Recupero alluminio - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Recupero alluminio

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Recupero alluminio

    Vi segnalo che il cial promuove il recupero dell'alluminio pagandolo 0,57 € per ogni chilo raccolto. Il ritiro avviene al raggiungimento di un minimo di 300 chili. Io e la mia associazione abbiamo già cominciato, approfittando del fatto che alle Onlus non è richiesto il pagamento dell'Iva.

  • #2
    L'iniziativa è senz'altro da divulgare, particolarmente in quelle aree/Comuni dove la raccolta differenziata dell'alluminio non si è ancora sviluppata per altri canali (direi anche indipendentemente dal tornaconto che sembra esserci, ma, come ho già detto, preferisco una politica di incentivi, piuttosto di un'altra di obblighi e divieti)


    ••••••••••••

    Commenta


    • #3
      CITAZIONE (janvaljan @ 8/2/2007, 01:14)
      Vi segnalo che il cial promuove il recupero dell'alluminio pagandolo 0,57 € per ogni chilo raccolto. Il ritiro avviene al raggiungimento di un minimo di 300 chili.

      Caspita, 3 quintali a 171 euro... mi ripago 1/3 della tariffa annuale x la raccolta rifiuti del mio Comune <img src=">

      CITAZIONE (nll @ 8/2/2007, 09:35)
      L'iniziativa è senz'altro da divulgare, particolarmente in quelle aree/Comuni dove la raccolta differenziata dell'alluminio non si è ancora sviluppata per altri canali (direi anche indipendentemente dal tornaconto che sembra esserci, ma, come ho già detto, preferisco una politica di incentivi, piuttosto di un'altra di obblighi e divieti)

      Ma questo significa anche disincentivare la raccolta differenziata. I mancati proventi sulla vendita dell'alluminio, subiti dall'ente gestore/Comune, si riperquoterebbero sulla collettività con un'aumento della tassa (immagino). :unsure: Sbaglio?
      Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

      Commenta


      • #4
        ....mica male come guadagno! Quasi quasi lo raccolgo pure io....


        DICO, MA E' UNO SCHERZO? L'ALLUMINIO AL 99%, OGGI 2 FEBBRAIO, E' QUOTATO 1,67 EURO AL CHILO, CONTANTE, SE FORNITO AL SECONDARIO.... altro che 0,57 euro!

        Commenta


        • #5
          CITAZIONE (Paolo Cattani @ 8/2/2007, 13:42)
          ....mica male come guadagno! Quasi quasi lo raccolgo pure io....


          DICO, MA E' UNO SCHERZO? L'ALLUMINIO AL 99%, OGGI 2 FEBBRAIO, E' QUOTATO 1,67 EURO AL CHILO, CONTANTE, SE FORNITO AL SECONDARIO.... altro che 0,57 euro!

          Paolo..se ragioni così non andremo mai da nessuna parte.

          Punto 1 l'alluminio che noi raccogliamo è pieno di impurità, dovute a residui di cibo, vernici e amenità varie. Credi che loro lo comprino a 0,57 e lo rivendano tale e quale a 1,67??

          Punto 2 credo che questa organizzazione abbia i suoi costi, che sono ben contento di pagare

          Punto 3 Se ragioni in questo modo possiamo dire addio alla raccolta differenziata, visto che quando andiamo a buttare un sacchetto di plastica non ci restituiscono nemmeno un centesimo!!

          Edited by janvaljan - 8/2/2007, 16:30

          Commenta


          • #6
            CITAZIONE (Paolo Cattani @ 8/2/2007, 13:42)
            DICO, MA E' UNO SCHERZO? L'ALLUMINIO AL 99%, OGGI 2 FEBBRAIO, E' QUOTATO 1,67 EURO AL CHILO, CONTANTE, SE FORNITO AL SECONDARIO.... altro che 0,57 euro!

            Attenzione, quella di cui parli è la quotazione ufficiale per il metallo (come dici tu stesso) puro al 99%, in panetti fusi e non in trucioli o ritagli o pacchotti da pressa e, solitamente, in quantitativi di almeno 100 q.li per transazione.

