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riscaldamento a pavimento: come usarlo?

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  • riscaldamento a pavimento: come usarlo?

    Ciao, sono nuovo del forum.
    Ho installato nella mia casa indipendente nuova un riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione. Il tutto è alimentato a gpl.
    Dopo un mese di utilizzo mi rendo conto di non aver affatto capito come utilizzare il sistema: in casa si gela e sto consumando un'infinità.
    1a domanda: l'impianto deve rimanere sempre acceso o per risparmiare è consigliabile spegnerlo magari la notte?
    2a domanda: qual'è la temperatura ideale per l'impianto?
    3a domanda: da davvero risparmi?

    Grazie mille

  • #2
    ci sono un pochino di disquisizioni su questo tipo di impianto, il consiglio è dare una lettura a tutte e sicuramente trovi qualche spunto...
    Il comportamento dell'impianto dipende da come è strutturato e progettato, chi lo ha istallato dovrebbe averlo impostato al meglio in base alla tua casa.

    La temperatura è quella che in base al tipo di impianto che hai serve a raggiungere la temperatura desiderata in casa.

    La notte conviene abbassarlo ma non spegnerlo, anticipando lo spegnimento e la riaccensione anche di qualche ora (dipende dall'inerzia del tuo sistema)

    Sul piano risparmi teoricamente si perchè permette di raggiungere una temperatura più uniforme e grazie all'effetto radiante un buon comfort anche ad una temperatura minore....
    quindi in teoria eviti di sovrariscaldare una zona per avere un temperatura accettabile lontano dai termosifoni e eviti di portare l'acqua a temperature elevate per raggiungere i 20 gradi ambientali...

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    • #3
      CITAZIONE (lucace5 @ 19/11/2007, 09:45)
      Ciao, sono nuovo del forum.
      Ho installato nella mia casa indipendente nuova un riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione. Il tutto è alimentato a gpl.
      Dopo un mese di utilizzo mi rendo conto di non aver affatto capito come utilizzare il sistema: in casa si gela e sto consumando un'infinità.
      1a domanda: l'impianto deve rimanere sempre acceso o per risparmiare è consigliabile spegnerlo magari la notte?
      2a domanda: qual'è la temperatura ideale per l'impianto?
      3a domanda: da davvero risparmi?

      Grazie mille

      Dopo 6 anni di prove, calcoli e quant'altro possibile.......
      il mio impianto funziona così:
      37g° di mandata a i circuiti
      On 365 gg.
      20g° off zona giorno
      19.5 g° off zona notte


      Ciao Claudio
      Il mio impianto FV on line: (2,6 Kwp)
      http://claudiodimas.hobby-site.com
      nome utente: guest
      password: ecoenergia

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      • #4
        Grazie per le rapidissime risposte!
        A questo punto credo che dovrò fare un lungo colloquio con l'installatore per capire cosa mi ha montato!

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        • #5
          devi cercare di capire in che modo avviene la regolazione di temperatura...
          tipo claudiodimas ha temperatura di mandata fissa e termostati immmagino da quello che scrive, io non ho termostati, pompa sempre in azione e regolazione della temperatura di mandata in base alla temperatura esterna e alla temperatura impostata per l'interno, due impianti molto differenti, entrambi da regolare con cognizione di logica e magari un pochino di pazienza

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          • #6
            CITAZIONE (scu @ 19/11/2007, 15:10)
            devi cercare di capire in che modo avviene la regolazione di temperatura...
            tipo claudiodimas ha temperatura di mandata fissa e termostati immmagino da quello che scrive, io non ho termostati, pompa sempre in azione e regolazione della temperatura di mandata in base alla temperatura esterna e alla temperatura impostata per l'interno, due impianti molto differenti, entrambi da regolare con cognizione di logica e magari un pochino di pazienza

            I termostati visto che ce l'ho li uso per stoppare la temperatura Max in ambiente. E' chiaro che ho la sonda esterna. I 37g° di mandata sono regolati sulla curva Max del Clima Manager. Ma a fine mese monterò l'integrazione solare con centralina Mes e poi sarà tutto da riprogrammare.
            Ciao Claudio
            Il mio impianto FV on line: (2,6 Kwp)
            http://claudiodimas.hobby-site.com
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            • #7
              salve a tutti ma installando pannelli termici e boiler di dimensioni adeguati è possibile alimentare un impianto a pavimento esclusivamente con il sole (magari solo un 10% di gpl)

              saluti

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              • #8
                Come ho detto talvolta nel forum, solo Uno che sta molto in alto, ti può rispondere.
                Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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                • #9
                  il padre eterno?

