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separatore idraulico, due collettori, temperature mandata e ritorno

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  • separatore idraulico, due collettori, temperature mandata e ritorno

    Vorrei chiarirmi qualche dubbio relativo al mio impianto di riscaldamento domestico, così configurato: sup. appartamento 180mq, caldaia a condensazione Vaillant da 30 kw, impianto a fan coil Aermec (9 fan coil in totale), due collettori separati per zona giorno e zona notte con tubazioni da 1" ¼ , un separatore idraulico costruito artigianalmente dall'idraulico (che mi sembra troppo piccolo e mal progettato), una pompa a valle del separatore e due elettrovalvole che comandano l'apertura / chiusura dei circuiti dei due collettori. Vorrei fare delle modifiche prendendo un separatore commerciale, ecco le domande:

    • Negli schemi di impianti che ho visto online, in genere ogni collettore ha la sua pompa separata, nel mio impianto invece c'è un'unica pompa a monte, sono da considerare valide entrambe le soluzioni?
    • Per effettuare un dimensionamento corretto del separatore è veramente necessario usare le formule (che richiedono la conoscenza di vari parametri come portata della caldaia e delle pompe, temperature di andata e ritorno), oppure la mia impressione è che i separatori che si trovano in commercio siano già dimensionati in maniera corretta in base al diametro degli attacchi (nel mio caso 1" ¼)?
    • Al momento mi sembra che ci sia poca differenza di temperatura tra mandata e ritorno della caldaia, forse perché sono collegate molto vicine sul separatore. Da quanto ho letto, avere un basso delta tra mandata e ritorno non aiuta ad avere un buon funzionamento della caldaia. E se provassi ad eliminare del tutto il separatore?
    • Anche se ho impostato la temperatura di mandata a 70°, nel display della caldaia non la vedo mai salire sopra i 50° e il termometro montato sul separatore non va mai oltre i 45°… mi chiedo come mai


    Chiedo scusa per la lunghezza del messaggio
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  • #2
    Un separatore dev'essere verticale e non orizzontale. Dalla foto non si capisce ma appunto parrebbe che mandata e ritorno della caldaia nel compensatore siano adiacenti: no buono imho.
    Perchè ha costruito questa specie di compensatore ? Forse per creare un by pass in caso di fancoil spenti ?

    Avrei eliminato le elettrovalvole e tenuto sempre acceso/aperto almeno un fancoil per evitare tutto sto casino.
    ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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    • #3
      L'impianto è stato realizzato nel 2000, comunque mi sembra di ricordare che il ragionamento del progettista (un ingegnere, coadiuvato da un idraulico), era: la pompa della caldaia non è abbastanza potente da alimentare tutto l'impianto, quindi mettiamo un compensatore e una pompa a valle più potente. E' vero, mandata e ritorno sono adiacenti e il (piccolo) compensatore è montato in orizzontale, scelte che non mi sembrano particolarmente azzeccate

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      • #4
        Contatta un buon idraulico o ancora chi ha progettato/assemblato questo impianto.
        Non hanno messo un compensatore normale perchè a occhio non c'è spazio nel vano caldaia.
        Potresti provare a togliere il compensatore attuale e vedere cosa succede, mettendo un by pass provvisorio. Discutine con l'idraulico.
        Riguardo la T di mandata, 70° per una caldaia a condensazione è inutile. Il fatto che non vada oltre i 50 deriva sicuramente da un settaggio di potenza/mandata nei parametri della caldaia.
        ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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        • #5
          Grazie, è esattamente quello che pensavo, ma io sono un ingegnere informatico e in queste cose navigo a vista, ho solo letto un paio di manuali sui compensatori da RIello e Caleffi

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          • #6
            Originariamente inviato da Anvi55 Visualizza il messaggio
            Grazie, è esattamente quello che pensavo, ma io sono un ingegnere informatico e in queste cose navigo a vista, ho solo letto un paio di manuali sui compensatori da RIello e Caleffi
            In tal caso le questioni di logica non sono un problema per te.
            Il compensatore viene spesso usato quando si pensa che il circolatore caldaia non abbia sufficiente forza. Spesso è un aggeggio inutile e che riduce l'efficienza. Ecco perchè si potrebbe escludere con un paio di flessibili temporanei e vedere se l'impianto funziona correttamente. In caso affermativo si potrebbe eliminare del tutto definitivamente ma prima vanno fatte prove. Anche le elettrovalvole a mio parere sono poco utili.
            ABITAZIONE : consegnata nel 67, classe G circa 300 kWh/m^2 anno . RISCALDAMENTO : caldaia condensazione a gas metano su impianto a tubi a vista in rame con radiatori in ghisa classici. No raffrescamento. No VMC. No FV.

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