            Quindi nel delta tra 0,57 e 1,67 ci devono stare:

            1) costi di raccolta e trasporti vari
            2) costi di raffinazione, intesi come calo in percentuale e descoriazione, degasaggio, rifusione in pani
            3) costi di recupero delle scorie e di smaltimento della frazione non riciclabile delle stesse
            4) costi amministrativi di gestione
            5) utile delle aziende che raccolgono, trasportano, raffinano e rifondono il metallo

            E tutto ci deve stare in 1,10 euro

            Tieni anche conto che, come detto da janvaljan, l'alluminio da rifiuti urbani non è un materiale che si colloca al top per quanto riguarda la purezza, in quanto ha una percentuale di "sporco" (soprattutto vernici) molto alta rispetto al peso del solo metallo, che di conseguenza ne determinano un calo di fusione (per ossidazione) che può arrivare anche fino al 30%.
            Solo 1 settimana fa ho venduto 12 q.li di truciolo di lega di alluminio 6060/6082 asciutto, pulito e senza "corpi estranei" a 0,74 euro, che non sarà un prezzo eccelso, ma è allineato alle normali quotazioni.

            In definitiva, 0,57 euro per un ammasso indifferenziato di lattine, contenitori vari, come vaschette tipo Cuki, pezzi di elettrodomestici ed altra "varia umanità" non mi sembrano malaccio.

            Ciao <img src=">

            Commenta


            • #7
              Allora ci vuole qualche precisazione, e ti prego se non di crederci, almeno di controllarle.... visto che vengono da uno che ha passato svariati anni di lavoro nella più grande fonderia italiana di alluminio.
              Il prezzo citato NON è quello dei lingotti (chiamiamoli panetti, come gli addeti ai lavori) di alluminio al 99% "(come dico io stesso)". Infatti ho parlato di alluminio al 99% AL secondario, cioè di lattine ed alluminio alimentare (appunto, al 99%) fornito alla fonderia di alluminio secondario.
              Come saprai, l'alluminio al 99,99% viene solo dai produttori di alluminio primario, che lo ricavano dalla bauxite per via elettrolitica.
              Le fonderie di alluminio secondario, invece, fondono i rottami... cercando di miscelarli in modo che la lega (attenzione, ho detto LEGA) che ne esce sia col maggior titolo di alluminio possibile. Questo vuoldire miscelare bene i vari tipi di rottami per non degradarla troppo, ed avere molto alluminio quasi puro a disposizione.
              La storia della "degradazione minima possibile" prosegue finchè non si arriva all'alluminio al silicio con tenori inferiori al l 85%. Avere alluminio puro, quindi, permette di diluire leghe peggiori e di mantenere all'ucita un prodotto di un certo valore.
              Il fatto che le lattine e altre lamiere (scatolette tiposimmenthal etc) siano verniciate, è considerata nella mia fonderia una vera benedizione, visto che apporta del combustibile gratuito! In effetti consentono un notevole risparmio di gas.
              Quanto alla resa, i forni sono costruiti in modo da contrastare al massimo l'ossidazione, con combustioni a fiamma riducente e bagni salini di copertura.
              Un calo di fusione superiore all'10% avrebbe comportato il licenziamento in tronco di tutta la squadra dei fonditori, ma forse tu ti riferisci al fatto che la resa in alluminio viene calccolata al momento del conferimento, cioè in pratica ti fanno il calcolo della resa di un campione, e ti pagano l'alluminio, non la vernice.
              Il discorso torniture è diverso, alcune sono intrise come spugne di lubrorefrigeranti, e devono essere trattate in essiccatoio prima di fonderle, inoltre poi bisogna compattarle con una pressa o bricchettarle. Il loro basso peso e la pezzatura piccolissima le farebbero svolazzre dentro la fiamma del forno, e brucerebbero invece di fondere: in fonderie come la mia la cosa viene evitata semplicemente fondendole a parte, per semplice immersione in un bagno di alluminio fuso SENZA fiamma.

              Questo è il disorso fonderia... poi ci sono i commercianti, che hanno tutto l'interesse a pagare all'acquisto il meno possibile..
              Certo, sempre meglio che portarlo all'isola ecologica e mettere i punti sulla tessera, che dopo 100 quintali ti regalano la bicicletta...
              I prezzi per i rottami di alluminio come specificato sono molto variabili, quindi: la CCIAA di Milano riporta a metà del 2006 circa i seguenti prezzi (come vedrai, se se parla di massiccio il prezzo aumenta):

