Invio sistema a pompa di calore a gas liquido. Questo progetto preleva energia termica a temperatura ambiente, ed anzichè scaricarla sotto forma di calore all'interno delle abitazioni la trasforma prima in energia meccanica e quindi in energia elettrica. Il vettore energetico è azoto liquido. In partenza, esso preleva energia termica esterna e con espansioni isobare la trasforma in energia meccanica. Il ritorno allo stato liquido è garantito da altro gas (sempre azoto liquido) con inizio di un nuovo ciclo. Il rendimento dell'impianto è sempre inferiore a 1 come si dimostra nei vari passaggi usando idonee equazioni termodinamiche. Per qualsiasi chiarimento sono quì a disposizione.
Riassunto Riassunto Titolo : Sistema a gas liquido per la produzione di energia elettrica da energia termica a temperatura ambiente. Ho basato questa domanda su un mio vecchio brevetto (brevetto n°0001383773) che ho rielaborato utilizzando alcune tecnologie termodinamiche che non avevo considerato, e che invece adesso semplificano enormemente l'intero apparato circuitale. In questo progetto si dimostra come sia possibile produrre energia meccanica (e quindi elettrica), estraendo energia termica da acqua o aria a temperatura ambiente. Per ottenere questo è necessario un deposito di aria o azoto liquidi (o l'uno o l'altro) ben coibentati che vengono vaporizzati ed utilizzati per avviare l'impianto, dopo di chevengono riciclati e di nuovo liquefatti durante il funzionamento. Le temperature minime oscillano tra i 97 e 101 Kelvin, le massime fino a 288 Kelvin con pressioni tra 6,8 e 8 Bar. La peculiarità, oltre ai gas impiegati, (aria o azoto) è basata anche sull'utilizzo di un tubo di calore il cui funzionamento di sovente è esposto anche nei libri di termodinamica. L'impianto, con espansioni isobare (sulle turbine T1 e T2),trasforma in energia meccanica l'energia termica prelevata dall'ambiente esterno.In realtà però, nel totale dell'energia immessa nel sistema, deveessere considerata anche quella utilizzata per la compressione (N1) eliquefazione del gas, preparato in anticipo, e caricato nel tubo dicalore (scamb. Sb1). Dovendo il sistema lavorare tra 6,8 e 8 Bar (maè possibile lavorare anche a pressioni diverse),meno fluido compresso si disperderà verso l'esterno (perditeinevitabili) e più il rendimento si avvicinerà ad 1.
Questo è l'elenco dei dispositivi più importanti : N° 2 scambiatori indicati con Sb1 (o tubo di calore) ed Sb2con radiatore Rad ;
N° 2 turbine T1-T2 con i relativi generatorielettrici G1 e G2; N° 1 manometro M1con variazione di pressione a comando elettrico ; N° 1 compressore indicato con P1 ;
N° 1 pompa idraulica indicatacon Pid ;
N° 1 serbatoio di azoto N1 in alta pressione ;
N° 1valvola VCP idraulica a controllo proporzionale ; N° 8 valvole V1-V8 ; N° 12 sensori di temperatura e 12 sensori di pressione.
Descrizionevera e propria
Tecnica a cuil'invenzione fa riferimento :La tecnica fa riferimento alla produzione di energia meccanica (equindi elettrica) usando l'espansione in turbina di un gas criogenico(azoto) , il cui ciclo va dallo stato liquido a quello gassoso e poidi nuovo allo stato liquido. Nello stato di gas freddo (223,5 k),assorbe energia termica ambiente, eseguendo delle espansioniisobare. Queste provocano aloro volta un raffreddamento del gas, che ricompressoed a contatto con altro fluido più freddo(sempre azoto liquido) liquefa di nuovo mantenendo il ciclo. Insostanza l'energia ambiente (fornita dal Sole,immagazzinata in ambiente e poi di nuovo irradiata verso gli stratipiù alti della nostra atmosfera)viene trasformata prima in elettricità dalle turbine, ed infineancora dissipata in energia elettromagnetica in transitocon i carichi collegati sullestesse linee elettriche.
Tecnica preesistente: Questa si basa su impianti termoelettrici vapore-gas con espansioniin turbina in cui il fluido vettore va riscaldato ben oltre i 200 °Ccon energia termica esterna prodotta in genere da gas naturale.Esistono anche impianti solari termodinamici ad alta temperatura, cheusano lo stesso sistema, con costi di energia in ingressoirrilevanti, ma con costi di rientro alti a causa della potenzaprodotta discontinua. Il sistema proposto invece, riesce a produrreenergia elettrica prelevando energia termica ambiente a 0-5-8-10 °C(anche con acqua a -15 °C e additivo anticongelante) in modocontinuativo e con costi di ammortamento più bassi rispettoagli impianti già in funzione. Quindi il sistema presentato inquesta domanda di brevetto è di gran lunga superiore alle tecnicheesistenti attualmente sul mercato.
