Dal primo libro di Keshe
Faccio qui un resoconto personalizzato del libro di Keshe, mi avvalgo della traduzione postata da littleflower.
KESHE FOUNDATION ? La pagina di Littleflower
Keshe inizia col definire il costituente primo della materia.
I raggi dinamici di forza magnetica (orgoni) possiamo definirli come gli elementi di base, cioè le vere particelle di base con cui il tutto è formato (Ighina li chiamò atomi magnetici e disse che erano in continuo e frenetico movimento, cioè dinamici)
Nella la fisica attuale diamo il carattere di primogenitura ai quark, essi qui vengono sostituiti da questi raggi dinamici di forza magnetica. Sono una specie indefinita visibile o come raggi (orgoni) o come particelle (atomi magnetici).
La materia oscura (attenti alle definizioni dei termini) che di solito è pensata coma materia con caratteristiche di non visibilità, viene qui intesa come parte integrante di questi raggi, una qualità, una caratteristica.
Potremmo pensare che il raggio dinamico magnetico (orgone) abbia tre piani di vibrazione o, se preferite, tre piani di polarizzazione: vibra sul piano della materia, dell'antimateria e sul piano della materia oscura.
Keshe ammette implicitamente che ci sia continuamente la creazione di un numero indefinibile di raggi dinamici di forza magnetica (orgoni) essi formano una specie di sottofondo, supporto, base per tutta la materia. Come il "brodo" sta ad una cultura batterica.
Come vedremo i pmtics ci collocano a metà strada tra l'orgone che è tutto sommato immateriale, evanescente, indefinito, e la prima particella strutturata conosciuta attualmente dall'uomo, il quark.
I pmtics possono corrispondere al raggruppamento di raggi dinamici di forza derivati dall'interazione di campi magnetici simili e vicini. In altre parole sono qualcosa che esprime il risultato della composizione di due onde interagenti, avremo una nuova onda, somma di più raggi dinamici di forza. Perchè interagiscano occorre che i raggi abbiano qualcosa in comune, è come se dovessero avere due frequenze differenti ma vicine. In questa fase il legame nasce quindi da una sorta di risonanza. (il simile attira il simile)
Potremmo dire che i pmtics stanno ai raggi dinamici di forza magnetica , come le molecole stanno agli atomi.
Il paragone non è perfettamente calzante in quanto, a differenza delle molecole, i pmtics sono piuttosto indefiniti, NON ben caratterizzati, fluidi, sono come creta morbida plasmabile.
Useremo qui il termine “plasmatico” per indicare questa fluidità tipica di materiali non ancora ben caratterizzati nella loro essenza. Quindi quando diciamo pmtics plasmatici intendiamo sostanzialmente identificare con questo un insiemi di campi magnetici dinamici, non ancora stabilizzati fluidi.
La novità nel macroscopico è che la creazione di campi gravitazionali è strettamente legata alla creazione di campi magnetici della materia.
In prima approssimazione potremmo dire che il campo magnetico sta alla gravità come l'aspetto inerziale della materia sta all'aspetto gravitazionale.
Ma... mentre gravità e inerzia sono legati con diretta proporzionalità, verificabile dal fatto che nel vuoto masse differenti cadono in tempi uguali (la mela di Newton), l'interazione tra campo gravitazionale di un pianeta e campo magnetico del pianeta può non presentare questa diretta proporzionalità. Forse perché c'è di mezzo un terzo fattore che chiamiamo materia oscura che potrebbe compensare la variazione di intensità dei due campi.
Che ne è delle particelle che avevamo finora chiamate quark?
Come fa la plasmosità ad essere fissata in una ben determinata condizione che poi si manterrà a lungo? Come dire, chi scrive per primo il sistema operativo in un Hard Disk vergine messo a disposizione dalla natura?
Aggiungo qui una nota personale che per me è fondamentale anche se per il momento è dura da digerire da parte della scienza. La scienza nella sua storia ha dovuto combattere contro le superstizioni e le credenze religiose che ne frenavano o ostacolavano lo sviluppo. Quindi tutto ciò che sa di mentale, spirituale, alchemico viene deriso e cassato dai miei colleghi di fisica, anche se non da tutti. D'altra parte va detto che finora non c'erano evidenze specifiche dell'azione mentale nei fenomeni fisici macroscopici, e la Fisica si basa su verifiche sperimentali concrete.
Spesso ciò che fai uscire dalla porta, un colpo di vento te lo fa rientrare dalla finestra.
Dalle mie esperienze di 40 anni di lavoro su questo campo, affermo, che tra le forze che stabilizzano questa creta molle, la principale forza, se non l'unica, è un atto di volontà mentale chiamato dagli sciamani "intento". Questo è un punto cruciale da capire perché implica in definitiva un creatore o molti creatori che usano la loro mente per creare.
