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Termocamino.. considerazioni dopo la prima stagione di utilizzo

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  • Termocamino.. considerazioni dopo la prima stagione di utilizzo

    Innanzi tutto saluto tutti, Vi leggo da un po, mi complimento per il forum!
    premetto che abito in zona ROMA sud, abitazione isolata, discretamente coibentata con infissi in PVC a taglio termico, controsoffitti, sottotetto, pareti con intercapedine con lana di roccia.
    Ho ristrutturato casa l'anno scorso ed ho aggiunto alla caldaia a gasolio un termocamino vulcano mod. 35-2 (con uno scambiatore interno).
    il termocamino e la caldaia vanno su un unico collettore da cui partono le diramazioni per il riscaldamento dell'abitazione (in totale circa 280 mq - ho tre circuiti: uno per il piano primo 170 mq, piano terra 60 mq e altro piano primo 50 mq), sulla linea del piano primo da 170 mq che è la più grande, ed era esistente da prima della ristrutturazione, ho dovuto aggiungere un piccolo circolatore dedicato in quanto era la linea più sfavorita e avevo poca circolazione, ora ho bilanciato bene l'impianto e funziona egregiamente.
    al piano inferiore è presente anche una stufetta a legna che da una mano in caso di un po di freddo "straordinario" e accende mio padre se magari vuole un po più di caldo quando il riscaldamento è spento.
    Il termocamino è in un salone di circa 60 mq, i termosifoni del salone li ho dotati di valvole termostatiche in modo che con il camino questi si chiudano a 20°C altrimenti non ci si poteva stare.
    L'acqua calda è prodotta da un sistemino con 2 pannelli solari e boiler da 300 lt (cordivari all-in), il boiler è integrato da caldaia o termocamino secondo necessità, non ho dato priorità all'acqua calda ma la ho gestita come una normale uscita del riscaldamento, quindi quando serve il bolier apre una valvola a tre vie che mi scalda l'acqua.
    Il riscaldamento parte in automatico dalla 5,30 alle 8,00 e dalle 16,30 alle 21,00 per una temperatura impostata a 21°C, quando è in funziona il termocamino l'appartamento da 170 mq rimane sempre aperto e se la temperatura dell'acqua tecnica supera i 70°C scalda anche il boiler (che normalmente tengo a 53°C con una isteresi di 7°C).
    il tutto funziona bene e sono già soddisfatto.

    Ora, nella mezza stagione e nelle belle giornate, il termocamino produce un po di più di ciò che serve, diciamo che riesco a gestirlo abbastanza bene, ma se possibile vorrei evitare di avere casa a 22,5 °C e magari stoccare il surplus in un puffer.. non ho però le idee chiare su come fare per integrarlo nel mio impianto e se i costi saranno poi minori dei benefici.

    prevedo anche che quando si romperà ala caldaia a gasolio ne metterò una a pellet.

    Volendo potrei (con semplicità) chiudere a temperatura anche l'appartamento da 170 mq e deviare la tre vie sul puffer?? ma poi il puffer come lo gestisco?
    nel puffer potrei scaricare anche le sovratemperature estive del solare?

    Grazie anticipatamente.


    Lele
    Impianto fotovoltaico: 8,4 KwP, 28 pannelli Peimar MONO 300wP, tilt 18°, orient. + 60°, Inverter Fronius SYMO, monitoraggio Fronius Smart Meter
    Solare termico: 2 Pannelli piani Cordivari, Boiler 300 Lt integrato da termocamino e resistenza elettrica
    Termocamino: Vulcano 35-2
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