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                  • #10
                    puoi mettere 1000 metriquadruìi di pannelli ma se ti piove per un mese dovrai utilizzare più del 10% di gas!!! Comunque per la tua domanda più volte abbiamo dato risposte, c'è un punto nel quale non conviene più comprare pannelli termici per integrare perchè ci sono troppe condizioni sfavorevoli che non ti permetterebbero di ammortizzare il sistema!
                    Una buona integrazione(a seconda della zona climatica dove si vive sì) unaintegrazione all'infinito no!

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                    • #11
                      Ciao,per la temperatura di mandata del riscaldamento a pavimento disolito c'é ina centralina che gestisce tale temperatura in base a vari parametri:temperarura esterna,temperatura di ritorno impianto e temperatura di mandata,altre hanno anche una sonda annegata nel pavimento per misurare l'effettiva temperatura dell massetto, se non hai tale centralina ma per risparmio di impianto c'é una valvola termostatica o motorizzata, imposta come temperatura massima i 40-massimo 45° quando fa' molto freddo.
                      comunque la temperatura di mandata varia da impianto a impianto,in base al materiale del pavimento,al passo dei tubi (distanza di posa) alle dimensioni della casa o locale ecc,ma di solito se é fissa é intorno a quel range,cero con una gestione modulante, puo scaldare prima in caso di casa fredda o impianto spento o brusco abbassamento della temperatura esterna e anche risparmiare in combustibile, se la casa é piccola e l'impianto é stato posato a regola d'arte ?!! non dovresti patire assolutamente il freddo,io abito in alta montagna e sto' benissimo!
                      Ciao

                      Commenta


                      • #12
                        Ciao vorrei avere una spiegazione tecnica... Che differenza c'è tra superficie di soggiorno coperta dall'anello e superficie perimetrale coperta dall'anello? E come si calcolano?

                        Commenta


                        • #13
                          tecnica!!
                          Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

                          Commenta


                          • #14
                            Ti rispondo riportandoti quanto a me consigliato dall'ingengere termotecnico che mi ha fatto il progetto dell'impianto. .

                            A) In ordine al problema che l'IMPIANTO NON SCALDA ABBASTANZA le cause possono essere:

                            1) è stato SBAGLIATO IL CALCOLO DELLE CALORIE.
                            Se per es. fosse stato previsto un passo (ovvero distanza tra ogni tubo nelle spirali) di 15 cm invece che un passo 10 o 5. In genere negli appartamenti si usa il passo 10, che scende a 5 nei bagni, dove è richiesto più calore. I passi 15 e 20 sono in genere usati nei locali molto granti (negozi, centri commerciali, capannoni) utilizzando tubi di maggiore diametro.
                            Questa ipotesi è però la più remota. Se l'impianto è stato disegnato da un professionista, certamente Le avrà chiesto, quale committente, come è coibentato l'immobile, per poterlo proporzionare ad esso. Se il progetto è stato redatto da una ditta fornitrice seria, anch'essa si sarà preventivamente informata di ciò. Se fosse stato fatto da un idraulico con esperienza anche lui avrà preferito sopradimensionare l'impianto secondo la regola "meglio mandare a 100 una Ferrari che spremera a 200 una Punto"

