Buongiorno a tutti
con la mia compagna stiamo ristrutturando un’abitazione disposta su tre livelli così strutturati:
piano seminterrato => ventilconvettori;
piano giorno => riscaldamento a pavimento;
piano notte => riscaldamento a pavimento.
Le serpentine del radiante ed il massetto sono già fatti.
Vorremmo alimentare il tutto con una PDC che si occupi anche dell’ACS, eliminando il metano.
Abitando non lontano dalla sede della Rossato Group, siamo andati a chiedere info su come impostare la fonte termica.
La soluzione prospettata è stata quella di dividere in due gli impianti: una pdc che si occupi del riscaldamento, ed uno scaldacqua a pdc (l'air combo, 200 litri) per l’ACS da mettere in cantina, nel seminterrato.
Questa soluzione avrebbe come vantaggi la semplicità dell’impianto e la PDC per riscaldamento che lavora solo alle basse T del radiante, con ottimizzazione del rendimento.
Però ci sono alcune cose che non mi convincono:
# l’air combo ha il compressore integrato; questo significa che avrei la cantina dove si gela (locale non grandissimo, ma che diventerebbe inutilizzabile).
# L'air combo è comunque un bollitore, mentre come accumulo per ACS preferirei mettere un PIT da 500l, secondo me più efficiente.
# ho dubbi sui tempi di reintegro dello scaldaacqua a pdc.
Ipotizzando di installare invece una unica PDC ed un PIT, come dovrebbero essere gestite le differenze di temperatura di mandata tra radiante, fancoil e ACS? Occorrerebbe separatore idraulico?
Potrebbe essere consigliabile una all in one, perdendo però la possibilità del PIT (il sistema compact della daikin che lo prevede è un po' troppo costoso)?
con la mia compagna stiamo ristrutturando un’abitazione disposta su tre livelli così strutturati:
piano seminterrato => ventilconvettori;
piano giorno => riscaldamento a pavimento;
piano notte => riscaldamento a pavimento.
Le serpentine del radiante ed il massetto sono già fatti.
Vorremmo alimentare il tutto con una PDC che si occupi anche dell’ACS, eliminando il metano.
Abitando non lontano dalla sede della Rossato Group, siamo andati a chiedere info su come impostare la fonte termica.
La soluzione prospettata è stata quella di dividere in due gli impianti: una pdc che si occupi del riscaldamento, ed uno scaldacqua a pdc (l'air combo, 200 litri) per l’ACS da mettere in cantina, nel seminterrato.
Questa soluzione avrebbe come vantaggi la semplicità dell’impianto e la PDC per riscaldamento che lavora solo alle basse T del radiante, con ottimizzazione del rendimento.
Però ci sono alcune cose che non mi convincono:
# l’air combo ha il compressore integrato; questo significa che avrei la cantina dove si gela (locale non grandissimo, ma che diventerebbe inutilizzabile).
# L'air combo è comunque un bollitore, mentre come accumulo per ACS preferirei mettere un PIT da 500l, secondo me più efficiente.
# ho dubbi sui tempi di reintegro dello scaldaacqua a pdc.
Ipotizzando di installare invece una unica PDC ed un PIT, come dovrebbero essere gestite le differenze di temperatura di mandata tra radiante, fancoil e ACS? Occorrerebbe separatore idraulico?
Potrebbe essere consigliabile una all in one, perdendo però la possibilità del PIT (il sistema compact della daikin che lo prevede è un po' troppo costoso)?
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