Buongiorno, volevo chiedervi un parere sulle agevolazioni per pompe di calore aria-aria: climatizzatore elettrico con pompa di calore classe A inverter per raffrescamento estivo e “aiuto” al riscaldamento invernale. Ho ottenuto conferma da più fonti (sito sole 24 ore, commercialista) che tale impianto può accedere alla detrazione d’imposta del 36% per ristrutturazioni edilizie, all’interno degli interventi idonei a conseguire un risparmio energetico. Relativamente al 55% per l’efficienza energetica, invece, non ho ottenuto risposte definitive, tranne il fatto che l’impianto deve rispettare i requisiti minimi di efficienza. L’unica risposta di riferimento è quella tra le FAQ dell’ENEA, dove si specifica che l’intervento rientra solo se si configura come sostituzione totale o parziale dell’impianto di climatizzazione invernale. Cosa si intende per sostituzione parziale? Se io lo utilizzo in primavera ed autunno, nei periodi più idonei poichè le temperature esterne non sono troppo basse, e non vado a modificare la caldaia, dovrebbe essere comunque “sostituzione parziale”! La questione sta tutta su questi termini: l’intervento è agevolabile per il 36% proprio perché si configura come un’integrazione o sostituzione dell’impianto di riscaldamento, ma se è così rientra anche nel 55%! Cosa ne pensate?
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55% su climatizzatore
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Sostituzione parziale o totale si intende sostituzione della caldaia o della caldaia e termosifoni, non si intende quando tu lo accendi!
Quindi se sostituisci la caldaia con un climatizzatore a pompa di calore allora OK, se metti il condizionatore allora no!
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Grazie per la risposta, che è la più sensata dal punto di vista tecnico.
Tuttavia mi rimane il dubbio: perché per il 36% è un intervento ammissibile, proprio in virtù del fatto che si tratta di integrazione o sostituzione dell’impianto di riscaldamento, mentre per il 55% non lo è?
Dal sito del sole24ore
IL SOLE 24 ORE
"La necessità che il condizionatore sia utilizzabile anche ai fini del riscaldamento per la stagione invernale, a integrazione o sostituzione dell'impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato già esistente, fa rientrare l'intervento tra quelli idonei a conseguire un risparmio energetico (Guida alle agevolazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie 1/2004 del periodico l'Agenzia informa)."
Scusate poi l’ignoranza: le pompe di calore aria/aria ad alta efficienza dotate di variatore di velocità (inverter), le cui specifiche sono dettate dal decreto in termini di EER e COP, quindi idonee sia al riscaldamento che al raffrescamento, sono state ammesse esplicitamente dal 1 gennaio 2008 e sono riportate nell’ultima versione della guida alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico.
Queste pompe sono solo i climatizzatori con pompa di calore ad inverter o sono anche altro? Perché se sono solo tali climatizzatori, non sarebbe assurdo ammetterli all’agevolazione e richiedere di modificare l’impianto di riscaldamento, visto che la maggior parte degli utenti li installa come “aiuto” al sistema di riscaldamento, senza modificare l’impianto stesso, e visto che di solito gli split installati non sono sufficienti a riscaldare tutta la casa da soli? Come si dovrebbe modificare, poi, l’impianto di riscaldamento, se lo si vuole utilizzare comunque a integrazione della pompa di calore?
Scusate tutte queste domande ma, secondo me, siamo di fronte un punto poco chiaro della normativa e su cui vorrei richiedere una risposta all’agenzia delle entrate, appena sarà disponibile a ricevere richieste via web/email.
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No, la risposta è molto semplice o tento di semplificarla: se una pompa di calore rientra nei requisiti imposti dalla normativa può godere dello sgravio del 55% mentre se non rientra in questi parametri allora si può accedere al 36%. Attenzione che in entrambi i casi si parla di sostituzione o integrazione di impiato esistente non nuova istallazione o costruzione.
Non tutti gli impianti poi sono adatti alle pompe di calore: un impianto radiante a pavimento, soffitto o battiscopa oppure un impianto con ventilconvettori funzionante a 45°-50° max sono adatti e non devi cambiare molto per adattarli ad un utilizzo con PDC mentre un impianto a termosifoni a seconda della zona climatica dove si vive è improbabile che funzioni con PDC.
Poi per darti una idea pratica di quali PDC sto parlando ti dico che una PDC alta efficienza, che risponde ai requisiti di legge per accedere alla dedrazione del 55% sta sugli 8000 euro, magari reversibile per l'estate arriva a 10000 e più!Ultima modifica di omaccio; 16-07-2008, 19:31.
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