                            2) l'ACQUA NON CIRCOLA, o circola poco.
                            Questa è l'ipotesi più frequente e potrebbe dipendere da diversi fattori:
                            - a) c'è aria nei tubi;
                            - b) qualche circuito (singola spirale radiante) è ostruito
                            - c) la pompa di circolazione della bassa temperatura non spinge a sufficienza
                            Puoi facilmente verificare da solo le tre ipotesi:
                            - se c'è aria si sente da rumore che fa il flusso quando attraversa la pompa o i collettori;
                            - se qualche circuito è ostruito te ne puoi accertare chiudendoli tutti meno che uno e verificare se c'è flusso leggendo le temperature dei termostati di mandata e ritorno (meglio se quelli posti sui collettori che quelli sotto la caldaia). Devono differire di qualche grado. Inoltre puoi verificarlo dal rumore stesso;
                            - se la pompa fosse inadeguata essa non riuscirebbe a far circolare l'acqua o lo farebbe con poca spinta, senza consentire all'impianto di rilasciare le calorie necessarie negli ambienti.
                            In tal caso ne è sintomo evidente una elevata differenza tra la temperatura dell'acqua di mandata rispetto a quella di ritorno. Essa dovrebbe essere tra i 7-10 gradi e non di più (nel mio caso erano 22).
                            Confronta allora le caratteristiche tecniche della pompa (o delle pompe, se più di una e ripartite nelle varie zone). Deve avere una portata di Litri/ora uguale o superiore a quella specificata nel progetto (in genere, per 100 mq, sono sufficienti 1600 l/h). Altro valore importante è la prevalenza (esemplificando al massimo questo valore esprime la spinta erogata). Se, per esempio, la caldaia deve riscaldare due o più piani, oppure fosse posta nei fondi o in soffitta, deve avere maggiore spinta per vincere la forza di gravità (non ingannarti però, una pompa può spingere molto più agevolmente l'acqua, che è calda, in alto piuttosto che in basso, poiché essa tende di per sé a salire).

                            Fatte queste tre verifiche dovresti aver individuato il problema.
                            Se non ci fossi riuscito ti rimane un'ultima cosa da verificare. Non la sottovalutare perché, seppure scontata, è proprio quella che sè presentata nel mio caso:
                            - l'istallatore potrebbe non aver aperto abbastanza le valvole che regolano i flussi di ciascun circuito nei collettori. Se l'acqua non circola abbastanza velocemente all'interno di essi ciò (oltre che dalla pompa) potrebbe dipendere proprio da ciò.
                            Per fare questa ulteriore verifica chiedi alla ditta fornitrice (o leggi le istruzioni fornite da questa, come nel mio caso) come si regolano i flussi (dipende dalla ditta e dal modello, comunque i sistemi più comuni sono delle manopole poste sopra le teste dei singoli circuiti dei collettori. Attento però, non è detto che ci siano sono sul collettore di mandata, ma anche su quello di ritorno, e viceversa. Altre ditte montano invece un singolo regolatore di flusso su ciascun collettore o addirittura a monte dell'impianto, sulla caldaia o sotto di essa).

                            Poniamo adesso che fosse proprio questo il problema; dovresto notare un evidente innalzamento della temperatura del flusso d'acqua di ritorno dopo un po' di tempo che hai aperto le valvole (un po' ci vuole, ogni circuito è lungo diversi metri, quindi devi aspettare qualche minuto perché l'acqua calda lo percorra tutto).

                            Ho opportunamente parlato di quest'ultima ipotesi per introdurre il secondo promema:

                            B) COME REGOLARE L'IMPIANTO.
                            Per ottenere una taratura ottimale dell'impianto occorre:

                            1) regolare opportunamente i flussi dei singoli circuiti perché rilascino le dovute calorie nei singoli locali.
                            Quest'operazione è fatta in genere dall'istallatore, perché richiede strumenti di misurazione. Alcune ditte forniscono dei misuratori di flusso su ogni circuito (in genere montati sopra le teste dei collettori di mandata) molto comodi e pratici per farlo, anche da soli, impostando i valori dati nel progetto (in assenza di questi occorrerà invece regolare i flussi in modo che tra la mandata e il ritorno ci sia un'escursione di 7-8 gradi);
                            N.B. Una buona regolazione consente di ottimizzare il risparmio energetico. L'impianto rende al meglio con temperature di mandata comprese tra i 36 e i 40 gradi centigradi. Nei periodi caldi la mandata può addirittura scendere al di sotto per il minor calore richiesto

