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Realizzazione scambiatore di calore per termocucina

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  • Realizzazione scambiatore di calore per termocucina

    Buongiorno a tutti i partecipanti del forum. Vorrei qui di seguito esporre la mia realizzazione, sperando che possa essere utile a qualcuno. Mi scuso anticipatamente per eventuali errori che posso effettuare, essendo questo il mio primo post in assoluto in un forum.

    La sperimentazione è partita oltre un anno fa, utilizzando dapprima una stufa verticale in ferro, dove nei pressi dello scarico dei fumi verso il camino veniva posto un fascio tubero di circa 20x20 centimetri, realizzato con due montanti da tre quarti e diversi altri tubi da tre ottavi. I tubi erano saldati tra di loro tramite saldatura a TIG.
    Alla prima accensione, dopo le modifiche nella stufa per far passare i tubi, era immediatamente apparsa la problematica della scarsa potenzialità. Infatti la superficie dei tubi, nonostante la presenza diretta delle fiamme, non era sufficiente per lo scopo a cui il sistema avrebbe dovuto essere destinato: riscaldare circa 100 metri di abitazione.
    A quel punto, sono state saldate delle lamelle sui tubi per aumentare la superficie di scambio, ma a quel punto i fumi erano troppo ostacolati, per cui anche in quel caso i risultati furono deludenti.
    A quel punto, vedendo che è richiesta una decorosa superficie, possibilmente a contatto diretto con la fiamma e non con i fumi, mi è venuta in mente l’idea di utilizzare una termocucina (chiamata dalle nostre parti “spargher” o “spolert”) da cui si sarebbe potuto creare qualcosa che funzionasse. Dopo molte notti passate a meditare, la via più semplice ed efficiente per realizzare il tutto era nell’eliminare la parte di piastra utilizzata precedentemente per cucinare, e realizzare al suo posto un bollitore a cui si sarebbe collegato l’impianto.
    Metro e calibro alla mano, ho acquistato dal fabbro di fiducia la piastra nuova, che sarebbe andata a contatto del fuoco, la piastra per realizzare il coperchio, le lame per ricreare come da disegno originale il percorso fumi (aumentando così considerevolmente la superficie di scambio) e il resto per creare la flangia, su cui il coperchio sarebbe stato avvitato. Una scatola di elettrodi basici KOY1009 (migliori degli esab OK48) e via di saldature in quantità industriale.
    A questo punto, ecco i primi problemi: a causa delle saldature la piastra si era imbarcata moltissimo, per cui il coperchio aveva addirittura una differenza di circa 2 centimetri tra il punto più alto e quello più basso. Qualcosa si può sempre compensare, ma questo era un po’ troppo… A quel punto, l’amico carpentiere ha fatto ciò che ha potuto (secondo me anche molto di più di quello che ha potuto!) e utilizzando un martinetto idraulico, gli ha ridato la sua forma originale, o almeno qualcosa che potesse essere compatibile con i requisiti.
    E qui la prima prova: ho chiuso tutto con una buona dose di pasta per guarnizioni, un ricircolo semplice utilizzando una pompa, e il tubo del giardino per far scorrere l’acqua. Dopo aver acceso il fuoco (ahimè, la tenuta della flangia non era il massimo, per cui spandeva dappertutto!) l’acqua ha iniziato ad uscire visibilmente calda, e in una quantità tutto sommato non irrisoria. Il primo collaudo del sistema era quindi passato, a quel punto si poteva così procedere con il lavoro con la speranza che avrebbe in qualche modo potuto funzionare.
    Poi smerigliatrice, aiutandomi con il blu di prussia per vedere dove dovevo asportare materiale. Per una migliore tenuta ho realizzato la finitura con smerigliatrice e disco a lamelle di carta abrasiva.
    Una mano di colore nero per termosifoni e poi, appena asciutto, un cordolo di pasta per guarnizioni (quella per alte temperature) e successivamente ho serrato le viti, senza tuttavia esagerare. Il serraggio alla coppia nominale l’ho eseguito successivamente, circa un mese dopo, così la pasta ha potuto polimerizzare correttamente.
    Ora il sistema era assemblato, tuttavia mancavano i collegamenti idraulici. Senza addentrarmi nei particolari, ho collegato un vaso di espansione aperto da circa 30 litri, ricavato da un boiler elettrico, con due tubi. Sopra la piastra ho predisposto il carico dell’acqua, lo scarico, la valvola di sovrapressione a 2,5 bar, un manometro con scala in metri di acqua, un circolatore e una valvola miscelatrice a tre vie. Questo sistema crea un ricircolo forzato che, agendo come un anello, mantiene la temperatura di ritorno del bollitore a un valore prossimo a quello di taratura della valvola termostatica (circa 70 gradi). A questo punto, in uscita dalla valvola, ho una temperatura stabile ed elevata ma con un flusso decisamente basso. Per evitare che i termosifoni in alluminio risentano di shock termici dovuti al passaggio repentino tra bassa ed alta temperatura, ho installato un secondo circolatore che crea un secondo anello, per cui l’acqua proveniente dai radiatori viene nuovamente inviata ai radiatori stessi da questo circolatore, passando attraverso una valvola di non ritorno. Questa valvola è molto importante, in quanto impedisce che l’acqua calda in uscita dalla valvola miscelatrice ritorni immediatamente al bollitore stesso, qualora il flusso del secondo circolatore fosse insufficiente. Inoltre, in caso di guasto al secondo circolatore, l’acqua scorre comunque verso i radiatori.
    Nel piano superiore, dove sono stati raccordati i tubi del precedente impianto, sono state installate delle valvole di sfogo dell’aria sul punto più alto dell’impianto.
    Qualche giorno fa, dopo aver finito di canapare tutto, ho eseguito il collaudo: ho caricato l’impianto di acqua e ho acceso le pompe. A impianto funzionante, ho acceso il fuoco: appena stabilizzata la fiamma, i radiatori hanno iniziato subito a riscaldarsi con una velocità più che dignitosa, per assestarsi a una temperatura di mandata (miscelata) di circa 50 gradi. La prova ha quindi dato esito positivo, sono davvero soddisfatto del lavoro effettuato.
    Curiosità: i giunti eseguiti con canapa e pasta verde sono 110. Per un po’ di tempo spero di non doverne fare altri, giuro che se mi spande il flessibile del lavandino di casa questa volta chiamo l’idraulico! Spese? Circa 400 euro, comprensivo di tubi di recupero, un circolatore (l’altro proveniva da una caldaia dimessa), la valvola termostatica, raccordi vari, ferro dal fabbro, elettrodi. Tempo? Non quantificabile, ma tantissimo, credo possa aggirarsi attorno alle 160 ore lavorative. Un massacro.

