Originariamente inviato da nll
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tutti gli altri concordando o discordando lo hanno capito benissimo, comunque a gentile richiesta te lo spiego
questa discussione tratta non tanto del virus ora in diffusione in sè quanto di quanto possa essere giusta o sbagliata la tipologia di reazione che con un orribile inglesismo viene definita "lockdown"
la prova certa che quello che dico è esatto sta nel titolo stesso che è
< pensiamo a un nuovo lockdown >
NON è tipo < parliamo in merito al co***d > oppure < quali potrebbero essere le migliori misure cautelative per ....... >
in questo senso confrontare l'atteggiamento di ISOLAMENTO DELLE PERSONE RITENUTE INFETTE
peraltro giova ricordare che in itaglia si sarebbe dovuto usare il termine "Isolamento", non il termine inglese "chiuso in basso" (traduzione ad litteram) in altri periodi delle storia recente in relazione ad altre malattie infettive non solo NON è fuori tema ma, anzi, è il vero fulcro della problematica DI QUESTA DISCUSSIONE
non entro invece nel merito del perchè i soliti piagnoni che sono sempre così critici nei confronti dei termini derivati dalla cultura anglosassone e statunitense e blaterano sempre in merito alla "lingua dei poeti" in questo caso abbiamo accettato Supinamente questo brutto termine invece che usare come sarebbe corretto nella nostra lingua il termine "isolamento sanitario", questo perchè distorcerebbe il tema base della discussione, ma mi piacerebbe parlarne
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in merito invece alla considerazione di rrmori che è marginale ma interessante
io non ho paura della siringa, ma ho "pudore della siringa", quando faccio prelievi sangunei sto immobile e non guardo
questa deplorevole visione costante di iniezioni a tutte le ore del giorno lin tutti i canali televisivi a trovo fastidiosissima
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