Originalitàe fattibilità : Almomento, per quanto io sappia e per quanto possa aver cercato sullarete in Italia ed all'estero, non ho trovato nessuna idea che più siavvicini a quella che adesso ho presentato.L'originalitàquindi, può essere dedotta dalla mancanza di impianti preesistenti.
Perla fattibilità (industrializzazione)i dispositivi esistono tutti e con prezzi accessibili. Non sononecessarie macchine utensili sofisticate e in commercio esistono giàmini macchine (non da molto tempo) che producono azoto liquido (oaria liquida) per le più svariate necessità.Tantoimportante è l'assemblaggio dell'algoritmo per il controllo di tuttele fasi eunsolo errore di valutazione nel concepire i cambi di stato del fluidoè sufficiente per comprometterne il funzionamento.
Vantaggirispetto al vecchio brevetto.Come ho già accennato nel riassunto, questa nuova domanda dibrevetto si basa su un brevetto concessomi nel 2010 ( brev. N°0001383773), dove si dimostrava la possibilità di produrre energiaelettrica prelevando energia termica a temperatura ambiente. Inquesto erano presenti due circuiti, uno in cui scorreva gas Neon (costo proibitivo che oggi si aggira intorno alle 4-6000 euro a kg)sempre in bassa pressione (1-2 Bar) e temperature che oscillavanotra i 70 e 100 k, mentre nell'altro circuito scorreva aria allo stato liquido-vapore-gas. Le temperature dell'aria oscillavano tra unminimo di 110-113 k ed un massimo di 290 k. A 113 k e pressione di15 Bar veniva trasformata in liquido mentre con il recupero dienergia termica esterna aumentava di pressione fino a circa 280 barper poi espandere prima in una turbina isotermica e poi in unaadiabatica. L'impiantoprevedeva oltre alla preparazione di aria liquida (prodotta nelcircuito interno all'impianto) anche la presenza di cinque turbine(turbine n°4-5-8-12-22) e due compressori (rif n°5C-22) oltrenaturalmente ad un numero smisurato di valvole e controlli cherendevano l'impianto molto costoso, e abbastanza articolato, conperdite di pressione che costringevano ad adottare condotte e valvolecon sezioni maggiorate.
Ilnuovo progetto invece, presenta un solo circuito con pressione dilavoro tra 6,8 e 8 Bar (e se si vuole possono essere adottate anchepressioni minori a discapito però di un maggior volume) contro ilvecchio impianto che invece aveva una pressione limite di ben 280 Barcon risvolti piuttosto pericolosi nel caso in cui basse temperaturesi fossero inserite nella zona in alta pressione. In questomalaugurato caso, le condotte sarebbero state esposte a rotturafragile con conseguenze pericolose per l'impianto e per gli operatoripresenti nelle vicinanze. La presenza di un solo circuito invece inquesto nuovo progetto, da la possibilità di impiegare un solo tipodi gas poco costoso (ad esempio Azoto liquido o Aria liquida)rispetto al Neon che invece aveva ed ha un prezzo al kg esagerato efortemente antieconomico. Nel nuovo impianto sono presenti solo dueturbine, due scambiatori e un compressore mentre le valvole dicontrollo sono solo otto. La relativa bassa pressione (6,8-8 Bar)evita pressioni di caduta notevoli nel circuito, grazie alle bassevelocità del fluido nelle condotte, e il sistema a tubo di calore,se ben controllato e coibentato, rende l'impianto molto compatto concosti di ammortamento non paragonabili in nessun modo al vecchiosistema.
Motiviper la scelta del fluido vettore.
Lascelta di un gas come aria o azoto, da diversi vantaggi. Sono gaspresenti in grande quantità, e prima di essere inseriti nel circuitovengono depurati da CO2 e da altri gas inquinanti, sono facilmenteliquefabili, e non asfissianti (nel caso si usi aria). IllorodeltaT medio tratemperatura ambiente e temperatura di liquefazione è abbastanzaampio (293k-97,2 k)ed hanno buona capacità termica con Cp= 1 kj / kg x °C.Il progetto che verrà descritto faràriferimento al solo fluido Azoto,ma anche per l'Aria valgono le stesse considerazioni (l'azoto è unpò più leggero dell'aria e se ne terrà conto nelle espansioniisobare sulleturbine T1 e T2 ). La eventuale presenza di ossigeno liquido, nelcaso si volesse usare Aria liquida, non pone particolari problemi disicurezza all'impianto, perchè in evaporazione (vedere nel disegnoil funzionamento della valvola VCP) l'aria liquida evaporerebbe tuttasenza lasciare residui liquidi. In ogni caso, se necessario, èpossibile montare una piccola pompa idraulica, prelevare ossigenoliquido dal fondo e spingerlo verso l'alto (nel settore esterno inSb1) polverizzandolo, oppure estrarlo per altri scopi (estrazioneper uso terapeutico o per altro scopo).
