Buongiorno a tutti, a inizio dicembre ci siamo trasferiti nella nostra nuova villetta a torino, così articolata:
- piano interrato 90 m2 (4 stanze con un termosifone cadauna)
- piano terra 90 m2 (open space / bagno / stanza, totale 6 termosifoni
- piano primo 90 m2 ( 5 stanze - 7 termosifoni - di cui uno in disimpegno e uno nella scala)
- ci sono due bagni in totale e siamo due persone, con conseguenti consumi da dimensionare ad hoc
la villetta è stata soggetta a pesante ristrutturazione , portandola da classe F ad A3, con conseguente installazione di:
- cappotto termico 10 cm
- infissi doppi vetri pvc finstral con tramittanza termica 1.3 (ovviamente con nuovi controtelai)
- caldaia a condensazione linea p 35 Sylber
- sistema di produzione acqua calda sanitaria con bollitore doppia serpentina da 300L e due pannelli solari
- impianti tutti nuovi (ovviamente anche le tubazioni)
ogni termosifone monta Termovalvole domotiche che si auto aprono e chiudono per raggiungere la temperatura desiderata.
termovalvole e termostato sono Tado e lavorano in open therm con la caldaia.
l’impianto è sezionato con collettori (per singolo piano).
bene, con questa configurazione e temperatura a 22 gradi, il primo mese (dicembre) abbiamo bruciato 560 metri cubi (acs accesa dalle 7 alle 22 - riascaldamento dalle 8.30 alle 22).
a gennaio, abbassando a 21 gradi, stesse fasce orarie siamo scesi a 520 metri cubi, quindi stiamo impazzendo per capire da dove derivino consumi così mostruosi.
l’ipotesi è che visto che i pannelli solari non funzionano (a torino fa freddo e raggiungono appena i 10 gradi al sole a gennaio ), la caldaia a metano ogni mattina si scaldi i suoi bei 300 litri bruciando gas alla grande.
è così? Oppure il problema va ricercato altrove?
aiuto!
- piano interrato 90 m2 (4 stanze con un termosifone cadauna)
- piano terra 90 m2 (open space / bagno / stanza, totale 6 termosifoni
- piano primo 90 m2 ( 5 stanze - 7 termosifoni - di cui uno in disimpegno e uno nella scala)
- ci sono due bagni in totale e siamo due persone, con conseguenti consumi da dimensionare ad hoc
la villetta è stata soggetta a pesante ristrutturazione , portandola da classe F ad A3, con conseguente installazione di:
- cappotto termico 10 cm
- infissi doppi vetri pvc finstral con tramittanza termica 1.3 (ovviamente con nuovi controtelai)
- caldaia a condensazione linea p 35 Sylber
- sistema di produzione acqua calda sanitaria con bollitore doppia serpentina da 300L e due pannelli solari
- impianti tutti nuovi (ovviamente anche le tubazioni)
ogni termosifone monta Termovalvole domotiche che si auto aprono e chiudono per raggiungere la temperatura desiderata.
termovalvole e termostato sono Tado e lavorano in open therm con la caldaia.
l’impianto è sezionato con collettori (per singolo piano).
bene, con questa configurazione e temperatura a 22 gradi, il primo mese (dicembre) abbiamo bruciato 560 metri cubi (acs accesa dalle 7 alle 22 - riascaldamento dalle 8.30 alle 22).
a gennaio, abbassando a 21 gradi, stesse fasce orarie siamo scesi a 520 metri cubi, quindi stiamo impazzendo per capire da dove derivino consumi così mostruosi.
l’ipotesi è che visto che i pannelli solari non funzionano (a torino fa freddo e raggiungono appena i 10 gradi al sole a gennaio ), la caldaia a metano ogni mattina si scaldi i suoi bei 300 litri bruciando gas alla grande.
è così? Oppure il problema va ricercato altrove?
aiuto!
Commenta