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Buongiorno a tutti,
vi scrivo per chiedere delucidazioni in merito ad una pratica per il risparmio energetico.
Mio padre possiede un immobile su più livelli composto da un appartamento su un primo livello (che chiamerò A per semplicità) più le pertinenze (garage + mansarda non abitabile) e un appartamento B su di un altro livello. L'intero immobile è a lui intestato. Nel 2013 è stata effettuata la ristrutturazione dell'immobile B (che risulta come sua "seconda" casa) godendo della detrazione del 55% per i lavori di ristrutturazione e della pratica di risparmio energetico del 65% per la sostituzione della caldaia e degli infissi. Al termine dei lavori, dopo alcuni mesi, sono andato ad abitare nell'appartamento B (in cui io adesso ho la residenza con mia moglie) ed è stato depositato al comune la dichiarazione di cessione in comodato d'uso a titolo gratuito.
Quest'anno, a causa di problemi di umidità e infiltrazioni nella mansarda, vorremmo realizzare il cappotto esterno di tutto l'immobile più rifacimento del tetto (non sappiamo se abitabile o meno).
La mia domanda è:
1. Può mio padre "rifare" la pratica per il risparmio energetico per l'intero immobile? Se sì, viene considerata una prosecuzione della vecchia (dobbiamo cioè considerare il limite di spesa come somma delle due pratiche)?
2. Trattandosi di un immobile con due unità abitative differenti, vanno eventualmente effettuate due pratiche?
3. Il limite di spesa è la somma del limite per l'appartamento A più il limite per l'appartamento B, oppure vale per l'intero immobile?
4. Avendo adesso un diritto reale di godimento (giusto?) potrei inoltrare io la pratica sul mio appartamento? Se sì, devo considerare comunque la pratica già inoltrata nel 2013?
Grazie a chi vorrà rispondere, spero di essere stato sufficientemente chiaro (in caso contrario, sono pronto a rispondere).
Saluti
RK
vi scrivo per chiedere delucidazioni in merito ad una pratica per il risparmio energetico.
Mio padre possiede un immobile su più livelli composto da un appartamento su un primo livello (che chiamerò A per semplicità) più le pertinenze (garage + mansarda non abitabile) e un appartamento B su di un altro livello. L'intero immobile è a lui intestato. Nel 2013 è stata effettuata la ristrutturazione dell'immobile B (che risulta come sua "seconda" casa) godendo della detrazione del 55% per i lavori di ristrutturazione e della pratica di risparmio energetico del 65% per la sostituzione della caldaia e degli infissi. Al termine dei lavori, dopo alcuni mesi, sono andato ad abitare nell'appartamento B (in cui io adesso ho la residenza con mia moglie) ed è stato depositato al comune la dichiarazione di cessione in comodato d'uso a titolo gratuito.
Quest'anno, a causa di problemi di umidità e infiltrazioni nella mansarda, vorremmo realizzare il cappotto esterno di tutto l'immobile più rifacimento del tetto (non sappiamo se abitabile o meno).
La mia domanda è:
1. Può mio padre "rifare" la pratica per il risparmio energetico per l'intero immobile? Se sì, viene considerata una prosecuzione della vecchia (dobbiamo cioè considerare il limite di spesa come somma delle due pratiche)?
2. Trattandosi di un immobile con due unità abitative differenti, vanno eventualmente effettuate due pratiche?
3. Il limite di spesa è la somma del limite per l'appartamento A più il limite per l'appartamento B, oppure vale per l'intero immobile?
4. Avendo adesso un diritto reale di godimento (giusto?) potrei inoltrare io la pratica sul mio appartamento? Se sì, devo considerare comunque la pratica già inoltrata nel 2013?
Grazie a chi vorrà rispondere, spero di essere stato sufficientemente chiaro (in caso contrario, sono pronto a rispondere).
Saluti
RK