Riassunto Riassunto Titolo : Sistema a gas liquido per la produzione di energia elettrica da energia termica a temperatura ambiente. Ho basato questa domanda su un mio vecchio brevetto (brevetto n°0001383773) che ho rielaborato utilizzando alcune tecnologie termodinamiche che non avevo considerato, e che invece adesso semplificano enormemente l'intero apparato circuitale. In questo progetto si dimostra come sia possibile produrre energia meccanica (e quindi elettrica), estraendo energia termica da acqua o aria a temperatura ambiente. Per ottenere questo è necessario un deposito di aria o azoto liquidi (o l'uno o l'altro) ben coibentati che vengono vaporizzati ed utilizzati per avviare l'impianto, dopo di chevengono riciclati e di nuovo liquefatti durante il funzionamento. Le temperature minime oscillano tra i 97 e 101 Kelvin, le massime fino a 288 Kelvin con pressioni tra 6,8 e 8 Bar. La peculiarità, oltre ai gas impiegati, (aria o azoto) è basata anche sull'utilizzo di un tubo di calore il cui funzionamento di sovente è esposto anche nei libri di termodinamica. L'impianto, con espansioni isobare (sulle turbine T1 e T2),trasforma in energia meccanica l'energia termica prelevata dall'ambiente esterno.In realtà però, nel totale dell'energia immessa nel sistema, deveessere considerata anche quella utilizzata per la compressione (N1) eliquefazione del gas, preparato in anticipo, e caricato nel tubo dicalore (scamb. Sb1). Dovendo il sistema lavorare tra 6,8 e 8 Bar (maè possibile lavorare anche a pressioni diverse),meno fluido compresso si disperderà verso l'esterno (perditeinevitabili) e più il rendimento si avvicinerà ad 1.
Questo è l'elenco dei dispositivi più importanti : N° 2 scambiatori indicati con Sb1 (o tubo di calore) ed Sb2con radiatore Rad ;
N° 2 turbine T1-T2 con i relativi generatorielettrici G1 e G2; N° 1 manometro M1con variazione di pressione a comando elettrico ; N° 1 compressore indicato con P1 ;
N° 1 pompa idraulica indicatacon Pid ;
N° 1 serbatoio di azoto N1 in alta pressione ;
N° 1valvola VCP idraulica a controllo proporzionale ; N° 8 valvole V1-V8 ; N° 12 sensori di temperatura e 12 sensori di pressione.
Descrizionevera e propria
Tecnica a cuil'invenzione fa riferimento :La tecnica fa riferimento alla produzione di energia meccanica (equindi elettrica) usando l'espansione in turbina di un gas criogenico(azoto) , il cui ciclo va dallo stato liquido a quello gassoso e poidi nuovo allo stato liquido. Nello stato di gas freddo (223,5 k),assorbe energia termica ambiente, eseguendo delle espansioniisobare. Queste provocano aloro volta un raffreddamento del gas, che ricompressoed a contatto con altro fluido più freddo(sempre azoto liquido) liquefa di nuovo mantenendo il ciclo. Insostanza l'energia ambiente (fornita dal Sole,immagazzinata in ambiente e poi di nuovo irradiata verso gli stratipiù alti della nostra atmosfera)viene trasformata prima in elettricità dalle turbine, ed infineancora dissipata in energia elettromagnetica in transitocon i carichi collegati sullestesse linee elettriche.
Tecnica preesistente: Questa si basa su impianti termoelettrici vapore-gas con espansioniin turbina in cui il fluido vettore va riscaldato ben oltre i 200 °Ccon energia termica esterna prodotta in genere da gas naturale.Esistono anche impianti solari termodinamici ad alta temperatura, cheusano lo stesso sistema, con costi di energia in ingressoirrilevanti, ma con costi di rientro alti a causa della potenzaprodotta discontinua. Il sistema proposto invece, riesce a produrreenergia elettrica prelevando energia termica ambiente a 0-5-8-10 °C(anche con acqua a -15 °C e additivo anticongelante) in modocontinuativo e con costi di ammortamento più bassi rispettoagli impianti già in funzione. Quindi il sistema presentato inquesta domanda di brevetto è di gran lunga superiore alle tecnicheesistenti attualmente sul mercato.
Originalitàe fattibilità : Almomento, per quanto io sappia e per quanto possa aver cercato sullarete in Italia ed all'estero, non ho trovato nessuna idea che più siavvicini a quella che adesso ho presentato.L'originalitàquindi, può essere dedotta dalla mancanza di impianti preesistenti.
