Sto per ristrutturare casa in montagna, a quota 1000 metri slm, zona climatica F.
Gli interventi saranno, cappotto, tetto, infissi (triplo vetro), VMC, FV (2-3kW) e solare termico (obbligatorio).
Dopo gli interventi sopracitati la casa dovrebbe essere in classe A, disposta in questo modo:
- piano semi-interrato 50 mq (adibito a cantina, locale caldaia/impianti e piccola taverna) isolato ma non riscaldato (almeno l'idea era questa)
- piano 70 mq zona giorno e piano da 50 mq zona notte (entrambi riscaldati)
Pensavo di installare un impianto radiante a bassa temperatura (a pavimento, o a soffitto o a parete) magari non in tutta la casa vista la buona coibentazione, e in aggiunta al camino a legna esistente.
Vorrei un consiglio sulla scelta dell'impianto per l'acqua del riscaldamento e per la produzione ACS.
Sarei orientato verso una PDC aria-acqua ma ho diversi dubbi al riguardo:
- ho letto che per quote vicine ai 1000 metri in su sono fortemente sconsigliate
- per quanto vorrei svincolarmi da fonti fossili vorrei anche essere sicuro di fare la scelta migliore senza poi incorrere in spiacevoli inconvegneti come bollette elettriche salatissime.
- in inverno nevica molto e di sole ce n'è molto poco quindi immagino che l'apporto del solare termico in quella stagione sia praticamente nullo
- utilizzando un tank di accumulo con stratificazione del calore (esempio la tecnologia proposta dalla ditta austriaca IDT) in cui l'acqua fredda per ACS non viene immessa direttamente nel tank ma combinata esternamente con quella calda, e quindi la temperatura più bassa nel tank dovrebbe essere sempre sui 30°C, questa soluzione renderebbe meno improbabile l'utilizzo di una PDC aria-acqua?
...altre eventuali soluzioni possibili?
Grazie
Gli interventi saranno, cappotto, tetto, infissi (triplo vetro), VMC, FV (2-3kW) e solare termico (obbligatorio).
Dopo gli interventi sopracitati la casa dovrebbe essere in classe A, disposta in questo modo:
- piano semi-interrato 50 mq (adibito a cantina, locale caldaia/impianti e piccola taverna) isolato ma non riscaldato (almeno l'idea era questa)
- piano 70 mq zona giorno e piano da 50 mq zona notte (entrambi riscaldati)
Pensavo di installare un impianto radiante a bassa temperatura (a pavimento, o a soffitto o a parete) magari non in tutta la casa vista la buona coibentazione, e in aggiunta al camino a legna esistente.
Vorrei un consiglio sulla scelta dell'impianto per l'acqua del riscaldamento e per la produzione ACS.
Sarei orientato verso una PDC aria-acqua ma ho diversi dubbi al riguardo:
- ho letto che per quote vicine ai 1000 metri in su sono fortemente sconsigliate
- per quanto vorrei svincolarmi da fonti fossili vorrei anche essere sicuro di fare la scelta migliore senza poi incorrere in spiacevoli inconvegneti come bollette elettriche salatissime.
- in inverno nevica molto e di sole ce n'è molto poco quindi immagino che l'apporto del solare termico in quella stagione sia praticamente nullo
- utilizzando un tank di accumulo con stratificazione del calore (esempio la tecnologia proposta dalla ditta austriaca IDT) in cui l'acqua fredda per ACS non viene immessa direttamente nel tank ma combinata esternamente con quella calda, e quindi la temperatura più bassa nel tank dovrebbe essere sempre sui 30°C, questa soluzione renderebbe meno improbabile l'utilizzo di una PDC aria-acqua?
...altre eventuali soluzioni possibili?
Grazie
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