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Termocamino/stufa ad aria

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  • Termocamino/stufa ad aria

    E' da tempo che sto pensando ad una soluzione per migliorare il riscaldamento di casa (dove casa è un ex molino di un secolo e piu in un fondovalle) passando dalle eccezionali caldaie a pellet collegate all'impianto precedente per poi concludere che è gia questo sottodimensionato e che non risolverei molto spendendo quei 6k per una caldaia a pellet senza ampliare i termosifoni.

    Attualmente ho una caldaia da 23kw a gpl e dei termosifoni classici in alluminio, già piuttosto grandi ma evidentemente non sufficenti perché nella stagione fredda se decidessi di stare a 18° avrei l'impianto sempre acceso senza mai raggiungerli; infatti ci accontentiamo di 16° e integriamo con stufette elettriche e caminetto, ma è tutt'altro che conveniente.

    Adesso, pur non amando molto la soluzione del termocamino ad aria devo ammettere che nel mio caso potrebbe essere una buona soluzione, l'angolo dove si trova l'attuale caminetto è al centro della casa e confina con le 3 camere da letto (rimarrebbe escluso il bagno) per cui fare dei fori e portare i condotti dell'aria sarebbe pressoché immediato.

    Non riesco però a capire quale sia un buon prodotto con queste caratteristiche e avrei bisogno di suggerimenti proprio in termini di modelli e marche, considerando che sono sui 100 mq, altamente inefficenti termicamente :| e che vorrei bruciare sia legna che pellet,
    altrimenti se questo fosse economicamente conveniente, potrei affiancare all'attuale caminetto una stufa a pellet o pellet+legna che mi permetta di direzionare l'aria calda in almeno 3 condotti.

    Riguardo il bagno stavo pensando di sostituire l'attuale termosifone con un fancoil che mi possa offrire maggior potenza.

    A voi la parola!

    Ciao,
    Giacomo.

  • #2
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    il contesto dovrebbe essere eccezionale ed antico, mi piace da morire la sua domanda, sarebbe bello vederlo (magari una foto!).<o></o>
    Riceverà forse molte risposte, la seguente è la mia ma non mi fraintenda è un’idea che può trovare varie obiezioni e che necessita di più teste al lavoro per non fare errori, ogni aspetto sinteticamente descritto andrà valutato a fondo.<o></o>
    Innanzitutto dovrei sapere quanto è alto il soffitto, poi se è tutto su un piano solo, poi se i muri sono in pietra, mattone, o se la struttura è in cemento armato, ed il caminetto quanto è grande? Aperto o con inserto chiuso? Servirebbe una piantina!<o></o>
    L’idea di un vecchio edificio deve portare l’intelletto a valutare e sfruttare i vantaggi esistenti in tale struttura che immagino sia in pietra o mattone pieno cotto, con muri molto spessi e quindi con inerzia termica.
    Senza nulla sapere le dico che tendenzialmente il riscaldamento a sola aria calda è efficacissimo ma non molto confortevole (se si esagera un po’, ricorda l’afa estiva). L’ideale è un sistema singolo ma con doppia azione irraggiante e convettiva. <o></o>
    Se il suo camino e canna fumaria sono in posizione centrale lei è estremamente avantaggiato per il suddetto sistema!!!<o></o>
    Ponendo che i muri confinanti con l’attuale caminetto siano in pietra o mattone pieno di una volta, se riesce con l’irraggiamento a scaldarli adeguatamente (senza esagerare) non dovrebbe causare danni (un pilastro in cemento armato forse ne soffrirebbe, un muro più recente esposto a forte calore potrebbe fare piccole crepe e far saltare la vernice). Con il riscaldamento delle pareti avrebbe un gran comfort nelle camere confinanti ed ancora maggiore in quella dove la stufa è posta (è il senso delle stufe STUBE tirolesi che confinano con vari ambienti per scaldarli confortevolmente). L’importante è non scaldare una parete che dia direttamente all’esterno, il calore se ne andrebbe poi fuori!<o></o>
    Quindi con l’iraggiamento può creare il comfort.<o></o>
    Con in aggiunta la convezione naturale che normalmente va benissimo (con qualche accorgimento) senza bisogno di canalizzazioni e ventole realizzerà invece una diffusione più capillare del calore, raggiungendo anche ambienti più distanti (ma non troppo) e completando il riscaldamento generale. C’è poi un modo per facilitare il riscaldamento del bagno se non è troppo distante.<o></o>
    Il tutto può essere ancora favorito da modelli di stufe a legna a lunga autonomia che superano le 12 ore e forse alcune possono ambire a 15 ore di autonomia… quindi al suo risveglio sarà facile riattizzare un buon fuoco con pochissima fatica e l’ambiente sarà ancora decentemente caldo.<o></o>
    La potenza della stufa dovrà naturalmente essere notevole, so che ne esiste una sui 21 kw nominali che potrebbe superare i 50 KW se utilizzata al suo massimo. Forse è fin esagerata e conviene meno potente, in fondo installandola direttamente in casa e non riscaldando termosifoni etc, bastano meno kw rispetto alla caldaia.<o></o>
    Io utilizzo un sistema di questo tipo e sostengo che il comfort ed il risparmio (70% rispetto al metano) siano eccellenti (forse eccezzionali), in più non ho mai più acceso la caldaia a gas se non quando mi sono assentato per giorni interi di vacanza. <o></o>
    In alternativa veda una stube o stufa in pietra ollare di <st1:metricconverter productid="3000 kg">3000 kg</st1:metricconverter> costruita dove già è il vecchio camino ma costano un patrimonio e non scaldano affatto il bagno che sarà gelido, queste possono emettere calore anche per 24 ore dopo essere state ben scaldate ma aimè non fanno convezione!<o></o>
    Gestisco un sito amatoriale (è “.com” ma è solo informativo) dove troverebbe varie informazioni, esso descrive tale sistema con stufe a lunga autonomia ma non oso citarlo perchè difficilmente i gestori del forum capirebbero che è solo amatoriale e quindi mi ammonirebbero! <o></o>
    Certo dovrebbe essere disposto a movimentare molta legna, con le sue esigenze.<o></o>
    Naturalmente sarebbe anche meglio se decidesse di coibentare la casa ma certo che tra ipotetici 3.000 euro di stufa e 40.000 per la coibentazione, c’è differenza!
    <o></o>

