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Come rilevare l'elio?

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  • #31
    Dunque...
    esce del gas che è un miscuglio di idrogeno ed elio, (oppure deuterio ed elio dipende dal tipo di acqua rispettivamente se acqua leggera o pesante).

    Da questo miscuglio misterioso di gas si vorrebbe estrarre l'elio che è un gas la quale non reagisce praticamente con nessuno perchè nobile, come si fa ?

    E' ovvio che bisogna mescolare il misterioso miscuglio con un altro gas molto reattivo.
    Quale gas ?
    Ma è ovvio...l'ossigeno, lo stesso ossigeno che viene generato dalla cella.

    Mescolando TUTTO l'ossigeno che viene prodotto dalla cella, con TUTTO l'idrogeno che viene prodotto dalla cella, quello che rimane è niente oppure rimane un pò di ossigeno e un pò di elio.
    Mescolando il rimanente con polvere di ferro succede che l'ossigeno si combina col ferro per diventare ossido di ferro e quello che rimane è soltanto l'elio.

    L'elio non si combina con nessuno e facendolo passare nelle vicinanze di materiali chimicamente reattivi, alla fine rimane SOLO e SOLTANTO lui.

    Non esiste niente di facile che estrapolare un gas nobile che non vuole reagire con nessuno, basta metterlo nelle vicinanze di materiali chimicamente reattivi e alla fine rimane SOLO e SOLTANTO lui.

    Per sapere quali sono i materiali fortemente reattivi (chimicamente) basta guardare l'elenco degli elementi.
    Elementi per numero atomico - Wikipedia

    Quelli di colore rosso sono fortemente reattivi quindi prima, (quando parlai del ferro), sbagliai perchè il ferro reagisce poco e quindi necessita troppo tempo.
    Sono fortemente reattivi quegli elementi che vengono subito dopo i gas nobili, i metalli alcalini vanno benissimo per estrapolare l'elio.
    Metalli alcalini - Wikipedia

    Se invece non rimane niente, allora l'elio non esiste (cioè l'elio non è stato prodotto).
    i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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    • #32
      Ciao
      Si a fare una celle chiusa e recuperare l'idrogeno e l'ossigeno ritrasformandoli in acqua ci avevo gia pensato in più l'energia recuperata riimmetterla nel sitema.
      Anche se le celle chiuse piene di idrogeno hanno la tendenza a scoppiare
      gia fatto
      Alla fine dovrebbero rimanere come gas l'azzoto(Quello dell'aria contenuta nella cella), l'elio se si forma e un pò di ossigeno.....

      Qualche domanda:

      1) quali altri materiali oltre al palladio possono caricarsi di idrogeno?
      2) Perche il palladio non lo si placca con un materiale che non lascia passare l'idrogeno
      lasciando libere le estremità e il contatto negativo non lo si porta in centro al filo in
      modo che l'idrogeno si concentri tutto li?
      3) Come funziona il sensore del rivelatore di perdite di elio?

      Ciao
      "Non date da mangiare ai troll"
      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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      • #33
        Carissimo Amico, sono appena entrato nel forum, le risposte che vorrei formularti meritano una certa cura e dovrei quindi a tal punto rovistare un po’ fra le mie cose e leggere attentamente. Comunque ti rispondo velocemente, poi successivamente possiamo provare a snocciolare meglio il problema.

        Alla domanda n.1 ti rispondo subito,…oltre al palladio c’è il nichel, il titanio, il cobalto e soprattutto l’uranio. Non mi dire niente ma, certamente sto dimenticando qualche altro elemento, ripeto dovrei consultare qualche mio fascicolo.

        Per quanto riguarda il secondo quesito, ti rispondo dicendoti che hai centrato una cosa molto interessante. Anche se l’hai descritta molto confusamente. Su questo punto ti faccio i miei complimenti. Sappi che qualcuno ha cercato di realizzare un catodo costituito da un sandwitch di metalli che differivano fra loro da alcuni parametri cristallografici. Secondo questi studi ci poteva essere la possibilità di far intrappolare meglio gli ioni di deuterio all’interno della matrice.

        Per il punto n.3 ti dico che dovrei rovistare meglio fra i miei appunti. Comunque il detector si basa sulla misura dell’energia di ionizzazione dell’Elio che risulta essere 19 – 20 eV.

        Un abbraccione amico mio
        Ultima modifica di Ennio Vocirzio; 21-09-2008, 19:03.

