Salve a tutti. Tempo fa avevo aperto un post al seguente link https://www.energeticambiente.it/pom...veramente.html in cui chiedevo consigli per un nuovo impianto che prevedeva la sostituzione della caldaia GPL con una PDC della Ariston.
Premetto che tutti i Termoidraulici che sono venuti a fare un sopralluogo mi hanno consigliato una 110 o al limite una 90. Due utenti del forum, Franci.1095 e max.c, fin da subito mi hanno detto, in base ai miei attuali consumi, che da me sarebbe bastata addirittura una 50.
Incredulo, alla fine ho commissionato la legge 10 ad un ingegnere. Il documento ha confermato che il fabbisogno termico della mia casa non andava oltre i 6KW in una situazione di 22 gradi interni e 0 esterni (la temperatura di progetto della mia città è 2). Ciononostante, non saprei esattamente perché, lo stesso ingegnere mi ha consigliato di mettere almeno un 70.
Attualmente la caldaia a gas serve dei fancoil a soffitto (altezza 3 metri) che scaldano principalmente la parte superiore della stanza, hanno una temperatura minima di 42° e non si possono usare per il raffreddamento (almeno non per il momento) poiché non sono stati messi i tubi per la condensa.
Allego un'immagine che illustra la situazione attuale con le dispersioni della legge 10:
L'unico punto fermo è che qualsiasi PDC che dovessi acquistare sarà la 50, qualunque cosa abbiano da dire ingegneri, idraulici eccetera.
Rimane il dubbio su cosa fare nell'immediato. Ci sono diverse possibilità. Se fosse casa vostra, per quale optereste?
1) Poiché da quest'anno avremo gli infissi nuovi (il calcolo dell'ingegnere è stato fatto proprio in base alle dispersioni delle finestre che andremo a mettere), stavo ipotizzando di provare a passare un altro inverno senza far nulla per quantificare il risparmio dato dai serramenti (pro: nessuna spesa iniziale; contro: i consumi saranno comunque elevati per l'uso del GPL);
2) Acquistare la pdc 50, un piccolo accumulo pensile da 50l, collegare la pdc agli attuali fancoil e farla lavorare in climatica (Pro: dovrei risparmiare notevolmente; contro: ho paura che i fancoil a tre metri d'altezza e a basse temperature non riescano a riscaldare le stanze, inoltre mia moglie non ama il calore percepito con i fancoil);
3) Qualora adottassi la soluzione 2) e fossi soddisfatto della scelta, ad aprile/maggio aggiungerei le condense per utilizzare i fancoil anche per il raffrescamento (per farlo dovrebbero fare delle finestrelle nel controsoffito in cartongesso, il che rappresenterebbe ovviamente un costo che sarebbe giustificato se la soluzione 2 fosse efficiente);
4) Mettere dei radiatori dimensionati per lavorare a bassa temperatura (pro: moglie felice; contro: ingombro nelle pareti (molto ingombro per avere terminali che lavorino a basse temperature), costo radiatori e impianto (si dovrebbero o fare delle calate o rompere l'attuale pavimento, il che comporterebbe anche il costo di un pavimento da posare sopra il vecchio);
5) Radiante a secco (pro: tanti pro, moglie felice, temperatura uniforme, consumi bassissimi; contro: nemmeno sappiamo se possiamo permettercelo perché la casa è arredata; anche se ci hanno detto che si potrebbe fare in due volte senza bisogno di svuotarla tutta, prima tutta la zona notte, collaudo e poi tutta la zona giorno, con relativo collaudo).
Questo dovrebbe essere tutto. Voi cosa ne pensate? Cosa mi consigliereste di fare? Grazie a tutti.
Premetto che tutti i Termoidraulici che sono venuti a fare un sopralluogo mi hanno consigliato una 110 o al limite una 90. Due utenti del forum, Franci.1095 e max.c, fin da subito mi hanno detto, in base ai miei attuali consumi, che da me sarebbe bastata addirittura una 50.
Incredulo, alla fine ho commissionato la legge 10 ad un ingegnere. Il documento ha confermato che il fabbisogno termico della mia casa non andava oltre i 6KW in una situazione di 22 gradi interni e 0 esterni (la temperatura di progetto della mia città è 2). Ciononostante, non saprei esattamente perché, lo stesso ingegnere mi ha consigliato di mettere almeno un 70.
Attualmente la caldaia a gas serve dei fancoil a soffitto (altezza 3 metri) che scaldano principalmente la parte superiore della stanza, hanno una temperatura minima di 42° e non si possono usare per il raffreddamento (almeno non per il momento) poiché non sono stati messi i tubi per la condensa.
Allego un'immagine che illustra la situazione attuale con le dispersioni della legge 10:
L'unico punto fermo è che qualsiasi PDC che dovessi acquistare sarà la 50, qualunque cosa abbiano da dire ingegneri, idraulici eccetera.
Rimane il dubbio su cosa fare nell'immediato. Ci sono diverse possibilità. Se fosse casa vostra, per quale optereste?
1) Poiché da quest'anno avremo gli infissi nuovi (il calcolo dell'ingegnere è stato fatto proprio in base alle dispersioni delle finestre che andremo a mettere), stavo ipotizzando di provare a passare un altro inverno senza far nulla per quantificare il risparmio dato dai serramenti (pro: nessuna spesa iniziale; contro: i consumi saranno comunque elevati per l'uso del GPL);
2) Acquistare la pdc 50, un piccolo accumulo pensile da 50l, collegare la pdc agli attuali fancoil e farla lavorare in climatica (Pro: dovrei risparmiare notevolmente; contro: ho paura che i fancoil a tre metri d'altezza e a basse temperature non riescano a riscaldare le stanze, inoltre mia moglie non ama il calore percepito con i fancoil);
3) Qualora adottassi la soluzione 2) e fossi soddisfatto della scelta, ad aprile/maggio aggiungerei le condense per utilizzare i fancoil anche per il raffrescamento (per farlo dovrebbero fare delle finestrelle nel controsoffito in cartongesso, il che rappresenterebbe ovviamente un costo che sarebbe giustificato se la soluzione 2 fosse efficiente);
4) Mettere dei radiatori dimensionati per lavorare a bassa temperatura (pro: moglie felice; contro: ingombro nelle pareti (molto ingombro per avere terminali che lavorino a basse temperature), costo radiatori e impianto (si dovrebbero o fare delle calate o rompere l'attuale pavimento, il che comporterebbe anche il costo di un pavimento da posare sopra il vecchio);
5) Radiante a secco (pro: tanti pro, moglie felice, temperatura uniforme, consumi bassissimi; contro: nemmeno sappiamo se possiamo permettercelo perché la casa è arredata; anche se ci hanno detto che si potrebbe fare in due volte senza bisogno di svuotarla tutta, prima tutta la zona notte, collaudo e poi tutta la zona giorno, con relativo collaudo).
Questo dovrebbe essere tutto. Voi cosa ne pensate? Cosa mi consigliereste di fare? Grazie a tutti.
Commenta