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Salve a tutti,
scrivo questo mio primo post perchè a breve partirò per questa grande avventura piena di incognite chiamata ecobonus.
Con il geometra abbiamo già fatto ape pre e post intervento, la casa bifamiliare (due appartamenti uno sopra l'altro) da classe E dovrebbe passare classe B (93kwh/m2), ma senza considerare il cappotto per cui molto probabilmente andrà in A.
Zona climatica E, per cui abbastanza freddina, però umidità non troppo elevata.
la situazione è questa, vivo con i miei genitori al primo piano: loro non vogliono toccare niente dentro se non il pavimento del bagno e del corridoio per cambiare i vecchi tubi dell'acqua in ferro. L'appartamento sopra invece lo uso solo per tv e svago io, per cui ne approfitto del fatto che sia vuoto per posare riscaldamento a pavimento con vmc per utilizzarlo anche per raffrescamento.
Poi si faranno serramenti sopra e sotto, cappotto 10cm da aggiungere ai 5 già fatti nel 2000, fotovoltaico con accumulo e rimozione caldaie a legna e gasolio per un sistema con pdc.
Tralasciamo il fatto che tutti gli impianti (fotovoltaico e pdc) vanno ancora dimensionati, il dubbio ora mi arriva qua.
L'idraulico a prima vista del lavoro da fare mi ha consigliato (sono in attesa del preventivo) una soluzione ibrida, soprattutto per la presenza dei termosifoni al primo piano: pdc viesmann vitocal 200-s e caldaia vitodens-200w, da quel che ho capito due prodotti di alta gamma.
I termosifoni i miei li usano poco siccome in apprtamento hanno una stufa abbastanza grande, e sono di ghisa e non in alluminio.
Devo ancora vedere il termotecnico, dovrebbe arrivare nella prossima settimana, la mia domanda è questa: è possibile aver due accumuli d'acqua separati per i due appartamenti?
Soprattutto per questo fatto: se i miei non usano i termosifoni o li usano proprio il minimo magari solo per il bagno la pdc sarebbe comunque costretta a scaldare l'acqua a temperatura molto più alta rispetto a quello che dovrebbe per il riscaldamento a pavimento sopra, giusto? e poi con una 3 vie la temperatura dell'acqua in uscita verrebbe abbassata prima di andare nel pavimento.
Questa soluzione diversa del sistema di riscaldamento tra i due appartamenti a mio punto di vista complica la situazione, fossero stati entrambi a pavimento non avrei avuto dubbi su casa zero gas (abbiamo messo due anni fa i piani a induzione al posto delle bombole, e non abbiamo allacciamento a metano, sarebbe da fare in caso di soluzione ibrida).
Ho provato a proporre ai miei genitori di fare l'impianto a pavimento anche nel loro appartamento ma comprensibilmente non se la sentono di svuotare tutto.
cosa ne pensate?
grazie mille
scrivo questo mio primo post perchè a breve partirò per questa grande avventura piena di incognite chiamata ecobonus.
Con il geometra abbiamo già fatto ape pre e post intervento, la casa bifamiliare (due appartamenti uno sopra l'altro) da classe E dovrebbe passare classe B (93kwh/m2), ma senza considerare il cappotto per cui molto probabilmente andrà in A.
Zona climatica E, per cui abbastanza freddina, però umidità non troppo elevata.
la situazione è questa, vivo con i miei genitori al primo piano: loro non vogliono toccare niente dentro se non il pavimento del bagno e del corridoio per cambiare i vecchi tubi dell'acqua in ferro. L'appartamento sopra invece lo uso solo per tv e svago io, per cui ne approfitto del fatto che sia vuoto per posare riscaldamento a pavimento con vmc per utilizzarlo anche per raffrescamento.
Poi si faranno serramenti sopra e sotto, cappotto 10cm da aggiungere ai 5 già fatti nel 2000, fotovoltaico con accumulo e rimozione caldaie a legna e gasolio per un sistema con pdc.
Tralasciamo il fatto che tutti gli impianti (fotovoltaico e pdc) vanno ancora dimensionati, il dubbio ora mi arriva qua.
L'idraulico a prima vista del lavoro da fare mi ha consigliato (sono in attesa del preventivo) una soluzione ibrida, soprattutto per la presenza dei termosifoni al primo piano: pdc viesmann vitocal 200-s e caldaia vitodens-200w, da quel che ho capito due prodotti di alta gamma.
I termosifoni i miei li usano poco siccome in apprtamento hanno una stufa abbastanza grande, e sono di ghisa e non in alluminio.
Devo ancora vedere il termotecnico, dovrebbe arrivare nella prossima settimana, la mia domanda è questa: è possibile aver due accumuli d'acqua separati per i due appartamenti?
Soprattutto per questo fatto: se i miei non usano i termosifoni o li usano proprio il minimo magari solo per il bagno la pdc sarebbe comunque costretta a scaldare l'acqua a temperatura molto più alta rispetto a quello che dovrebbe per il riscaldamento a pavimento sopra, giusto? e poi con una 3 vie la temperatura dell'acqua in uscita verrebbe abbassata prima di andare nel pavimento.
Questa soluzione diversa del sistema di riscaldamento tra i due appartamenti a mio punto di vista complica la situazione, fossero stati entrambi a pavimento non avrei avuto dubbi su casa zero gas (abbiamo messo due anni fa i piani a induzione al posto delle bombole, e non abbiamo allacciamento a metano, sarebbe da fare in caso di soluzione ibrida).
Ho provato a proporre ai miei genitori di fare l'impianto a pavimento anche nel loro appartamento ma comprensibilmente non se la sentono di svuotare tutto.
cosa ne pensate?
grazie mille