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implementare PDC per produzione ACS. quale schema adottare?

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  • implementare PDC per produzione ACS. quale schema adottare?

    Di recente ho implementato l'uso della mia PDC, in sostituzione della caldaia a metano, per il riscaldamento di casa e, visto che la cosa mi ha soddisfatto molto, vorrei iniziare ad affrontare la problematica relativa alla produzione di ACS con la stessa PDC.
    Fino ad ora l'ACS è prodotta dalla caldaia a metano.
    Leggendo le moltissime discussioni sull'argomento ho visto che sono applicabili molti schemi di impianto, probabilmente ognuno con pregi e difetti.
    Considerando che la mia PDC Carrier Aquasnap 30AWH 008 lavora in climatica (per ora T° di mandata tra 29°e 42° circa) su un impianto costituito da fancoil in tutte le stanze e qualche termoarredo nei bagni, qual è lo schema di impianto che consigliate?
    Inoltre considerando la presenza di 2 persone fisse più 1-2 figli che vengono e vanno, che volume di PIT sarebbe necessario?

  • #2
    nell'attesa di ricevere qualche utile contributo dal forum, intanto mi sono andato a vedere le caratteristiche qualche PIT, in particolare Rotex Hybridcube e Cordivari, e ho rilevato una differenza di impostazione costruttiva nel fatto che mentre nel Cordivari il caricamento in temperatura del Volume di acqua del PIT avviene facendo circolare lo stesso volume nel circuito della PDC, nel Rotex la stessa operazione avviene tramite una serpentina immersa nel volume di acqua del PIT.
    Secondo me la differenza non è da poco. Infatti nel PIT Cordivari ci sarà un getto in ingresso dalla PDC che sicuramente crea della turbolenza e forse agisce sul rimescolamento dell'acqua; invece nel Rotex l'acqua proveniente dalla PDC circola in una serpentina immersa nel volume del PIT non producendo alcuna turbolenza interna e quindi senza influenza sulla naturale stratificazione.
    Dal punto di vista dello scambio termico invece nel Cordivari ci sarà un contatto diretto dell'acqua della PDC con la serpentina di produzione ACS mentre nel Rotex questo scambio avviene tramite un passaggio aggiuntivo intermedio e cioè l'acqua della PDC (che scorre dentro una serpentina) trasferisce il calore prima all'acqua tecnica del PIT e questa a sua volta si trasferirà alla serpentina ACS. Forse questo doppio passaggio richiede un Delta di T° leggermente più elevato.
    Invece dal punto di vista meccanico è evidente che il sistema Cordivari richiede un PIT che possa sopportare la pressione del circuito della PDC (almeno fino a 2 atm) che non è poco per un cilindro del diametro di 60-70 cm; e quindi necessitano PIT in acciaio. Il PIT Rorex invece non sentirà la pressione del circuito PDC e quindi avrà pressione del Volume prossima allo zero (oltre a quella idrostatica); questo mi consente si realizzare un serbatoio in materiali plastici.
    Lascio a voi esperti del settore ogni utile commento e considerazione a queste osservazioni.
    Ultima modifica di mania2; 14-04-2020, 16:16.

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