Salve a tutti, ho scoperto questo forum e lo trovo veramente completo, avendo preso diverse fregature in passato da idraulici indegni ho pensato che certe decisioni vanno prese DOPO aver consultato le altrui esperienze, avendo letto a fondo diversi vostri post mi sono deciso a chiedere la vosta opinione per una faccenda che in passato mi è costata diversi soldi inutilmente ma che ora va risolta. Mi scuso per la lunghezza della storia ma vorrei che fosse ben chiaro il problema.
Quando ho comprato la casa dove abito vi erano due caldaie: 1 a legna e 1 a metano da pavimento credo degli anni '70. Concordai che la caldaia aveva fatto il suo tempo e che andava sostituita, feci inoltre l'errore di farmi convincere che la caldaia a legna 'non era a norme' e che andava demolita. In sostituzione di esse mi fu montata una murale a metano da 28KW e fu la fine. Bollette pari alle buste paga e caldo appena sufficiente; diverse uscite dei tecnici di fabbrica (tutti hanno sostenuto la perfetta funzionalità della caldaia) e diverse vicissitudini con ENEL hanno scongiurato qualsiasi errore di taratura di caldaia o lettura del contatore. Mi decisi, dopo circa 7 mesi, a far rimuovere la murale, mettere un boiler per ACS, una bella stufa a legna da 12KW aiutata per la zona notte da una a metano che avevo ereditato praticamente nuova. Riuscii successivamente a interpellare un tecnico che gentilmente decise di prendere a cuore il problema. In pratica:
- da scaldare 400m3 ( circa 150m2) su 600 totali (garage, cantina etc..), esposti a 4 lati;
- piano terra muri da 60cm, primo piano da 35;
- infissi ok, doppi vetri, due piani e solaio con lana di roccia.
- radiatori nelle camere con ciascuno valvola termostatica, 5 da 120cm e 5 da 80cm, tutti in ghisa;
- riscontrata l'assenza di vaso di espansione al sottotetto o in altri posti.
Dopo alcuni 'carotaggi' mi dice che l'impianto è una massa di acqua enorme, che è stata usata una dorsale con due tubi 12cm di diametro lunghi 10 mt (e quelli li avevo visti nel locale caldaia) dai quali partono tubi da 1 pollice verso i radiatori a mo di albero e che agli angoli le stanze sono state collegate ulteriormente sopra-sotto (vero, constatato in una stanza per una perdita nel muro) e che, molto probabilmente, considerata la massa enorme di acqua non vi era bisogno di ulteriore vaso. Mi dice che l'impianto era stato concepito per la caldaia a legna e successivamente hanno aggiunto quella a metano da pavimento, mi dice che l'idraulico che mi aveva montato una murale andrebbe gambizzato perchè uno scambiatore 15x20 non avrebbe sopportato quella massa di acqua e che se gli idraulici imparassero, nel dubbio, almeno a misurare i m3 di acqua guardando il contatore, la gente sarebbe meno scontenta. Mi suggerisce una caldaia a legna/pellet e mi dice intorno ai 30KW e di non esagerare perchè 'grossa con poca fiamma brucia male, condensa e dura poco'.
Il momento è arrivato ma la scelta è difficile. Intanto spero che abbia avuto ragione nel valutare l'impianto, poi, il vano caldaia non è molto grande, 2mx1m, l'accumulo non ci sta..
Guardandomi in giro la scelta è caduta tra la Kalorina K25 mini e la Faber ALP25 (che non mi dispiace per le camere separate e il generoso spazio per il carico di legna).
La legna la pago 12 neuri, il pellet a bancale 2.70 per sacco da 15kg.
Per necessità di lavoro mie e della moglie non siamo spesso a casa, per questo la combinazione col pellet risulta molto pratica. Per ACS ho pensato a una istantanea, i due bagni e la cucina sono molto vicini tra loro e le tubature brevi (non superiori a 5mt) e interne.
Il locale caldaia, che accoglieva la caldaia a legna (la metano era nel 'garage' mai utilizzato come tale..) ha già la canna fumaria interna, è 20x35 (più meno, considerando l'intonaco) e suppongo di doverla foderare con il tubo inox flessibile interno, giusto?