              Prezzi min/max per tonnellata
              MILANO Residui di Alluminio in forma di schiumature, colaticci, granelle - UNI EN 13920/16 Ton 19/05/2006 470,00 965,00
              MILANO Rottame di Alluminio - rame da radiatori - UNI EN 13920/117/9) Ton 19/05/2006 1.707,50 1.757,50
              MILANO Rottame di Alluminio composto da lattine usate per bevande - UNI EN 13920/10 - kg Ton 19/05/2006 1.000,00 1.050,00
              MILANO Rottame di Alluminio consistente di due o più leghe da lavorazione plastica - UNI EN 13920/6 Ton 19/05/2006 1.512,50 1.562,50
              MILANO Rottame di Alluminio consistente di una sola lega da lavorazione plastica - UNI 13920/4 Ton 19/05/2006 1.720,00 1.775,00
              MILANO Rottame di Alluminio di materiale non ferroso proveniente da processi di frantumazione destinati alla separazione dell'alluminio - UNI EN 13920/8 Tonn 19/05/2006 695,00 755,00
              MILANO Rottame di alluminio in getti - UNI 13920/7 Ton 19/05/2006 1.545,00 1.595,00
              MILANO Rottame di Alluminio in trucioli di due o più leghe - UNI EN 13920/13 Ton 19/05/2006 1.510,00 1.550,00
              MILANO Rottame di Alluminio in trucioli di una sola lega - UNI EN 13920/12 Ton 19/05/2006 1.545,00 1.600,00
              MILANO Rottame di Alluminio non legato - UNI EN 13920/2 Ton 19/05/2006 1.615,00 1.665,00
              MILANO Rottame di Alluminio proveniente da processi di separazione dei residui non ferrosi frantumati - UNI EN 13920/9 Ton 19/05/2006 1.687,50 1.737,50
              MILANO Rottamedi Alluminio consistente di due o più leghe da lavorazione plastica appartenenti alla stessa serie - UNI EN 13920/5 Tonn 19/05/2006 1.630,00 1.680,00
              MILANO Rottami di Alluminio proveniente da dealluminazione di imballaggi usati - UNI EN 13920/15 Tonn 19/05/2006 580,00 630,00
              MILANO Rottami di Alluminio proveniente da imballaggi usati - UNI EN 13920/14 Tonn 19/05/2006 190,00 240,00
              MILANO Rottami di Alluminio Rottami di fili e cavi - UNI EN 13920/3 Ton 19/05/2006 1.630,00 1.680,00
              MILANO Spezzoni di cavo di Alluminio ricoperto-costituiti da filo o treccia di alluminio puro o in lega, ricoperti con materiale asportabile attraverso vibrovagliatura, provenienti sia da attivitò di produzione o da rottamazioni per cessato utilizzo Ton 10/02/2006 435,00 460,00
              MILANO Rottame di alluminio frantumato flottato (UNI 13297/7) Ton 25/11/2005 1.072,50 1.122,50

              Quanto a noi, ci fornivamo dallla Russia
              ecco un esempio
              In ogni caso, ci sono "cooperative di raccolta" (cioè commercianti...) che offrono lo stesso sistema di tessere a punti con premio finale, solo che pagano 0,8 euro al chilo (più le estrazioni intermedie col premio, orologi, magliette, etc, più i tre superpremii finali di 1800, 900 e 300 euro......)
              Quantità minima dieci chili.

              Commenta


              • #8
                Per evitare che qualcuno possa cascarci,riporto qui un'esperienza scema che feci tanti anni or sono,quando,per motivi che non sto a spiegare,ebbi l'illuminazione di riciclare l'alluminio per evitare di intasare inutilmente il bidone della nettezza urbana.
                Riciclavo lattine,consevandole in appositi cassettoni:quando ne avessi avuto qualche quintalata,le avrei portate nel sito di riciclaggio che le pagava al Kg.
                Un bel giorno,dopo un' esasperante raccolta di non so quante decine di Kg,mi accorsi che un altoparlante che possedevo si attaccava magneticamente ad una di queste lattine: avevo recuperato non lattine di alluminio,bensi' di volgare acciaio :angry:
                Le lattine erano di acciaio leggero,di quasi nessun valore,e non recavano la sigla AL (errore stupidissimo,lo ammetto.Per mia ignoranza ritenevo,visto il luccicchio,che tutte le lattine di bibite fossero uguali nei materiali di costruzione).
                Oggi ci rido sopra,ma immagino la delusione che avrei avuto se me ne fossi accorto dopo un anno o due. -_-
                Invito quindi tutti i riciclatori a non commettere l'errore da me compiuto,e a leggere bene la tipologia di materiale quando vi si presenta una lattina o un contenitore per alimenti.

                Oggi come oggi avrei invece piu' piacere nel riciclare il rame,visto che ne butto in quantità esagerate ogni giorno per motivi di lavoro..

                Commenta


                • #9
                  Per il discorso di Oggetto Volante ci siamo premuniti: la "prova calamita" è la prima da effettuare per ogni tipo di rifiuto.

