Ciao a tutti, sono nuovo ed ho bisogno del vostro aiuto per verificare un'idea locale che vi descrivo:
l tema e' di tipo ambiente/energia e nonostante io sia un pro-nucleare c'e un'idea che da anni mi frulla in testa e per la quale forse mi saprete indicare chi mi puo' fornire risposte sensate ed indipendenti (cioe' ne' talebane alla beppe grillo, ne' sbilanciate dall'altra parte per conflitto di interessi), mi spiego:
il condominio in cui vivo ( e di cui non sono ne' consigliere ne amministratore ecc) utilizza un caldaia a combustibile fossile (e che sta per passare al metano) per fornire riscaldamento ed acqua calda a ben 120 famiglie dislocate su 5 palazzi da 7 piani ciascuno.
Io da tempo mi chidevo se date le dimensioni, il nostro condominio non potesse essere un pioniere nell'utilizzo delle celle combustibile, ma mi mancava il tipo di applicazione. Poi ho scoperto le pompe di calore ed allora il disegno che ho in testa e' il seguente:
sostitutiamo la caldaia con un sistema di una o poche pompe di calore la cui corrente viene fornita da una centrale locale a celle combustibile. La suddetta centrale (se le normative lo consentono) potrebbe poi anche fornire l'energia elettrica ai 120 appartamenti ed eventualemente anche immettere il surplus in rete come credo sia possibile per chi installa i pannelli fotovoltaici.
Quantitativamente a grandi linee le dimensioni del tema sono le seguenti:
in un anno la caldaia "brucia" circa 1000MWh per il riscaldamento e 600MWh per l'acqua calda, se a questo aggiungi il fabbisogno energetico delle 120 famiglie (secondo me circa altri 400MWh) ecco che arrivi ad uno zoccolo duro di consumi annui pari a circa 2000MWh. Dovrebbero quindi esserci gia delle fuel cells "mature" (cioe' senza i problemi di miniaturizzazione legati alle applicazioni sulle vetture o peggio sui pc) per dare robustezza al disegno, fra l'altro a genova (dove vivo) c'e ansaldo fuel cells.
Tutto cio detto ho provato a mettere un post sul sito di grillo (appunto) poi ho posto la medesima domanda a altri siti che si dichiarano sensibili al tema, ma senza avere mai risposta. Non voglio ancora chiamare i possibili fornitori che mi darebbero sicuramente una risposta "biased".
La domanda quindi e': puo' aver senso approfondire questa idea (il che vorrebbe forse dire conttattare delle ESCo, poi , fare analisi anche normative ed economico finanziarie oltre che tecniche, litigare in assemblea di condominio, ecc) oppure gia' cosi vi sembra un'idea ASSURDA?
Grazie a chiunque abbia la compiacenza di rispondere.
Antonio
l tema e' di tipo ambiente/energia e nonostante io sia un pro-nucleare c'e un'idea che da anni mi frulla in testa e per la quale forse mi saprete indicare chi mi puo' fornire risposte sensate ed indipendenti (cioe' ne' talebane alla beppe grillo, ne' sbilanciate dall'altra parte per conflitto di interessi), mi spiego:
il condominio in cui vivo ( e di cui non sono ne' consigliere ne amministratore ecc) utilizza un caldaia a combustibile fossile (e che sta per passare al metano) per fornire riscaldamento ed acqua calda a ben 120 famiglie dislocate su 5 palazzi da 7 piani ciascuno.
Io da tempo mi chidevo se date le dimensioni, il nostro condominio non potesse essere un pioniere nell'utilizzo delle celle combustibile, ma mi mancava il tipo di applicazione. Poi ho scoperto le pompe di calore ed allora il disegno che ho in testa e' il seguente:
sostitutiamo la caldaia con un sistema di una o poche pompe di calore la cui corrente viene fornita da una centrale locale a celle combustibile. La suddetta centrale (se le normative lo consentono) potrebbe poi anche fornire l'energia elettrica ai 120 appartamenti ed eventualemente anche immettere il surplus in rete come credo sia possibile per chi installa i pannelli fotovoltaici.
Quantitativamente a grandi linee le dimensioni del tema sono le seguenti:
in un anno la caldaia "brucia" circa 1000MWh per il riscaldamento e 600MWh per l'acqua calda, se a questo aggiungi il fabbisogno energetico delle 120 famiglie (secondo me circa altri 400MWh) ecco che arrivi ad uno zoccolo duro di consumi annui pari a circa 2000MWh. Dovrebbero quindi esserci gia delle fuel cells "mature" (cioe' senza i problemi di miniaturizzazione legati alle applicazioni sulle vetture o peggio sui pc) per dare robustezza al disegno, fra l'altro a genova (dove vivo) c'e ansaldo fuel cells.
Tutto cio detto ho provato a mettere un post sul sito di grillo (appunto) poi ho posto la medesima domanda a altri siti che si dichiarano sensibili al tema, ma senza avere mai risposta. Non voglio ancora chiamare i possibili fornitori che mi darebbero sicuramente una risposta "biased".
La domanda quindi e': puo' aver senso approfondire questa idea (il che vorrebbe forse dire conttattare delle ESCo, poi , fare analisi anche normative ed economico finanziarie oltre che tecniche, litigare in assemblea di condominio, ecc) oppure gia' cosi vi sembra un'idea ASSURDA?
Grazie a chiunque abbia la compiacenza di rispondere.
Antonio
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