Buona giornata a tutti, avendo una caldaia a metano a basamento a camera aperta di circa 22 anni con boiler ACS incorporato e sentendo da tempo parlare di incentivi e conto termico, vorrei poterli sfruttare finché sono in tempo e sostituirla con qualcosa di più performante.
Leggendo in giro e soprattutto su questo forum ho cominciato ad accarezzare l’idea di eliminare completamente il gas e passare ad un impianto a PDC aria/acqua.
Purtroppo parliamo di circa 150 mq di appartamento fine anni 70, con poca coibentazione, esposto sui 4 lati e perdipiù posto sopra ad un magazzino non riscaldato.
E’ ubicato in pianura padana, zona climatica E 2420 gradi giorno.
Tra riscaldamento, ACS e cottura attualmente consumo 2300 metri cubi annui, tenendo però “fredde” un paio di stanze.
Come radiatori ho dei ventilconvettori vecchi come la casa, ma che per ragioni di budget vorrei per il momento mantenere. Pensate sia un errore?
Purtroppo il budget limitato mi obbliga a ponderare bene il rapporto costo/beneficio di ogni cosa e a rimandare gli interventi non prioritari (e anche stabilire le priorità non è per nulla banale
).
Ovviamente rimane sempre il “ripiego” di mantenere l’allaccio al metano e orientarmi su una caldaia a condensazione, ma mi pare che ultimamente, trattandosi di combustibile fossile, non possa nemmeno più godere del conto termico.
Alla luce dell’esperienza e della competenza che trapela dai vostri scritti, se poteste esprimere opinioni, consigli e critiche in merito sarebbero più che gradite.
[Edit]
In attesa delle vostre valutazioni, aggiungo qualche considerazione che potrebbe chiarire ulteriormente la situazione da cui devo partire.
Innanzitutto ho omesso di dire che ho un impianto fotovoltaico da poco più di 5 kW, non connesso in rete ma con accumulo, che però so già non mi sarà di molto aiuto durante il periodo di accensione del riscaldamento, ma di certo potrà essere fondamentale per abbattere i costi del raffrescamento estivo.
Raffrescamento che attualmente è affidato a 3 split PDC (2 da 9000 btu nelle 2 stanze da letto e 1 da 12000 in sala) che rimarranno eventualmente a supporto del nuovo impianto.
Volendo utilizzare gli attuali ventilconvettori anche per raffreddare, necessitano di qualche accorgimento aggiuntivo o di una portata di un certo tipo?
Di certo si nota che il diametro esterno dei tubi è molto piccolo (meno di 15mm) e che non hanno coibentazione se non per il fatto che passano all’interno di un corrugato.
Considerando che con la PDC la temperatura di mandata sarà limitata, potrebbero non essere adatti neppure per riscaldare?
Leggendo in giro e soprattutto su questo forum ho cominciato ad accarezzare l’idea di eliminare completamente il gas e passare ad un impianto a PDC aria/acqua.
Purtroppo parliamo di circa 150 mq di appartamento fine anni 70, con poca coibentazione, esposto sui 4 lati e perdipiù posto sopra ad un magazzino non riscaldato.
E’ ubicato in pianura padana, zona climatica E 2420 gradi giorno.
Tra riscaldamento, ACS e cottura attualmente consumo 2300 metri cubi annui, tenendo però “fredde” un paio di stanze.
Come radiatori ho dei ventilconvettori vecchi come la casa, ma che per ragioni di budget vorrei per il momento mantenere. Pensate sia un errore?
Purtroppo il budget limitato mi obbliga a ponderare bene il rapporto costo/beneficio di ogni cosa e a rimandare gli interventi non prioritari (e anche stabilire le priorità non è per nulla banale

Ovviamente rimane sempre il “ripiego” di mantenere l’allaccio al metano e orientarmi su una caldaia a condensazione, ma mi pare che ultimamente, trattandosi di combustibile fossile, non possa nemmeno più godere del conto termico.
Alla luce dell’esperienza e della competenza che trapela dai vostri scritti, se poteste esprimere opinioni, consigli e critiche in merito sarebbero più che gradite.
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In attesa delle vostre valutazioni, aggiungo qualche considerazione che potrebbe chiarire ulteriormente la situazione da cui devo partire.
Innanzitutto ho omesso di dire che ho un impianto fotovoltaico da poco più di 5 kW, non connesso in rete ma con accumulo, che però so già non mi sarà di molto aiuto durante il periodo di accensione del riscaldamento, ma di certo potrà essere fondamentale per abbattere i costi del raffrescamento estivo.
Raffrescamento che attualmente è affidato a 3 split PDC (2 da 9000 btu nelle 2 stanze da letto e 1 da 12000 in sala) che rimarranno eventualmente a supporto del nuovo impianto.
Volendo utilizzare gli attuali ventilconvettori anche per raffreddare, necessitano di qualche accorgimento aggiuntivo o di una portata di un certo tipo?
Di certo si nota che il diametro esterno dei tubi è molto piccolo (meno di 15mm) e che non hanno coibentazione se non per il fatto che passano all’interno di un corrugato.
Considerando che con la PDC la temperatura di mandata sarà limitata, potrebbero non essere adatti neppure per riscaldare?
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