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Semplice esperimento

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  • Semplice esperimento

    Ciao. Prendete una ciotolina d'acqua tipo quelle dei vasi da fiori d'acqua,quelle verdi. Appoggiate uno stuzzicadenti in mezzo ad'essa,sulla superficie dell'acqua. Se avete fatto tutto bene,e lo stuzzicandente è distante dal bordo questo sta fermo. Togliete lo stuzzicadenti,asciugatelo,spezzatelo a metà e piazzate una metà al centro del contenitore. Questo si muove verso il bordo. Funziona fino a che il mezzo stuzzicadenti non è zuppo. Dovete stare attenti a non staccare i filetti di legno che restano attaccati dalla parte della metà che è rotta. Giustifico la cosa con la seguente: Dalla parte spezzata il vettore associabile alla tensione superficiale dell'acqua è meno angolato rispetto la parallela della superficie dell'acqua,e quindi,avendo stessa intensità del vettore più angolato dalla parte opposta si muove nella direzione in cui il vettore è meno angolato,cioè dalla parte spezzata. Credo che avendo un materiale che galleggia non poroso,della stessa forma non servirebbe estrarlo e asciugarlo
    File allegati
    Ultima modifica di GabrieleCito; 26-11-2016, 20:01.

  • #2
    Sarebbe da capire/sperimentare se lo stuzzicadenti si sposta verso il centro vasca ponendolo già vicino al bordo ma con la parte spezzata orientata verso il centro, visto che hai il "laboratorio" pronto all'uso... proooova!

    Senza entrare nel linguaggio tecnicistico, io vedo la cosa come se la tensione superficiale si comportasse da piano inclinato che si determina dalla forma dello stuzzi-cadenti che grava di più dal lato della rottura e meno dal lato della punta, costringendo la tensione superficiale a deformarsi così, lo stuzzicadenti è costretto a muoversi verso dove tale tensione superficiale viene "lacerata" dalla "barbetta" che si crea nel punto dove è stato spezzato e se non fosse che lo stuzzicadenti non può affondare... affonderebe( proprio come succede per l'ago da cucito posto nella stessa situazione, se la punta rompe la tensione superficiale, l'ago affonda)... in quel punto l'acqua comincia a penetrare nel corpo dello stuzzicadenti aumentandone il peso e accentuando l'inclinazione dello stuzzicadenti rispetto alla tensione superficiale.
    Ma tu... prooova!

    Magari è al contrario che funziona la cosa... ma tu....

    f.sco

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    • #3
      Lo stuzzicadenti si dirigeva dal lato spezzato anche avvicinandolo al bordo del contenitore... fino ad un certo limite...

      P.S.: Sinceramente non mi ricordo da che lato andasse.

      P.P.S: Cioè, se dalla parte spezzata o quella a punta,mi pare quella spezzata...adesso riprovo...magari faccio un mulinello che rota
      Ultima modifica di GabrieleCito; 27-11-2016, 17:59.

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      • #4
        Non ho un laboratorio quindi non confermo niente

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        • #5
          Capillarità del legno che dalla parte spezzata non ha subito la lavorazione industriale quindi è poroso e risucchia l'acqua generando propulsione?

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          • #6
            o semplicemente ennesimo ragionamento errato di chi vuol credere ai miracoli?
            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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            • #7
              Onestamente io non ho fatto la prova ma qualcosa deve succedere, ricordo il dispositivo "barchetta o pesciolino" con la canfora... mi pare, si sposta a "reazione" proprio sfruttando la tensione superficiale e sempre la stessa ma "rotta" a causa della canfora... magari ricordo male nei dettagli, ma qualcosa di simile c'è senza ricorrere ai "miracoli"

              f.sco

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              • #8
                Questa attrazione verso il bordo mi si verifica anche con le bollicine del caffellatte. Mi si verifica anche con delle briciole di sughero galleggianti nell'olio. Penso di poter generalizzare dicendo che ogni minuzzolo che galleggi su un liquido bagnante in un contenitore piccolo -una nave in mezzo al mare non risentirebbe di questo effetto, mentre foglioline di tè in una tazza non se ne possono sottrarre- viene attratto verso i bordi e, più vicino è il frùstolo al bordo, più velocemente ne viene attirato. Ovvero, affermo che la Forza di attrazione verso il bordo sperimentata dai corpuscoli galleggianti aumenta col loro avvicinarsi al bordo stesso.