    In allegato le foto dell'impianto.

    Fabio
    File allegati
    Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
    Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

  • #2
    Note per il futuro:
    Per collegare la termocucina, ho escluso l’impianto precedente a gas, dato che i costi di gestione non erano da noi sostenibili. Utilizzando due valvole di non ritorno effettuerò comunque l’unione dei due impianti, in modo che possano funzionare in contemporanea.
    I circolatori per aumentare la sicurezza di gestione, verranno alimentati tramite un gruppo di continuità, così anche in caso di brevi interruzioni di fornitura dell’energia elettrica il sistema può funzionare senza che l’acqua vada in ebollizione.
    Le pompe verranno avviate automaticamente tramite un termostato a contatto che, una volta raggiunta la temperatura richiesta, avvia i circolatori e li spegne quando l’intero sistema si raffredda sufficientemente.
    Utilizzando un flussometro da installare tra i due anelli di circolazione, vorrei creare un contaenergia che possa riportare la potenza istantanea e la potenza media. Dato che io non lavoro nel ramo della termotecnica, ma come progettista di sistemi a microcontrollore, appena che ho un attimo di tempo aggiungo questo dettaglio, così posso misurare con precisione l’energia fornita. Dato il minimo dispendio ulteriore, a titolo di curiosità riporterò i valori di energia totale prodotta e i metri cubi di metano risparmiati.
    Se il gioco ne vale la candela, utilizzerò un puffer da 200 litri che ho a disposizione per riscaldare l’acqua sanitaria. Ma questa è un’altra storia, anche perché non ho esubero di energia, quindi non vorrei sacrificare il confort dell’abitazione per un qualcosa che non richiede tutto sommato molta energia (confrontandola con il riscaldamento domestico). La produzione di ACS viene delegata alla caldaia a gas.
    File allegati
    Ultima modifica di Fabio1984; 29-10-2009, 16:05.
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    • #3
      Se qualcuno avesse domande e suggerimenti, sarei grato se mi scrivesse qualcosa, per accrescere l'esperienza comune.
      Ciao
      Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
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      • #4
        Difficile suggerire qualcosa: hai gia' descritto tutto fin nei minimi dettagli!
        Ti conviene valutare l'aggiunta dell'accumulo per aumentare l'autonomia del riscaldamento invece dell'acqua sanitaria

        PS
        Non parli dello spessore delle lamiere dello scambiatore: spero sia almeno di 3 mm (che mi sembra proprio il minimo sindacale!)
        Bye

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        • #5
          Originariamente inviato da caldodalmais Visualizza il messaggio
          Difficile suggerire qualcosa: hai gia' descritto tutto fin nei minimi dettagli!
          Ti conviene valutare l'aggiunta dell'accumulo per aumentare l'autonomia del riscaldamento invece dell'acqua sanitaria

          PS
          Non parli dello spessore delle lamiere dello scambiatore: spero sia almeno di 3 mm (che mi sembra proprio il minimo sindacale!)
          Grazie Caldodalmais per la tua risposta! Per quanto riguarda l'aggiunta di un puffer, purtroppo sto vedendo che la potenza utile della caldaia è non è enorme, quindi non ho "esubero" di calore da accumulare per un secondo tempo.
          Essendo il sistema artigianale, aprendo il coperchio sulla destra dello scambiatore di calore si vede che, alla massima potenzialità, le fiamme superano di ulteriori 40 centimetri lo scambiatore da me creato, per cui in teoria dovrei creare un ulteriore scambiatore da applicare in quel punto.
          Per gli spessori, che giustamente mi hai fatto notare che non li ho riportati, non ricordo esattamente i valori, ma li rileverò con il calibro appena ne ho la possibilità. Se non ricordo male, dovrebbero essere:
          - Coperchio superiore 3 o 4 millimetri
          - Piastra a contatto con il fuoco 6 o 8 millimetri
          - Flangia 10 o 12 millimetri
          - Tubi in uscita 1 pollice a saldare, adatti ad uso di idraulica
          Ciao,
          Fabio
          Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
          Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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          • #6
            Ciao fabio1984!,

            anzitutto complimenti per il progetto e per la spiegazione.

            Sono approdato su questa discussione perchè sto per ri-costruire il mio caminetto e pensavo di fare "qualcosa" per non lasciare che l'oggetto di compagnia più bello della casa fosse fine a se stesso .

            Ho esplorato dapprima la possibilità di recuperare calore dai fumi ma
            sono stato scoraggiato per via dei danni al tiraggio naturale...
            Da qualche giorno sto archittettando di integrare nella piastra
            del camino con una "scatola" che, nelle mie idee da profano, dovrebbe somigliare tanto alla tua realizzazione.

            La mia idea iniziale non è quella di fare di questa fonte la principale
            fonte di energia per riscaldamento della casa, piuttosto predisporre
            il tutto affinchè nei mesi più freddi, quando si accende il camino e si mangiano le castagne... , il calore prodotto possa andare ad aiutare la produzione di acs e, perchè no, il sistema di riscaldamento "primario".

            Sfruttando la particolare posizione privilegiata camino/sala caldaia, pensavo di costruire una scatola, che diventerebbe il fondo del focolare, e di far uscire i due tubi (nel mio cosa posti in orizzontale) direttamente nella sala caldaia (si tratterebbe di fare un unico attraversamento di doppio-muro perimetrale).

            Al contrario di quanto hai fatto tu, pensavo tuttavia di costruire la scatola in acciaio e di non usare affatto dadi e bulloni ma sigillare tutto con sdaldature idonee.

            In questo modo avrei in sala caldaia una mandata e un ritorno sui quali poi potrei collegare, banalmente, un boiler per la produzione di acs. Che ne pensi?

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            • #7
              Ciao NRG Wolf,
              innanzitutto grazie davvero per l'interessamento al mio thread, spero che con la mia descrizione possa essere d'aiuto a più persone possibili, così da poter ridurre al minimo possibile l'utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili e contribuire nel nostro piccolo a risollevare l'ambiente.

