Io sono di questa idea : Covid Repubblica Ceca, vaccino obbligatorio per chi ha più di 60 anni (yahoo.com) che si sta facendo strada anche in Europa.
Si parte da un OBBLIGO che serve a proteggere se stessi e, in via subordinata, la funzionalità ospedaliera e l'economia dello stato.
Partiti da questo punto si può anche lasciare poi spazio al medico curante che, conoscendo il singolo paziente, può (se vuole...) indagare a fondo e decidere se per quella persona il vaccino è un rischio o meno. Ovviamente assumendosene le responsabilità come deve fare ogni medico!
Ad es. ... il ginecologo che ha consigliato (SENZA alcuna reale causa riconosciuta sia dalle norme sulla vaccinazione sia dalle regole generiche mediche) ad una giovane madre in gravidanza di Bari di non vaccinarsi (morte sia madre che neonata) ha probabilmente agito con la prudenza da uomo della strada avveduto che è tipica di molti medici nel caso di farmaci o trattamenti medici di qualsiasi tipo in gravidanza! Nel dubbio... evita!
MA una cosa è consigliare a una donna incinta di evitare anestesie locali o trattamenti con antidepressivi o sonniferi.... TUTT'ALTRA COSA è assumersi la pesantissima responsabilità di SCONSIGLIARE a un paziente che si fida di te di fare un trattamento salvavita come, di fatto, è il vaccino!
Quel medico si sa benissimo che, al di là di ogni intervento della magistratura, subirà (con calma e senza clamore mediatico) una pesantissima sanzione dall'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri. In quanto è chiaramente venuto meno a uno dei pilastri primari del codice deontologico.
In soldoni si tratta di rovesciare direttamente la proposta che fai. NON è il medico curante che ti consiglia a priori, ma è il medico curante che si assume la responsabilità di sconsigliarti! E ne accetta le conseguenze! E' LUI che deve dire PERCHE' tu non devi vaccinarti! E questo perchè in campo medico non si può risolvere con una semplice dichiarazione prudenziale!
In una situazione del genere scommetto che i consigli a non vaccinarsi scemerebbero vistosamente!
Se c'è l'obbligo vaccinarsi è esattamente UN DOVERE! Al momento lo è per i sanitari e pochi altri. Non è eslcuso che lo diventi anche per alcuni cittadini. Quelli più a rischio di ingolfare la sanità e penalizzare l'economia.
Non è colpa loro se sono in una posizione di maggior rischio, ma non è nemmeno "colpa" della società! Che ha ogni diritto di difendersi.
In alternativa chi non vuole proprio vaccinarsi potrebbe farlo firmando una rinuncia ad una terapia non desiderata. E' del tutto costituzionale e lecito. Come però è lecito che lo stato dica "ok! Ma dato che sei a rischio NON puoi effettuare queste attività!". Insomma un iper-superGP o meglio un lockdown stile marzo volontario! Con sanzioni molto pesanti per chi cerca di fare il furbo!
Inoltre c'è da dire che la terapia, in caso di infezione sintomatica, NON è decisa dal singolo! Cioè NON esiste che io firmo per rifiutare il vaccino e pretendo però che se serve mi dai la clorochina, ivermectina o quel che credi a spese del SSN!
Far "pagare le cure" a chi non si vaccina è incostituzionale, come rifiutarne il ricovero. Ma rendere a pagamento cure non riconosciute dalla medicina è del tutto costituzionale e già normalità nel passato! Io sono liberissimo di curarmi la polmonite assumendo due monodosi di mercurius corrosivus, ma me le pago! Non me le "passa" la mutua! Inoltre, come succede nel caso di un ricoverato ospedaliero che firma le dimissioni e dopo qualche ora si ripresenta al PS, dovrebbe essere OVVIO e BEN CHIARITO come informazione alla popolazione che in caso di rifiuto della terapia consigliata (in questo caso il vaccino) chi rifiuta passa in coda in ogni situazione di scarsità di risorse. Indipendentemente da considerazioni di età, probabilità di guarigione od altro.
Questo perchè gli è stato ampiamente chiarito che non vaccinandosi adotta un comportamento a forte rischio di creare pericolo per se stesso (ma ormai non ce ne pò fregà demmeno di questo rischio, se fosse sfuggito il particolare!) e soprattutto per la funzionalità ospedaleira e l'economia della nazione! Quindi è ovvio, almeno a me pare ovvio, che le conseguenze della scelta del singolo NON possono essere scaricate sugli altri!
Chi non si vaccina in una condizione di obbligatorietà (che è condizione del tutto costituzionale e ampiamente prevista dalla C.I.) rinuncia formalmente a un diritto e scommette sulla sua possibilità di sfuggire all'imposizione.
Comprensibile, ma se la scommessa va male non è pensabile che ci si illuda che a pagare sia poi l'infartuato che non trova un letto in TI o il negoziante che si vede rovinare mesi di lavoro!