                Ipotizzo che ciò dipenda dalla Tensione Superficiale, infatti versando della grappa nel caffellatte questo effetto di attrazione verso il bordo si attenua notevolmente; altresì ipotizzo che la grande mobilità mostrata dalle bollicine nel cafellatte dipenda anche dalla temperatura del caffellatte stesso, talché a momento non è possibile precisare se l'effetto dell'aggiunta di grappa al cafellatte dipenda da proprietà tensioattive della grappa, o dal calo di temperatura della bagna all'aggiunta di materia. Bisogna provare a fare come si dice facciano i Giapponesi, che il sakè (la grappa locale) lo scaldano prima di servirlo; se l'effetto persiste, ciò dipende dalla grappa e non dalla temperatura.

                Richiamo il fatto, che le larve di zanzara rifuggono di emergere vicino ai bordi dei contenitori nei quali prosperano, proprio per tema di venire invischiate dalla Tensione Superficiale, Forza per loro invincibile. Come fanno queste misere creature a sapere se i bordi sono vicini o lontani? Questa domanda è molto interessante ma la risposta non la so.

                Ma il fatto che lo stuzzicadenti spezzato si muova fino a che non è zuppo, significa che quando si ferma è arrivato ad un equilibrio; per farlo muovere ancora bisogna ripristinare una situazione di non-equilibrio, asciugandolo. Si potrebbe avere una situaz di non-equilibrio anche sovra-inzuppandolo, magari in autoclave.
                Cmq, ochei, in contenitori piccoli contenenti liquido, oggetti piccoli vengono attratti verso i bordi, se ne accorse Zenone di Tessalonica, la sua intuizione venne sviluppata da Tersicore di Framo e confermata da Policrasio Alessandrino, e da circa trenta secoli La Domanda è sempre quella: gli oggetti piccoli galleggianti in ciotoline vengono attirati verso i bordi, vabbene, e con ciò?

                T

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                • #9
                  A chi lo stai chiedendo?...

                  Con ciò,( a titolo accademico) visto che il "quesito " è stato posto, si vorrebbe capire perché avvengono certi "fenomeni"... ma anche a me francamente non interessa granché.

                  f.sco

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                  • #10
                    Avrei scommesso che come da figura. Indipendentemente dalla dimensione del bacino...visto che con i tensioattivi l'angolo di contatto del liquido con la superficie del solido diminuisce,rendendo appagante l'esperimento col sapone e la barchetta se volete ,o la canfora. Il problema è che li quando tutta la superficie del liquido è sovrastata dal tensioattivo,la barchetta non si muove più. Nel caso "minuscolo" in cui vi sia un solido,magari di vetro a forma come nella figura...non è logico, A.A.
                    Ultima modifica di GabrieleCito; 27-11-2016, 22:01.

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                    • #11
                      Il tuo disegno, G. Cito,
                      illustra perfettamente la situazione: quel galleggiante andrà verso sinistra.
                      E perché andrà verso sinistra?
                      Perché la "pelle" dell'acqua tira, e a sinistra nel disegno tira di più. Ovviamente il tiraggio dipende dalla Natura dei corpi interessati, se fossero rivestiti di Teflon questo effetto sarebbe minimo, massimizzandosi invece fra sferette cave in vetro lucido, previo lavaggio in Acido Solforico caldo. Anche il ferro zincato tira parecchio, ma purtroppo va a fondo.

                      Alle evidenze sperimentali aggiungo quanto segue: l'Effetto Bordo-attrattore non ha effetti misurabili su stuzzicadenti galleggianti in caffellatte a distanze superiori ai venti millimetri dal bordo stesso.

                      "E con ciò?" dirà qualcuno. E con ciò, a mio avviso è perfettamente giustificato dire che una nave in mezzo al mare non risente dell'Effetto Bordo-attrattore.

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                      • #12
                        OT
                        Al càssaro e caduto un uovo e alla stazione arriva la notizia che è caduto un uomo... ora dallo stuzzicadenti addirittura alla nave siamo arrivati miiiiiiizzicaaa... ma che ci avete messo il lievito?
                        Fine OT

                        Lo stuzzicadenti ( perché con "lui" è cominciata la discussione ), considerato l'esiguo peso e la relativa "grande" superficie, riesce a galleggiare sullo strato di tensione superficiale come farebbe un qualsiasi oggetto che non riesca ad infrangere tale strato ed ho portato l'esempio dell'ago da cucito che posto delicatamente su quello specchio d'acqua... "galleggia!" Una "nave" di sicuro ha già infranto tale tensione superficiale, quale forza può esercitare sullo scafo uno strato di pochi micron al confronto di alcuni metri di scafo immerso?... con questo paragone...tutta questa discussione non avrebbe avuto alcun motivo di esistere.

                        f.sco

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