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    • #3
      Originariamente inviato da Emiliano103 Visualizza il messaggio
      Il tutto può essere ancora favorito da modelli di stufe a legna a lunga autonomia che superano le 12 ore e forse alcune possono ambire a 15 ore di autonomia… quindi al suo risveglio sarà facile riattizzare un buon fuoco con pochissima fatica e l’ambiente sarà ancora decentemente caldo.
      Certo che se si continua a confondere gli interlocutori con termini "propagandistici", non è che questo sia un aiuto molto tecnico.

      Dire che una stufa a legna ha 12 ore fino ad "ambire" perfino a sedicenti 15 ore di "autonomia" non vuol dire nulla se con questa si intende solo ritrovare nella stessa dei tizzoni che possono far riprendere la combustione con la carica successiva, e quindi non è assolutamente automatico questo corrisponda "anche" al soddisfacimento del fabbisogno termico richiesto.

      Che ci sia poi chi in casa si accontenta anche di soli 16/17 gradi di temperatura per ovviare agli inconvenienti orari di ricarica manuale con una aria o per risparmiare su un OBBLIGATORIO accumulo se si usasse una idro è naturalmente un'altra storia!
      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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      • #4
        appunto, si hanno delle continue "altalene" ambientali che, sinceramente, sono cose del passato..........
        riscaldamento a biomassa e PDC
        Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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        • #5
          Vi riporto la piantina del casolare, le parti abitate sono quelle nello stabile principale al piano primo, il piano terra (taverna) viene utilizzato sporadicamente e non ha impianti di riscaldamento (avevo pensato di poterlo eventualmente "aiutare" tramite un getto di aria calda dal termocamino/stufa attraverso il pavimento).

          Tutti gli impianti sono al piano primo.
          La caldaia gpl si trova in bagno.
          Il caminetto e la (generosa) canna fumaria si trova in cucina nell'angolo al centro della casa, le derivazioni dei termosifoni sono accanto al caminetto sul muro portante dietro al tramezzo.



          A voi

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          • #6
            Se ho ben compreso,
            l'altezza è di 3,65 metri, tranne che per il bagno (che ora non tratto).
            E' un'altezza che rende piuttosto sfavorevole il riscaldamento ad aria calda, l'aria stratifica a temperature alte in alto e basse in basso, quindi più è alto il solaio peggio è, valuto piuttosto sconveniente tale sistema nel tuo caso.
            Forse non riesci a riscaldarlo anche per quel motivo e non solo per le dispersioni! Dovresti in inverno salire su una scala e verificare la temperatura in alto, rispetto a quella in basso.
            L'irraggiamento, differentemente non è svantaggiato dall'altezza.
            PS: il tuo attuale camino desumo che confini con un muro portante che se è utilizzato come accumulo di calore, irraggia per molte ore.
            Naturalmente considera gli aspetti segnalati dagli altri, che hanno una parte di vero!

            Per gli amici del forum: forse è un po' differente avere dei tizzoni ardenti direttamnete in casa da averli in una caldaia posta in altro loco che devono trasmettere il calore ad acqua...etc... poi i tizzoni dopo 6 ore sono ancora belli belli tosti e assai numerosi, con questo non sostengo che alla fine delle 12 ore i pochi tizzoni ardenti rimasti siano suficienti a riscaldare ma fino ad allora hanno aiutato a non perdere troppo calore... il resto lo fa appunto l'accumolo che meglio viene sfruttato e meno altalena termica produrrà.

            Sicuramnete una caldaia automatizzata dà prestazioni ancora più lineari!

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