Un saluto a tutti. Mi scuso anzitempo per l'ennesimo post forse simile a molti altri ma vorrei toccare diversi punti e non so dove scrivere.
Inizio col preambolo: impianto per nuova abitazione di 175 m2 su due livelli in fascia D (Colleferro - RM), buona classe B, due adulti e due bambini.
Obiettivo: andare a discutere l'impianto che mi propongono con spirito critico a valle della richiesta di impianto radiante a pavimento. La proposta è attualmente orientata alla caldaia a condesazione come sorgente termica, ma io non sono d'accordo e sono qui sul forum...
Ho messo su un mini foglio di calcolo che confronta consumi metano + elettricità con tutto elettrico (quindi PDC per riscaldamento e ACS) considerando anche i (mancati) costi di allaccio per metano e l'aggravio elettrico per piano induzione. Tariffa D1 con contatore 4,5 kW. Conclusione in tre anni rientro del maggiore investimento per PDC.
Non potendo usufruire di nessuna incentivazione sul fotovoltaico il ritorno di investimento in questo secondo caso mi viene decisamente alto (8 anni) e ho deciso quindi, almeno per il momento, di predisporre solo l'impianto senza realizzarlo.
Allora inizio con lo scrivere ciò che ho capito, se scrivo vaccate vi chiedo cortesemente di correggerle.
Capisco che una KITA S andrebbe benissimo per le mie necessità meglio split che implica minore lavoro di installazione e posso venire incontro al costruttore.
La PDC va in diretta sul radiante senza accumulo basta che faccia mettere a parità di potenza i tubi dell'impianto con maggiore sezione (aumentando la distanza fino a 20 cm tra i tubi) in modo da ridurre l'impedenza idraulica del circuito. Da un conto spannometrico stiamo parlando di circa 0,7 litri per m2, ovvero 56 litri per piano che sono sufficienti per la KITA S.
Controllo in climatica con remotizzazione della T in.
Per ACS prendere un PIT da 500 litri, ho acqua calda in istantanea e niente legionella evitando anche il ciclo settimanale di sanitizzazione.
I termoarredi con PDC meglio non metterli e usare quelli elettrici se proprio non se può fare a meno.
I fancoil hanno bisogno di un buffer di 100 litri sul ritorno a PDC.
Ora le questioni che non mi sono chiare 100%.
Fancoil e condensa. Avevo capito che fosse necessario metterli in serie al radiante, leggo ora che tutto sommato è lo stesso e si possono mettere anche in parallelo. La mia idea era di metterne uno per piano, quindi in serie, o no??
Integrazione FV o solare termico. Il comune dove devo costruire obbliga al FV E solare termico, capisco che con PDC posso andare in deroga e non far installare il solare termico... Il fotovoltaico è già in preventivo lo lascio tanto dovrei fare comunque la predisposizione, al limite sposto i soldi del termico sul FV.
Gestione della temperatura interna. Mi stanno proponendo un impianto a pavimento Eurotherm che ha una garanzia a vita completo di controllo "SMART" che a quanto pare ha delle sonde per ogni locale di casa più sonda esterna.
Ora mi chiedo, a che serve sto controllo se ho la PDC?? Ho l'impressione che questo sistema regoli in automatico le mandate alle singole stanze aprendo e chiudendo delle valvole deviatrici. Ora, questo non va ad interferire col controllo della PDC?
Questione valvole deviatrici, FC, radiante etc... Ma queste valvole che abilitano o non abilitino i circuiti come sono gestite?? Sono servocomandate o si possono integrare in un sw di gestione? Gestito da che?
Scusate per la lunghezza del post, grazie a tutti.
Inizio col preambolo: impianto per nuova abitazione di 175 m2 su due livelli in fascia D (Colleferro - RM), buona classe B, due adulti e due bambini.
Obiettivo: andare a discutere l'impianto che mi propongono con spirito critico a valle della richiesta di impianto radiante a pavimento. La proposta è attualmente orientata alla caldaia a condesazione come sorgente termica, ma io non sono d'accordo e sono qui sul forum...
Ho messo su un mini foglio di calcolo che confronta consumi metano + elettricità con tutto elettrico (quindi PDC per riscaldamento e ACS) considerando anche i (mancati) costi di allaccio per metano e l'aggravio elettrico per piano induzione. Tariffa D1 con contatore 4,5 kW. Conclusione in tre anni rientro del maggiore investimento per PDC.
Non potendo usufruire di nessuna incentivazione sul fotovoltaico il ritorno di investimento in questo secondo caso mi viene decisamente alto (8 anni) e ho deciso quindi, almeno per il momento, di predisporre solo l'impianto senza realizzarlo.
Allora inizio con lo scrivere ciò che ho capito, se scrivo vaccate vi chiedo cortesemente di correggerle.
Capisco che una KITA S andrebbe benissimo per le mie necessità meglio split che implica minore lavoro di installazione e posso venire incontro al costruttore.
La PDC va in diretta sul radiante senza accumulo basta che faccia mettere a parità di potenza i tubi dell'impianto con maggiore sezione (aumentando la distanza fino a 20 cm tra i tubi) in modo da ridurre l'impedenza idraulica del circuito. Da un conto spannometrico stiamo parlando di circa 0,7 litri per m2, ovvero 56 litri per piano che sono sufficienti per la KITA S.
Controllo in climatica con remotizzazione della T in.
Per ACS prendere un PIT da 500 litri, ho acqua calda in istantanea e niente legionella evitando anche il ciclo settimanale di sanitizzazione.
I termoarredi con PDC meglio non metterli e usare quelli elettrici se proprio non se può fare a meno.
I fancoil hanno bisogno di un buffer di 100 litri sul ritorno a PDC.
Ora le questioni che non mi sono chiare 100%.
Fancoil e condensa. Avevo capito che fosse necessario metterli in serie al radiante, leggo ora che tutto sommato è lo stesso e si possono mettere anche in parallelo. La mia idea era di metterne uno per piano, quindi in serie, o no??
Integrazione FV o solare termico. Il comune dove devo costruire obbliga al FV E solare termico, capisco che con PDC posso andare in deroga e non far installare il solare termico... Il fotovoltaico è già in preventivo lo lascio tanto dovrei fare comunque la predisposizione, al limite sposto i soldi del termico sul FV.
Gestione della temperatura interna. Mi stanno proponendo un impianto a pavimento Eurotherm che ha una garanzia a vita completo di controllo "SMART" che a quanto pare ha delle sonde per ogni locale di casa più sonda esterna.
Ora mi chiedo, a che serve sto controllo se ho la PDC?? Ho l'impressione che questo sistema regoli in automatico le mandate alle singole stanze aprendo e chiudendo delle valvole deviatrici. Ora, questo non va ad interferire col controllo della PDC?
Questione valvole deviatrici, FC, radiante etc... Ma queste valvole che abilitano o non abilitino i circuiti come sono gestite?? Sono servocomandate o si possono integrare in un sw di gestione? Gestito da che?
Scusate per la lunghezza del post, grazie a tutti.
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