                            2) regolare opportunamente i termostati o i cronotermostati.
                            Veniamo ora al discorso centrale, quello su cui l'utente è in grado di intervenire direttamente in base alle proprie necessità.
                            Diverse metodi di regolazione sono più o meno "sponsorizzati"; non è che ce ne sia uno meglio di un'altro, ma tutto dipende dalle esigenze e dalle abitudini di ciascuno, e dalle caratteristiche dell'impianto (solo a bassa temperatura o misto ad alta - per i bagni - e bassa temperatura - per le camere).
                            Essi sono comunque i seguenti:
                            - METODO DI TARATURA FISSA: si impostano i termostati ad una temperatura costante per tutto il giorno.
                            E' senz'altro il più adatto se la casa è abitata tutto il giorno.
                            Se l'impianto è diviso per zone si imposteranno probabilmente 20 gradi in soggiorno, 23-24 sui bagni, 19 nelle camere.
                            Va rilevato però che il sistema di riscaldamento radiante fa percepire una temperatura di 1 o 2 gradi superiore a quella rilevata. Dunque un 20 gradi con riscaldamento tradizionale corrisponde ad un 19-18 gradi con pannelli radianti. Se si è abituati a tenere in casa 22 gradi basterà probabilmente impostare a 20 i termostati. Nel mio caso ho impostato appurato che 19 gradi siano più che confortevoli. Si badi poi che ad ogni grado in meno corrisponde circa il 5% di risparmio energetico.

                            - METODO DI TARATURA A TEMPO: si regolano le temperature in maniera differenziata a seconda delle ore del giorno.
                            Indispensabile per poter gestire in questa maniera l'impianto è la dotazione di un cronotermostato (termostato a tempo) e/o di una centralina che sia in grado di gestire temporalmente l'impianto.
                            Questo metodo richiede ovviamente maggiore tempo per essere ottimizzato secondo le proprie esigenze. Bisogna valutare la risposta dell'impianto (che fa variare i tempi di reazione tra l'accensione dell'impianto e il raggiungimento della temperatura desiderata), le abitudini di rientro a casa, ecc. Non è possibile dunque fornire delle indicazioni precise sugli orari, perché occorre fare delle prove e valutare le proprie personali abitudini.

                            Tuttavia il consiglio che posso dare è di non spegnere mai completamente l'impianto, ma di impostare una temperatura sotto la quale le singole zone non devono mai scendere (altrimenti occorrerebbe troppo tempo per recuperare i gradi scesi nonché molta più energia per farlo). Il mio ingengere mi ha raccomandato 3 gradi di escusione tra la temperatura di quando si sta in casa e quella di quando si è fuori. Se la temperatura scende sotto, poniamo, i 17 gradi, l'impianto si accende indipendentemente dall'ora impostata sul cronotermostato.

                            A scopo solo indicativo posso indicare la mia programmazione, che parte dal presupposto che l'appartamento non abitato durnate le ore del giorno:

                            - zona notte (camere):
                            17 gradi dalle 8 alle 17 e dalle 24 alle 4
                            19,5 dalle 4 alle 8 e dalle 17 alle 24

                            - zona giorno (soggiorno, cucina)
                            17 dalle 8 alle 15 e dalle 24 alle 3
                            19 gradi dalle 3 alle 8 e dalle 15 alle 24

                            - bagni:
                            superficie radiante stessa temperatura e orario camere;
                            accensione termoarredo alta temp. per 15 minuti alle 7:15, 18:30, 21:30 e 24

                            Ho infatti notato una risposta termica (nel senso di recupero dei max tre gradi persi durante le ore di chiusura) di 3 ore, che varia a seconda delle zone (in una non c'è un piano inferiore riscaldato).

                            Infine ho provato una volta a spegnere completamente l'impianto per 2 gg perché ero fuori città. Ho ritrovato casa a 13 gradi e mi ci sono voluti 2 gg per riportare l'abitazione a 20 gradi, con caldaia che ha lavorato al massimo rimangiando ampiamente il risparmio fatto con lo spegnimento. Consiglio dunque di non spegnere mai l'impianto, anche se si sta fuori per diversi giorni, ma casomai smorzare la temperatura di 5 o 6 gradi avendo cura di far ripartire (il mio programmatore - centralina - me lo consente) la programmazione abituale con almeno un giorno di anticipo sul rientro previsto.

