Salve a tutti. Dopo diverso tempo che vi seguo, rivolgo a voi dei quesiti, per meglio comprendere il materiale che ho recuperato on-line sul “Metodo di calcolo semplificato della prestazione energetica degli edifici”, al fine di provare poi a relazionare il tutto con l’installazione di una PDC aria-acqua per il riscaldamento della mia futura casa. Il tutto nasce ovviamente nell’ottica di fare una autovalutazione che sia quanto più realistica e meno spannometrica possibile, per poi comprendere di fatto il dimensionamento della PDC. Ma vado in ordine.
Stò terminando la mia abitazione (costruzione ex novo dal 2014), casa singola, su due livelli di 160 mq totali (90 mq piano terra e 70 mq mansarda) nella campagna ciociara a circa 300 m.s.l. - in provincia di Frosinone - Zona climatica D – 1831 GG – Temperatura di Progetto 3,1° (normativa accensione riscaldamento: 12 h dal 1/11 al 15/4). Il piano terrà è rialzato dalle fondazioni di 1,3 metri. Struttura in cemento armato, murata con laterizio termico da 25 cm + cappotto esterno in lana di roccia da 10 cm sui forati e da 5 cm su travi e pilastri; il tetto ventilato in abete lamellare, coibentato con pannelli in fibra di legno ad alta densità posati ad incrocio 6 cm+ 6 cm; infissi in rovere lamellare con doppio vetro, impianto radiante a pavimento con passo 10 ovunque (nei tre bagni passo 5 + scaldasalviette). Questo per descrivervi sommariamente l’entità costruttiva dell’edificio.
Pertanto, avendo tutte le schede dei materiali impiegati, ho calcolato secondo le indicazioni fornite dal Metodo indicato in oggetto, tutte le voci necessarie al calcolo del Qh (Fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione invernale), dipendente da:
GG (gradigiorno); Ht (coefficiente globale di scambio termico per trasmissione); Hv (coefficiente globale di scambio termico per ventilazione); Qs (apporti solari attraverso componenti d’involucro trasparenti); Qi (apporti gratuiti interni).
Quindi, omettendo di riportarvi tutti gli elaborati analitici, vi riporto quanto determinato nel caso specifico, ottenendo Qh=12378,45 (kWh).
Ora, prendendo questo valore come punto di riferimento, per calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi), bisogna prima determinare il Rendimento Globale medio stagionale (prodotto dei rendimenti di emissione - regolazione - distribuzione - generazione), e qui nasce il primo dubbio:
Cosa considerare come rendimento di generazione? Ovvero, devo inserire il COP della PDC? Non conoscendo a priori il modello da installare e considerando che una caldaia a condensazione comparata con una PDC avrebbe un ipotetico COP pari a 2,4, (come suggeritomi da un installatore di PDC), posso usare questo valore nel calcolo del rendimento globale?
Altresì, volendo per un attimo tralasciare il discorso classe energetica e spostandomi invece sul dimensionamento della PDC, ho letto con interesse quanto riportato nel merito dal sito “La mia casa elettrica”, che considera la potenza termica della PDC = Fabbisogno riscaldamento x (20° - T di progetto) / GG / Ore giornaliere.
Da qui altri due dubbi:
Spero di essermi spiegato bene e confido nella vostra esperienza, almeno per comprendere se ho preso l’indirizzo giusto. Grazie anticipatamente a tutti coloro che vogliano fornire il proprio contributo.
Stò terminando la mia abitazione (costruzione ex novo dal 2014), casa singola, su due livelli di 160 mq totali (90 mq piano terra e 70 mq mansarda) nella campagna ciociara a circa 300 m.s.l. - in provincia di Frosinone - Zona climatica D – 1831 GG – Temperatura di Progetto 3,1° (normativa accensione riscaldamento: 12 h dal 1/11 al 15/4). Il piano terrà è rialzato dalle fondazioni di 1,3 metri. Struttura in cemento armato, murata con laterizio termico da 25 cm + cappotto esterno in lana di roccia da 10 cm sui forati e da 5 cm su travi e pilastri; il tetto ventilato in abete lamellare, coibentato con pannelli in fibra di legno ad alta densità posati ad incrocio 6 cm+ 6 cm; infissi in rovere lamellare con doppio vetro, impianto radiante a pavimento con passo 10 ovunque (nei tre bagni passo 5 + scaldasalviette). Questo per descrivervi sommariamente l’entità costruttiva dell’edificio.
Pertanto, avendo tutte le schede dei materiali impiegati, ho calcolato secondo le indicazioni fornite dal Metodo indicato in oggetto, tutte le voci necessarie al calcolo del Qh (Fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione invernale), dipendente da:
GG (gradigiorno); Ht (coefficiente globale di scambio termico per trasmissione); Hv (coefficiente globale di scambio termico per ventilazione); Qs (apporti solari attraverso componenti d’involucro trasparenti); Qi (apporti gratuiti interni).
Quindi, omettendo di riportarvi tutti gli elaborati analitici, vi riporto quanto determinato nel caso specifico, ottenendo Qh=12378,45 (kWh).
Ora, prendendo questo valore come punto di riferimento, per calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi), bisogna prima determinare il Rendimento Globale medio stagionale (prodotto dei rendimenti di emissione - regolazione - distribuzione - generazione), e qui nasce il primo dubbio:
Cosa considerare come rendimento di generazione? Ovvero, devo inserire il COP della PDC? Non conoscendo a priori il modello da installare e considerando che una caldaia a condensazione comparata con una PDC avrebbe un ipotetico COP pari a 2,4, (come suggeritomi da un installatore di PDC), posso usare questo valore nel calcolo del rendimento globale?
Altresì, volendo per un attimo tralasciare il discorso classe energetica e spostandomi invece sul dimensionamento della PDC, ho letto con interesse quanto riportato nel merito dal sito “La mia casa elettrica”, che considera la potenza termica della PDC = Fabbisogno riscaldamento x (20° - T di progetto) / GG / Ore giornaliere.
Da qui altri due dubbi:
- è corretto inserire semplicemente il mio Qh atteso che esso rappresenta l’ipotetico Fabbisogno termico della casa in un anno?
- nella voce “Ore Giornaliere”, ha senso considerare le 12 ore previste dalla normativa? Oppure valuto le 16-20 ore? (questo perché da considerazioni emerse all’interno del forum, una PDC aria acqua inverter “commerciale” (Panasonic, Mitsibischi, Daikin, ecc.) dovrebbe sempre essere in funzione).
Spero di essermi spiegato bene e confido nella vostra esperienza, almeno per comprendere se ho preso l’indirizzo giusto. Grazie anticipatamente a tutti coloro che vogliano fornire il proprio contributo.
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