Buongiorno a tutti,
sono in procinto di fare una ristrutturazione interna di un appartamento di 90mq. Non ci saranno ad oggi grandi miglioramenti in termini energetici per quanto riguarda l'edificio costruito negli anni 70 in tufone e muratura tradizionale. Rimandiamo ad un cappotto esterno il giorno in cui dovremmo rifare la facciata.
Nel frattempo ci é quindi stata indicata dal termotecnico la necessità di una pompa di calore da 10kw (siamo in zona D con circa 1680 gradi giorno).
Ho cercato di leggere in lungo e in largo il forum, piuttosto vasto e queste sono le conclusioni che ho tratto, mi farebbe piacere se qualcuno con esperienza pregressa potesse darmi "conferma" di una corretta impostazione.
-PDC splittata per esigenze di installazione ed avere lo scambiatore più vicino all'utenza ACS
-ACS bollitore apposito per pdc da 300 litri (termotecnico), meglio 500? se mi c'entra.
-Riscaldamento pavimento radiante con eventuale puffer su ritorno (faccio anche raffrescamento estivo) 100litri bastano?
-Niente elettrovalvole sui collettori, magari la predisposizione, bilanciamento con regolatori di flusso
-Sonda di temperatura in casa (non indispensabile secondo qualcuno, ma almeno posso avere una retroazione anche se uso una curva climatica) ma ci metto anche l'igrometro per calcolare il punto di rugiada da usare in raffrescamento l'estate dato che per ora non avrò deumidificatore
Domande:
La valvola di baypass tra ingresso e uscita radiante è importante/opportuna?
Sono indeciso tra una mitsubishi ecodan puhz-SW100VAA per circa 6700€ ed una templari kita 10si per circa 8200€, avete consigli, la Kita é senz'altro più performante, ma vale 1500€ in più come risparmio nel tempo?
Mi sono dimenticato qualcosa? Sto cercando di chiarirmi le idee in attesa di un secondo incontro con il termotecnico la prossima settimana.
Lo so, appena possiamo cambiamo infissi e coibentiamo la casa, me nel frattempo toccano gli impianti.
Altra questione: c'é in programma anche l'impianto fotovoltaico con eventuale accumulo. Abbiamo deciso di rimandarlo per valutare meglio le nostre richieste energetiche e la loro distribuzione nel tempo (e dilazionare le spese). Ma se in futuro volessimo fare accumulo di acqua tecnica per ottimizzare l'autoconsumo il puffer andrebbe messo sulla mandata con una miscelatrice. Ne vale la pena?
Qualcosa su ACS si può fare alzando la temperatura o andando oltre con un resistenza, ma sul riscaldamento tocca modificare l'impianto.
Spero di non aver fatto troppe domande nel mio primo post. Un saluto ed un ringraziamento a tutti, anche per i vostri interventi passati!
sono in procinto di fare una ristrutturazione interna di un appartamento di 90mq. Non ci saranno ad oggi grandi miglioramenti in termini energetici per quanto riguarda l'edificio costruito negli anni 70 in tufone e muratura tradizionale. Rimandiamo ad un cappotto esterno il giorno in cui dovremmo rifare la facciata.
Nel frattempo ci é quindi stata indicata dal termotecnico la necessità di una pompa di calore da 10kw (siamo in zona D con circa 1680 gradi giorno).
Ho cercato di leggere in lungo e in largo il forum, piuttosto vasto e queste sono le conclusioni che ho tratto, mi farebbe piacere se qualcuno con esperienza pregressa potesse darmi "conferma" di una corretta impostazione.
-PDC splittata per esigenze di installazione ed avere lo scambiatore più vicino all'utenza ACS
-ACS bollitore apposito per pdc da 300 litri (termotecnico), meglio 500? se mi c'entra.
-Riscaldamento pavimento radiante con eventuale puffer su ritorno (faccio anche raffrescamento estivo) 100litri bastano?
-Niente elettrovalvole sui collettori, magari la predisposizione, bilanciamento con regolatori di flusso
-Sonda di temperatura in casa (non indispensabile secondo qualcuno, ma almeno posso avere una retroazione anche se uso una curva climatica) ma ci metto anche l'igrometro per calcolare il punto di rugiada da usare in raffrescamento l'estate dato che per ora non avrò deumidificatore
Domande:
La valvola di baypass tra ingresso e uscita radiante è importante/opportuna?
Sono indeciso tra una mitsubishi ecodan puhz-SW100VAA per circa 6700€ ed una templari kita 10si per circa 8200€, avete consigli, la Kita é senz'altro più performante, ma vale 1500€ in più come risparmio nel tempo?
Mi sono dimenticato qualcosa? Sto cercando di chiarirmi le idee in attesa di un secondo incontro con il termotecnico la prossima settimana.
Lo so, appena possiamo cambiamo infissi e coibentiamo la casa, me nel frattempo toccano gli impianti.
Altra questione: c'é in programma anche l'impianto fotovoltaico con eventuale accumulo. Abbiamo deciso di rimandarlo per valutare meglio le nostre richieste energetiche e la loro distribuzione nel tempo (e dilazionare le spese). Ma se in futuro volessimo fare accumulo di acqua tecnica per ottimizzare l'autoconsumo il puffer andrebbe messo sulla mandata con una miscelatrice. Ne vale la pena?
Qualcosa su ACS si può fare alzando la temperatura o andando oltre con un resistenza, ma sul riscaldamento tocca modificare l'impianto.
Spero di non aver fatto troppe domande nel mio primo post. Un saluto ed un ringraziamento a tutti, anche per i vostri interventi passati!