Non più!
Si parte da un OBBLIGO che serve a proteggere se stessi e, in via subordinata, la funzionalità ospedaliera e l'economia dello stato.
Partiti da questo punto si può anche lasciare poi spazio al medico curante che, conoscendo il singolo paziente, può (se vuole...) indagare a fondo e decidere se per quella persona il vaccino è un rischio o meno. Ovviamente assumendosene le responsabilità come deve fare ogni medico!
Ad es. ... il ginecologo che ha consigliato (SENZA alcuna reale causa riconosciuta sia dalle norme sulla vaccinazione sia dalle regole generiche mediche) ad una giovane madre in gravidanza di Bari di non vaccinarsi (morte sia madre che neonata) ha probabilmente agito con la prudenza da uomo della strada avveduto che è tipica di molti medici nel caso di farmaci o trattamenti medici di qualsiasi tipo in gravidanza! Nel dubbio... evita!
MA una cosa è consigliare a una donna incinta di evitare anestesie locali o trattamenti con antidepressivi o sonniferi.... TUTT'ALTRA COSA è assumersi la pesantissima responsabilità di SCONSIGLIARE a un paziente che si fida di te di fare un trattamento salvavita come, di fatto, è il vaccino!
Quel medico si sa benissimo che, al di là di ogni intervento della magistratura, subirà (con calma e senza clamore mediatico) una pesantissima sanzione dall'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri. In quanto è chiaramente venuto meno a uno dei pilastri primari del codice deontologico.
In soldoni si tratta di rovesciare direttamente la proposta che fai. NON è il medico curante che ti consiglia a priori, ma è il medico curante che si assume la responsabilità di sconsigliarti! E ne accetta le conseguenze! E' LUI che deve dire PERCHE' tu non devi vaccinarti! E questo perchè in campo medico non si può risolvere con una semplice dichiarazione prudenziale!
In una situazione del genere scommetto che i consigli a non vaccinarsi scemerebbero vistosamente!
Se c'è l'obbligo vaccinarsi è esattamente UN DOVERE! Al momento lo è per i sanitari e pochi altri. Non è eslcuso che lo diventi anche per alcuni cittadini. Quelli più a rischio di ingolfare la sanità e penalizzare l'economia.
Non è colpa loro se sono in una posizione di maggior rischio, ma non è nemmeno "colpa" della società! Che ha ogni diritto di difendersi.
In alternativa chi non vuole proprio vaccinarsi potrebbe farlo firmando una rinuncia ad una terapia non desiderata. E' del tutto costituzionale e lecito. Come però è lecito che lo stato dica "ok! Ma dato che sei a rischio NON puoi effettuare queste attività!". Insomma un iper-superGP o meglio un lockdown stile marzo volontario! Con sanzioni molto pesanti per chi cerca di fare il furbo!
Inoltre c'è da dire che la terapia, in caso di infezione sintomatica, NON è decisa dal singolo! Cioè NON esiste che io firmo per rifiutare il vaccino e pretendo però che se serve mi dai la clorochina, ivermectina o quel che credi a spese del SSN!
Far "pagare le cure" a chi non si vaccina è incostituzionale, come rifiutarne il ricovero. Ma rendere a pagamento cure non riconosciute dalla medicina è del tutto costituzionale e già normalità nel passato! Io sono liberissimo di curarmi la polmonite assumendo due monodosi di mercurius corrosivus, ma me le pago! Non me le "passa" la mutua! Inoltre, come succede nel caso di un ricoverato ospedaliero che firma le dimissioni e dopo qualche ora si ripresenta al PS, dovrebbe essere OVVIO e BEN CHIARITO come informazione alla popolazione che in caso di rifiuto della terapia consigliata (in questo caso il vaccino) chi rifiuta passa in coda in ogni situazione di scarsità di risorse. Indipendentemente da considerazioni di età, probabilità di guarigione od altro.
Questo perchè gli è stato ampiamente chiarito che non vaccinandosi adotta un comportamento a forte rischio di creare pericolo per se stesso (ma ormai non ce ne pò fregà demmeno di questo rischio, se fosse sfuggito il particolare!) e soprattutto per la funzionalità ospedaleira e l'economia della nazione! Quindi è ovvio, almeno a me pare ovvio, che le conseguenze della scelta del singolo NON possono essere scaricate sugli altri!
Chi non si vaccina in una condizione di obbligatorietà (che è condizione del tutto costituzionale e ampiamente prevista dalla C.I.) rinuncia formalmente a un diritto e scommette sulla sua possibilità di sfuggire all'imposizione.
Comprensibile, ma se la scommessa va male non è pensabile che ci si illuda che a pagare sia poi l'infartuato che non trova un letto in TI o il negoziante che si vede rovinare mesi di lavoro!
Non più!
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