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Nuove fonti da cui estrarre energia

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  • Originariamente inviato da GabrieleCito Visualizza il messaggio
    Che ne pensate? Sembra interessante

    https://www.youtube.com/watch?v=1lhOAQI8rps

    Ho letto un pò riguardo al fisico che negli anni 40 studiava questo fenomeno e sembra reale. Ho mandato una mail allo sperimentatore del video per ricevere info riguardanti il fenomeno perchè vorrei replicarlo e studiarlo. Questo effetto sembra essere dovuto ai monopoli magnetici... ho letto anche un'interessante libro su Ighina. L'atomo magnetico...
    Quei residui ocra sul fondo mi lasciano qualche perplessità...

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    • Per esempio ?
      Quale perplessità ? E' tutto normale ..
      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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      • Una molla

        Ho letto su overunity.com di un brevetto tale che una molla i cui due capi sono collegati,se sottoposta ad una forte pressione,si "allarga"...è vero?

        P.S. Pressione intesa come ad esempio se immersa in un liquido e la facciamo scendere di profondità dovrebbe "espandersi",allungarsi espandendosi...

        https://www.youtube.com/watch?v=6Tou8-Cz8is

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        • Tornando alla capillarità...

          Descrizione nell'immagine.
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          • Sto lavorando su questo
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            • Ci possono essere temperature differenti all'interno di un contenitore di gas,o nel tempo la temperatura si uniforma? Grazie

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              • No, anche tu con la brachistocrona?
                Dipende se il contenitore è isolato (supponendo un isolamento perfetto), o meno; in generale, comunque, ricorda che la natura tende sempre all'equilibrio o, fisicamente parlando, allo stato con minor energia
                Domotica: schemi e collegamenti
                e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                • Se siamo a questo livello di complessità ci rinuncio ... ci vediamo tra 300 anni .
                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                  • Ho una domanda

                    Ciao. Ho una domanda che ho difficoltà a solvere. Sapete bene che la temperatura di condensazione/evaporazione di un vapore dipende dalla pressione. Immaginate di avere un liquido e un vapore alla stessa temperatura all'interno di un contenitore,con all'esterno la stessa pressione e temperatura che all'interno,però di un gas come l'elio che è difficilmente liquefacibile. Le temperature si trovano ad esempio a 100°C e all'interno del contenitore c'è acqua. E' chiaro,almeno per me che al suo interno il vapore si disporrà in alto mentre il liquido in basso a causa della diversa densità. Andando ad agire sul contenitore dall'esterno,comprimendo,noi potremo trasformare il vapore in acqua. E' chiaro anche che all'interno del contenitore la pressione del vapore in cima sarà inferiore della pressione del vapore a contatto con il liquido a causa del peso dello stesso che agisce sugli strati di vapore,aumentando man mano che si arriva alla superficie del acqua calda. Quindi in cima il vapore dovrà essere raffreddato di più (di qualche millikelvin) rispetto a quello sulla suferficie del liquido per trasformarsi in acqua. Supponendo di poter estrarre il calore a costo teorico di 0,e reimmetterlo a costo teorico di 0,con l'unico vincolo di lavorare sempre alla temperatura costante di 100°C spaccati,io potrò andare a togliere o immettere il calore in un punto del acqua o in un punto ,di altezza intendo,in cui,magari variando il punto da cui estraggo/fornisco calore,ci siano sempre 100°C spaccati? Ho cercato di divincolarmi da questa morsa che mi sono autoinflitto valutando che se all'interno di un contenitore d'acqua in cui coesista la situazione liquido/vapore saturo,tutto alla temperatura di 100°C,l'unico punto su cui inizialmente posso andare ad agire è il punto di separazione tra liquido e vapore surriscaldato,questo penso sia assoldato. Il mio dubbio è che quando si inizi a togliere o fornire calore,all'interno del contenitore,e lasciando espandere il contenitore orizzontalmente,il livello dell'acqua surriscaldata tenda a diminuire in quanto,parte dell'acqua si trasforma in vapore e vi sarà più spazio in quanto la parete si allontana e il livello dell'acqua scende(o viceversa nel caso in cui togliamo calore e il contenitore si richiude)(quindi il peso del vapore sulla superficie dell'acqua varierà). Detto questo,sapendo che il contenuto del contenitore non può scambiare calore con l'esterno,in quanto è isolato,il contenuto a cui togliamo calore,o lo immettiamo,deve mantenersi alla stessa temperatura in quanto insiste su di esso il principio secondo cui il solito liquido in equilibrio con il suo vapore,a cui è permesso di scambiare calore con l'esterno se compresso il suo contenitore,mantiene la temperatura in cui si trova permettendo al liquido di vaporizzare o al vapore di condensarsi,variando il volume. Come si comporterà secondo voi il vapore/acqua all'interno del contenitore se andrò a togliere o immettere calore nel punto in cui a 100°C c'è l'equilibrio tensione vapore? Questo punto di equilibrio varierà di posizione abbassandosi sotto il livello del liquido o innalzandosi sopra di esso?? E cioè quindi esisterà un punto variabile in cui potrò fornire calorie verso i 100°C spaccati? Grazie a chi vorrà scerverllarsi un pò in questo argomento
                    Ultima modifica di GabrieleCito; 10-03-2016, 18:25.

