Originariamente inviato da tersite3
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La prima delle quattro equazioni di Maxwell dice in che modo un campo elettrico dovuto a cariche elettriche (per esempio elettroni) varia con la distanza (esso diventa tanto più debole quanto più cresce la distanza). Il campo, inoltre, è tanto più intenso quanto maggiore è la densità di carica (quanto più grande è il numero di elettroni contenuti in un dato spazio).
La seconda equazione ci dice che nel magnetismo non c'è una proporzione paragonabile alla prima, in quanto le "cariche" magnetiche (o "monopoli" magnetici) di Mesmer non esistono: se tagliamo in due parti un magnete a barra, non otterremo un polo "nord" e un polo "sud" isolati, ma ogni pezzo della calamita avrà un suo polo "nord" e un suo polo "sud".
La terza equazione ci dice in che modo un campo magnetico variabile induca un campo elettrico.
La quarta equazione descrive l'inverso: in che modo un campo elettrico variabile (o una corrente elettrica) induca un campo magnetico.
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La seconda equazione dice che i monopoli non esistono. Ighina penso, invece, li abbia ottenuti semplicemente costruendo una specie di "centrifuga" elettromagnetica, in cui interagiscono: velocità di rotazione, tensione e intensità della corrente che alimentano gli elettromagneti. E' molto semplice costruttivamente ma estemamente potente per gli effetti, di tutti i generi, che se ne possono ottenere.
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