              Sono approdato su questa discussione perchè sto per ri-costruire il mio caminetto e pensavo di fare "qualcosa" per non lasciare che l'oggetto di compagnia più bello della casa fosse fine a se stesso .
              Se ho capito bene, hai un caminetto normale, senza particolari giri di fumi o altri metodi di recupero calore. Giusto?

              La mia idea iniziale non è quella di fare di questa fonte la principale
              fonte di energia per riscaldamento della casa, piuttosto predisporre
              il tutto affinchè nei mesi più freddi, quando si accende il camino e si mangiano le castagne... , il calore prodotto possa andare ad aiutare la produzione di acs e, perchè no, il sistema di riscaldamento "primario".
              Dalla mia esperienza, sopratutto la prima realizzazione che non è andata a buon fine, posso dirti che è difficile ottenere potenze elevate, sufficienti all'intero fabbisogno termico, a meno che non acquisti qualche termocamino che sia stato espressamente studiato per erogare potenze dignitose. Ma questa non è più autocostruzione, e i costi salgono...

              Sfruttando la particolare posizione privilegiata camino/sala caldaia, pensavo di costruire una scatola, che diventerebbe il fondo del focolare, e di far uscire i due tubi (nel mio cosa posti in orizzontale) direttamente nella sala caldaia (si tratterebbe di fare un unico attraversamento di doppio-muro perimetrale).
              Secondo me io ci vedrei uno scambiatore simile al mio, ma montato verticalmente. Se possibile, e cerca di fare in modo che sia possibile, metti i due tubi ad altezze diverse (ritorno in basso, mandata in alto) così da instaurare una circolazione naturale, che può essere utile in caso di anomalia ai circolatori.
              Prevedi molte alette di scambio, perchè bisogna cercare di catturare più possibile il calore del fuoco. Se hai la possibilità, crea un'ulteriore piastra sulla parte alta dove le fiamme possano lambire direttamente la superficie di scambio.

              Al contrario di quanto hai fatto tu, pensavo tuttavia di costruire la scatola in acciaio e di non usare affatto dadi e bulloni ma sigillare tutto con sdaldature idonee.
              La mia scelta di utilizzare un sistema flangiato anzichè saldato è dettato unicamente dalla possibilità che mi riservo di poter ispezionare quando necessario la parte a contatto con l'acqua dello scambiatore. Saldando il tutto, non hai più problemi di tenuta come nel mio caso, però non è più successivamente modificabile.

              In questo modo avrei in sala caldaia una mandata e un ritorno sui quali poi potrei collegare, banalmente, un boiler per la produzione di acs. Che ne pensi?
              Se il caminetto lo accendi solo d'inverno, ovvero quando utilizzi comunque il riscaldamento tradizionale, l'aggiunta di un puffer per l'ACS secondo me è superfluo, o meglio puoi risparmiare quei soldi in quanto tutta l'energia prodotta viene comunque utilizzata per il riscaldamento. Io possiedo già un bellissimo boiler con serpentine costruito interamente in inox, ma penso che non lo utilizzerò in quanto il sistema è già insufficiente per il riscaldamento primario. Spero di esserti stato utile.
              Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
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              • #8
                Si, il caminetto sarà tradizionale, canna fumaria perfettamente verticale e nuova.

                Non penso di avere difficoltà a posizionare lo scamibatore verticalmente ne a studiare una forma che consenta uno scambio maggiore.

                Qualche domanda:
                - per mandata in alto intendi l'entrata allo scambiatore o l'uscita verso il riscaldamento?
                - Secondo te come dovrei strutturare le paratie all'interno per una buona circolazione dell'acqua?


                Grazie!

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                • #9
                  - per mandata in alto intendi l'entrata allo scambiatore o l'uscita verso il riscaldamento?
                  Il sistema deve avere una circolazione termosifonica naturale, per cui per il principio che l'acqua calda sale, il ritorno (l'acqua "fredda" arriva dall'impianto allo scambiatore) deve essere posizionato in basso, mentre la mandata (l'acqua "calda" che deve essere inviata al sistema) va posizionata in alto.

                  - Secondo te come dovrei strutturare le paratie all'interno per una buona circolazione dell'acqua?
                  Lo scambio verso l'acqua è molto più semplice di quello verso il fuoco. Prevedi eventualmente un leggero percorso forzato come ho fatto io ma sempre facendo in modo che l'acqua possa fluire anche naturalmente (es. zig zag in senso orizzontale, MAI in senso verticale perchè altrimenti l'acqua dovrebbe anche scendere, e non solo salire!).
                  Per il caminetto, io farei lo scambiatore su tutto il lato a contatto con i mattoni refrattari e, se possibile, sfrutterei l'imbuto della cappa, dove tutto sommato avrai il massimo dell'assorbimento di calore. Crea molte alette in senso verticale o leggermente oblique in modo da aumentare la superficie di scambio, ma non ostacolare mai i fumi!
                  Girava su internet un'immagine di uno scambiatore realizzato da un fascio di tubi, ma io te lo sconsiglio (come modello di spunto) in quanto è parecchio difficile da realizzare senza che spanda.
                  Quando avremo trovato qualcosa di ottimale per lo scambiatore di calore, penseremo a come trasferire il calore all'impianto esistente.
                  Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                  Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                  • #10
                    Sembra che mi avessi letto nel pensiero, mi ero appena messo alla ricerca di qualcuno che si fosse auto costruito una stufa a legna, con scambiatore e impianto idronico!
                    Ora proverò a fare delle simulazioni con un programma agli elementi finiti, devo provare varie configurazioni per poter realizzare la stufa che dovrà scaldare la mia casa

                    Dimenticavo: hai detto che non hai installato un conta energia, è ancora così?
                    Inoltre volevo sapere se hai misurato la temperatura del mantello esterno della piastra superiore, quella che sentiresti posandoci la mano sopra, non vorrei che ci fosse il pericolo di scottarsi posandosi sopra x sbaglio!
                    Ultima modifica di nicio; 08-11-2009, 22:07.

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                    • #11
                      Ciao nicio,
                      grazie per aver risposto al mio thread, spero che le informazioni che ci scambieremo possano essere utili a entrambi!
                      Come probabilmente ho già scritto, l'impianto da me realizzato è un compromesso tra semplicità di realizzazione e fabbisogno energetico. In particolare, non è necessario avere basse perdite al mantello, in quanto il locale dove la termocucina è installata deve essere comunque riscaldato. L'aggiunta dello scambiatore serve per, diciamo, integrare il riscaldamento all'appartamento di cui sopra.