                            Commenta


                            • #15
                              Interessante esposizione paopaglia! Mi interesserebbe molto conoscere anche la temperatura dell'aria a livello di pavimento e a 1/2 mt. di altezza. Tenendo conto della temperatura di mandata da Te descritta
                              ( 36-40 °) che fa rendere al meglio l'impianto.
                              RingraziandoTi saluto tutti
                              ISS <img src=">

                              Commenta


                              • #16
                                CITAZIONE (paopaglia @ 19/12/2007, 17:45)
                                Ti rispondo riportandoti quanto a me consigliato dall'ingengere termotecnico che mi ha fatto il progetto dell'impianto. .

                                A) In ordine al problema che l'IMPIANTO NON SCALDA ABBASTANZA le cause possono essere:

                                1) è stato SBAGLIATO IL CALCOLO DELLE CALORIE.
                                Se per es. fosse stato previsto un passo (ovvero distanza tra ogni tubo nelle spirali) di 15 cm invece che un passo 10 o 5. In genere negli appartamenti si usa il passo 10, che scende a 5 nei bagni, dove è richiesto più calore. I passi 15 e 20 sono in genere usati nei locali molto granti (negozi, centri commerciali, capannoni) utilizzando tubi di maggiore diametro.
                                Questa ipotesi è però la più remota. Se l'impianto è stato disegnato da un professionista, certamente Le avrà chiesto, quale committente, come è coibentato l'immobile, per poterlo proporzionare ad esso. Se il progetto è stato redatto da una ditta fornitrice seria, anch'essa si sarà preventivamente informata di ciò. Se fosse stato fatto da un idraulico con esperienza anche lui avrà preferito sopradimensionare l'impianto secondo la regola "meglio mandare a 100 una Ferrari che spremera a 200 una Punto"

                                2) l'ACQUA NON CIRCOLA, o circola poco.
                                Questa è l'ipotesi più frequente e potrebbe dipendere da diversi fattori:
                                - a) c'è aria nei tubi;
                                - b) qualche circuito (singola spirale radiante) è ostruito
                                - c) la pompa di circolazione della bassa temperatura non spinge a sufficienza
                                Puoi facilmente verificare da solo le tre ipotesi:
                                - se c'è aria si sente da rumore che fa il flusso quando attraversa la pompa o i collettori;
                                - se qualche circuito è ostruito te ne puoi accertare chiudendoli tutti meno che uno e verificare se c'è flusso leggendo le temperature dei termostati di mandata e ritorno (meglio se quelli posti sui collettori che quelli sotto la caldaia). Devono differire di qualche grado. Inoltre puoi verificarlo dal rumore stesso;
                                - se la pompa fosse inadeguata essa non riuscirebbe a far circolare l'acqua o lo farebbe con poca spinta, senza consentire all'impianto di rilasciare le calorie necessarie negli ambienti.
                                In tal caso ne è sintomo evidente una elevata differenza tra la temperatura dell'acqua di mandata rispetto a quella di ritorno. Essa dovrebbe essere tra i 7-10 gradi e non di più (nel mio caso erano 22).
                                Confronta allora le caratteristiche tecniche della pompa (o delle pompe, se più di una e ripartite nelle varie zone). Deve avere una portata di Litri/ora uguale o superiore a quella specificata nel progetto (in genere, per 100 mq, sono sufficienti 1600 l/h). Altro valore importante è la prevalenza (esemplificando al massimo questo valore esprime la spinta erogata). Se, per esempio, la caldaia deve riscaldare due o più piani, oppure fosse posta nei fondi o in soffitta, deve avere maggiore spinta per vincere la forza di gravità (non ingannarti però, una pompa può spingere molto più agevolmente l'acqua, che è calda, in alto piuttosto che in basso, poiché essa tende di per sé a salire).

