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L’automovimento della materia.

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  • L’automovimento della materia.

    Da: PROMETEO, OVVERO L’ANIMA PASSIONALE DELLA RAGIONE SCIENTIFICA di Emilio Del Giudice



    Nel Seicento fu fondata la prima moderna istituzione scientifica, la Royal Society, uno dei due bracci ideologici della monarchia inglese, restaurata dopo la rivoluzione di Cromwell; l’altro braccio era appunto la Church of England.
    Entrambi i bracci cooperavano nel negare che il divino, cioè il fattore di movimento della materia, fosse una entità diffusa nella materia, come affermato invece dalla grande tradizione magica del Rinascimento, i cui eroi sono stati Paracelso, Giordano Bruno, Böhme, Campanella.

    In questa tradizione rinascimentale la materia era concepita attiva, così come nel pensiero di Epicuro, di cui Marx sottolineò l’antagonismo con la concezione di Democrito, in cui la materia è passiva, come per il fisico classico.

    Contro questa visione della materia capace di automovimento si coalizzarono i vecchi poteri clericali e i nuovi poteri della borghesia ormai vittoriosa e perciò non più rivoluzionaria.

    Per essi il principio dell’attività e del movimento non può essere già presente nella materia, che altrimenti si autorganizzerebbe, come ha fatto lungo tutta la storia dell’evoluzione naturale, e non sarebbe più convinta di dover dipendere per la sua evoluzione da dio rappresentato in terra dalla chiesa, dallo stato, dal capitale, dal mercato, dall’esperto, dall’autorità medica, dall’autorità scientifica, insomma da tutti i servi del potere.
    Essere realisti e fare l'impossibile

  • #2
    Il 3d era passato inosservato .

    Avevo scritto qualcosa di simile in un altro 3D .

    Esseri viventi o ROBOT autocostruiti ?

    In effetti la materia si trasforma e si autocostruisce da se .

    Basti pensare che dal semplice H idrogeno formato da un sol elettrone ed un solo protone si costruiscono all'interno delle stelle i vari atomi più pesanti , C , N, O , S ,Cl ecc.. sino al Fe , utili alla vita .

    Questi atomi hanno bisogno però poi della energia solare per auto assemblarsi in molecole organiche più complesse e dare origine alle cellule ed alla vita .

    Però diventa difficile distinguere o dire se questo progetto è un progetto divino programmato , o semplice combinazione di elementi casuali .
    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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    • #3
      Escludendo, per pensiero personale, il progetto divino, punterei più che ad una casualità ad un esclusione di possibilità. Dati n elementi il numero di possibilità, seppur grande, non è comunque infinito e le combinazioni "non funzionanti" sono naturalmente scartate.
      Date le 21 lettere dell'alfabeto ed un tempo "adeguato" un computer può riscrivere qualsiasi opera letteraria
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      • #4
        Esatto Lupino!
        E' una delle risposte al famoso paradosso di Fermi "se l'universo è pieno di vita... dove sono tutti?"
        E' facilmente comprovabile che SE una bassissima, ma proprio bassissimissima, probabilità che prenda forma una coscienza autonoma capace di analisi astratte come il pensiero umano è si bassa ma NON NULLA.... e se il numero dei tentativi probabilistici è abbastanza elevato... quando quella bassissima probabilità si realizzerà si concretizzerà anche automaticamente la possibilità che la coscienza autonoma rifletta sulla quasi infinitamente (quasi...) bassa probabilità di essere frutto del caso. Giungendo probabilmente alla conclusione che sia una probabilità davvero troppo esigua per essere frutto del caso e ipotizzando quindi la presenza di una entità superiore che può superare i limiti naturali e tranquillizzare chi rischia di restare smarrito di fronte alla gelida immensità dell'universo.
        E' un concetto arduo da gestire per molti, ma solo perchè ci si basa istintivamente sulla presunzione che esista un tempo astrattamente lungo, ma non infinito, su cui la mente umana possa valutare l'apparizione della vita e della coscienza.
        In realtà il paradosso di Fermi ha molte spiegazioni. La più semplice è che la VITA sia si pressochè ubiquitaria nell'universo, ma che la probabilità di evoluzione fino allo stadio di evoluzione tecnologica in grado di metterci in teorico contatto con altre civiltà sia una probabilità molto, molto più bassa.
        Ovvio che molti pensano a questo punto "si, ma perchè allora proprio noi soltanto?"
        Perchè siamo NOI nella condizione probabilisticamente minimale di porci la domanda! Semplice!
        Ma resta di gran lunga più confortante pensare che siamo il frutto speciale del "progetto divino programmato". E resta preferibile per certi poteri più o meno istituzionalizzati che cercano di mantenere il controllo su una parte del pensiero umano! Anche questo è comprensibile.
        Ultima modifica di BrightingEyes; 23-10-2018, 19:30.
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • #5
          In soldoni, qualcuno direbbe che noi siamo il risultato di una serie infinita di botte di cu..., io preferisco pensare che siamo il risultato di una serie infinita di errori.

