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Dubbi dimensionamento PdC - Progetto Università

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  • Dubbi dimensionamento PdC - Progetto Università

    Salve a tutti,
    sono nuovo del forum, vi leggo da diversi mesi ma adesso vorrei chiedere il vostro aiuto.Sono uno studente di ingegneria edile, e sto facendo da fuori corso un progetto di progettazione energetica degli edifici. Devo progettare gli impianti per un edificio residenziale sito in zona B (850 gradi giorno), trasmittanza delle tamponature 0,35 W/m2K con un buon isolamento a capotto, copertura piana 0,3 W/m2K, infissi 1,3 W/m2K. Ci sono 6 appartamenti da 100 m2 l'uno, per un totale di 600m2 da riscaldare/condizionare. Per il progetto sto usando il software Blumatica Energy.

    Per l'acqua calda sanitaria ho previsto l'installazione di 14 m2 di pannelli per solare termico (2,33 m2 per pannello/abitazione), esposti a sud con angolo beta 30°. è presente un serbatoio di accumulo di 1000 litri.
    Sempre in copertura e con lo stesso orientamento saranno installati 84m2 di pannelli fotovoltaici (14 m2 per abitazione) con moduli in silicio monocristallino. Il FV servirà ad alimentare una pompa di calore aria-acqua, elettrica e centralizzata, che si occuperà sia del raffrescamento che del riscaldamento. Inoltre stavo valutando la possibilità di farla funzionare come impianto integrativo per la produzione di ACS, passando ad un serbatoio di accumulo a doppia serpentina.

    Come sistemi di emissione ho scartato la pavimentazione radiante per riscaldamento, in quanto a mio avviso sarebbe un costo non giustificato per la zona climatica B (l'edificio è a Catania) e in più tenendo l'impianto acceso 24 ore al giorno non si sfrutterebbero gli apporti gratuiti solari. Per il raffrescamento estivo invece la soluzione a pavimento non è la migliore, sarebbe più adatto un impianto a soffitto da integrare con un sistema di ventilazione per deumidificiare. Ma piuttosto che installare 3 diversi sistemi (pavimento radiante, soffitto radiante, ventilazione meccanica) ho optato per dei ventilconvettori con piastra radiante, in grado di assolvere a tutti e tre i requisiti.

    Ho smanettato un pò con il programma, purtroppo la versione su cui posso lavorare non mi da la possibilità di consultare i dati del fabbisogno estivo, per questo mi sto concentrando sui dati invernali per il dimensionamento della pompa di calore. I risultati della potenza termica invernale mi danno un valore di potenza termica maggiorata ?HL di 1300 W per gli appartamenti tipo, 1800W per i due piani attici, per un totale di circa 9 kW e in media 16 W per metro quadro di superficie utile.

    I miei dubbi riguardano la taglia della pompa di calore; ho provato un pò a smanettare tra i vari modelli aria-acqua presenti nel database, al momento ho scelto un modello con potenza nominale 10.6 kW, in allegato c'è la scheda della pdc.

    Quello che vorrei chiedervi è: secondo voi è possibile che con questa pompa di calore riesco a coprire il fabbisogno di tutto l'edificio? Non ho altri riferimenti per valutare l'ordine di grandezza della taglia della pdc, ma in base a quanto letto sul forum un impianto da 10 kW elettrici mi sembra sottodimensionata per coprire 600 m2. D'altro canto il progetto dovrebbe avere caratteristiche tali da rientrare nella tipologia di "near zero energy building".

    Ringrazio chi avrà la pazienza di leggere il papello che ho scritto, l'idea era quella di fornire un quadro quanto più completo.
    File allegati

  • #2
    Se si conosce la stratigrafia delle porzioni verticali e orizzontali si può calcolare il fattore di attenuazione e sfasamento dato dai materiali utilizzati , ma c’é da tenere conto anche di come siano vissuti gli ambienti , e calcolare gli apporti interni delle persone , elettrodomestici docce cucina etc , nel senso che magari ho una stratigrafia che mi da sfasamento di 24 ore , il caldo non entra o molto in ritardo , ma poi siamo noi stessi che vivendo la casa la riscaldiamo dall’interno , per questo ci vuole molta massa interna che assorba il calore che emettiamo , come ci vuole un sistema a cappotto esterno che tenga lontano e permetta al calore esterno di entrare il più tardi possibile , se non hai queste caratteristiche dell’involucro , sopperisci con impianti , stesso discorso per il freddo .

    Spero di di esserti stato d’aiuto
    Impianto fotovoltaico 18x230WP Qcells Q.pro G2 - Inverter ABB PVI 4.2 - esposizione 240 gradi Sud-Ovest - 2600 gradi giorno / Temperatura progetto -7

    La miglior fonte di energia alternativa é il risparmio energetico

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    • #3
      Originariamente inviato da DanySM73 Visualizza il messaggio
      Se si conosce la stratigrafia delle porzioni verticali e orizzontali si può calcolare il fattore di attenuazione e sfasamento dato dai materiali utilizzati , ma c’é da tenere conto anche di come siano vissuti gli ambienti , e calcolare gli apporti interni delle persone , elettrodomestici docce cucina etc , nel senso che magari ho una stratigrafia che mi da sfasamento di 24 ore , il caldo non entra o molto in ritardo , ma poi siamo noi stessi che vivendo la casa la riscaldiamo dall’interno , per questo ci vuole molta massa interna che assorba il calore che emettiamo , come ci vuole un sistema a cappotto esterno che tenga lontano e permetta al calore esterno di entrare il più tardi possibile , se non hai queste caratteristiche dell’involucro , sopperisci con impianti , stesso discorso per il freddo .

      Spero di di esserti stato d’aiuto
      Ciao Dany, le tamponature esterne hanno uno sfasamento di 16.84 ore e fa 0.06, la copertura sfasamento 9 ore e fa 0.25. Per quanto riguarda gli apporti interni nel caso di edifici residenziali dovrebbe calcolarli in automatico il software con formule di normativa.

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