                      Ora proverò a fare delle simulazioni con un programma agli elementi finiti, devo provare varie configurazioni per poter realizzare la stufa che dovrà scaldare la mia casa
                      Cioè? Può essere utile per dimensionare la superficie di scambio? Io ho fatto tutto a occhio, ovvero ho creato lo scambiatore a immagine e somiglianza della piastra precedente, per evitare spiacevoli sorprese sui giri dei fumi...

                      Dimenticavo: hai detto che non hai installato un conta energia, è ancora così?
                      Credimi, non ne posso più di filettare, e in questo periodo sono piuttosto occupato. Diciamo che verso Natale pensavo di dedicare qualche giorno a inserire il contaflusso e divertirmi un po' con l'emulatore per creare un programmino apposta.

                      Inoltre volevo sapere se hai misurato la temperatura del mantello esterno della piastra superiore, quella che sentiresti posandoci la mano sopra, non vorrei che ci fosse il pericolo di scottarsi posandosi sopra x sbaglio!
                      Questa termocucina non ha un vero e proprio mantello, in quanto sulle piastre precedenti fino a qualche anno fa si cucinava! Il coperchio dello scambiatore, ovviamente, ha la stessa temperatura che imposti sulla valvola miscelatrice, quindi 70 gradi circa a regime. Con il solito discorso che l'ambiente deve essere riscaldato, quella temperatura può essere accettabile. Invece la piastra a destra raggiunge temperature elevate, ma quella mi serve per prepararmi il caffè!
                      Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                      Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                      • #12
                        Ti posto alcuni dubbi che mi sono venuti

                        1. Tu hai preso la piastra rettangolare originale della stufa, l'hai tolta, e al suo posto hai installato quello scambiatore quadrato con i setti nella parte interna e le alette a spina di pesce sulla parte esterna, dico bene?
                        2. Le paratie interne sono state distanziate ad occhio o hai usato qualche teoria di dimensionamento?
                        3. Hai detto che hai usato lamiere da 3 mm circa, quindi presumo sia acciaio, l'hai scelto perche più comodo da saldare e da lavorare? Io personalmente avrei usato rame, perche ha una conducibità termica maggiore e non ha problemi di ossidazione, volevo capire come mai tu hai scelto l'acciaio.
                        4. La parte inferiore dello scambiatore, quella a contatto con la fiamma per intenderci, è liscia oppure c'hai saldato delle lamelle per aumentare la superficie lambita dalla fiamma?
                        Il fatto limitante è che le stufe di quel tipo hanno il refrattario nelle pareti, e ad installare un altro scambiatore ai lati del focolare si restringe troppo la camera di combustione, quindi alla fine non puoi neanche inserire più la legna, altrimenti si sarebbe potuto fare uno scambiatore molto piu grande...
                        5. In alternativa, bisognerebbe ampliare lo scambiatore che hai già, magari ampliandolo per far si che le fiamme che lambiscono la parte che tu usi x fare il caffè cedano il calore all'acqua prima di venire risucchiate dal tiro del camino (anche se costruttivamente bisogna tagliare una parte della struttura superiore della stufa, e non so quanto sia piacevole)
                        Sarà interessante, quando avrai tempo, leggere quanta potenza tiri fuori dallo scambiatore!

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                        • #13
                          Ciao nicio,
                          ecco le mie risposte:

                          1. Tu hai preso la piastra rettangolare originale della stufa, l'hai tolta, e al suo posto hai installato quello scambiatore quadrato con i setti nella parte interna e le alette a spina di pesce sulla parte esterna, dico bene?
                          Hmm, dalle foto si dovrebbe capire: nella parte interna del focolare sono presenti le alette per aumentare la superficie di scambio, nella parte esterna è ricavato il serbatoio, con un percorso forzato per migliorare lo scambio termico e recuperare uniformemente l'energia

                          2. Le paratie interne sono state distanziate ad occhio o hai usato qualche teoria di dimensionamento?
                          Non capisco bene la domanda, ma per quel che posso capire diciamo che ho seguito fedelmente la piastra che era prima, nelle sue dimensioni originali

                          3. Hai detto che hai usato lamiere da 3 mm circa, quindi presumo sia acciaio, l'hai scelto perche più comodo da saldare e da lavorare? Io personalmente avrei usato rame, perche ha una conducibità termica maggiore e non ha problemi di ossidazione, volevo capire come mai tu hai scelto l'acciaio.
                          Le lamelle sono state saldate anch'esse per ricreare il disegno originale della piastra, escludendo la parte a zig zag dove prima erano presenti i cerchi, usati per cucinare a fuoco diretto. La piastra grande a contatto con il fuoco è in acciaio spessore 6 millimetri, così ho un po' di scorta di metallo prima che si corroda completamente
                          La scelta del ferro (acciaio, altrimenti vengo bacchettato) è dovuta al motivo per cui ho sempre visto gli scambiatori delle caldaie commerciali realizzati in acciaio, ghisa o, nei modelli di punta, in inox. Non ne ho mai vista una in rame, per cui nella mia ignoranza, ho supposto che la condensa corrosiva possa intaccare il rame. Infatti anch'esso non è eterno...
                          Per quanto riguarda lo scambio termico, non ho fatto prove termografiche, ma sono convinto che lo scambio tra l'estremità più vicina al fuoco e la parte raffreddata dall'acqua non hanno molta differenza di temperatura. Inoltre, siamo già in un regime di non condensazione, per cui credo che qualche grado in più non faccia male. Mi puoi comunque dare ulteriori informazioni sul rame? Sei sicuro che non si deteriori a contatto delle rugiade di combustione?

                          4. La parte inferiore dello scambiatore, quella a contatto con la fiamma per intenderci, è liscia oppure c'hai saldato delle lamelle per aumentare la superficie lambita dalla fiamma?
                          Come si vede dalla foto, le lamelle sono presenti nella parte a contatto con la fiamma per aumentare la superficie di scambio

                          Il fatto limitante è che le stufe di quel tipo hanno il refrattario nelle pareti, e ad installare un altro scambiatore ai lati del focolare si restringe troppo la camera di combustione, quindi alla fine non puoi neanche inserire più la legna, altrimenti si sarebbe potuto fare uno scambiatore molto piu grande...
                          Ci avevo già pensato per il progetto della prossima estate: potrei demolire il refrattario e rendere il focolare raffreddato direttamente ad acqua. MA su questo punto sono cauto, in quanto vedo che la qualità delle combustione dipende fortemente dalla temperatura delle parteti del focolare, non vorrei mai spedire metà dei gas incombusti fuori dal camino senza recuperarli come energia...