          P.S.
          E la serie non è ancora finita... non è escluso di essere noi stessi un ulteriore errore... e neanche di quelli durati più a lungo, per ora

          ...paradosso di Fermi...
          devo andarmelo a cercare
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          • #6
            Si la probabilità ok ed il tempo ok .

            Ma non è solo probabilità e tempo . Se la materia fosse fatta solo di palline senza carica per esempio , tutto cambierebbe in una massa amorfa ed informe .

            Palline più grandi o piccole che si toccano ma non incollano al massimo potrebbero subire l'effetto gravitazionale , ma anche quello credo che sia qualcosa legato alla carica non solo alla massa informe dell'atomo .

            E' proprio la natura stessa delì'atomo da cui si parte a costruire la materia che porta tanti spunti di riflessione , di credo di si o di no .
            Non sono mai stato un forte religioso o credente , la chiesa a me mi conosce poco ed io conosco poco la chiesa solo per matrimoni nascite e morti .

            Ho sempre creduto che natura possa essersi evoluta da sola e spontaneamente come negli esperimenti della creazione di molecole complesse .

            Però ora mi assalgano molti dubbi , che le coincidenze sono troppe e non casuali , ma causali a partire dalla materia , ma non solo dalla materia che non è sufficiente ma anche dalla energia , che non è solo qualcosa che spinge la materia , ma che la trasforma a proprio piacimento .

            Non sono per una presenza divina nel senso classico della parola , sicuramente no , nessuna religione somiglia al vero creatore che ancora non ho individuato , ma ho solo accennato . come l'energia elettromagnetica o qualcosa che abbia a che fare con essa , che tutto sa e tutto conosce .

            Per il resto credo che nessuno conosce ancora la verità.
            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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            • #7
              Ciao a tutti,
              si, anche io pur essendo d'accordo sul discorso che una probabilità, seppur minima, accadrà se gli viene lasciato il giusto tempo, non sono del tutto convinto che questo ragionamento basti a spiegare l'evoluzione della vita.
              Ci vedo comunque un'intelligenza di fondo, un "moto proprio" che è dato dalle leggi di base dell'universo.
              E a questo livello, o ammettiamo che ci siano infiniti (o quasi) universi con leggi diverse o in qualche modo queste leggi sembrano fatte apposta per dare la possibilità di uno sviluppo di intelligenza e vita.

              Tra l'altro specifico che questa intelligenza non la associo certo a un Dio classico... ma alla natura stessa dell'universo... che da una parte seleziona per errori e casualità delle linee evolutive, ma poi sono queste stesse a metterci una loro volontà, una loro intelligenza per proseguire volontariamente su quel binario. Ed è questa volontà di fondo, la necessità della conservazione in un determinato habitat, a spingere verso la crescita dell'intelligenza.
              Ma senza questa struttura di fondo delle leggi universali probabilmente ciò non sarebbe possibile.

              Per quanto riguarda il paradosso di fermi, a mio parere non tiene in giusto conto le distanze dell'universo (veramente enormi!!). Forse è ancora troppo presto...