Lo so che è dura da digerire, ma di questo sono assolutamente certo. Dietro a tutta la creazione non può che esserci stato un atto di volontà.
Anche noi creiamo continuamente magari non ne abbiamo coscienza, ma lo facciamo , lo scopriremo ora che stiamo per capire l'essenza della materia.
Così alla fin fine potremmo dire che il cavallo è diventato giraffa, fondamentalmente perché lo ha voluto, desiderandolo intensamente. Questa è stata la scintilla costante, la selezione naturale ha poi aiutato a far si che chi più riusciva in questo allungamento più probabilità aveva di sopravvivere.
Quanti, quanti grandi maestri hanno sempre detto questo, l'uomo tende a diventare ciò che pensa. L'universo nasce dalla MENTE. L'universo è mentale. (Prima grande principio dell'alchimia)
Potete non crederci, ma non potete ignorare che l'ho detto chiaramente.
Il tempo mi sarà testimone.
Tornando al primo libro di Keshe e vediamo come si esprime.
Noi osserviamo che i campi magnetici associati ai pianeti sono sempre abbinati alla gravità. Definiamo questi grandissimi campi Magnetici planetari con la M maiuscola.
Partiamo dal postulato che materia e campo Magnetico planetario siano legati tra di loro, cioè variando l'uno varia anche l'altro.
In questo libro, dato che un campo non può esistere senza l’altro, useremo il termine “MAGRAVS” per intendere la rappresentazione dei campi Magnetico e Gravitazionali.
A questo punto vediamo la definizione della parola "plasma" da parte di keshe.
Quindi tutti i plasma sono visti come il primo stadio evolutivo delle particelle elementari. In pratica risultano essere un insieme di gruppi di interazione di forze pmtics.
Nei processi di interazione e raccolta di questi pmtics iniziali tra di loro, in combinazioni speciali, questi portano alla creazione di atomi , molecole, materie e cosi via.
E' stata dura ma spero di essere stato chiaro. L'argomento nuovo può risultare difficile perchè si introduce terminologia e concetti nuovi. Occorre rileggere più volte e lasciare che dentro di voi qualcosa si ristrutturi in una nuova visione.
Coraggio! Le stelle potrebbero essere più vicine di quanto abbiate mai lontanamente sognato.
Faccio qui un resoconto personalizzato del libro di Keshe, mi avvalgo della traduzione postata da littleflower.
KESHE FOUNDATION ? La pagina di Littleflower
Keshe inizia col definire il costituente primo della materia.
I raggi dinamici di forza magnetica (orgoni) possiamo definirli come gli elementi di base, cioè le vere particelle di base con cui il tutto è formato (Ighina li chiamò atomi magnetici e disse che erano in continuo e frenetico movimento, cioè dinamici)
Nella la fisica attuale diamo il carattere di primogenitura ai quark, essi qui vengono sostituiti da questi raggi dinamici di forza magnetica. Sono una specie indefinita visibile o come raggi (orgoni) o come particelle (atomi magnetici).
I raggi dinamici di forza magnetica Keshe li suppone costituiti da 3 aspetti fondamentali:
Materia, antimateria, materia oscura.
Materia, antimateria, materia oscura.
Potremmo pensare che il raggio dinamico magnetico (orgone) abbia tre piani di vibrazione o, se preferite, tre piani di polarizzazione: vibra sul piano della materia, dell'antimateria e sul piano della materia oscura.
Keshe ammette implicitamente che ci sia continuamente la creazione di un numero indefinibile di raggi dinamici di forza magnetica (orgoni) essi formano una specie di sottofondo, supporto, base per tutta la materia. Come il "brodo" sta ad una cultura batterica.
Keshe a questo punto definisce il termine che poi usa spesso “pmtics”.
La definizione di questi è: un insieme di raggi magnetici (insieme di orgoni) separatesi dalla sorgente iniziale che li li ha creati.
La definizione di questi è: un insieme di raggi magnetici (insieme di orgoni) separatesi dalla sorgente iniziale che li li ha creati.
In altre parole i pmtics sono delle quasi-particelle.
I pmtics quindi corrispondono il primo stato di aggregazione di due o più raggi dinamici di forza .
Il paragone non è perfettamente calzante in quanto, a differenza delle molecole, i pmtics sono piuttosto indefiniti, NON ben caratterizzati, fluidi, sono come creta morbida plasmabile.
Useremo qui il termine “plasmatico” per indicare questa fluidità tipica di materiali non ancora ben caratterizzati nella loro essenza. Quindi quando diciamo pmtics plasmatici intendiamo sostanzialmente identificare con questo un insiemi di campi magnetici dinamici, non ancora stabilizzati fluidi.
