Ciao a tutti
mi rivolgo a voi dopo diversi sondaggi sul campo per ascoltare ulteriori campane e pareri da questo forum dove ho letto più volte discussioni tecniche molto spinte.
Sto per integrare l'impianto di riscaldamento esistente di casa, di seguito alcuni dati significativi:
zona climatica: ufficialmente D, di fatto assimilabile ad una E in quanto a temperature
La casa si trova al secondo piano, al piano inferiore c'è un altro appartamento disabitato, al piano superiore una mansarda sottotetto.
Tra la zona giorno, esposta a sud-est e la zona notte esposta a nord-ovest c'è mediamente una differenza di temperatura di 2.5 gradi circa; il fenomeno si manifesta principalmente d'inverno, con la formazione di condensa, anche abbastanza copiosa, alla base dei battiscopa nelle stanza della parete nord e principi di muffa in corrispondenza dei pilastri, a dimostrazione della presenza di ponti termici, causati credo principalmente dall'appartamento sottostante freddo e dalla presenza di forti venti nella zona che indicono sulla parete nord.
La casa è dei primi anni 90, coibentata con uno strato di 4 cm di styrodur tra i mattoni interni ed esterni su tutto il perimetro esterno , e a settembre sarà oggetto di cappotto termico sulla parete nord +2 metri sulla parete ovest e quella est come raccordo, con un ulteriore strato di circa 8-10 cm sempre di styrodur (mi suggeriscono il 2800cs) per arginare il fenomeno dei ponti termici.
Attualmente produco l'acqua per i termosifoni (in acciaio) con una Riello Family Externa Condens 35 (mi sembra leggermente sovradimensionata, che dite?) con la quale faccio anche ACS (siamo in 3 in casa) e riusciamo a farci due docce in contemporanea a radiatori accesi senza problemi.
La metratura è di circa 150 m2 su un unico livello, lo scorso anno ho speso oltre 2500 euro di gpl (riscaldamento + acs + cucina) per mantenere una temperatura di 18-19 gradi zona giorno e per il prossimo inverno vorrei passare a qualcosa a biocombustibile.
Escludendo la legna, cosa suggerite? Dispongo di locale tecnico ed inoltre due anni fa fu fatta già costruire una canna fumaria esterna a regola d'arte e a norma come predisposizione per una caldaia proprio nel locale tecnico di cui sopra, indi per cui questa spesa sarebbe da decurtare nel computo totale.
Mi vogliate perdonare la lunghissima premessa ma leggendo le altre discussioni voi esperti volete sapere ogni cosa, e alla luce di quanto detto finora, cosa mi consigliereste? Soprattutto quanti kw? Il puffer sarebbe di reale beneficio considerando che ACS comunque continuerei a farla con la caldaia a condensazione a gpl?
Considerate che abito al centro-sud e marchi "nordici" e/o "austriaci" non li posso trattare in quanto la zona è sprovvista dei cat.
Grazie in anticipo a quanti mi daranno un consiglio
mi rivolgo a voi dopo diversi sondaggi sul campo per ascoltare ulteriori campane e pareri da questo forum dove ho letto più volte discussioni tecniche molto spinte.
Sto per integrare l'impianto di riscaldamento esistente di casa, di seguito alcuni dati significativi:
zona climatica: ufficialmente D, di fatto assimilabile ad una E in quanto a temperature
La casa si trova al secondo piano, al piano inferiore c'è un altro appartamento disabitato, al piano superiore una mansarda sottotetto.
Tra la zona giorno, esposta a sud-est e la zona notte esposta a nord-ovest c'è mediamente una differenza di temperatura di 2.5 gradi circa; il fenomeno si manifesta principalmente d'inverno, con la formazione di condensa, anche abbastanza copiosa, alla base dei battiscopa nelle stanza della parete nord e principi di muffa in corrispondenza dei pilastri, a dimostrazione della presenza di ponti termici, causati credo principalmente dall'appartamento sottostante freddo e dalla presenza di forti venti nella zona che indicono sulla parete nord.
La casa è dei primi anni 90, coibentata con uno strato di 4 cm di styrodur tra i mattoni interni ed esterni su tutto il perimetro esterno , e a settembre sarà oggetto di cappotto termico sulla parete nord +2 metri sulla parete ovest e quella est come raccordo, con un ulteriore strato di circa 8-10 cm sempre di styrodur (mi suggeriscono il 2800cs) per arginare il fenomeno dei ponti termici.
Attualmente produco l'acqua per i termosifoni (in acciaio) con una Riello Family Externa Condens 35 (mi sembra leggermente sovradimensionata, che dite?) con la quale faccio anche ACS (siamo in 3 in casa) e riusciamo a farci due docce in contemporanea a radiatori accesi senza problemi.
La metratura è di circa 150 m2 su un unico livello, lo scorso anno ho speso oltre 2500 euro di gpl (riscaldamento + acs + cucina) per mantenere una temperatura di 18-19 gradi zona giorno e per il prossimo inverno vorrei passare a qualcosa a biocombustibile.
Escludendo la legna, cosa suggerite? Dispongo di locale tecnico ed inoltre due anni fa fu fatta già costruire una canna fumaria esterna a regola d'arte e a norma come predisposizione per una caldaia proprio nel locale tecnico di cui sopra, indi per cui questa spesa sarebbe da decurtare nel computo totale.
Mi vogliate perdonare la lunghissima premessa ma leggendo le altre discussioni voi esperti volete sapere ogni cosa, e alla luce di quanto detto finora, cosa mi consigliereste? Soprattutto quanti kw? Il puffer sarebbe di reale beneficio considerando che ACS comunque continuerei a farla con la caldaia a condensazione a gpl?
Considerate che abito al centro-sud e marchi "nordici" e/o "austriaci" non li posso trattare in quanto la zona è sprovvista dei cat.
Grazie in anticipo a quanti mi daranno un consiglio
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