Chiedo scusa per la lunghezza del post ma sono molto indeciso e tendo a non fidarmi più della gente che lavora qui nella zona (prov. Pavia)..
Grazie, Daniele
Quando ho comprato la casa dove abito vi erano due caldaie: 1 a legna e 1 a metano da pavimento credo degli anni '70. Concordai che la caldaia aveva fatto il suo tempo e che andava sostituita, feci inoltre l'errore di farmi convincere che la caldaia a legna 'non era a norme' e che andava demolita. In sostituzione di esse mi fu montata una murale a metano da 28KW e fu la fine. Bollette pari alle buste paga e caldo appena sufficiente; diverse uscite dei tecnici di fabbrica (tutti hanno sostenuto la perfetta funzionalità della caldaia) e diverse vicissitudini con ENEL hanno scongiurato qualsiasi errore di taratura di caldaia o lettura del contatore. Mi decisi, dopo circa 7 mesi, a far rimuovere la murale, mettere un boiler per ACS, una bella stufa a legna da 12KW aiutata per la zona notte da una a metano che avevo ereditato praticamente nuova. Riuscii successivamente a interpellare un tecnico che gentilmente decise di prendere a cuore il problema. In pratica:
- da scaldare 400m3 ( circa 150m2) su 600 totali (garage, cantina etc..), esposti a 4 lati;
- piano terra muri da 60cm, primo piano da 35;
- infissi ok, doppi vetri, due piani e solaio con lana di roccia.
- radiatori nelle camere con ciascuno valvola termostatica, 5 da 120cm e 5 da 80cm, tutti in ghisa;
- riscontrata l'assenza di vaso di espansione al sottotetto o in altri posti.
Dopo alcuni 'carotaggi' mi dice che l'impianto è una massa di acqua enorme, che è stata usata una dorsale con due tubi 12cm di diametro lunghi 10 mt (e quelli li avevo visti nel locale caldaia) dai quali partono tubi da 1 pollice verso i radiatori a mo di albero e che agli angoli le stanze sono state collegate ulteriormente sopra-sotto (vero, constatato in una stanza per una perdita nel muro) e che, molto probabilmente, considerata la massa enorme di acqua non vi era bisogno di ulteriore vaso. Mi dice che l'impianto era stato concepito per la caldaia a legna e successivamente hanno aggiunto quella a metano da pavimento, mi dice che l'idraulico che mi aveva montato una murale andrebbe gambizzato perchè uno scambiatore 15x20 non avrebbe sopportato quella massa di acqua e che se gli idraulici imparassero, nel dubbio, almeno a misurare i m3 di acqua guardando il contatore, la gente sarebbe meno scontenta. Mi suggerisce una caldaia a legna/pellet e mi dice intorno ai 30KW e di non esagerare perchè 'grossa con poca fiamma brucia male, condensa e dura poco'.
Il momento è arrivato ma la scelta è difficile. Intanto spero che abbia avuto ragione nel valutare l'impianto, poi, il vano caldaia non è molto grande, 2mx1m, l'accumulo non ci sta..
Guardandomi in giro la scelta è caduta tra la Kalorina K25 mini e la Faber ALP25 (che non mi dispiace per le camere separate e il generoso spazio per il carico di legna).
La legna la pago 12 neuri, il pellet a bancale 2.70 per sacco da 15kg.
Per necessità di lavoro mie e della moglie non siamo spesso a casa, per questo la combinazione col pellet risulta molto pratica. Per ACS ho pensato a una istantanea, i due bagni e la cucina sono molto vicini tra loro e le tubature brevi (non superiori a 5mt) e interne.
Il locale caldaia, che accoglieva la caldaia a legna (la metano era nel 'garage' mai utilizzato come tale..) ha già la canna fumaria interna, è 20x35 (più meno, considerando l'intonaco) e suppongo di doverla foderare con il tubo inox flessibile interno, giusto?
Chiedo scusa per la lunghezza del post ma sono molto indeciso e tendo a non fidarmi più della gente che lavora qui nella zona (prov. Pavia)..
Grazie, Daniele
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