                          5. In alternativa, bisognerebbe ampliare lo scambiatore che hai già, magari ampliandolo per far si che le fiamme che lambiscono la parte che tu usi x fare il caffè cedano il calore all'acqua prima di venire risucchiate dal tiro del camino (anche se costruttivamente bisogna tagliare una parte della struttura superiore della stufa, e non so quanto sia piacevole)
                          Anche questo già discusso, ma mi vengono le lacrime all'idea di prendere la flex e tagliare la paratia superiore. Comunque credo che per quei pochi centimetri aggiunti, non guadagnerei molto.
                          Piuttosto un'idea potrebbe essere di creare un secondo scambiatore separato, ma a sviluppo verticale, in quanto a pieno regime le fiamme superano il limite dello scambiatore attuale, per raggiungere addirittura la parte bassa del forno

                          Sarà interessante, quando avrai tempo, leggere quanta potenza tiri fuori dallo scambiatore!
                          A grande richiesta, penso che mi affretterò a completare questa parte. Oggi ho già schiavizzato un collega così mi aiuta nello sviluppo software, poi questo fine settimana installerò il flussometro, e vedremo... Mi avete messo in troppi la pulce nell'orecchio!

                          Per favore, rispondimi con ulteriori tue idee, in quanto il progetto lo vedo molto didattico ed ampliabile per le creazioni future!
                          Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                          Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                          • #14
                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            Ciao nicio,
                            ecco le mie risposte:

                            Hmm, dalle foto si dovrebbe capire: nella parte interna del focolare sono presenti le alette per aumentare la superficie di scambio, nella parte esterna è ricavato il serbatoio, con un percorso forzato per migliorare lo scambio termico e recuperare uniformemente l'energia
                            Ah caspita, ho preso un granchio colossale.
                            L'ho capito solo ora che lamelle della foto n.2 sono rivolte verso la fiamma, a prima vista sembrava che le lamelle fossero ''immerse'' all'interno dello scambiatore... Per questo mi sfuggiva qualcosa

                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            2. Le paratie interne sono state distanziate ad occhio o hai usato qualche teoria di dimensionamento?
                            Intendevo: i setti (quelle lamelle che tu hai saldato all'interno dello scambiatore, e che permettono all'acqua di zigzagare per scambiare maggiormente) li hai saldati con un interasse ben preciso o li hai posizionati solamente in modo da spartirli uniformemente nello spazio che avevi a disposizione?
                            Quando parli di piastra nelle sue dimensioni originali, quale piastra intendi? (capirsi scrivendo non è molto facile )

                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            Le lamelle sono state saldate anch'esse per ricreare il disegno originale della piastra, escludendo la parte a zig zag dove prima erano presenti i cerchi, usati per cucinare a fuoco diretto. La piastra grande a contatto con il fuoco è in acciaio spessore 6 millimetri, così ho un po' di scorta di metallo prima che si corroda completamente
                            Da una parte c'è un po' di scorta di metallo, però dall'altra più spessa è la piastra e maggiore è la differenza di temperatura tra le sue facce, quindi non so se aumentare questo spessore sia un bene o un male. Utilizzando al posto dell'acciaio il rame o l'alluminio, che conducono di più, si andrebbe a ridurre quella differenza

                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            La scelta del ferro (acciaio, altrimenti vengo bacchettato) è dovuta al motivo per cui ho sempre visto gli scambiatori delle caldaie commerciali realizzati in acciaio, ghisa o, nei modelli di punta, in inox. Non ne ho mai vista una in rame, per cui nella mia ignoranza, ho supposto che la condensa corrosiva possa intaccare il rame. Infatti anch'esso non è eterno...
                            Per quanto riguarda lo scambio termico, non ho fatto prove termografiche, ma sono convinto che lo scambio tra l'estremità più vicina al fuoco e la parte raffreddata dall'acqua non hanno molta differenza di temperatura. Inoltre, siamo già in un regime di non condensazione, per cui credo che qualche grado in più non faccia male. Mi puoi comunque dare ulteriori informazioni sul rame? Sei sicuro che non si deteriori a contatto delle rugiade di combustione?
                            Io so che nelle caldaie murali a condensazione ad esempio, lo scambiatore per la condensa è in alluminio (credo solo per il fatto che è meno costoso del rame). Mi devo comunque informare se le condense o il catrame della combustione facciano male al rame

                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            Ci avevo già pensato per il progetto della prossima estate: potrei demolire il refrattario e rendere il focolare raffreddato direttamente ad acqua. MA su questo punto sono cauto, in quanto vedo che la qualità delle combustione dipende fortemente dalla temperatura delle parteti del focolare, non vorrei mai spedire metà dei gas incombusti fuori dal camino senza recuperarli come energia...
                            Cioe' vuoi dire che se le pareti fossero più fredde la combustione ne risentirebbe negativamente?
                            Io avevo pensato di abbandonare l'idea di adattare una stufa e costruire un focolare ad hoc con del refrattario, pensato e realizzato apposta per alloggiarci dentro lo scambiatore

                            Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                            A grande richiesta, penso che mi affretterò a completare questa parte. Oggi ho già schiavizzato un collega così mi aiuta nello sviluppo software, poi questo fine settimana installerò il flussometro, e vedremo... Mi avete messo in troppi la pulce nell'orecchio!

                            Per favore, rispondimi con ulteriori tue idee, in quanto il progetto lo vedo molto didattico ed ampliabile per le creazioni future!

                            Ottimo, se sei pratico di software siamo a cavallo
                            In questo periodo sono parecchio impegnato con un esame, non posso dedicare alla sperimentazione il tempo che merita, ma verso fine mese spero di aver più tempo!

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                            • #15
                              ma perchè nessuno utilizza gli scambiatori delle caldaie per autocostruirsi una termostufa?

                              Commenta


                              • #16
                                Originariamente inviato da enrico79 Visualizza il messaggio
                                ma perchè nessuno utilizza gli scambiatori delle caldaie per autocostruirsi una termostufa?
                                Cioè? Cosa vuoi dire?
                                Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                • #17
                                  ammetto che ho letto un po' a spot ma mi sembra di capire che lo scambiatore se lo è costruito da solo ..non sarebbe più semplice adattarne uno a piastre o a fascio che si trovi normalmente in commercio?