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        • #34
          Ciao Grazie Ennio Sempre chiaro e gentilissimo...
          Per la seconda domanda Descrivo meglio quello che stò provando a fare:
          Con una mina in grafite, ma ho provato anche con un comunissimo pezzo di ferro,
          1) Avvolto con un filo di rame al centro
          2) Verniciando co più mani sia barrettina che filo in modo che rimanga isolato
          3) Smerigliato solo le estremità.
          4) Messo come catodo in elettrolisi.

          L'idea è quella di sfruttare l'effertto Cohen quindi cercare di far migrare gli atomi di idrigeno verso il centro della barrettina. Dalle prime prove che ho fatto qualcosa succede
          considerato che la corrente che facevo passare era molto bassa circa 50mA all'inizio poi è cominciata a diminuire segno che si stava caricando dopo circa mezzora la barrettina in ferro si è scaldata sopprattutto verso il centro.... non so se è per l'effetto degli atomi di idrogeno o per la resistenza dei due metalli rame e ferro però si è scaldata devo fare
          altre prove... i metallii che assorbono l'idrogeno in effetti gli ho trovati.. e in fatti sabato ero in giro per negozzi di ricambi per moto a cercare viti in titanio anche se costano una
          cifra....
          Ciao ti faro sapere come vanno le mie prove ....
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          • #35
            Cari GabriChan,
            Ho trovato la tabella che avevo conservato fra le mie cose che riporta i metalli che hanno la capacità di assorbire idrogeno. Ho allegato tale tabella a questo post.

            Strano perchè manca il Titanio e l'Uranio.

            Può darsi anche che il titanio sia una mia svista (chiedo conforto a qualche altro amico). Per l'uranio invece ne sono certo anche se non ho i dati di capacità d'accumulo.

            devo chiudere purtroppo, ci risentiamo a presto
            File allegati

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            • #36
              Ti confermo che anche il titanio è un buon assorbitore (vedi esperienza di Scaramuzzi).
              Quando ho scritto l'ultimo post, non pensavo a questo fatto.

              Devo trovare una tabella più aggiornata.

              Ti farò sapere

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              • #37
                Rilevare eccessi di calore

                Ciao a tutti.
                Credo sia possibile rilevare eccessi di calore durante una ipotetica fusione fredda immergendo totalmente il reattore in una vaschetta piena di acqua distillata, della quale sono ben note, in maniera abbastanza precisa, la massa iniziale e la temperatura iniziale. Dopo si può procedere all'accensione del reattore per qualche minuto, in modo che le condizioni al contorno siano stazionarie (senza muovere gli elettrodi, ecc...). Di certo l'acqua della vasca subirà un aumento di temperatura apprezzabile e misurabile con accuratezza.
                Alla fine del processo, se la temperatura non è stata così elevata da far evaporare alcuna molecola dell'acqua della vaschetta (T < 98°C), avendo quindi mantenuta costante la massa dell'acqua della vaschetta, può essere stimata la variazione della temperatura dell'acqua della vaschetta, dall'inizio dell'esperimento fino alla fine dello stesso. Con semplici equazioni calorimetriche è infine possibile calcolare l'energia dissipata dal reattore per compiere il salto di temperatura dell'acqua dell vaschetta.
                DE = 4186 J/(kg*°C) * massa H2O * DT
                Ovviamente lo stesso andrebbe fatto per l'acqua contenuta nel reattore e per il catodo stesso che raggiunge temperature elevatissime.
                Come si fa a misurare invece l'energia assorbita dal sistema elettrico che comanda il reattore?
                Sono in vendita (io l'ho comprato su eBay) alcuni misuratori di energia elettrica a scopo domestico (quelli per monitorare i consumi). Ho visto che sono abbastanza precisi; credo che uno di questi istallato a monte possa andar bene.
                Se si trova un sostanziale pareggio tra energia in ingresso e energia dissipata nella vaschetta per innalzare la temperatura dell'acqua siamo sulla buona strada, considerando che non terremo nemmeno conto dell'energia dissipata per l'acqua del reattore e per rendere incandescente l'elettrodo.
                Io mi sto attrezzando per questo tipo di misurazione. Proprio per questo sto costruendo un reattore particolare, non di quelli soliti che si vedono nei video. Poi ve ne darò conto. Per fine 2008 o inizi del 2009 dovrei completare tutto.
                Altro modo per valutare l'eccesso di energia è di contare, con un semplice contatore geiger per sole particelle beta e gamma, la presenza di neutroni.
                Ovviamente io consiglio di fare tre misurazioni in tre momenti diversi. Prima basta misurare per qualche minuto col reattore spento. Poi misuriamo col reattore acceso ma con all'interno della semplice acqua della fontana. Poi misuriamo col reattore a pieno regime. In questo modo ci si dovrebbe rendere conto della differenza dei conteggi, ricordando che nella reazione di fusione, la creazione di elio4 è legata all'emisiione di neutroni; un metodo indiretto per valutare la formazione di elio4.
                Grazie per l'attenzione e a presto.
                ciao ciao

