Ciao,
Dopo attese e riflessioni ho quasi terminato l'installazione del nuovo impianto solare termico, composto da caldaia,puffer e pannelli solari che producono acs ed integrano un po il riscaldamento.
Per mesi mi sono informato e scervellato su quale potesse essere la configurazione più adatta e penso di averla quasi azzeccata, sono tutto sommato soddisfatto, ma, c'è un ma che avevo ignorato.
L'impianto di distribuzione a radiatori si è dimostrato più sbilanciato di quello che immaginavo.
Con la vecchia caldaia (FER a camera aperta) e la sua pompa a velocità fissa questi problemi si sentivano meno perché le vecchie pompe non badavano ai consumi (una Salmons tre velocità da 100W max), quelle nuove PWM, modulando la velocità, cercano di condensare al massimo, possono non fornire la portata giusta a certi radiatori.
Venendo al mio impianto,
Casa di tre piani, col terzo abitato per metà, 270 mq in totale, 13 radiatori
Nell'ultima ristrutturazione di 10 anni fa,l'idraulico ha montato il radiatore 1 e 2 (vedi tabella) usando tubi da 14 mm, collegati ai principali da 1" che partono dalla caldaia, e posti vicini, cortocircuitano quasi tutto l'impianto.
Ho dovuto chiuderli al 60-70% coi detentori, per non avere quei due radiatori bollenti e gli altri del piano terra tiepidini.
Sono stati montati dei tubi da 14 anche al secondo piano, dove i radiatori si scaldano rapidamente.
I primi giorni ero preoccupato, il radiatore 3 impiegava tantissimo a scaldarsi e rimaneva tiepidino, mentre 1 e 2 quasi potevano fondere stagno.
Ho provato a togliere la modulazione della pompa, mio malgrado, perché permette di condensare molto, ho impostato velocità massima e mandata a 70°C per recuperare in tempi brevi il comfort (2 giorni senza riscaldamento).
Parzializzando fortemente i radiatori dove circola più acqua, anche il 3 si è scaldato, ma in tempi lunghi (5-6h contro i 30 minuti di 1 e 2)
Ottenuta una T di comfort in ogni ambiente (20°C dove c'è 1 e 2, 19 dove c'è 3 e 5) ho provato a rimettere la pompa in modulazione (parametro 90=41, DT proporzionale alla potenza) e ridurre la mandata (50°C) al fine di condensare e vedere se la casa si mantiene in T.
Dopo un giorno di prova la T si è quasi mantenuta, la stanza dove c'è 5 ha perso 0,5°C mentre quella dove c'è 3 ha perso 1°C, ma ora è stabile a 18°C e non si sta malaccio perché la sua elevata superficie crea un tepore gradevole (i radiatori grossi irradiano molto,ma hanno lo svantaggio di essere dei "tappi al flusso").
Nello schema sotto stante vedete come sono montati i radiatori, la tabella con le loro caratteristiche, e le foto dei collettori del piano terra e del primo piano (al terzo piano ci sono giusto due jolly con un tubo per mandata ed uno per ritorno da 14 e poi un T)




In sintesi, come migliorare la resa dei radiatori più "sfortunati" ovvero 3,10 e 11? (anche al primo piano si nota una certa differenza tra 10,11 e i più caldi, 8 e 9 i più vicini al collettore)
Pensavo di smontarli, effettuare del lavaggio chimico intensivo con prodotti aggressivi come il Disinex e poi l'idro-pulitrice in pressione, per togliere lo sporco interno che si può essere accumulato, ma alcuni idraulici dicono che c'è poco da fare, con un tubo del 12 ed un radiatore così grosso (in effetti quelli grossi sono quelli che si scaldano di meno,per via delle maggiori pdc) di acqua ne circolerà meno che negli altri con lo stesso tubo, ma più piccoli, o addirittura con tubo più grande.
Altri invece dicono che il 12 è un tubo sufficiente, se si scalda molto meno che gli altri, forse è causa dello sporco
La sola regolazione coi detentori forse può non bastare, vorrei che il radiatore 3 oltre a raggiungere la T degli altri, sia ugualmente rapido, in modo che al ruotare della termostatica (da 2 a 3 per esempio) si scaldi rapidamente come gli altri e non debba aspettare ore.
E optare altrimenti per un collettore con flussostati per regolare le portate ad ogni radiatore?