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                                  • #18
                                    Avevo pensato di usare la camera di combustione della mia vecchia caldaia a gasolio, ma non so come si comporteranno i fumi...dovrei usare un ventilatore per aspirarli...
                                    E poi la cenere?

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da nicio Visualizza il messaggio
                                      Avevo pensato di usare la camera di combustione della mia vecchia caldaia a gasolio, ma non so come si comporteranno i fumi...dovrei usare un ventilatore per aspirarli...
                                      E poi la cenere?
                                      Ci avevo pensato anch'io, però a un certo punto ti posso dire che il gioco vale la candela finchè non si esagerano con le ore, pena il sicuro fallimento dell'opera. Se le modifiche da effettuare a una caldaia o termocucina sono esagerate, tanto vale comprarsi una caldaia a legna bella e pronta, dove i rendimenti sono certificati. E poi, magari, possiamo dilettarci nelle connessioni idrauliche, che sono di per sè un massacro.
                                      Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                      Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                      • #20
                                        Infatti, dev'essere una cosa semplice come concetto e come realizzazione

                                        Commenta


                                        • #21
                                          Avendoci già pensato un pizzico, secondo me i passi sono da fare in questo modo:
                                          - creare un crogiolo con refrattari e malta. La base del crogiolo deve avere una griglia in ghisa di recupero
                                          - creare un bypass dei fumi per l'accensione tramite una clappa, per facilitare l'accensione quando la canna fumaria non è in temperatura
                                          - modificare la porta di ispezione modificando il foro del bruciatore e aggiungendo una chiusura a leva (non è il massimo caricare la legna con la chiave da 24 in mano). Meglio ancora, flangiare sulla porta un ventilatore con 2 uscite regolabili da saracinesca, una deve andare verso la legna (aria primaria), l'altra deve essere iniettata dove è presente la fiamma (aria secondaria). I condotti dell'aria possono essere fatti in refrattario.

                                          Secondo me fine, con un buon camino dovrebbe essere sufficiente. Qualora, dopo la realizzazione, non dovesse dare i frutti sperati causa il cattivo tiraggio, si potrebbe inserire un ventilatore sulla canna fumaria, magari comprandolo come ricambio per una caldaia commerciale. Che ne pensi? Malattia da fabbricazione caldaie?
                                          Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                          Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                          • #22
                                            Prima di tutto complimenti, anch'io sono interessato a questo tipo di sistema, infatti prima ero intenzionato a cambiare la mia stufa (simile alla tua) con una termostufa, poi ho trovato il tuo articolo molto interessante..
                                            Andando a sollevare la piastra di cottura della mia stufa ho visto che c'è molto spazio tra essa e la pietra refrattaria, allora mi chiedevo se senza andare a modificare la piastra di cottura non fosse sufficiente posizionare sotto la piastra un tubo di rame e creare con esso una specie di serpentina a contatto diretto con la fiamma

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                                            • #23
                                              Ciao gbertozzi,
                                              grazie per l'interesse verso il mio thread!
                                              Siamo in fase di "discussione" per quanto riguarda il rame da utilizzarsi in ambienti aggressivi quali a contatto con il fuoco, per cui se riesci a informarti e trovare notizie tecniche riguardo la compatibilità tra rame e fuoco, te ne saremmo grati!
                                              Come uniche raccomandazioni, ti posso dire in poche righe che:
                                              - non raffreddare mai i fumi, in quanto avresti problemi di tiraggio nel camino
                                              - la superficie di scambio è sempre troppo poca, per cui non basta una U di rame per fare tutto
                                              - studia bene la forma attuale della tua stufa e presta attenzione agli attuali giri dei fumi. L'installazione che farai dovrà essere grande, ma senza ostacolare il naturale passaggio dei fumi e delle fiamme.
                                              Se riesci, allega uno schizzo di come vorresti fare l'impianto, meglio forse su un nuovo thread, così poi io e molti altri esperti su questo forum potremo darti delle interssanti dritte.
                                              Buon divertimento!
                                              Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                              Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                              • #24
                                                Originariamente inviato da enrico79 Visualizza il messaggio
                                                ammetto che ho letto un po' a spot ma mi sembra di capire che lo scambiatore se lo è costruito da solo ..non sarebbe più semplice adattarne uno a piastre o a fascio che si trovi normalmente in commercio?
                                                Questi non sono scambiatori a piastre!!! Per gli scambiatori a fascio, ne ho trovato uno in commercio dalle prestazioni secondo me opinabili, ma dal modico costo di circa 800 euro contro i miei 60 euro del ferro. Attorno ad esso vanno comunque montate tutte le valvole, circolatori, ecc, per cui il lavoro non verrebbe alleggerito di molto.
                                                Se alludi all'implementazione di NRG Wolf dove vorrebbe inserire lo scambiatore nel termocamino, allora può essere una soluzione che valuterà lui stesso.
                                                Resta comunque il fatto che, almeno nel mio caso, la mia temocucina ha gli spazi risicati e quindi non sarebbe stato possibile inserire scambiatori generici, ma ho dovuto creare qualcosa di completamente dedicato.
                                                L'idea di nicio può essere vista invece come una trasformazione a costo vicino allo zero di un rottame obsoleto quale una vecchia caldaia a gasolio, in una caldaia alimentata a biomasse. Se, dopo un'attenta valutazione, la realizzazione è fattibile, si andrebbe a risparmiare moltissimo in quanto le caldaie a legna, seppur più efficienti, non le regala nessuno
                                                Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                                Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                                • #25
                                                  Originariamente inviato da Fabio1984 Visualizza il messaggio
                                                  L'idea di nicio può essere vista invece come una trasformazione a costo vicino allo zero di un rottame obsoleto quale una vecchia caldaia a gasolio, in una caldaia alimentata a biomasse. Se, dopo un'attenta valutazione, la realizzazione è fattibile, si andrebbe a risparmiare moltissimo in quanto le caldaie a legna, seppur più efficienti, non le regala nessuno
                                                  Si infatti avevo pensato di usare la camera di combustione della mia piccola riello a gasolio, che essendo di per sè uno scambiatore fumi-acqua è già progettato in modo da scambiare bene.
                                                  Basterebbe mettere una portella comoda x inserire la legna e mettere un piccolo aspiratore x i fumi.
                                                  Bisogna risolvere però il problema della cenere: non so se si possa semplicemente tagliare la base della camera x farla cadere in un raccoglitore...mi sa che tutta la camera è circondata dai passaggi x l'acqua...

