Ciao a tutti. Apro questa nuova discussione perché vorrei togliermi un paio di dubbi su una tipologia di impianto dotato di pompa di calore e vorrei sapere se secondo la vostra esperienza sta funzionando in modo corretto.
Da pochi mesi ho acquistato un appartamento nuovo dotato di pompa di calore aria-acqua che funziona sia da riscaldamento acqua sanitaria che da riscaldamento abitazione mediante pannelli radianti a pavimento.
L’impianto è un Samsung EHS (il dettaglio della sigla specifica lo dovrei recuperare) ed è dotato principalmente di 3 componenti: l'unità esterna (in giardino), il modulo idronico ed il serbatorio di accumulo da 100L (posizionati nei vani comuni dell’edificio). Il sistema è configurabile tramite un controller remoto posizionato all’interno del mio appartamento.
In casa ho anche due termostati che agiscono direttamente sulle elettrovalvole posizionate sui collettori dei pannelli radianti che controllano quindi l’afflusso di acqua calda nelle due zone della casa. Per i due tubi che vanno verso gli scaldasalviette invece nel collettore non ci sono elettrovalvole in quanto gli scaldasalviette sono dotati di termovalvole.
Il tubo di mandata del modulo idronico è collegato ad una valvola a tre vie che ripartisce il flusso tra il serbatorio di accumulo e i pannelli radianti. La valvola dà priorità all’acqua sanitaria perciò è sempre aperta verso l’accumulo ma non appena esso raggiunge la temperatura impostata, devia il flusso verso i pannelli radianti.
Inizialmente, quando operava in sola modalità riscaldamento acqua sanitaria (ACS), capitava spesso che il sistema andasse in blocco; il problema era dovuto al fatto che quando il serbatoio di accumulo raggiunge la temperatura prescelta la pompa di calore smette di funzionare ma il ricircolo dell’acqua prosegue per qualche minuto, la valvola a tre vie però nel frattempo si è già spostata verso il tubo che porta ai collettori e quindi trovando chiuse le elettrovalvole (perchè i termostati erano settati al minimo) la pompa di ricircolo dell’acqua andava in blocco. Per ovviare a questo problema è stata montata una valvola di bypass tra il tubo di mandata e quello di ritorno nel blocco dei collettori. Il questo modo anche se le elettrovalvole sono tutte chiuse l’acqua sarebbe in grado di circolare. Ecco, il mio primo dubbio è proprio su questa valvola di bypass, mi chiedo se è corretto che vi sia o se è stata montata per ovviare ad un problema che potrebbe essere stato fatto in fase di progettazione.
Il secondo dubbio invece è sul funzionamento dell’impianto in modalità riscaldamento abitazione. Si dice sempre che con i pannelli radianti conviene tenere acceso 24 ore su 24 il riscaldamento perciò, essendo alla prima esperienza, ho provato a seguire questo approccio configurando i due termostati ambiente e le termovalvole degli scaldasalviette sui 20 gradi. Secondo lo schema mentale che mi sono fatto (probabilmente sbagliato) una volta raggiunti i 20 gradi i termostati vanno a chiudere tutti i tubi nel collettore, il flusso di mandata che arriva modulo idronico viene deviato direttamente nel tubo di ritorno grazie alla valvola di bypass, il modulo si accorge che l’acqua in arrivo ha grossomodo la stessa temperatura dell’acqua in uscita e quindi la pompa di calore si ferma.
E invece non è come mi aspettavo, l'unità esterna rimane sempre in funzione e perciò suppongo anche la pompa di calore. Va sempre, si ferma solo ogni tanto ma per massimo 2 minuti e poi riprende. In pratica se accendessi per tutto inverno il riscaldamento 24 ore su 24, il motore andrebbe senza fermarsi per mesi. E’ normale? In attesa di capire se è giusto che il motore sia sempre in funzione al momento accendo i riscaldamenti 6 ore al giorno anche se probabilmente sto spendendo di più rispetto ad un’operatività continua su tutto l’arco della giornata.