                                Fatte queste tre verifiche dovresti aver individuato il problema.
                                Se non ci fossi riuscito ti rimane un'ultima cosa da verificare. Non la sottovalutare perché, seppure scontata, è proprio quella che sè presentata nel mio caso:
                                - l'istallatore potrebbe non aver aperto abbastanza le valvole che regolano i flussi di ciascun circuito nei collettori. Se l'acqua non circola abbastanza velocemente all'interno di essi ciò (oltre che dalla pompa) potrebbe dipendere proprio da ciò.
                                Per fare questa ulteriore verifica chiedi alla ditta fornitrice (o leggi le istruzioni fornite da questa, come nel mio caso) come si regolano i flussi (dipende dalla ditta e dal modello, comunque i sistemi più comuni sono delle manopole poste sopra le teste dei singoli circuiti dei collettori. Attento però, non è detto che ci siano sono sul collettore di mandata, ma anche su quello di ritorno, e viceversa. Altre ditte montano invece un singolo regolatore di flusso su ciascun collettore o addirittura a monte dell'impianto, sulla caldaia o sotto di essa).

                                Poniamo adesso che fosse proprio questo il problema; dovresto notare un evidente innalzamento della temperatura del flusso d'acqua di ritorno dopo un po' di tempo che hai aperto le valvole (un po' ci vuole, ogni circuito è lungo diversi metri, quindi devi aspettare qualche minuto perché l'acqua calda lo percorra tutto).

                                Ho opportunamente parlato di quest'ultima ipotesi per introdurre il secondo promema:

                                B) COME REGOLARE L'IMPIANTO.
                                Per ottenere una taratura ottimale dell'impianto occorre:

                                1) regolare opportunamente i flussi dei singoli circuiti perché rilascino le dovute calorie nei singoli locali.
                                Quest'operazione è fatta in genere dall'istallatore, perché richiede strumenti di misurazione. Alcune ditte forniscono dei misuratori di flusso su ogni circuito (in genere montati sopra le teste dei collettori di mandata) molto comodi e pratici per farlo, anche da soli, impostando i valori dati nel progetto (in assenza di questi occorrerà invece regolare i flussi in modo che tra la mandata e il ritorno ci sia un'escursione di 7-8 gradi);
                                N.B. Una buona regolazione consente di ottimizzare il risparmio energetico. L'impianto rende al meglio con temperature di mandata comprese tra i 36 e i 40 gradi centigradi. Nei periodi caldi la mandata può addirittura scendere al di sotto per il minor calore richiesto

                                2) regolare opportunamente i termostati o i cronotermostati.
                                Veniamo ora al discorso centrale, quello su cui l'utente è in grado di intervenire direttamente in base alle proprie necessità.
                                Diverse metodi di regolazione sono più o meno "sponsorizzati"; non è che ce ne sia uno meglio di un'altro, ma tutto dipende dalle esigenze e dalle abitudini di ciascuno, e dalle caratteristiche dell'impianto (solo a bassa temperatura o misto ad alta - per i bagni - e bassa temperatura - per le camere).
                                Essi sono comunque i seguenti:
                                - METODO DI TARATURA FISSA: si impostano i termostati ad una temperatura costante per tutto il giorno.
                                E' senz'altro il più adatto se la casa è abitata tutto il giorno.
                                Se l'impianto è diviso per zone si imposteranno probabilmente 20 gradi in soggiorno, 23-24 sui bagni, 19 nelle camere.
                                Va rilevato però che il sistema di riscaldamento radiante fa percepire una temperatura di 1 o 2 gradi superiore a quella rilevata. Dunque un 20 gradi con riscaldamento tradizionale corrisponde ad un 19-18 gradi con pannelli radianti. Se si è abituati a tenere in casa 22 gradi basterà probabilmente impostare a 20 i termostati. Nel mio caso ho impostato appurato che 19 gradi siano più che confortevoli. Si badi poi che ad ogni grado in meno corrisponde circa il 5% di risparmio energetico.

                                - METODO DI TARATURA A TEMPO: si regolano le temperature in maniera differenziata a seconda delle ore del giorno.
                                Indispensabile per poter gestire in questa maniera l'impianto è la dotazione di un cronotermostato (termostato a tempo) e/o di una centralina che sia in grado di gestire temporalmente l'impianto.
                                Questo metodo richiede ovviamente maggiore tempo per essere ottimizzato secondo le proprie esigenze. Bisogna valutare la risposta dell'impianto (che fa variare i tempi di reazione tra l'accensione dell'impianto e il raggiungimento della temperatura desiderata), le abitudini di rientro a casa, ecc. Non è possibile dunque fornire delle indicazioni precise sugli orari, perché occorre fare delle prove e valutare le proprie personali abitudini.

