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Esclusione caldaia a favore di pompa di calore

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  • massimo72
    ha risposto
    In poche parole macchine di 10 anni fa, impianto di 10 anni fa, utente che si pone domande ora... che il costruttore e impiantista dovrebbero già risolto a suo tempo.

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  • Avatar ospiti
    Replica dell'ospite
    infatti anche secondo me hanno fatto un bel casino oltre che tecnico anche burocratico!

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  • marcober
    ha risposto
    Certo Fabio...ma anche a quello a termosifoni, visto che la caldaia è a GPL, conviene usare la pdc..anche se ha esaurito i kwh da scambiare.

    Ci sono molti errori in questo progetto.

    - uso di pdc non inveter anche su un radiante
    - uso di pdc su un accumulo anche su un radinate
    - installazione di caldaie gpl a supporto nonostante 13 kw siano probabilmente sufficieneti ad assicurare il riscaldamento in modo autonomo (al limite si poteva mettere resistenze elettriche di back up nell'accumulo..o proprio al liiteuna caldaia di emergenze comune ad entrambe le abitazioni, ma di emergenza e non di integrazione)

    Non mi è chiaro come si possa dividere il contributo fv far i 2 utenti: se entrambi hanno contribuito al 50% all'acquisto del FV...se la bolletta (netta FV) viene divisa in base ai consumi, allora il beneficio FV non è diviso in base al contributo all'acquisto..il che non sarebbe corretto.

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  • Avatar ospiti
    Replica dell'ospite
    scusa, ma chi ha fatto il progetto non ha previsto un sistema di supervisione che gestisca questa cosa? avete fatto un progetto complesso senza prevederne tutti i componenti prima dell'avvio.

    ma quindi c'è 1 FV su 1 contatore per 2 PDC di 2 unità immobiliari? resto dell'idea che almeno per quanto riguarda il radiante gli conviene usare solo la pdc

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  • mabrust
    ha risposto
    Trattasi di AERMEC ANK 045AH da 13,5 kWt cad.
    Originariamente inviato da fabioe Visualizza il messaggio
    Che PDC sono ?
    Alcune hanno dispositivi che gestiscono doppio generatore in alternativa o in parallelo alla PDC in base alla t° esterna ...

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  • mabrust
    ha risposto
    La caldaia serve laddove per motivi di COP e temperature esterne troppo basse non arriva la PDC.In diagnosi energetica pre-fattibilità, l'impianto fotovoltaico è stato studiato per coprire la richiesta elettrica annuale prevista e cosi facendo il complesso FV+PDC riesce a coprire il 70% della richiesta energetica. Quel 30% devo cmq sempre chiederlo ad una fonte energetica fossile. Questo è il motivo per cui non si parla di casa-passiva e per cui non posso spegnerla. Si deve solo risolvere la problematica di esclusione, in modo da permettere all'impianto di lavorare in automatico a seconda della necessità di fabbisogno energetico.
    Originariamente inviato da fabiocc Visualizza il messaggio
    la domanda principale è : a cosa ti serve la caldaia? se non serve a nulla ti direi di spegnerla , no?

    diciamo che il collaudo non è stato fatto, ovvero ne hanno fatto uno inutile.

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  • fabioe
    ha risposto
    Originariamente inviato da mabrust Visualizza il messaggio
    ....che alimenta due pompe di calore .....
    Che PDC sono ?
    Alcune hanno dispositivi che gestiscono doppio generatore in alternativa o in parallelo alla PDC in base alla t° esterna ...

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  • Avatar ospiti
    Replica dell'ospite
    la domanda principale è : a cosa ti serve la caldaia? se non serve a nulla ti direi di spegnerla , no?

    diciamo che il collaudo non è stato fatto, ovvero ne hanno fatto uno inutile.

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  • mabrust
    ha iniziato la discussione Esclusione caldaia a favore di pompa di calore

    Esclusione caldaia a favore di pompa di calore

    Buongiorno a tutti.
    Ho bisogno di un vostro supporto tecnico. Impianto Fotovoltaico da 10kWp che alimenta due pompe di calore a basamento da 13 kWt cadauna, le quali messe al servizio dei due alloggi della bifamigliare.
    Nei due alloggi sono presenti due caldaie standard a gpl, che precedentemente erano utilizzate come generatore primario. In un appartamenti abbiamo corpi scaldanti esterni (radiatori) e nell'altro abbiamo pannelli radianti a pavimento. Collaudo eseguito in stagione pressochè ancora calda (fine settembre) per cui si è trattato di un collaudo funzionale di tipo elettrico ma non termico. In questi ultimi giorni in cui le temperature si sono notevolmente abbassate abbiamo effettuato le dovute prove termiche di collaudo. Nell'alloggio a radiatori, nessun problema, il termostato rileva dalla sonda esterna la bassa temperatura, esclude la caldaia e fa partire la pompa di calore.
    Nell'alloggio a pannelli radianti abbiamo un problema. Inizialmente quando la sonda rilevava la bassa temperatura faceva partire in contemporanea pompa e caldaia, il che non doveva succedere. Dal punto di vista elettrico è stata inserita una resistenza (così hanno spiegato ma non chiedetemi dove e come, approfondirò) ed al momento occorre dire al termostato collegato alla caldaia che ci sono 32 gradi per non farla partire, il problema è che parte la pompa di calore, scalda il bollitore ma non mette in circolo acqua calda per il riscaldamento. Sembra che comandi comunque ancora la caldaia. Domanda, esiste una sorta di commutatore elettronico che dica alla caldaia che al di sotto di una certa temperatura NON deve partire ma inviare il segnale alla pompa di calore per svolgere i compiti assegnati di riscaldamento? Oppure avete qualche caso simile o soluzione pratica per escludere la caldaia? Grazie
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