Perla fattibilità (industrializzazione)i dispositivi esistono tutti e con prezzi accessibili. Non sononecessarie macchine utensili sofisticate e in commercio esistono giàmini macchine (non da molto tempo) che producono azoto liquido (oaria liquida) per le più svariate necessità.Tantoimportante è l'assemblaggio dell'algoritmo per il controllo di tuttele fasi eunsolo errore di valutazione nel concepire i cambi di stato del fluidoè sufficiente per comprometterne il funzionamento.
Vantaggirispetto al vecchio brevetto.Come ho già accennato nel riassunto, questa nuova domanda dibrevetto si basa su un brevetto concessomi nel 2010 ( brev. N°0001383773), dove si dimostrava la possibilità di produrre energiaelettrica prelevando energia termica a temperatura ambiente. Inquesto erano presenti due circuiti, uno in cui scorreva gas Neon (costo proibitivo che oggi si aggira intorno alle 4-6000 euro a kg)sempre in bassa pressione (1-2 Bar) e temperature che oscillavanotra i 70 e 100 k, mentre nell'altro circuito scorreva aria allo stato liquido-vapore-gas. Le temperature dell'aria oscillavano tra unminimo di 110-113 k ed un massimo di 290 k. A 113 k e pressione di15 Bar veniva trasformata in liquido mentre con il recupero dienergia termica esterna aumentava di pressione fino a circa 280 barper poi espandere prima in una turbina isotermica e poi in unaadiabatica. L'impiantoprevedeva oltre alla preparazione di aria liquida (prodotta nelcircuito interno all'impianto) anche la presenza di cinque turbine(turbine n°4-5-8-12-22) e due compressori (rif n°5C-22) oltrenaturalmente ad un numero smisurato di valvole e controlli cherendevano l'impianto molto costoso, e abbastanza articolato, conperdite di pressione che costringevano ad adottare condotte e valvolecon sezioni maggiorate.
Ilnuovo progetto invece, presenta un solo circuito con pressione dilavoro tra 6,8 e 8 Bar (e se si vuole possono essere adottate anchepressioni minori a discapito però di un maggior volume) contro ilvecchio impianto che invece aveva una pressione limite di ben 280 Barcon risvolti piuttosto pericolosi nel caso in cui basse temperaturesi fossero inserite nella zona in alta pressione. In questomalaugurato caso, le condotte sarebbero state esposte a rotturafragile con conseguenze pericolose per l'impianto e per gli operatoripresenti nelle vicinanze. La presenza di un solo circuito invece inquesto nuovo progetto, da la possibilità di impiegare un solo tipodi gas poco costoso (ad esempio Azoto liquido o Aria liquida)rispetto al Neon che invece aveva ed ha un prezzo al kg esagerato efortemente antieconomico. Nel nuovo impianto sono presenti solo dueturbine, due scambiatori e un compressore mentre le valvole dicontrollo sono solo otto. La relativa bassa pressione (6,8-8 Bar)evita pressioni di caduta notevoli nel circuito, grazie alle bassevelocità del fluido nelle condotte, e il sistema a tubo di calore,se ben controllato e coibentato, rende l'impianto molto compatto concosti di ammortamento non paragonabili in nessun modo al vecchiosistema.
Motiviper la scelta del fluido vettore.
Lascelta di un gas come aria o azoto, da diversi vantaggi. Sono gaspresenti in grande quantità, e prima di essere inseriti nel circuitovengono depurati da CO2 e da altri gas inquinanti, sono facilmenteliquefabili, e non asfissianti (nel caso si usi aria). IllorodeltaT medio tratemperatura ambiente e temperatura di liquefazione è abbastanzaampio (293k-97,2 k)ed hanno buona capacità termica con Cp= 1 kj / kg x °C.Il progetto che verrà descritto faràriferimento al solo fluido Azoto,ma anche per l'Aria valgono le stesse considerazioni (l'azoto è unpò più leggero dell'aria e se ne terrà conto nelle espansioniisobare sulleturbine T1 e T2 ). La eventuale presenza di ossigeno liquido, nelcaso si volesse usare Aria liquida, non pone particolari problemi disicurezza all'impianto, perchè in evaporazione (vedere nel disegnoil funzionamento della valvola VCP) l'aria liquida evaporerebbe tuttasenza lasciare residui liquidi. In ogni caso, se necessario, èpossibile montare una piccola pompa idraulica, prelevare ossigenoliquido dal fondo e spingerlo verso l'alto (nel settore esterno inSb1) polverizzandolo, oppure estrarlo per altri scopi (estrazioneper uso terapeutico o per altro scopo).
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