                  Per quanto detto da Paolo Cattani, che si è approfonditamente documentato in materia. Personalmente non so se questa cooperativa ha fini di lucro. Penso però che chi si butta in un campo senza concorrenza, ha tutto il diritto di applicare le tariffe che più li convengono.

                  Se il sistema garantisce un così facile guadagno come da te dimostrato, penso che in breve tempo altre aziende si interesseranno alla cosa, e questa maggiore concorrenza porterà ad un aumento dell'offerta verso il "produttore" (che per una volta siamo noi cittadini) come in qualsiasi mercato.

                  Se poi vogliamo allargare il discorso, anche noi come associazione dovremmo garantire un corrispettivo a tutti coloro (bar, ristoranti, serramentisti) che ci aiuteranno a raccogliere l'alluminio, ma questo difficilmente succederà.

                  Insomma, il riciclaggio è il futuro, ma se si preferisce buttare piuttosto che cedere a qualcuno che potrebbe guadagnarci...beh penso che non si andrà molto lontano

                  Commenta


                  • #10
                    CITAZIONE (Paolo Cattani @ 8/2/2007, 22:20)
                    Allora ci vuole qualche precisazione, e ti prego se non di crederci, almeno di controllarle.... visto che vengono da uno che ha passato svariati anni di lavoro nella più grande fonderia italiana di alluminio.

                    Una piccola curiosità, come fanno le fonderie d'alluminio a valutare la qualità del quintale/i d'alluminio che stanno per comprare?

                    Ciao e grazie.
                    Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

                    Commenta


                    • #11
                      CITAZIONE (CaloRE @ 9/2/2007, 09:54)
                      Una piccola curiosità, come fanno le fonderie d'alluminio a valutare la qualità del quintale/i d'alluminio che stanno per comprare?

                      Semplice, nel caso di tipologie ben identificate (trucioli, lastre, lattine, pezzi di motore da autodemolizioni, ecc) vanno ad occhio, oppure ne prendono un quantitativo minimo, lo pesano e lo fondono in mini-crogioli. Poi pesano il materiale "buono" risultante e ti fanno il cosiddetto "calo".
                      Ovviamente questo vale per carichi di "autotrenate" di materiale. Per gli altri occorro passare dai raccoglitori e lì vige la legge del mercato...

                      Per Paolo:
                      Ok, grazie delle informazioni, che del resto conoscevo già avendo lavorato per oltre 10 anni alla manutenzione degli impianti di un'azienda produttrice di laminati che ha nel ciclo di produzione anche la rifusione dei rottami.
                      Ma permettimi di fare alcune considerazioni:
                      Le quotazioni della CCIAA di Milano hanno valore puramente indicativo, come per tutti i prezzari che vengono pubblicati dalle Camere di Commercio. Nel "mondo reale" le quotazioni spesso si discostano notevolmente e, chissà perchè, vanno sempre verso il basso.
                      Per il discorso calo. E' vero, in fase di fusione non è tollerabile un calo oltre il 5/10%, ma questo è riferito alla quantità di metallo "pulito" che tratti. Se invece pesi quello che entra dal cancello della fonderia e l'alluminio che ne esce, vedrai che il 30% in certi casi è più che normale.
                      Circa il discorso che le vernici sarebbero ben accette, permettimi di avere qualche dubbio. Bruceranno sì bene, ma fanno scoria e la scoria costa, anche perchè poi va fatta trattare e smaltire.
                      A meno di fare come una certa fonderia di Parabiago (MI), guarda caso specializzata in fusione di lattine, che un certo giorno decise che le scorie era meglio sotterrarle, anzichè mandarle al trattamento.
                      La storia si può leggere in questo pdf, alla pag. 28 "Banda Bassotti"http://www.legambiente.com/documenti/2004/...a_spagna_IT.pdf.
                      Ce ne siamo trovati anche qui, a poche centinaia di metri da me, ed il comune ha dovuto pure organizzare la bonifica (per fortuna a spese dei "puzzoni" che avevano fatto 'sta cosa).
                      http://www2.varesenews.it/articoli/2002/di...-12bonifica.htm

                      Un'ultima cosa. La fonderia/laminatoio di cui ti parlavo, da circa 10 anni non compra più rottame più o meno indifferenziato, in quanto ha preferito fare accordi con grosse aziende dell'est europa produttrici di particolari tranciati per vari settori, da cui ritira i residui dei nastri utilizzati. Si tratta di paccotti di alluminio pulito, di tipo identificato ed a un costo pari a quelli del vario "pulviscolo" che si trova qui da noi. Perchè tutto ciò ? Semplice, da noi, se vuoi giocare pulito, i costi di trattamento sono troppo alti ed il differenziale tra costo di acquisto dei rottami e ricavi dal processo di fusione/raffinazione sono troppo esigui.