Le interazioni pmtics con altri pmtics Keshe ipotizza che creino la materia vera e propria, si concretizzano quindi nelle varie forme che vediamo partendo dal piccolo quark e arrivando ai pianeti.
In prima approssimazione potremmo dire che il campo magnetico sta alla gravità come l'aspetto inerziale della materia sta all'aspetto gravitazionale.
Ma... mentre gravità e inerzia sono legati con diretta proporzionalità, verificabile dal fatto che nel vuoto masse differenti cadono in tempi uguali (la mela di Newton), l'interazione tra campo gravitazionale di un pianeta e campo magnetico del pianeta può non presentare questa diretta proporzionalità. Forse perché c'è di mezzo un terzo fattore che chiamiamo materia oscura che potrebbe compensare la variazione di intensità dei due campi.
Che ne è delle particelle che avevamo finora chiamate quark?
Il quark lo possiamo definire così: è la prima forma di materia stabile. Esso risulta dall'azione di due o più pmctis che interagiscono; essi diventano quark nel momento in cui perdono la loro plasmosità. Si stabilizzano cioè in una forma definita. Proprio come la creta molle se posta in forno si indurisce e manterrà una forma definita.
Aggiungo qui una nota personale che per me è fondamentale anche se per il momento è dura da digerire da parte della scienza. La scienza nella sua storia ha dovuto combattere contro le superstizioni e le credenze religiose che ne frenavano o ostacolavano lo sviluppo. Quindi tutto ciò che sa di mentale, spirituale, alchemico viene deriso e cassato dai miei colleghi di fisica, anche se non da tutti. D'altra parte va detto che finora non c'erano evidenze specifiche dell'azione mentale nei fenomeni fisici macroscopici, e la Fisica si basa su verifiche sperimentali concrete.
Spesso ciò che fai uscire dalla porta, un colpo di vento te lo fa rientrare dalla finestra.
Nelle dimensioni microscopiche iniziali vedremo che accade l'opposto, lì è l'atto mentale che crea, mentre l'atto meccanico conta molto meno.
Dalle mie esperienze di 40 anni di lavoro su questo campo, affermo, che tra le forze che stabilizzano questa creta molle, la principale forza, se non l'unica, è un atto di volontà mentale chiamato dagli sciamani "intento". Questo è un punto cruciale da capire perché implica in definitiva un creatore o molti creatori che usano la loro mente per creare.
Lo so che è dura da digerire, ma di questo sono assolutamente certo. Dietro a tutta la creazione non può che esserci stato un atto di volontà.
Poiché la creazione non è stata creata e lasciata a se stessa, ma è in divenire, c'è un continuo creare.
Così alla fin fine potremmo dire che il cavallo è diventato giraffa, fondamentalmente perché lo ha voluto, desiderandolo intensamente. Questa è stata la scintilla costante, la selezione naturale ha poi aiutato a far si che chi più riusciva in questo allungamento più probabilità aveva di sopravvivere.
Quanti, quanti grandi maestri hanno sempre detto questo, l'uomo tende a diventare ciò che pensa. L'universo nasce dalla MENTE. L'universo è mentale. (Prima grande principio dell'alchimia)
Potete non crederci, ma non potete ignorare che l'ho detto chiaramente.
Il tempo mi sarà testimone.
Tornando al primo libro di Keshe e vediamo come si esprime.
Noi osserviamo che i campi magnetici associati ai pianeti sono sempre abbinati alla gravità. Definiamo questi grandissimi campi Magnetici planetari con la M maiuscola.
Partiamo dal postulato che materia e campo Magnetico planetario siano legati tra di loro, cioè variando l'uno varia anche l'altro.
In questo libro, dato che un campo non può esistere senza l’altro, useremo il termine “MAGRAVS” per intendere la rappresentazione dei campi Magnetico e Gravitazionali.
A questo punto vediamo la definizione della parola "plasma" da parte di keshe.
Il Plasma lo definisce come una combinazione di differenti pmtics. Cioè come un insieme di quasi-particelle ancora plasmabili considerate nel loro insieme.
Nei processi di interazione e raccolta di questi pmtics iniziali tra di loro, in combinazioni speciali, questi portano alla creazione di atomi , molecole, materie e cosi via.
E' stata dura ma spero di essere stato chiaro. L'argomento nuovo può risultare difficile perchè si introduce terminologia e concetti nuovi. Occorre rileggere più volte e lasciare che dentro di voi qualcosa si ristrutturi in una nuova visione.
Coraggio! Le stelle potrebbero essere più vicine di quanto abbiate mai lontanamente sognato.
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