Ciao a tutti, apro questo topic in quanto pur avendo già letto diversi consigli e opinioni sul forum non ho trovato una soluzione specifica al mio caso e ho ancora diversi dubbi! 
Sto ristrutturando una porzione di casa (bifamiliare) costruita circa 70 anni fa in zona climatica E e gradi-giorno 2652. La superficie è di circa 85 mq disposti su due livelli.
La casa è esposta ad est e sud. Sulla parete est, abbastanza sottile, è stato fatto il cappotto. Il resto dei muri sono in pietra e mattoni abbastanza spessi intonacati (rifatti). Tra i lavori di ristrutturazione è stato rifatto il vespaio areato, isolato il sottotetto con 10 cm di lana di roccia, sarà posato il riscaldamento a pavimento e sostituiti infissi e portoncino d'ingresso con requisiti per rientrare nell'ecobonus.
I miei dubbi riguardano l impianto di riscaldamento, al momento assente. Da preventivo verrebbe installata una caldaia a condensazione Hoval per riscaldamento e acs.
Io sarei invece più orientato per pdc aria-acqua (ho visto in particolare le split all in one LG, Daikin o Viessmann con accumulo integrato di 200 L) almeno inizialmente senza fotovoltaico per riscaldamento, raffrescamento e acs.
Considerate le dimensioni e caratteristiche dell immobile (non so al momento classe energetica post lavori, iniziali credo proprio sia G vista l'età), cosa mi conviene fare?
La pdc sarebbe una soluzione che mi permetterebbe di evitare il metano ma temo il consumo di energia elettrica senza il fotovoltaico, soprattutto a dicembre -gennaio. L'inverno è abbastanza freddo ed umido, di notte direi con minime che oscillano intorno alla 0 (-3/+4), con escursioni abbastanza rare delle minime sotto i -3 e ho letto che sebbene diverse pdc funzionino anche a -20, perdono un bel po' di efficienza a base temperature, incrementando molto il consumo di energia.
Che ne pensate?
Grazie per il supporto!!

Sto ristrutturando una porzione di casa (bifamiliare) costruita circa 70 anni fa in zona climatica E e gradi-giorno 2652. La superficie è di circa 85 mq disposti su due livelli.
La casa è esposta ad est e sud. Sulla parete est, abbastanza sottile, è stato fatto il cappotto. Il resto dei muri sono in pietra e mattoni abbastanza spessi intonacati (rifatti). Tra i lavori di ristrutturazione è stato rifatto il vespaio areato, isolato il sottotetto con 10 cm di lana di roccia, sarà posato il riscaldamento a pavimento e sostituiti infissi e portoncino d'ingresso con requisiti per rientrare nell'ecobonus.
I miei dubbi riguardano l impianto di riscaldamento, al momento assente. Da preventivo verrebbe installata una caldaia a condensazione Hoval per riscaldamento e acs.
Io sarei invece più orientato per pdc aria-acqua (ho visto in particolare le split all in one LG, Daikin o Viessmann con accumulo integrato di 200 L) almeno inizialmente senza fotovoltaico per riscaldamento, raffrescamento e acs.
Considerate le dimensioni e caratteristiche dell immobile (non so al momento classe energetica post lavori, iniziali credo proprio sia G vista l'età), cosa mi conviene fare?
La pdc sarebbe una soluzione che mi permetterebbe di evitare il metano ma temo il consumo di energia elettrica senza il fotovoltaico, soprattutto a dicembre -gennaio. L'inverno è abbastanza freddo ed umido, di notte direi con minime che oscillano intorno alla 0 (-3/+4), con escursioni abbastanza rare delle minime sotto i -3 e ho letto che sebbene diverse pdc funzionino anche a -20, perdono un bel po' di efficienza a base temperature, incrementando molto il consumo di energia.
Che ne pensate?
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