Chiedo cortesemente qualche riscontro a chi ha gia' avuto di sperimentare casi analoghi in merito a:<br><br>- agriturismo con superficie da riscaldare di circa 1500 mq costituito dalla quasi totalita' da camere (pochi spazi comuni)<br>- 30 camere con punte (stimate) di 50 (e piu'
ospiti contemporaneamente<br>- ambienti ristrutturati a nuovo con buona coibentazione termica, cappotti interni ed impianti nuovi, di cui circa la meta' a pavimento<br>- pianura padana<br>- attivo tutto l'anno<br>- sistema di combustione costituito da caldaia a biomassa (cippato secco ed altri triti) con caldaia ad alto rendimento (90%) che deve provvedere anche al riscaldamento dell'acqua sanitaria<br><br>Le domande sono:<br>- quale accumulo per garantire l'acqua sanitaria per tutti gli ospiti sapendo che rientrano tutti alla stessa ora, cosi' come sono perfettamente sincronizzati sugli orari delle docce e che, non pagando separatamente il riscaldamento, indugiano sotto un piacevolissimo scroscio di acqua calda (come dargli torto dopo una lunga giornata faticosa)?<br>- un accumulo solo, piu' d'uno a caricamento (svuotamento) seriale oppure una soluzione mista?<br>- separati per acqua sanitaria e riscaldamento oppure di un solo tipo con scambiatore a piastre per acs (e' necessario il ricircolo)<br>- quale potenza adottereste per la caldaia al fine di garantire tanto il riscaldamento quanto l'acqua sanitaria?<br><br>Grazie per l'aiuto ed eventuali osservazioni che vorrete segnalare. Bye<br><br>PS<br>E' preferibile una soluzione eccessiva rispetto ad una deficitaria (senza esagerare ovviamente!
, cosi' come non e' in dubbio il tipo di combustibile da adottare (cippato asciutto).<br>


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