                      Ciao <img src=">

                      Commenta


                      • #12
                        Io non mi sono documentato, io ci ho lavorato parecchi anni e conosco la fonderia come le mie tasche... documenti, impianti, rese e processi compresi.

                        Non capisco il discorso de "chi si butta in un campo senza concorrenza, ha tutto il diritto di applicare le tariffe che più li convengono". Il campo ha una concorrenza feroce, nazionale ed internazionale da decine di anni, praticamente da quando hanno cominciato ad usare l'alluminio. Ci sono mercti internazionali, borse merci, camere di commercio che trattano la cosa da moltissimo tempo. La sola differenza che vedo è nella pubblicizzazione della raccolta, in quanto anche qualunque isola ecologica effettua da sempre la raccolta differenziata dei metalli... Quand'ero piccolo, se mio padre aveva del ferrovecchio lo portava al rottamaio e lui glielo pagava...

                        Questo fa cadere praticamente tutto il discorso, perchè non esiste un mercato in sviluppo, ma realtà decennali o cinquantennali ben consolidate di raccolta e riciclaggio, dove tutto l'alluminio riciclabile è già commercializzato. Anche quello che viene secondo te viene "buttato invece che riciclato" viene in realtà già raccolto e commercializzato, in quanto i rifiuti vengono già raccolti e selezionati sia da istituzioni che da miriadi di privati che vivono proprio di quello. Le reali perdite di alluminio per mancata raccolta sono molto piccole.

                        E' molto difficile, quindi, che il mercato si inondi di alluminio che prima non arrivava al riciclo e che di conseguenza i prezzi abbiano una qualche variazione: piuttosto sarà la continua richiesta di metallo dalle industrie asiatiche che metterà in crisi il settore, spingendo ad aprire nuove miniere e fonderie di primario, facendo lievitare i prezzi. del resto, più primario ci sarà in giro, più ne arriverà al riciclo a fine vita e più ne arriverà alle fonderie di secondario....

                        CITAZIONE
                        Se poi vogliamo allargare il discorso, anche noi come associazione dovremmo garantire un corrispettivo a tutti coloro (bar, ristoranti, serramentisti) che ci aiuteranno a raccogliere l'alluminio, ma questo difficilmente succederà.

                        Mi sembra logico, altrimenti lo porteranno dove glielo pagano meglio, come le fonderie o le decine di raccoglitori di rottami metallici che ci sono in circolazione... li trovi sulle pagine gialle, alla voce "rottami metallici".

                        Commenta


                        • #13
                          Rileggendo la discussione, ho visto che mi sono perso un paio di messaggi precedenti...

                          CITAZIONE
                          Semplice, nel caso di tipologie ben identificate (trucioli, lastre, lattine, pezzi di motore da autodemolizioni, ecc) vanno ad occhio, oppure ne prendono un quantitativo minimo, lo pesano e lo fondono in mini-crogioli. Poi pesano il materiale "buono" risultante e ti fanno il cosiddetto "calo".
                          Ovviamente questo vale per carichi di "autotrenate" di materiale. Per gli altri occorro passare dai raccoglitori e lì vige la legge del mercato...

                          Perfettamente d'accordo sulla seconda parte. Per la resa in ingresso fonderia, si differenzia in base al carico:
                          -nel caso di leghe miste, ci sono degli addetti che calcolano il quantitativo per tipologia e ti dicono " ci saranno 50 qli di carter motore, e dieci di materiale vario non separabile" di conseguenza ti offrono poco..
                          - se sono leghe omogenee (lastre offset, pentole, radiatori.. etc) si prendono una decina di pezzi dal carico, si portano in laboratorio, si spianano con la mola a disco e si fanno una decina di sparate con lo spettrometro ad assorbimento atomico, se sono torniture o punzonature, si fondono e si fa lo stesso col campione.