PS chiedo ai mods di rimpicciolire le immagini a dimensione forum per favore
Dopo attese e riflessioni ho quasi terminato l'installazione del nuovo impianto solare termico, composto da caldaia,puffer e pannelli solari che producono acs ed integrano un po il riscaldamento.
Per mesi mi sono informato e scervellato su quale potesse essere la configurazione più adatta e penso di averla quasi azzeccata, sono tutto sommato soddisfatto, ma, c'è un ma che avevo ignorato.
L'impianto di distribuzione a radiatori si è dimostrato più sbilanciato di quello che immaginavo.
Con la vecchia caldaia (FER a camera aperta) e la sua pompa a velocità fissa questi problemi si sentivano meno perché le vecchie pompe non badavano ai consumi (una Salmons tre velocità da 100W max), quelle nuove PWM, modulando la velocità, cercano di condensare al massimo, possono non fornire la portata giusta a certi radiatori.
Venendo al mio impianto,
Casa di tre piani, col terzo abitato per metà, 270 mq in totale, 13 radiatori
Nell'ultima ristrutturazione di 10 anni fa,l'idraulico ha montato il radiatore 1 e 2 (vedi tabella) usando tubi da 14 mm, collegati ai principali da 1" che partono dalla caldaia, e posti vicini, cortocircuitano quasi tutto l'impianto.
Ho dovuto chiuderli al 60-70% coi detentori, per non avere quei due radiatori bollenti e gli altri del piano terra tiepidini.
Sono stati montati dei tubi da 14 anche al secondo piano, dove i radiatori si scaldano rapidamente.
I primi giorni ero preoccupato, il radiatore 3 impiegava tantissimo a scaldarsi e rimaneva tiepidino, mentre 1 e 2 quasi potevano fondere stagno.
Ho provato a togliere la modulazione della pompa, mio malgrado, perché permette di condensare molto, ho impostato velocità massima e mandata a 70°C per recuperare in tempi brevi il comfort (2 giorni senza riscaldamento).
Parzializzando fortemente i radiatori dove circola più acqua, anche il 3 si è scaldato, ma in tempi lunghi (5-6h contro i 30 minuti di 1 e 2)
Ottenuta una T di comfort in ogni ambiente (20°C dove c'è 1 e 2, 19 dove c'è 3 e 5) ho provato a rimettere la pompa in modulazione (parametro 90=41, DT proporzionale alla potenza) e ridurre la mandata (50°C) al fine di condensare e vedere se la casa si mantiene in T.
Dopo un giorno di prova la T si è quasi mantenuta, la stanza dove c'è 5 ha perso 0,5°C mentre quella dove c'è 3 ha perso 1°C, ma ora è stabile a 18°C e non si sta malaccio perché la sua elevata superficie crea un tepore gradevole (i radiatori grossi irradiano molto,ma hanno lo svantaggio di essere dei "tappi al flusso").
Nello schema sotto stante vedete come sono montati i radiatori, la tabella con le loro caratteristiche, e le foto dei collettori del piano terra e del primo piano (al terzo piano ci sono giusto due jolly con un tubo per mandata ed uno per ritorno da 14 e poi un T)




In sintesi, come migliorare la resa dei radiatori più "sfortunati" ovvero 3,10 e 11? (anche al primo piano si nota una certa differenza tra 10,11 e i più caldi, 8 e 9 i più vicini al collettore)
Pensavo di smontarli, effettuare del lavaggio chimico intensivo con prodotti aggressivi come il Disinex e poi l'idro-pulitrice in pressione, per togliere lo sporco interno che si può essere accumulato, ma alcuni idraulici dicono che c'è poco da fare, con un tubo del 12 ed un radiatore così grosso (in effetti quelli grossi sono quelli che si scaldano di meno,per via delle maggiori pdc) di acqua ne circolerà meno che negli altri con lo stesso tubo, ma più piccoli, o addirittura con tubo più grande.
Altri invece dicono che il 12 è un tubo sufficiente, se si scalda molto meno che gli altri, forse è causa dello sporco
La sola regolazione coi detentori forse può non bastare, vorrei che il radiatore 3 oltre a raggiungere la T degli altri, sia ugualmente rapido, in modo che al ruotare della termostatica (da 2 a 3 per esempio) si scaldi rapidamente come gli altri e non debba aspettare ore.
E optare altrimenti per un collettore con flussostati per regolare le portate ad ogni radiatore?
PS chiedo ai mods di rimpicciolire le immagini a dimensione forum per favore
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