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                • #38
                  Grazie mille Ennio.
                  Dalla tabella si vede che anche il ferro assorbe l'H non l'ho solo sparata....che fortuna.
                  Purtroppo la vernice non tiene abbastanza a lungo...dovrò provare con qualche resina...
                  Comunque ho trovato qualche valore: Palladio 0,75. Titanio 4.85. Vanadio 4,45.
                  Ti allegherò il file.... al momento non lo trovo.
                  Grazie ancora continuero a lavorarci.

                  Per Valerio 1976. Da quello che ho capito stai costruendo una cella Iorio,Cirillo. Molto interessante, ma da quello che ho letton non ha un grande rendimento energetico circa 1:1,4 é più interessante dal punto di vista delle trasmutazioni di materia.
                  Io la vaschetta la uso per mantenere la temperatura della cella il più possibile costante,
                  per valutare le variazioni di resistenza del materiale che stò caricando con l'idrogeno.

                  Ciao Ciao
                  "Non date da mangiare ai troll"
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                  • #39
                    Ciao Ennio ti allego il file con i valori parag. 3d,3e......

                    In effetti li ho canati a memoria, comunque il titanio ne assorbe di più del
                    palladio ?????

                    Ciao Ciao
                    File allegati
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                    • #40
                      Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio

                      Per Valerio 1976. Da quello che ho capito stai costruendo una cella Iorio,Cirillo. Molto interessante, ma da quello che ho letton non ha un grande rendimento energetico circa 1:1,4 é più interessante dal punto di vista delle trasmutazioni di materia.
                      Io la vaschetta la uso per mantenere la temperatura della cella il più possibile costante,
                      per valutare le variazioni di resistenza del materiale che stò caricando con l'idrogeno.

                      Ciao Ciao
                      Ciao GabriChan.
                      Scusa se ti rispondo solo ora ma in questi giorni mi resta troppo poco tempo per dedicarmi alle corrispondenze. Comunque, anche se in ritardo, l'importante è rispondere.
                      In riferimento alla mia cella, nessun Iorio e Cirillo: è una cella progettata e testata da me, senza ispirarmi a nessuno.
                      Tant'è che nella mia cella il plasma si attiva istantaneamente e anche con l'intero catodo immerso. Ho visto infatti il video di un signore di cui, spero mi perdoni, non ricordo il nome. In questo video si metteva in risalto il fatto che il plasma si accendeva solo se il catodo era leggermente immerso nella soluzione. Nella mia cella, come già detto, il plasma si attiva anche a catodo completamente immerso, e con una d.d.p. raddrizzata (ma anche a pulsazione da 100Hz) a 290 V efficace.
                      E' evidente che il fatto che in alcune celle il plasma si accenda solo se il catodo è leggermente immerso è legato a motivi puramente strutturali (com'è fatta la cella), in quanto la grandezza in gioco non può che essere la densità di corrente sulla superficie del catodo immersa: minore superficie esposta, maggiore densità di corrente.
                      Non credo che il rendimento sia in rapporto 1:1.4 - appena avrò dati non mancherò di informarti. La modifica al reattore procede a rilento causa poco tempo, ma per l'inizio del 2009 dovrei terminare il tutto.
                      Buonanotte a todos.
                      ciao ciao

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                      • #41
                        Cioa Valerio grazie per la risposta.
                        Sicuramente quando avrai dei dati di funzionamento li leggero con molto interesse, io intendevo per Iori,Cirillo il fatto che lavori col plasma a tensioni abbastanza alte.Quello che stò ceracndo di fare io invece è riuscire a caricare il catodo di idrigeno usando tensioni molto più basse....