                          Le vernici bruciano completamente, al massimo sporcano un po' di nerofumo la scoria (scoria che comunque esisterebbe sempre) Se la fonderia è seria, ha anche un impianto di trattamento delle scorie, visto che si fa in fretta a raggiungere le migliaia di tonnellate. Dalla scoria si ricava altro alluminio che vi era rimasto in forma di gocce, altro sale pulito per i forni (che altrimenti dovrebbe essere acquistato nuovamente), mentre gli ossidi di alluminio (lo "sterile") vengono venduti ai cementifici.
                          Non è per spirito ecologico che lo fanno, ma per riciclare sempre lo stesso sale.
                          I metalli di vario tipo ricavati dalla frantumazione e dalla flottazione sono anch'essi rivenduti ad altre fonderie (acciaio, bronzo, ottone etc).
                          La scoria effettiva, cioè le ceneri dei filtri ed il residuo del trattamento scorie è una quantità molto piccola, su una fonderia come la mia dove si producono circa centomila tonnellate all'anno i residui di trentacinque anni di lavoro non superano le diecimila tonnellate.
                          Il calo più grande nella resa si ha solo in seguito all'ossidazione dell'alluminio, che infatti deve essere subito lavorato... una volta che la salsedine l'ha attaccato si trasforma in ossido, e non c'è più niente da fare: è perso. Il ciclo dall'entrata del materiale in fonderia ai panetti in uscita deve essere il più rapido possibile.

                          Commenta


                          • #14
                            Ciao
                            fate attenzione
                            può essere utile per la onlus o cooperativa che voglia recuperare i rifiuti documentarsi presso il sito dell'Albo nazionale gestori ambientali
                            perchè per svolgere le attività di gestione/trasporto/ecc.. è necessario richiedere delle autorizzazioni

                            www.albogestoririfiuti.it

                            Inoltre esiste una borsa telematica dei rifiuti che è un servizio dalle Camere di Commercio italiane

                            www.borsadelrecupero.it

                            Si possono consultare domande e offerte però per i dettagli è richiesta la registrazione come azienda ...
                            Di "borse" ne seistono altre gestite da aziende private ma questa che vi ho indicato penso sia la principale in Italia.

                            Suggerimenti: collocare presso dei condomini grandi, previo accordo, bidoni per la raccolta differenziata di lattine più vicini delle tipiche campane.
                            Idem per bar o ristoranti.

                            Da proporre ai comuni: biglietti dell'autobus o magliette e cappellini con il logo del comune ai cittadini che
                            portano in ricicleria un certo quantitativo di materiale ben differenziato.

                            Chicca Finale: Lo sapevate che i rubini sintetici si fanno con l'ossido di alluminio? :woot:

                            Commenta


                            • #15
                              Carina questo dei rubini <img src=">

                              Grazie rbarba. molti spunti interessanti. Per la questione delle autorizzazioni: dici che anche per piazzare una trentina di bidoni per l'alluminio nei vari bar serva un'autorizzazione? Mi sembra strano...

                              Una volta ottenuta l'autorizzazione da loro non credo serva altro


                              Commenta


                              • #16
                                Che alcuni materiali preziosi (rubini, ma anche diamanti) possano essere sintetizzati partendo da materiali molto più poveri è risaputo. Occorre vedere se il risultato ottenuto è paragonabile al materiale naturale e quanto costa il suo processo produttivo, solo così si può capire se davvero è così conveniente farci nascere un business image... considera anche il deprezzamento dei preziosi quando vengono a essere immessi in abbondanza nel mercato.

                                ••••••••••••

                                Commenta


                                • #17
                                  CITAZIONE (nll @ 9/3/2007, 09:35)
                                  Che alcuni materiali preziosi (rubini, ma anche diamanti) possano essere sintetizzati partendo da materiali molto più poveri è risaputo. Occorre vedere se il risultato ottenuto è paragonabile al materiale naturale e quanto costa il suo processo produttivo, solo così si può capire se davvero è così conveniente farci nascere un business

                                  Per i rubini sintetici non ho molte conoscenze, ma per i diamanti sempre sintetici, dato che li uso per lavoro, invece so "qualche" cosina in più. Penso comunque che quanto dirò sui diamanti valga al 90% anche per altre pietre più o meno preziose.
                                  La differenza tra un diamante naturale ed uno sintetico è semplicemente che il naturale è praticamente un monocristallo, anche nelle sue dimensioni maggiori, tipo cipolla, tanto per intenderci. E già questo ne fa un "evento" geologico e ne spiega il valore.
                                  Invece il diamante sintetico è costituito da una moltitudine di piccoli cristalli saldati tra loro grazie alle elevatissime pressioni sviluppate nel processo produttivo (si chiama "sinterizzazione").
                                  Questo, innanzitutto, rende il sintetico non tagliabile con i procedimenti usati per il naturale e, anche in conseguenza di ciò, spiega perchè non è possibile ottenere da un diamante sintetico le stesse lucentezze, giochi di riflessi e levigatezze che fanno delle pietre naturali dei veri gioielli.
                                  CITAZIONE (nll @ 9/3/2007, 09:35)
                                  considera anche il deprezzamento dei preziosi quando vengono a essere immessi in abbondanza nel mercato.