                                                  ps: Fabio come mai le alette che scambiano con la fiamma le hai saldate a spina di pesce e non diritte?

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                                                  • #26
                                                    Si infatti avevo pensato di usare la camera di combustione della mia piccola riello a gasolio, che essendo di per sè uno scambiatore fumi-acqua è già progettato in modo da scambiare bene.
                                                    Basterebbe mettere una portella comoda x inserire la legna e mettere un piccolo aspiratore x i fumi.
                                                    Originariamente inviato da nicio Visualizza il messaggio
                                                    Bisogna risolvere però il problema della cenere: non so se si possa semplicemente tagliare la base della camera x farla cadere in un raccoglitore...mi sa che tutta la camera è circondata dai passaggi x l'acqua...
                                                    Quanto è grande la camera di combustione? Si può sacrificarne una parte dove costruire il bracere? E comunque di che materiale è fatta? Credo sia acciaio a basso contenuto di carbonio, quindi saldabile. Magari tagliando una fetta (di profilo dovrebbe sembrare una serratura) e saldandoci bene una coppia di pareti di acciaio con elettrodi acidi (meno porosità sulla saldatura) si riesce a creare una base per costruirci il bracere e il cassetto per la cenere... Riesci a postare qualche foto o schema dell'oggetto?

                                                    ps: Fabio come mai le alette che scambiano con la fiamma le hai saldate a spina di pesce e non diritte?
                                                    Ho seguito fedelmente la forma della piastra originale in ghisa, dove si cuocevano semplicemente i cibi. Ho voluto a tutti i costi evitarmi spiacevoli sorprese di tiraggio, così ho realizzato qualcosa che fosse molto simile al disegno originale

                                                    Originariamente inviato da nicio Visualizza il messaggio
                                                    Da una parte c'è un po' di scorta di metallo, però dall'altra più spessa è la piastra e maggiore è la differenza di temperatura tra le sue facce, quindi non so se aumentare questo spessore sia un bene o un male. Utilizzando al posto dell'acciaio il rame o l'alluminio, che conducono di più, si andrebbe a ridurre quella differenza
                                                    Tornando a un precedente argomento, sono andato in giro a cercarmi un po' di formule e, ho assunto che il mio acciaio fosse con il 0.5% di carbonio, per cui ho una conducibilità di 54 W/m°C
                                                    (fonte: Conducibilità termica)
                                                    Per cui, assumendo che lo spessore della piastra sia 6mm, le dimensioni 50X60 e la potenza 5kW, salvo errori di calcolo, mi trovo con una differenza di temperatura tra i due lati inferiore a 2°K, credo più che accettabile. Per le lamelle sarebbe più difficile calcolare, ma non credo che siano tanto più calde della piastra...
                                                    Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                                    Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                                    • #27
                                                      Complimenti davvero a Fabio1984!!!!
                                                      Questo è il primo scambiatore per cucina a legna che vedo fatto veramente come si deve!!!
                                                      Volevo farti delle domande Fabio, visto che da diverso tempo mi frulla l'idea di portar via calore alla stufa tramite uno scambiatore ben costruito e collegarla quindi all' impianto dei termosifoni.
                                                      Domande:
                                                      1)Ho la stufa identica alla tua, con piano cottura in ghisa e relativi anelli.
                                                      Secondo te avrò una buona resa se realizzo lo stesso scambiatore che hai fatto tu, ma invece di integrarlo nel piano cottura lo appoggio sul piano cottura?(così facendo risparmierei il lungo lavoro che hai fatto tu, non so quante ore ci hai perso ma sei stato un mito perchè l'hai fatto veramente bene!!!)
                                                      2)Ho visto che per realizzare lo scambiatore hai usato piastre in ferro.Immagino che col passare del tempo lo scambiatore per non dire l' acqua sarà super arrugginita!!
                                                      Esistono dei trattamenti/addittivi da metter nell'acqua per limitare il fenomeno della ruggine???
                                                      Fammi sapere...
                                                      e ancora complimenti per il capolavoro!!!!!!
                                                      Grazie mille!!!
                                                      Ultima modifica di stufista; 06-12-2009, 14:28.

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                                                      • #28
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                                                        Complimenti davvero a Fabio1984!!!!
                                                        Questo è il primo scambiatore per cucina a legna che vedo fatto veramente come si deve!!!
                                                        Volevo farti delle domande Fabio, visto che da diverso tempo mi frulla l'idea di portar via calore alla stufa tramite uno scambiatore ben costruito e collegarla quindi all' impianto dei termosifoni.
                                                        Domande:
                                                        1)Ho la stufa identica alla tua, con piano cottura in ghisa e relativi anelli.
                                                        Secondo te avrò una buona resa se realizzo lo stesso scambiatore che hai fatto tu, ma invece di integrarlo nel piano cottura lo appoggio sul piano cottura?(così facendo risparmierei il lungo lavoro che hai fatto tu, non so quante ore ci hai perso ma sei stato un mito perchè l'hai fatto veramente bene!!!)
                                                        2)Ho visto che per realizzare lo scambiatore hai usato piastre in ferro.Immagino che col passare del tempo lo scambiatore per non dire l' acqua sarà super arrugginita!!
                                                        Esistono dei trattamenti/addittivi da metter nell'acqua per limitare il fenomeno della ruggine???
                                                        Fammi sapere...
                                                        e ancora complimenti per il capolavoro!!!!!!
                                                        Grazie mille!!!
                                                        Nessuno mi sa dare una mano a risolvere il mio problema ragazzi?
                                                        Tra qualche giorno realizzerò lo scambiatore tipo quello di Fabio1984(vedi 1° post della discussione),quindi vorrei sapere se la mia idea è altrettanto valida.
                                                        Come vi ho già descritto,lo scambiatore sarà molto simile a quello di Fabio, con l'unica differenza che sarà appoggiato al pre-esistente piano cottura, e non integrato nel piano cottura(come ha fatto Fabio).
                                                        Secondo voi questa soluzione ha un rendimento minore rispetto alla soluzione di Fabio?
                                                        E, se sì, di quanto calerebbe il rendimento rispetto al caso di Fabio?
                                                        Fatemi sapere.
                                                        Grazie mille

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          Ciao Stufista,
                                                          grazie mille per l'interessamento al mio thread! Innanzitutto mi scuso per il ritardo della risposta, ma purtroppo sono sommerso dal lavoro e non riesco nemmeno a seguire i miei interessi...
                                                          La termocucina ora sta lavorando, sono ormai diverse le ore in cui le ho fatto mangiare legna, ma...
                                                          Ebbene, questa rimane una termocucina, non una caldaia. Per l'uso che devo fare è adatta, in quanto mi scalda molto bene il locale adiacente, ma continuo a vedere che non è così facile come sembra trasferire il calore dal fuoco. Per questo vorrei sottolineare a tutti che lo scambiatore non è una cosa facile da realizzare, almeno se si vogliono rendimenti elevati!