              Anche se mi da da pensare che sia veramente molto, molto raro che un'intelligenza superiore quale quella nostra, difficilmente riescie ad evolversi ancora senza suicidarsi o senza lasciare il posto a delle intelligenze artificiali che poi in qualche modo si autodistruggono per mancanza di risorse...
              Ma spero di sbagliarmi
              Essere realisti e fare l'impossibile

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              • #8
                In effetti il grosso quesito filosofico di base resta proprio il concetto stesso di "casualità" che magari non basta a spiegare totalmente non tanto l'esistenza e la coscienza dell'uomo, quanto l'incredibile complessità del (o degli) universi.
                Persino il concetto stesso di tempo è in realtà una semplificazione umana per permttere alla nostra mente di gestire piani di esistenza totalmente alieni.
                Come dimostrato dalla relatività in realtà il concetto stesso di tempo per l'uomo è una deformazione di realtà non gestibili dalla nostra mente.
                Già un semplice tesseratto può essere facilmente gestito e visualizzato da un'intelligenza artificiale, peraltro progettata da uomini (per ora...) Ma diventa un ostacolo insormontabile per l'intelligenza umana che non ha alcuni strumento per immaginarlo.
                In sostanza credo che molte delle illusioni che ci facciamo servano solo a rendere più gestibile una realtà sempre più spaventevole.
                La materia che si autogestisce o viene gestita da un essere superiore sono solo due aspetti della stessa medaglia rassicurante.
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                • #9
                  Bellissimo argomento, complimenti!

                  Da tempo rifletto su una questione che caratterizza l'evoluzione degli esseri viventi, ossia l'invecchiamento.
                  Qualsiasi elemento complesso non vivente si degrada.
                  Un essere vivente invece, ad esempio una pianta, finché è viva e ha raggiunto la piena maturità non si degrada ma invecchia. Secondo voi potrebbe non farlo?
                  E se si, sarebbe un caso che la natura non sia incappata proprio in questo catastrofico errore?
                  "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                  • #10
                    Originariamente inviato da atomax Visualizza il messaggio
                    E se si, sarebbe un caso che la natura non sia incappata proprio in questo catastrofico errore?
                    Non so se interpreto correttamente la tua domanda, ma se con "catastrofico errore" intendi il mancato invecchiamento questo sarebbe catastrofico per la specie, si. Ottimo per l'individuo, ma la via più breve per l'estinzione della specie.
                    L'invecchiamento e la morte sono il modo migliore per far evolvere una specie.
                    Se anche la mutazione naturale ha fatto errori del genere la legge evolutiva li ha eliminati.
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • #11
                      Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                      Non so se interpreto correttamente la tua domanda, ma se con "catastrofico errore" intendi il mancato invecchiamento questo sarebbe catastrofico per la specie, si.
                      Hai interpretato correttamente.

                      Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                      Se anche la mutazione naturale ha fatto errori del genere la legge evolutiva li ha eliminati.
                      Più ci penso e più è sorprendente, non trovi? La priorità della specie rispetto a quella del singolo individuo viene garantita dalla morte di quest'ultimo nonostante il suo istinto più grande sia proprio quello di cercare a tutti i costi di non morire. Una formula perfetta!
                      "Il tempo è ciò che accade quando non accade nient'altro" [ R. Feynman ]

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                      • #12
                        Infatti è quella che funziona meglio.
                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                        • #13
                          Cioè mors tua vita mea ?
                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                          • #14
                            Non solo, più è breve il corso della vita, più è veloce l'evoluzione e l'adattamento.... vedi zanzare
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                            • #15
                              Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                              Non solo, più è breve il corso della vita, più è veloce l'evoluzione e l'adattamento.... vedi zanzare
                              Esatto. E' il segreto della legge che rende molto più resistenti e durature nei secoli forme di vita apparentemente fragilissime.
                              La mutazione, che per il singolo individuo spesso è una disgrazia terribile, è per una specie dalla vita breve un'arma potentissima per adattarsi alle variazioni ambientali. E' grazie alle mutazioni che i batteri acquisiscono rapidamente resistenze agli antibiotici.
                              D'altrone è facilmente intuitivo. Se ho 10 miliardi di individui e li espongo a un veleno e ne rimane vivo uno... non si tratta di caso o probabilità in generale, ma del fatto che quell'individuo ha avuto per caso una mutazione che lo ha protetto. E sarà in grado di trasmettere quella mutazione ai figli che avranno un potente vantaggio evolutivo.
                              Quella mutazione probabilmente aveva una probabilità su 10 miliardi di realizzarsi e per quella singola mutazione ce ne saranno state magari 2 miliardi di dannose o semplicemente inutili.
                              Ma è la meccanica stessa dell'evoluzione che premia l'unica mutazione efficace!
                              Se una specie vive a lungo deve augurarsi che i suoi membri non debbano mai affrontare grandi cambiamenti, ad es. climatici, altrimenti il rischio di estinzione è molto più elevato.
                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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