                                  Per quanto detto sopra, le pietre sintetiche non potranno mai incidere sul prezzo di mercato di quelle naturali, siano esse utilizzate per applicazioni industriali, che per usi "simbolico-affettivi" (gioielleria).
                                  Le pietre naturali e quelle sintetiche hanno 2 canali di mercato completamente separati tra loro. Ed uno non riuscirà mai a condizionare più di tanto l'altro.

                                  Piccolo aneddoto: circa 25 anni fa, l'allora Unione Sovietica iniziò ad esportare verso l'Europa degli utensili in diamante sintetico di un livello qualitativo semplicemente eccelso, anche se paragonati a quelli delle fabbriche occidentali. Si trattava, lo si appurò poi, di uno surplus di merce solitamente destinata ad usi interni (industria militare), esportata al solo scopo di reperire la valuta pregiata di cui quei paesi erano alla costante ricerca.
                                  In ogni caso, bastò questo per far dire alle solite "fonti bene informate", ma tecnicamente molto poco preparate, che l'URSS aveva sviluppato una tecnologia per produrre diamanti sintetici in tutto e per tutto uguali a quelli naturali e che il passo successivo sarebbe stata una inondazione di tali pietre sul mercato occidentale, con conseguente crollo delle quotazioni. Ricordo anche che un amico orefice mi disse che molti, dopo avere letto 'sta cosa sui maggiori quotidiani e presagendo un crollo del mercato, andarono da lui per cercare di vendergli anelli, collane ed altri gioielli con diamanti incastonati.
                                  La cosa si rivelò una bufala clamorosa ed oggi, a distanza di 1/4 di secolo, i diamanti sintetici ogni anno vengono ormai prodotti a tonnellate in vari paesi del mondo, ma la quotazione del naturale rispetto al sintetico è ferma ad un rapporto 80-100 a 1.

                                  Scusate la prolissità, ma almeno vi siete fatti una cultura sulle pietre sintetiche.
                                  <img src=">

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ciao a tutti
                                    a questo link c'è un interessante esperimento di chimica

                                    http://www.itchiavari.org/chimica/lab/altermia.html

                                    Con pochi centesimi vi procurate i seguenti materiali:
                                    Ruggine (recuparata da qualche parte) e alluminio (qualche lattina vuota)
                                    fanno una bella reazione FORTEMENTE ESOTERMICA (quindi fate molta attenzione)
                                    Si ottiene ferro e ossido di alluminio. Quest'ultimo è la base per il corindone.

                                    da www.geocities.com/lz_ruby/minerali/corindone.htm:
                                    "Il corindone viene utilizzato estensivamente nel campo industriale... . Al giorno d'oggi si producono facilmente gemme di corindone in tutti i colori naturali aggiungendo semplicemente piccole quantità di sostanze estranee. La produzione viene avviene facendo fondere al cannello ossidrico polvere di ossido di alluminio."

                                    Non resta che capire cosa farsene di rubini sintetici fatti in casa? ... Regalini di Natale :-)

                                    Sarebbe interessante capire come recuperare in maniera efficente
                                    l'energia della reazione chimica fortamente esotermica.

                                    Qualche idea?

                                    Commenta


                                    • #19
                                      CITAZIONE (rbarba @ 16/5/2007, 10:38)
                                      Ciao a tutti
                                      a questo link c'è un interessante esperimento di chimica

                                      http://www.itchiavari.org/chimica/lab/altermia.html

                                      Con pochi centesimi vi procurate i seguenti materiali:
                                      Ruggine (recuparata da qualche parte) e alluminio (qualche lattina vuota)
                                      fanno una bella reazione FORTEMENTE ESOTERMICA (quindi fate molta attenzione)
                                      Si ottiene ferro e ossido di alluminio. Quest'ultimo è la base per il corindone.

                                      L'allutermia è un procedimento conosciuto da almeno 150 anni e che fino alla fine degli anni '60 veniva utilizzato per la saldature in opera degli spezzoni delle rotaie dei treni sulle linee veloci, dove le giunture con viti vengono ridotte da 1 ogni 25 mt. ad una ogni 75 per aumentare il confort di marcia.

                                      Inoltre si tratta anche di un effetto mooolto indesiderato e pericoloso nelle attività di sbavatura-pulitura dei metalli, dove occorre tenere rigorosamente separati gli impianti che lavorano il ferro da quelli dell'alluminio, in quanto l'accumularsi nei filtri di polveri di acciaio ossidato (le scintille della mola) e di alluminio può innescare l'allutermia in modo accidentale, con conseguenze catastrofiche.