                                                          Originariamente inviato da stufista Visualizza il messaggio
                                                          1)Ho la stufa identica alla tua, con piano cottura in ghisa e relativi anelli.
                                                          Ottimo gioiello no? Ci siamo sempre trovati bene, sia prima della modifica che dopo!

                                                          Originariamente inviato da stufista Visualizza il messaggio
                                                          Secondo te avrò una buona resa se realizzo lo stesso scambiatore che hai fatto tu, ma invece di integrarlo nel piano cottura lo appoggio sul piano cottura?
                                                          No.
                                                          Non ho quantificato con precisione la potenza che riesco ad estrarre (ho un po' di paura di restare "deluso", ma tuttavia già così non sembra che riesco a tirar fuori chissà quanta energia. Se appoggi semplicemente lo scambiatore, come faresti a esser certo della corretta adesione tra il tuo scambiatore e la piastra originale in ghisa? Nel mio caso la pressione è di 4 metri di colonna d'acqua, cioè 0,4Kg ogni centimetro quadrato. Come faresti a gestire le distorsioni della piastra, sia dovute alle saldature che alla pressione?
                                                          E poi, pensando alla realizzazione, appoggiare direttamente sul fuoco una piastra oppure tenerla su un altra richiede comunque lo stesso numero di elementi. Vale la pena? Risparmi solo le lamelle, ma non era quella la difficoltà nella realizzazione...
                                                          L'unico suggerimento che posso darti è di saldare direttamente il coperchio anzichè realizzare una flangia, ti risparmierebbe un be lavoraccio.

                                                          Originariamente inviato da stufista Visualizza il messaggio
                                                          2)Ho visto che per realizzare lo scambiatore hai usato piastre in ferro.Immagino che col passare del tempo lo scambiatore per non dire l' acqua sarà super arrugginita!!
                                                          In linea di massima, dopo che l'acqua ha esaurito l'ossigeno disciolto in essa, la ruggine rallenta notevolmente, per cui i problemi non sono così evidenti. Forse è da porre maggiore attenzione negli eventuali reintegri, in quanto io temo maggiormente i depositi calcarei rispetto alla ruggine. Comunque ho sempre visto uscire cose immonde da qualsiasi impianto, che sia quello a radiatori e stufa a gas, come tutti gli altri che riutilizzano sempre la stessa acqua.
                                                          Buon divertimento!
                                                          Ho un cervello, non sono analfabeta e non sento l'irrefrenabile bisogno di deturpare la mia lingua madre con "K" ed abbreviazioni!!
                                                          Questo messaggio e' stato realizzato utilizzando esclusivamente bit riciclati.

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                                                          • #30
                                                            Non ho quantificato con precisione la potenza che riesco ad estrarre (ho un po' di paura di restare "deluso", ma tuttavia già così non sembra che riesco a tirar fuori chissà quanta energia.
                                                            Ciao Fabio1984 e bentornato su questo magnifico forum!
                                                            Le cucine economiche sono dichiarate quasi tutte con potenza nominale=6KW.
                                                            Poi non riesco a capire se 6KW è la potenza nominale dissipata(legna) oppure quella resa all'ambiente circostante.
                                                            Se fossero davvero 6KW,con dei locali con un buon isolamento,con delle esigenze tipo la mia e la tua(60-80mq)si può di sicuro alzare di almeno 10 gradi la temperatura ambiente di partenza.
                                                            Però ammesso che questi 6 KW siano quelli resi all ambiente sicuramente saranno redistribuiti sulla piastra quasi in totale...Credo 4KW siano ceduti dalla piastra,i rimanenti dal resto della stufa.
                                                            Con 4KW ceduti al nostro scambiatore "a cassa di ferro" non si scalda molto la casa.
                                                            Nel tuo caso,usi solo quella stufa lì per scaldarti in casa?Che temperatura cè fuori e che temperatura riesci a mantenere in casa?
                                                            Io alla mia stufa ho fatto un'espansione della camera di combustione, ben fatta,con mattoni refrattari tagliati su misura e smaltati con cemento refrattrio
                                                            Il risultato davvero ottimo Ho quasi raddoppiato l'autonomia della stufa e molto probabilmente la potenza ceduta all'ambiente è aumentata
                                                            Fa più caldo di prima

                                                            Se appoggi semplicemente lo scambiatore, come faresti a esser certo della corretta adesione tra il tuo scambiatore e la piastra originale in ghisa? Nel mio caso la pressione è di 4 metri di colonna d'acqua, cioè 0,4Kg ogni centimetro quadrato. Come faresti a gestire le distorsioni della piastra, sia dovute alle saldature che alla pressione?
                                                            E poi, pensando alla realizzazione, appoggiare direttamente sul fuoco una piastra oppure tenerla su un altra richiede comunque lo stesso numero di elementi. Vale la pena? Risparmi solo le lamelle, ma non era quella la difficoltà nella realizzazione...
                                                            L'unico suggerimento che posso darti è di saldare direttamente il coperchio anzichè realizzare una flangia, ti risparmierebbe un be lavoraccio.
                                                            Ottima osservazione della non corretta adesione tra le 2 superfici!!!
                                                            Ma io mi chiedo,quando non combaciano bene le 2 superfici,il calore dove va a finire invece di esser ceduto allo scambiatore?Va per la maggior parte su per la canna fumaria?
                                                            Mi chiedo se esista un metodo per ovviare a questo problema però mantenendo sempre la mia idea(quella di appoggiare lo scambiatore sul piano cottura)...Che sia una cattiva idea mettere tra scambiatore e piastra in ghisa una generosa spalmata di pasta termoconduttiva per idraulici??Quest regge temperature di 400°C??
                                                            Fammi sapere.
                                                            Grazie mille

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