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                    • Fossi in voi,non risponderei...è una strada senza uscita...anzi vi consiglio di non provarci nemmeno!

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                      • Qualcosa di più semplice. Quanto starebbe un ipotetico contenitore non isolato,con dentro ammoniaca liquida a passare espandendosi da -40°C a +20 °C,sapendo che all'esterno del contenitore c'è aria a 20°C? Ore? Minuti? Giorni?

                        E Questo? Ruota?
                        File allegati
                        Ultima modifica di GabrieleCito; 10-03-2016, 20:57.

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                        • Fossi in voi,non risponderei.....
                          Più che altro è che mi son perso già alla terza riga....
                          Domotica: schemi e collegamenti
                          e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                          • Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                            Più che altro è che mi son perso già alla terza riga....
                            Probabilmente mi sono spiegato male. Lascia stare quell'argomento,è di un'idea senza possibili sviluppi...che sai dirmi del disegno e del discorso della vaporizzazione dell'amoniaca? So che è abbastanza specifico e forse difficile come argomento...

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                            • Se ho un capillare alto 10m e lo tolgo dall'acqua verticalmente verso l'alto,questo si svuota?
                              Ultima modifica di GabrieleCito; 11-03-2016, 19:45.

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                              • In linea generale, a meno che non tappi il buco superiore (vedi pipette da laboratorio), si. In alcuni casi, vuoi per la tensione superficiale tra liquido e materiale del capillare, vuoi a causa di micro-scabrezze sulla superficie interna dello stesso, soprattutto in capillari molto "fini", può essere che parte del liquido si fermi all'interno.
                                Per quanto riguarda il discorso dell'ammoniaca posso stimare un tempo attorno ad un paio di ore, ma ritienila una stima veramente iper-spannometrica. Il calcolo esatto non saprei come farlo pur immaginando le caratteristiche fisiche che ad esso prendono parte, e, comunque, non è un argomento così semplice da sviscerare; giusto per farti un esempio (nel link si parla di raffreddamento ma è la medesima cosa): Raffreddamento dei corpi
                                Domotica: schemi e collegamenti
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                                • Grazie per il link. Io mi ero immaginato la situazione del capillare nel caso di 10 metri,completamente riempiti d'acqua,in quanto nel caso di un'atmosfera di pressione dell'aria,alla sommità c'è la tensione superficiale che si oppone come una membrana alla pressione dell'aria,e di consequenza la colonna d'acqua che sta sotto arriva alla base con una pressione di 1 atm,tale da essere bilanciata con la pressione esterna.