                                Tuttavia il consiglio che posso dare è di non spegnere mai completamente l'impianto, ma di impostare una temperatura sotto la quale le singole zone non devono mai scendere (altrimenti occorrerebbe troppo tempo per recuperare i gradi scesi nonché molta più energia per farlo). Il mio ingengere mi ha raccomandato 3 gradi di escusione tra la temperatura di quando si sta in casa e quella di quando si è fuori. Se la temperatura scende sotto, poniamo, i 17 gradi, l'impianto si accende indipendentemente dall'ora impostata sul cronotermostato.

                                A scopo solo indicativo posso indicare la mia programmazione, che parte dal presupposto che l'appartamento non abitato durnate le ore del giorno:

                                - zona notte (camere):
                                17 gradi dalle 8 alle 17 e dalle 24 alle 4
                                19,5 dalle 4 alle 8 e dalle 17 alle 24

                                - zona giorno (soggiorno, cucina)
                                17 dalle 8 alle 15 e dalle 24 alle 3
                                19 gradi dalle 3 alle 8 e dalle 15 alle 24

                                - bagni:
                                superficie radiante stessa temperatura e orario camere;
                                accensione termoarredo alta temp. per 15 minuti alle 7:15, 18:30, 21:30 e 24

                                Ho infatti notato una risposta termica (nel senso di recupero dei max tre gradi persi durante le ore di chiusura) di 3 ore, che varia a seconda delle zone (in una non c'è un piano inferiore riscaldato).

                                Infine ho provato una volta a spegnere completamente l'impianto per 2 gg perché ero fuori città. Ho ritrovato casa a 13 gradi e mi ci sono voluti 2 gg per riportare l'abitazione a 20 gradi, con caldaia che ha lavorato al massimo rimangiando ampiamente il risparmio fatto con lo spegnimento. Consiglio dunque di non spegnere mai l'impianto, anche se si sta fuori per diversi giorni, ma casomai smorzare la temperatura di 5 o 6 gradi avendo cura di far ripartire (il mio programmatore - centralina - me lo consente) la programmazione abituale con almeno un giorno di anticipo sul rientro previsto.

                                Quoto tutto, ma 3 gradi di escursione mi sembrano troppi.
                                Saluti Claudio
                                Il mio impianto FV on line: (2,6 Kwp)
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                                • #17
                                  ciao...io ho purtroppo un problema...devo avere un tubo ostruito o aria nei tubi...

                                  ho seguito tutti i consigli di paopaglia ma nulla...

                                  allora:
                                  impianto giacomini
                                  caldaia vaillant ecoblock plus

                                  4 piani
                                  tavernetta e mansarda ok

                                  al piano terra ho cucina, bagno e soggiorno...la cucina è gelida...il resto è ok.ho spurgato l'aria ma nulla...ho chiuso tutto tranne quelli in cucina e niente...il pavimento e gelato ma i tubi dei collettori di mandata sono caldi e quelli di ritorno leggermente più freddi...
                                  temp caldaia 45 gradi
                                  temp interna a termostato (1 per piano) 21.5

                                  al piano primo scalda tutto il pavimento ma non riesce a raggiungere i 21.3 gradi a meno che non aumento ad almeno 50gradi la caldaia.
                                  ho provato a portare a 1.8 bar la gettata dell'acqua dalla caldaia ma idem...


                                  qualche consiglio??

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ciao, non sono un tecnico, queste sono le mie considerazioni, sulla base della mia esperienza diretta con il mio impianto a b.t.:

                                    La pressione della caldaia la terrei comunque a 2 bar.
                                    I motivi per cui l'acqua non circola nel pannello possono essere diversi a seconda della tipologia di impianto:
                                    1) elettrovalvola chiusa ( il collettore sia di mandata che di ritorno è caldo lo stesso)
                                    2) aria nel pannello ( quindi farla uscire, magari chiamando un tecnico),
                                    3)non sarebbe da escudere la pompa, anche se dici che nel resto del piano il calore c'è.