Vi ringrazio per qualsiasi opinione che riceverò in merito.
Da pochi mesi ho acquistato un appartamento nuovo dotato di pompa di calore aria-acqua che funziona sia da riscaldamento acqua sanitaria che da riscaldamento abitazione mediante pannelli radianti a pavimento.
L’impianto è un Samsung EHS (il dettaglio della sigla specifica lo dovrei recuperare) ed è dotato principalmente di 3 componenti: l'unità esterna (in giardino), il modulo idronico ed il serbatorio di accumulo da 100L (posizionati nei vani comuni dell’edificio). Il sistema è configurabile tramite un controller remoto posizionato all’interno del mio appartamento.
In casa ho anche due termostati che agiscono direttamente sulle elettrovalvole posizionate sui collettori dei pannelli radianti che controllano quindi l’afflusso di acqua calda nelle due zone della casa. Per i due tubi che vanno verso gli scaldasalviette invece nel collettore non ci sono elettrovalvole in quanto gli scaldasalviette sono dotati di termovalvole.
Il tubo di mandata del modulo idronico è collegato ad una valvola a tre vie che ripartisce il flusso tra il serbatorio di accumulo e i pannelli radianti. La valvola dà priorità all’acqua sanitaria perciò è sempre aperta verso l’accumulo ma non appena esso raggiunge la temperatura impostata, devia il flusso verso i pannelli radianti.
Inizialmente, quando operava in sola modalità riscaldamento acqua sanitaria (ACS), capitava spesso che il sistema andasse in blocco; il problema era dovuto al fatto che quando il serbatoio di accumulo raggiunge la temperatura prescelta la pompa di calore smette di funzionare ma il ricircolo dell’acqua prosegue per qualche minuto, la valvola a tre vie però nel frattempo si è già spostata verso il tubo che porta ai collettori e quindi trovando chiuse le elettrovalvole (perchè i termostati erano settati al minimo) la pompa di ricircolo dell’acqua andava in blocco. Per ovviare a questo problema è stata montata una valvola di bypass tra il tubo di mandata e quello di ritorno nel blocco dei collettori. Il questo modo anche se le elettrovalvole sono tutte chiuse l’acqua sarebbe in grado di circolare. Ecco, il mio primo dubbio è proprio su questa valvola di bypass, mi chiedo se è corretto che vi sia o se è stata montata per ovviare ad un problema che potrebbe essere stato fatto in fase di progettazione.
Il secondo dubbio invece è sul funzionamento dell’impianto in modalità riscaldamento abitazione. Si dice sempre che con i pannelli radianti conviene tenere acceso 24 ore su 24 il riscaldamento perciò, essendo alla prima esperienza, ho provato a seguire questo approccio configurando i due termostati ambiente e le termovalvole degli scaldasalviette sui 20 gradi. Secondo lo schema mentale che mi sono fatto (probabilmente sbagliato) una volta raggiunti i 20 gradi i termostati vanno a chiudere tutti i tubi nel collettore, il flusso di mandata che arriva modulo idronico viene deviato direttamente nel tubo di ritorno grazie alla valvola di bypass, il modulo si accorge che l’acqua in arrivo ha grossomodo la stessa temperatura dell’acqua in uscita e quindi la pompa di calore si ferma.
E invece non è come mi aspettavo, l'unità esterna rimane sempre in funzione e perciò suppongo anche la pompa di calore. Va sempre, si ferma solo ogni tanto ma per massimo 2 minuti e poi riprende. In pratica se accendessi per tutto inverno il riscaldamento 24 ore su 24, il motore andrebbe senza fermarsi per mesi. E’ normale? In attesa di capire se è giusto che il motore sia sempre in funzione al momento accendo i riscaldamenti 6 ore al giorno anche se probabilmente sto spendendo di più rispetto ad un’operatività continua su tutto l’arco della giornata.
Vi ringrazio per qualsiasi opinione che riceverò in merito.
Commenta