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                                  • Se il concetto su cui lavoro si dimostrasse fondato ,si potrebbero produrre quasi 5Kw da da un contenitore di 1m3 d'acqua,utilizzando solo vetro per un tempo indefinito. Indefinito perchè non sò se il contenitore possa detonare. Prossimamente farò il test su scala ridotta,cercherò di costruire un apparecchiatura che genera una decina di grammi forza al secondo(1 watt)

                                    P.s. Pace alle vittime di Bruxelles
                                    Ultima modifica di GabrieleCito; 22-03-2016, 18:22.

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                                    • CVD è impossibile(penso). Cercavo un'informazione. Sapete se con le attuali tecnologie è possibile utilizzare una pompa di calore (inversa) per spostare calore da 2.3 K a 2.18 K c.ca ? Con che efficienza? Il cop teorico dovrebbe essere (2.3/(2.3-2.18))-1 (18)... con queste temperature si potrebbe utilizzare che tecnologia? Esiste qualcosa? Grazie
                                      Ultima modifica di GabrieleCito; 04-05-2016, 16:12.

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                                      • Una precisazione, anzi due.... anzi tre:
                                        - una pompa di calore è una pompa di calore, stop. Non esiste diretta o inversa.
                                        - fornire una T, in kelvin, centigradi o fanfalucche non vuol dire fornire una quantità di calore (occhio che questo è un errore che si sente spesso).
                                        - il COP non centra "na fava" con la (sola) quantità di calore spostato; semplificando, è il rapporto fra la quantità di calore spostato e la quantità di energia impiegata per farlo.
                                        A prescindere da ciò, (imho) non credo esistano PdC in grado di lavorare a T così basse.... per il resto credo che St.Google possa soddisfare le tue domande cercando link alla voce criogenia o (se mastichi l'inglese) cryogenics
                                        Domotica: schemi e collegamenti
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                                        • Titolo

                                          Interessante. Ho trovato questo http://cas.web.cern.ch/cas/Spain-2006/PDFs/Lebrun.pdf

                                          In pratica credo che avremmo un cop di 5,6 per portare elio4 da 2,3 a 2,18...sufficienti per quello che ho in testa

                                          Diciamo che è parecchio fantasiosa come idea...

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                                          • Questa frase cosa significa? Consider the extraction of 1 W at 4.5 K, rejected at 300 K

                                            Rejected at 300K penso significhi che è la temperatura di partenza da cui si inizia a raffreddare...giusto?

                                            La formula è questa
                                            File allegati
                                            Ultima modifica di GabrieleCito; 04-05-2016, 19:18.

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                                            • ...credo che avremmo un cop di 5,6 per portare elio4 da 2,3 a 2,18...
                                              scusa ma in base a cosa l'hai dedotto??
                                              Qui mi par di capire tutt'altro
                                              Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                              ...l'estrazione di 1W di calore con passaggio da 300K a 4,5K comporta un fabbisogno teorico di 65,7W di energia, reale di 220W!

                                              P.S.
                                              Chiedo scusa per aver ripostato la stessa immagine, evidentemente stiamo scrivendo contemporaneamente.... Gabriele, se ti sfugge il vero significato del termine calore (che ricordo = a energia) QUI mi sembra spiegato abbastanza semplicemente e chiaramente
                                              Ultima modifica di Lupino; 04-05-2016, 19:46.
                                              Domotica: schemi e collegamenti
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                                              • Si,li è da 300K a 4K,io devo passare da 2,3 a 2,177... il lavoro necessario si calcola con la formuletta Energiadaestrarre*[(t0/ti) -1]... se metti energia da estrarre =1 calcoli il cop...poi moltiplichi per 3,3p e trovi il lavoro reale. Io usavo un'altra formula per il cop teorico,questa però è più valida . già.
                                                Ultima modifica di GabrieleCito; 04-05-2016, 22:16.