                                      Quanto al fatto di utilizzare l'ossido di alluminio per ottenere il corindone, la cosa è molto, ma molto più difficile di quanto sembri, se non altro per le temperature in gioco.
                                      Il recupero del calore è ovviamente una opportunità da cogliere, ma come succede quasi sempre in questi casi, si tratta solo di un parzialissimo recupero dell'energia utilizzata nel ciclo di produzione del ferro e dell'alluminio e quindi non è che si possa pensare a delle centrali termiche ad allutermia.

                                      <img src=">

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Ciao meccbell
                                        sempre a proposito di ossido alluminio.
                                        Potrersti gentilmente indicare quali temperature e pressioni servirebbero per la trasformazione dell'ossido di alluminio in corindone?
                                        Se si mette l'ossido di alluminio in un crogiuolo sapresti dirmi a che temperature si può dissociare l'ossigeno dall'alluminio per poter ottenere nuovamente alluminio?

                                        Commenta


                                        • #21
                                          http://www.minerali.it/gemme/gemmefalsi.htm
                                          Per il rubino si usano (fra i tanti sistemi) una pressione di 30000 libbre per pollice quadrato a 400 gradi. Naturalmente, l'ossido deve essere purissimo...... Se cerchi "gemme false" o "gemme sintetiche" con google, trovi di tutto.
                                          L'ossido di alluminio non si dissocia col calore. Si chiama anche allumina, e da essa si ricava l'alluminio per via elettrolitica.

                                          Commenta


                                          • #22
                                            Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                                            Carina questo dei rubini <img src=">

                                            Grazie rbarba. molti spunti interessanti. Per la questione delle autorizzazioni: dici che anche per piazzare una trentina di bidoni per l'alluminio nei vari bar serva un'autorizzazione? Mi sembra strano...

                                            Una volta ottenuta l'autorizzazione da loro non credo serva altro


                                            Salve
                                            grazie a tutti per le informazioni sin qui postate.
                                            alcune domande:
                                            A. Confermate che secondo voi non c'è bisogno di autorizzazioni per porre raccoglitori di alluminio in luoghi privati come centri commerciali, bar o condomini?
                                            B. dove si può rivendere l alluminio comprato? (soprattutto in area Bologna, links, indirizzi,etc, sarebbero utilissimi).
                                            C. ci vogliono autorizzazioni per lo storage dell alluminio?
                                            grazie
                                            un saluto cordiale
                                            DL

                                            Commenta


                                            • #23
                                              ciao sharky1..
                                              mentre qualcuno da una risposta ai tuoi quesiti dai un'occhiata a http://www.energeticambiente.it/rifi...vocatoria.html
                                              «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

                                              Commenta


                                              • #24
                                                Sono passati un po' di anni ... il CIAL prevede 52 €/t => 0,052 €/kg
                                                CiAl | Consorzio Imballaggi Alluminio

                                                Non so se è ancora conveniente.

                                                Attendo smentite ....
                                                Buona giornata e buon lavoro a tutti.
                                                ENER

                                                Commenta


                                                • #25
                                                  La convenienza c'è e sempre ci sarà.
                                                  Questa è la quotazione sul LME (siamo a 1844 €/t)
                                                  :: AICE - Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici ::

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Originariamente inviato da ener Visualizza il messaggio
                                                    Sono passati un po' di anni ... il CIAL prevede 52 €/t => 0,052 €/kg
                                                    CiAl | Consorzio Imballaggi Alluminio
                                                    ....
                                                    Allora ho avuto informazioni sbagliate
                                                    Buona giornata e buon lavoro a tutti.
                                                    ENER

                                                    Commenta


                                                    • #27
                                                      Beh, quello è il contributo CONAI che i costruttori di imballaggi devono versare per il sostentamento del CIAL (CIAL wikipedia)

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Allora c'è una convenienza incredibile ....
                                                        Buona giornata e buon lavoro a tutti.
                                                        ENER

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          salve, qualcuno mi sa indicare enti ed aziende che usano la polvere di alluminio come magazzino o fonte di energia, o per produrre idrogeno? Quali altre applicazioni commercialmente interessanti conoscete per la polvere di alluminio? Grazie

                                                          Commenta


                                                          • #30
                                                            La polvere di alluminio che può essere utilizzata per fuochi d’artificio, vernici metallizzate, pigmenti e cariche per compositi.

                                                            Commenta

                                                            Attendi un attimo...
                                                            X