Salve a tutti,
abito in Toscana, in un fondo valle in un ex molino (ahimé non ho piu la gora funzionante, è stata deviata :P). La casa si sviluppa in due piani, uno di 70mq alto circa 2.70 mt, quello superiore di 80mq alto metà 3mt, l'altra metà 4mt. attualmente viviamo quasi esclusivamente il piano superiore che è in pratica un appartamento completo dotato di riscaldamento a GPL (caldaia 27kw elm leblanc) e termosifoni classici in ogni stanza, il piano inferiore è restaurato a taverna ma senza impianto termico per termosifoni; le rare volte che viene utilizzato d'inverno viene riscaldato occasionalmente con una stufetta portatile a petrolio bianco.
L'intenzione sarebbe quella di dotare anche il piano inferiore di servizi che possano renderlo indipendente e verrà abitato da una parte della famiglia.
D'inverno lo scambio termico offerto dai termosifoni non è sufficente, anche tenendo il circuito sempre operativo si superano molto difficilmente i 17° e comunque ho notato che la caldaia non è sempre operativa (pur essendo il cronotermostato acceso), quindi oltre a migliorare ovviamente l'isolamento globale della casa sarebbe forse opportuno ampliare i termosifoni.
Avrei considerato due possibilità:
1)
Caldaia tipo kalorina a pellet da 46kw installata in locale apposito al secondo piano, all'ingresso/integrata della/nella soffitta e linea aggiuntiva per il piano inferiore con pompa e termostato indipendenti che andrebbero ad alimentare un ventilconvettore adeguato (il locale inferiore non è suddiviso ma è un unica grande stanza). In questo caso l'allacciamento al precedente impianto sarebbe semplice poiché la caldaia a gas è nella stanza adiacente.
Il problema sarebbe portare questi 20? 40? qli di pellet in soffitta e le ceneri fuori.
2)
Installare nel salone al piano terra una termostufa esteticamente integrabile nella stanza abitata, di potenza adeguata, che possa fornire riscaldamento al piano terra direttamente o semidirettamente tramite aria calda piu la linea di mandata e ritorno verso il vecchio impianto al piano superiore.
In questo caso la gestione dei pellet sarebbe forse piu semplice, seppur non avendo un locale di stoccaggio propriamente vicino a questa stanza ma comunque rimarrei sullo stesso livello e potrei tenere il grosso dei pellet in garage andando ad approvvigionarne una riserva settimanale di volta in volta.
In questo caso sorgerebbe il problema dell'umidità verso i pellet, che non sarebbero in un locale caldaia, ma in una stanza non riscaldata pur sempre in un fondovalle con un torrente a 30 mt da casa.
Per questa situazione non ho ancora individuato il modello di caldaia che potrebbe fare al caso mio, cioé esteticamente presentabile, di potenza elevata (46kw?) e che scarichi di suo o tramite riscaldamento di aria una parte della potenza nel locale dov'è installata.
Altro discorso è l'isolamento della casa, si tratta di una casa in pietra con mura a sacco, con soffitte e tetti non propriamente termoisolati, anche se da alcuni anni ho provveduto a ricoprire tutte le soffitte con lana di roccia, ma non sembra aver aiutato molto, ho visto invece di sistemi termoisolanti tipo schiuma poliuretanica che dovrebbero fornire un isolamento migliore, che ne dite ?
Grazie a tutti,
Giacomo.
abito in Toscana, in un fondo valle in un ex molino (ahimé non ho piu la gora funzionante, è stata deviata :P). La casa si sviluppa in due piani, uno di 70mq alto circa 2.70 mt, quello superiore di 80mq alto metà 3mt, l'altra metà 4mt. attualmente viviamo quasi esclusivamente il piano superiore che è in pratica un appartamento completo dotato di riscaldamento a GPL (caldaia 27kw elm leblanc) e termosifoni classici in ogni stanza, il piano inferiore è restaurato a taverna ma senza impianto termico per termosifoni; le rare volte che viene utilizzato d'inverno viene riscaldato occasionalmente con una stufetta portatile a petrolio bianco.
L'intenzione sarebbe quella di dotare anche il piano inferiore di servizi che possano renderlo indipendente e verrà abitato da una parte della famiglia.
D'inverno lo scambio termico offerto dai termosifoni non è sufficente, anche tenendo il circuito sempre operativo si superano molto difficilmente i 17° e comunque ho notato che la caldaia non è sempre operativa (pur essendo il cronotermostato acceso), quindi oltre a migliorare ovviamente l'isolamento globale della casa sarebbe forse opportuno ampliare i termosifoni.
Avrei considerato due possibilità:
1)
Caldaia tipo kalorina a pellet da 46kw installata in locale apposito al secondo piano, all'ingresso/integrata della/nella soffitta e linea aggiuntiva per il piano inferiore con pompa e termostato indipendenti che andrebbero ad alimentare un ventilconvettore adeguato (il locale inferiore non è suddiviso ma è un unica grande stanza). In questo caso l'allacciamento al precedente impianto sarebbe semplice poiché la caldaia a gas è nella stanza adiacente.
Il problema sarebbe portare questi 20? 40? qli di pellet in soffitta e le ceneri fuori.
2)
Installare nel salone al piano terra una termostufa esteticamente integrabile nella stanza abitata, di potenza adeguata, che possa fornire riscaldamento al piano terra direttamente o semidirettamente tramite aria calda piu la linea di mandata e ritorno verso il vecchio impianto al piano superiore.
In questo caso la gestione dei pellet sarebbe forse piu semplice, seppur non avendo un locale di stoccaggio propriamente vicino a questa stanza ma comunque rimarrei sullo stesso livello e potrei tenere il grosso dei pellet in garage andando ad approvvigionarne una riserva settimanale di volta in volta.
In questo caso sorgerebbe il problema dell'umidità verso i pellet, che non sarebbero in un locale caldaia, ma in una stanza non riscaldata pur sempre in un fondovalle con un torrente a 30 mt da casa.
Per questa situazione non ho ancora individuato il modello di caldaia che potrebbe fare al caso mio, cioé esteticamente presentabile, di potenza elevata (46kw?) e che scarichi di suo o tramite riscaldamento di aria una parte della potenza nel locale dov'è installata.
Altro discorso è l'isolamento della casa, si tratta di una casa in pietra con mura a sacco, con soffitte e tetti non propriamente termoisolati, anche se da alcuni anni ho provveduto a ricoprire tutte le soffitte con lana di roccia, ma non sembra aver aiutato molto, ho visto invece di sistemi termoisolanti tipo schiuma poliuretanica che dovrebbero fornire un isolamento migliore, che ne dite ?
Grazie a tutti,
Giacomo.
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