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                                                • OK, ma da nessuna parte, sul pdf, è indicato il lavoro necessario per estrarre i 200W, per questo ti chiedo come fai a calcolare un COP di 5,6. E' invece scritto che il miglior refriggeratore ha un efficienza, rispetto ad un ciclo ideale (Carnot), del 30%
                                                  Domotica: schemi e collegamenti
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                                                  • Se ho ben capito quello che ho letto servono 220W per togliere 1 Watt di calore da una sostanza che viene portata da 300K a 4K...

                                                    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...21099550,d.d24

                                                    qui è spiegato il cop, e la formula per trovare il lavoro necessario per spostare una certa quantità di calore,la formula è la stessa del pdf

                                                    E scommetto che scrivere Watt o scrivere Joule non cambi i rapporti di efficienza

                                                    Commenta


                                                    • Per essere più chiari:http://online.scuola.zanichelli.it/a...rigorifera.pdf
                                                      esercizio 2

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                                                      • Che è esattamente ciò che ti ho scritto al post #202.... Il COP di tutto il ciclo è uguale al rendimento, ovvero il 30%, o 0,3 che dir si voglia non, come tu indichi il 5,6
                                                        P. S.
                                                        1W va interpretato come un valore generico di calore specifico riportato ad una quantità x di sostanza (elio)
                                                        Ultima modifica di Lupino; 05-05-2016, 13:45.
                                                        Domotica: schemi e collegamenti
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                                                        • Ti sbagli Lupino. Il cop è il rapporto fra l'energia(calore) estratto e l'energia usata per pompare il calore. Se avessi la più sofisticata pompa di calore in circolazione e dovessi trasferire 2000J da una fonte a 300K a una a 400K dovrei utilizzare unenergia pari a 1/[(400/(400-300))*130%]*2000 cioè 1666J. Userei 1666J per aggiungere 2000J ad una fonte più calda.

                                                          Il ciclo frigorifero è simile.

                                                          Ti chiedo allora che senso avrebbe la pompa di calore se non ci fosse un vantaggio in termini di energia "consumata" per scaldare o raffreddare qualcosa?

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                                                          • ...Il cop è il rapporto fra l'energia(calore) estratto e l'energia usata per pompare il calore...
                                                            ma appunto, quindi se (dal pdf) per raffreddare una quantità tot di elio portandola da 300K a 4,5K è necessario, secondo il ciclo di Carnot, spostare 67,5 J (ti ricordo che W indica watt ovvero J/s) ma il nostro "frigorifero", per farlo, impiega 220 J, con un rendimento dello 30% rispetto ad una macchina di Carnot ideale allora, sempre il nostro frigorifero, avrà un COP di... (calore spostato)/(energia impiegata) -> 67,5/220 = 0,3

                                                            Ti chiedo allora che senso avrebbe la pompa di calore se non ci fosse un vantaggio in termini di energia "consumata" per scaldare o raffreddare qualcosa?
                                                            Conosci altri sistemi per raffreddare? Ed in ogni caso, se pensi alle normali PdC, quelle comuni di casa intendo, secondo te il loro COP che fine fa con temperature esterne di -10°C?
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                                                            • Ti rispondo qui al messaggio privato... si, credo di aver interpretato male io i vari passaggi, a prescindere dall'uso dei watt al posto dei più consoni joule, la formula è corretta.
                                                              Presupponendo di sottrarre complessivamente 1J di calore (ovviamente la massa di gas trattato sarà minuscola), nel passaggio da 2,3 a 2,177K, si avrà un consumo teorico della macchina di Carnot pari a 1*(2,3/2,177 - 1) = 0,056J , ed un consumo reale, con un rendimento del 30%, di 0,056/0,3 = 0,18 ; da cui, essendo il COP dato da (calore spostato)/(energia impiegata), COP = 1/0,18 = 5,3
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