a 47° e aperto il rubinetto. Ebbene, la sonda ha rilevato una temperatura crescente fino a circa 72°. Quindi significa che lo scaldabagno riscalda ulteriormente l'acqua fregandosene della temperatura impostata. La sonda in uscita dello scaldabagno non dovrebbe sentire la temperatura e modulare di conseguenza la fiamma?
Grazie
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