                        Ciao Ciao
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                        • #42
                          Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                          stò ceracndo di fare io invece è riuscire a caricare il catodo di idrigeno usando tensioni molto più basse....
                          Ciao Gabri.
                          Intanto ti ringrazio perché trovo piacevole e stimolante questa conversazione. Scusa ma non avevo compreso, ora mi è tutto chiaro.
                          Vedo che cerchi di caricare di idrogeno il tuo metallo-catodo. Solo per curiosità...cerchi di caricarlo per tentativi o hai fatto qualche simulazione con l'equazione di diffusione a regime stazionario o semi-stazionario (visto che le tensioni sono basse)?
                          Altra domanda-cavolata: come fai ad essere certo che l'idrogeno resti intrappolato all'interno del reticolo del metallo? Forse il fatto che consideri praticamente trascurabile il gradiente di tensione sulla superficie del catodo? Mi permetto di consigliarti di utilizzare una cella perfettamente simmetrica, con anodo avvolgente e catodo cilindrico e precisamente centrato. In pratica fai in modo che l'anodo sia di forma circolare e concentrico all'elettrodo cilindrico che usi come catodo. Questo ti permette di mantenere costante la tensione sulla superficie dell'elettrodo catodo. Infatti solo in questo modo riesci a "spingere" con uguale forza gli elettroni all'interno di un metallo "poroso". Mantenendo la temperatura bassa poi riduci al minimo il rischio di produzione di H2, che si disperderebbe al di fuori della cella, ma queto di sicuro lo sai meglio di me.
                          a presto e buona domenica

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                          • #43
                            Ciao Valerio grazie per la buona domenica e ricambio l'augurio....
                            Be di calcoli ne ho fatti pochi.. sto andando per tentativi... in fin dei conti per me è un hobby

                            Ha ti satrei grato se potessi darmi qhalche riferimento per l'equazioni di carica dei metalli.

                            L'idea che sto cercando di sviluppare è quella sfruttare l'effeto cohen costruendo un catodo a T dove al centro della T collegare il (-) meno e isolare il tutto con del silicone lasciando liberia gli estremi della T, e posto a una diastamza uguale dall'anodo, in modo da attirare i protoni di idrogeno tutti al centro del metallo per generare la reazione.... Ho fatto qualche prova con la grafite e in effetti un fenomeno di attrazione c'èra considerato che l'anodo faceva più "bolle, ossigeno" del catodo, il problema è che quando comiuncia a scaldare la grafite si spapolava
                            Adesso sto facendo delle prove con del ferro ma non rende molto...
                            In settimana dovrebbero arrivarmi delle viti in titanio (Che dovrebbe assorbire più del palladio) e farò delle prove anche con quelle... speriamo bene...

                            Per verificare l'assorbimento, lavorando a tensione costante, basta guardare la variazione di corrente, se diminuiscie si sta caricando. Il livelo di tensione in effetti in questo tipo di configurazione non ha molta importanza dilata semplicemente i tempi.

                            Cioa Ciao

                            Come riferimento, non so se l'hai gia letto : MariniPprotocollo.pdf è molto interssante lo trovi in uno dei post precedenti di Ennio.
                            "Non date da mangiare ai troll"
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                            • #44
                              ciao a tutti ,Gabri da profano in materia ti consiglio di non ricercare l'elio nella cella perchè se ne produrrebbe in una quantità così infinitesimale........ (anche se l'indicazione di uforobot mi è piaciuta ossia quella di filtrarlo sfruttando la sua peculiarità d'essere un gas nobile) un pò meno d'accordo nel giustificare che l'eccesso di calore possa esser causato da una qualche reazione chimica.. ovviamente l'ultimo messaggio del thread è di 2 anni fà,ma di recente sono stati effettuati degli esperimenti sfruttando il calore in eccesso,le radiazioni luminose emesse,ed anche l'idrogeno sviluppato dalla cella con una resa generale di 1.84 ,cioè quasi il doppio di una resistenza a parità di consumi (sempre che sia vero quanto abbiano affermato...)
                              Ultima modifica di pino81; 18-07-2010, 20:42.

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                              • #45
                                Ciao pino81 si in effetti sono 2 anni.... non ho più cercato l'elio e mi sono solo dedicato a misurare l'eccesso di calore, usando un'altro metodo con risultati molto interessanti.... un cop di circa 3,8 se cerchi nei miei post trovi anche come ho fatto...
                                Ciao
                                "Non date da mangiare ai troll"
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