                                    21,3 c° mi sembrano sufficienti ma se vuoi alzare la temperatura senza aumentare i gradi della caldaia porta la pompa a 2 e poi a 1 ( sarà sicuramente a 3) e probabilmente risparmierai qualcosina.


                                    Saluti Claudio
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                                    • #19
                                      innanzitutto buon anno...e grazie dei consigli

                                      se l'elettrovalvola fosse chiusa non dovrei avere anche il resto del piano freddo?(devo pure capire cos'è e dov'è <img src="> )

                                      se diminuisco la portata della pompa (ora come giustamente immagini è a 3) non ci mette ancora più tempo perchè è minore la potenza?e non dovrebbe nemmeno arriv a quella temperatura?

                                      mi ha detto sia l'idrauilico che il tecnico della caldaia di tenere la prex su 1.1 1.2 bar...mentre ho sentito che visto che ho più piani mi serve più prex?

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Per avere consigli più precisi dovresti dare le caratteristiche del tuo impianto, altrimenti si rischia solo di fare buchi nell'acqua.
                                        Ciao Claudio
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                                        • #21
                                          Ciao !!!

                                          Problemi del genere li vedo tutti i giorni !!!!

                                          Se nn ho capito male :
                                          Se nello stesso piano vi è almeno 1 circuito che riscalda, allora significa che al collettore l'acqua calda arriva. Si tratterà quindi di capire come mai che quel circuito non funziona.
                                          Quindi biognerebbe capire che tipo di collettore ti hanno montato. Vi sono dei collettori in cui da una parte vi sono le testine termoelettriche, mentre dall'altra apparentemente vi è solamente un bullone. Svitando il bullone sotto vi è una vite per chiudere il cricuito. Potrebbe essere quello.
                                          Se vi è invece solamente aria nel circuito è abbastanza facile farla uscire. Chiudi tutti i circuiti di quel piano e se ce la fai anche gli altri collettori in modo che rimanga aperto solamente quel circuito. Aspettando un po l'aria dovrebbe uscire da un jolly (se esiste!).

                                          Via telematica è un po difficile, ma per gradi ci si può arrivare tranquillamente..........

                                          Se la temperatura nella stanza non raggiunge quella ottimale anche con il circuito sicuramente funzionante, beh, allora è un'altro paio di maniche........

                                          Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                          • #22
                                            non ho capito cos'è il jolly...

                                            ho provato a effettuare lo spurgo...ma dovevo farla dal collettore di mandata o ritorno?

                                            cmq ho chiuso tutto tranne i 2 tubi della cucina...uno alla volta aperto ho fatto uscire un bel po' d'acqua...
                                            cmq non mi sembrava ci fossero bolle mentre usciva...

                                            io ho solo delle viti a torx nel collettore di mandata...se le avvito si abbassa la vite e mi chiude il circuito...

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                                            • #23
                                              ok, sicuramente dunque quelle torks andranno aperte come logico che sia.....


                                              da quel che ho capito hai staccato uno dei tubi del circuito in questione e hai fatto uscire acqua per un periodo ? se hai fatto così è l'operazione migliore x spurgare il circuito.......
                                              logicamente apri il ritorno così dalla mandata si ricarica
                                              Fatto ciò e richiuso il circuito non tiresta che lasciarlo aperto ovvero togliere ogni marchingegno che può fermarlo (testina elettrotermicaa o viti eccc...) e lasciare tutto così x un pò di ore...

                                              Se la madata ce l'hai a 36-40° e l'impianto è a pavim. normale (non Sistema70 della Rotex doppiotubo) nel giro di poche ore dovrebbe riscaldare il pavimento.
                                              Solo dopo puoi reinserire le testine magari controllando i collegamenti e che funzionino, la maggior parte delle volte sono proprio loro la causa di tutto.....
                                              Ps controlla pure il pistoncino del collettore (quello che la testina termoelettrica schiaccia) a volte rimane incastrato in basso . Con una pinza premilo un paio di volte x assicurarti che abbia un buon scorrimento.......

                                              ciao ciao
                                              Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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