novita' cella GDPE Iorio-Cirillo ottobre 2008 - EnergeticAmbiente.it

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novita' cella GDPE Iorio-Cirillo ottobre 2008

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  • Ciao moebius,

    grazie dell'interessamento al nostro esperimento.

    Nei passati test, come catodo, sono stati utilizzati moltissimi materiali, fra cui anche il carboncino costituente gli elettrodi delle comuni batterie.
    Il fatto da superare, quando si opera con il plasma elettrolitico, è la 'distruzione' del catodo causata dall'azione del plasma. In pratica il catodo deve sia resistere ad elevate temperature (presentando alta temperatura di fusione), sia avere una solidità strutturale.
    Il carboncino (e la grafite, tutta) non si presta bene a questo usa in quanto si sfalda presto e molto facilmente.
    Il plasma si innesca, certo, ma dura il tempo necessario affinchè l'elettrodo non si sbricioli.

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    ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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    • Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio

      Il plasma si innesca, certo, ma dura il tempo necessario affinchè l'elettrodo non si sbricioli.

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      ci vorrebbe un sistema che crei un catodo immateriale o virtuale in un dato punto della cella con il potenziale elettrico necessario ad innescare il plasma, (un pò come avviene nel fusor) con un incrocio di laser ci si riuscirebbe...??

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      • Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
        ci vorrebbe un sistema che crei un catodo immateriale [...] con un incrocio di laser ci si riuscirebbe...??
        Francamente, non lo so.

        Si accettano idee e proposte... il fatto da tener presente è che nelle condizioni sperimentali attuali, il catodo deve avere una precisa superficie e una specifica geometria.
        Mi risulta difficile immaginarmene un analogo, immateriale... Nel FUSOR, se non sbaglio, si sfrutta l'inerzia degli ioni, e il gioco dei potenziali dato dalle griglie. Tutto questo per favorire collisioni.
        Nel caso del plasma elettrolitico, questi si deve innescare, deve essere mantenuto stabile e duraturo, per poter cominciare ad oscillare nei modi consoni alle reazioni misurate.

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        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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        • Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio
          Francamente, non lo so.

          Si accettano idee e proposte... il fatto da tener presente è che nelle condizioni sperimentali attuali, il catodo deve avere una precisa superficie e una specifica geometria.
          Mi risulta difficile immaginarmene un analogo, immateriale... Nel FUSOR, se non sbaglio, si sfrutta l'inerzia degli ioni, e il gioco dei potenziali dato dalle griglie. Tutto questo per favorire collisioni.
          Nel caso del plasma elettrolitico, questi si deve innescare, deve essere mantenuto stabile e duraturo, per poter cominciare ad oscillare nei modi consoni alle reazioni misurate.

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          E' un po' di tempo che seguo questo forum anche se sono intervenuto pochissimo ma ho preso coraggio dall' invito ad esporre proposte.
          La mia proposta per evitare il consumo del catodo è quella di adoperare un catodo che continuamente si rinnova quale potrebbe essere un catodo capillare di vetro in cui scorre del mercurio che funziona da elettrodo continuamente rinnovantesi, il mercurio poi cade in fondo al recipiente e può essere facilmente riciclato. Inoltre poichè il mercurio forma moltissime amalgame con i metalli potrebbe essere grandemente facilitata l' analisi degli stessi analizzando l' amalgama dopo un congruo periodo di funzionamento. So che il mercurio è molto tossico ma lavorando con un minimo di accortezza non ci dovrebbero essere problemi.

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          • mi è saltato di dire che l' analisi dell' amalgama dovrebbe essere fatto per verificare eventuali trasmutazioni degli elementi.

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