Abitazione nuova, acquistata nel mese di aprile 2016, di 33 mq a Roma. Bollette bimestrali (quindi 6 ogni anno) di 280 euro per riscaldamento e acqua calda sanitaria.
Appartamento venduto dalla Ditta costruttrice con dichiarazione di classe energetica C.
Per ammissione dell'Amministratore del Condominio, queste cifre assurde sono dovute a una DISPERSIONE DEL 75% per l'eccessiva lontananza della caldaia dagli appartamenti, e a tubazioni probabilmente non ben coibentate, ma impossibili da ricoibentare perché interrate.
Vi chiedo se, dalla vostra conoscenza dei problemi energetici, questa possa essere una SITUAZIONE TOLLERABILE, soprattutto a livello AMBIENTALE oltre che personale. Io lo trovo SCANDALOSO.
Il Regolamento di Condominio vieta esplicitamente il distacco individuale dall'impianto centralizzato.
Inoltre, mi è stata fatta presente l'impossibilità di impiantare la canna fumaria (necessaria pare anche per le caldaie individuali a condensazione) per vincoli del Comune di Roma.
L'avvocato da me consultato sostiene che il divieto presente nel Regolamento Condominiale sia nullo in quanto soccombente dinanzi a una Legge nazionale, che, pur sostenendo gli impianti centralizzati, non vieta gli individuali. Oltre a quelle bollette astronomiche, mi trovo quindi a spendere in parcelle di professionisti, con già un mutuo sulle spalle.
Trovo allucinante che in tempi di risparmio energetico si possa ammettere che una caldaia disperda il 75% del combustibile!!! Questo grazie (pare) a un Decreto Polverini che ha autorizzato il Costruttore a installare solo 2 caldaie per tutto il Supercondominio anziché le 4 necessarie.
Anche la casa in questo modo risulta invendibile, perché chi mi chiedesse certificazione delle spese scapperebbe a gambe levate!!!
Sono disperata e non so più come procedere, anche perché qualunque causa legale (pensavo al "vizio occulto" nella compravendita, vista la Classe Energetica mendace) prima di 10 anni non mi darebbe ragione, e intanto? chi mi dà i soldi per pagare avvocato E bollette?
Penserei anche di fare denuncia alla Procura e al Comune di questo consumo folle, ma poi sigillerebbero l'impianto e come faremmo senza acqua calda e riscaldamento? Insomma, mi affido a voi per capire come procedere, sono in una situazione senza uscita. Grazie!


Per ammissione dell'Amministratore del Condominio, queste cifre assurde sono dovute a una DISPERSIONE DEL 75% per l'eccessiva lontananza della caldaia dagli appartamenti, e a tubazioni probabilmente non ben coibentate, ma impossibili da ricoibentare perché interrate.
Vi chiedo se, dalla vostra conoscenza dei problemi energetici, questa possa essere una SITUAZIONE TOLLERABILE, soprattutto a livello AMBIENTALE oltre che personale. Io lo trovo SCANDALOSO.
Il Regolamento di Condominio vieta esplicitamente il distacco individuale dall'impianto centralizzato.
Inoltre, mi è stata fatta presente l'impossibilità di impiantare la canna fumaria (necessaria pare anche per le caldaie individuali a condensazione) per vincoli del Comune di Roma.
L'avvocato da me consultato sostiene che il divieto presente nel Regolamento Condominiale sia nullo in quanto soccombente dinanzi a una Legge nazionale, che, pur sostenendo gli impianti centralizzati, non vieta gli individuali. Oltre a quelle bollette astronomiche, mi trovo quindi a spendere in parcelle di professionisti, con già un mutuo sulle spalle.
Trovo allucinante che in tempi di risparmio energetico si possa ammettere che una caldaia disperda il 75% del combustibile!!! Questo grazie (pare) a un Decreto Polverini che ha autorizzato il Costruttore a installare solo 2 caldaie per tutto il Supercondominio anziché le 4 necessarie.
Anche la casa in questo modo risulta invendibile, perché chi mi chiedesse certificazione delle spese scapperebbe a gambe levate!!!
Sono disperata e non so più come procedere, anche perché qualunque causa legale (pensavo al "vizio occulto" nella compravendita, vista la Classe Energetica mendace) prima di 10 anni non mi darebbe ragione, e intanto? chi mi dà i soldi per pagare avvocato E bollette?
Penserei anche di fare denuncia alla Procura e al Comune di questo consumo folle, ma poi sigillerebbero l'impianto e come faremmo senza acqua calda e riscaldamento? Insomma, mi affido a voi per capire come procedere, sono in una situazione senza uscita. Grazie!

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