Ciao a tutti,
mi è venuto un dubbio sul funzionamento dell'accumulo ACS e delle relative prestazioni, perché di recente mi è stato proposto un accumulo con "modulo preparatore istantaneo per acqua calda sanitaria da 25 lt/min con scambiatore a piastre saldobrasate e circolatore elettronico".
Supponendo gli stessi parametri:
- 500 L
- T accumulo 55° (media)
- uscita ACS a 42°
- entrata acqua di rete a 12°
- miscelatrice ACS
- doccia da 10 L/min
Provo a calcolare per le tre tipologie, ditemi se e dove sbaglio.
bollitore:
Dato che è riempito con ACS a 55°, per avere ACS a 42° in uscita dovrò miscelare x% da bollitore a 55° e y% da rete a 12°.
Faccio un semplice sistema a 2 equazioni (non ho idea se si possa fare in questo modo, vado a intuito):
Questo significa che sottraggo al bollitore 7 L/min e quindi potrò fare una doccia da 500/7 ~= 71 minuti, terminati i quali la doccia passa istantaneamente a 12°.
PIT:
Al contrario del bollitore, è riempito con acqua tecnica e avendo la serpentina di scambio, mi viene da fare un calcolo differente... usando l'energia (dovrebbe essere equivalente, ma potrebbe essere campato in aria pure questo...).
Dunque, voglio ACS a 42° e ho Tacc a 55° e quindi ho (55 - 42) * 500 * 100 = 650.000 Kcal disponibili.
Per portare l'acqua di rete da 12° a 42°, con portata di 10 L/min, significa che devo usare (42 - 12) * 10 * 100 = 30.000 Kcal/min.
E questo implica che posso fare una doccia a 42° per 650/30 =~ 21 minuti, terminati i quali la doccia si raffredda sempre di più, arrivando progressivamente a 12° dopo altri (42 - 12) * 500 * 100 / 30.000 = 50 minuti, con progressione di -0,6°/min (sempre che sia lineare...).
E mi torna anche con il conto del bollitore: a parità di portata ci metto lo stesso tempo totale a scambiare tutte le calorie (almeno credo).
scambiatore a piastre:
Me l'hanno decantato come "più efficiente" del PIT, ma ragionandoci un attimo non riesco a capire in cosa differisca... sempre uno scambiatore è.
Quindi dovrebbe valere lo stesso calcolo del PIT, ammesso che sia corretto.
L'unica differenza è che ha un "circolatore", ma non capisco come dovrebbe influire.
In conclusione, il PIT vale circa 21/71 =~ 30% del bollitore, con la differenza che dopo la soglia la T scende gradualmente e non di colpo (e non necessita di cicli antilegionella e spurgo calcare).
Ho ragione? Oppure ho commesso qualche sfondone?
Forse c'è da mettere in conto la stratificazione? Boh...
Fatemi sapere!
mi è venuto un dubbio sul funzionamento dell'accumulo ACS e delle relative prestazioni, perché di recente mi è stato proposto un accumulo con "modulo preparatore istantaneo per acqua calda sanitaria da 25 lt/min con scambiatore a piastre saldobrasate e circolatore elettronico".
Supponendo gli stessi parametri:
- 500 L
- T accumulo 55° (media)
- uscita ACS a 42°
- entrata acqua di rete a 12°
- miscelatrice ACS
- doccia da 10 L/min
Provo a calcolare per le tre tipologie, ditemi se e dove sbaglio.
bollitore:
Dato che è riempito con ACS a 55°, per avere ACS a 42° in uscita dovrò miscelare x% da bollitore a 55° e y% da rete a 12°.
Faccio un semplice sistema a 2 equazioni (non ho idea se si possa fare in questo modo, vado a intuito):
codice:
| 55 * x + 12 * y = 42 | x + y = 1 => x = 1 - y | 55 * (1 - y) + 12 * y = 42 => 55 - 55 * y + 12 * y = 42 => 43 * y = 13 => y = 13/43 => y =~ 0,3 | x = 1 -y => x =~ 0,7
PIT:
Al contrario del bollitore, è riempito con acqua tecnica e avendo la serpentina di scambio, mi viene da fare un calcolo differente... usando l'energia (dovrebbe essere equivalente, ma potrebbe essere campato in aria pure questo...).
Dunque, voglio ACS a 42° e ho Tacc a 55° e quindi ho (55 - 42) * 500 * 100 = 650.000 Kcal disponibili.
Per portare l'acqua di rete da 12° a 42°, con portata di 10 L/min, significa che devo usare (42 - 12) * 10 * 100 = 30.000 Kcal/min.
E questo implica che posso fare una doccia a 42° per 650/30 =~ 21 minuti, terminati i quali la doccia si raffredda sempre di più, arrivando progressivamente a 12° dopo altri (42 - 12) * 500 * 100 / 30.000 = 50 minuti, con progressione di -0,6°/min (sempre che sia lineare...).
E mi torna anche con il conto del bollitore: a parità di portata ci metto lo stesso tempo totale a scambiare tutte le calorie (almeno credo).
scambiatore a piastre:
Me l'hanno decantato come "più efficiente" del PIT, ma ragionandoci un attimo non riesco a capire in cosa differisca... sempre uno scambiatore è.
Quindi dovrebbe valere lo stesso calcolo del PIT, ammesso che sia corretto.
L'unica differenza è che ha un "circolatore", ma non capisco come dovrebbe influire.
In conclusione, il PIT vale circa 21/71 =~ 30% del bollitore, con la differenza che dopo la soglia la T scende gradualmente e non di colpo (e non necessita di cicli antilegionella e spurgo calcare).
Ho ragione? Oppure ho commesso qualche sfondone?
Forse c'è da mettere in conto la stratificazione? Boh...
Fatemi sapere!
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