Motore doppio con pistone caldo in comune. - EnergeticAmbiente.it

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Motore doppio con pistone caldo in comune.

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  • Motore doppio con pistone caldo in comune.

    Dopo un complesso studio, ho elaborato a livello teorico, i calcoli termodinamici per poter dimostrare la possibilità di funzionamento del motore che ho ideato tempo fa, vedi la discussione
    http://www.energeticambiente.it/moto...tipo-alfa.html
    Allego l'immagine del diagramma P-V che ho sviluppato dalla tabella di calcolo con volumi, temperature e pressioni e che ho costruito per capire il funzionamento di questo motore esotermico.

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Nome:   MOTORE DOPPIO DIAGR P-V.jpg 
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ID: 1983133

    allego anche la tabella excel: Calcoli Motore doppio.xls

    Premetto che i valori di temperatura che ho messo sono inventati, secondo una mia valutazione assolutamente personale. Ritengo però che nella cuspide della temperatura massima i valori si avvicinano abbastanza ad una condizione reale, idem nel tratto appiattito in prossimità della temperatura minima.
    Io stesso quando ho costruito il diagramma delle temperature non sono rimasto soddifatto.

    Adesso vi vorrei spiegare come sono arrivato a questa creazione.
    Il motore Stirling soprattutto il tipo alfa, secondo me ha due grossi problemi costruttivi: la necessità di un efficiente sistema di scambio del calore che non crei volumi morti (spazio morto) ed il pistone caldo che deve sempre lavorare alla massima temperatura di funzionamento del motore. Il problema del pistone caldo nell'alfa è anche un forte limite per la massima temperatura di lavoro del ciclo termodinamico.
    Un pistone deve garantire un'ottima tenuta (con guarnizioni oppure con gioco tra pistone e cilindro ridottissimo), quindi necessita di lubrificazione (autolubrificante o con olio lubrificante) e l'alta temperatura è il maggiore nemico di quasi tutti i materiali lubrificanti.
    Io mi sono chiesto come si può fare un pistone che faccia tenuta, che non abbia guarnizioni e che non abbia nessuna necessità di lubrificazione?
    Il pistone che ho ideato funziona così: non è collegato a nessun meccanismo (tipo free piston) ha due posizioni estreme di fermo, dove garantisce un'ottima tenuta e quando si muove, spinto dai gas tra le due posizioni estreme, la differenza di pressione che deve contenere è ridottissima (si muoverebbe come una biglia nella canna di una cerbottana).
    Il pistone in pratica sarebbe una sfera in acciaio inox (leghe in inox possono lavorare fino a 1100°C) e come dicevo non è necessario avere un ridottissimo gioco tra la sfera e la canna calda (anche la canna sarebbe in lega inox) così si eviterebbe il rischio che la sfera si incastri nella canna, come si vede nelle immagini seguenti

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Nome:   PISTONE CALDO PER MOTORE DOPPIO.jpg 
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ID: 1983134

    Soprattutto potrebbero lavorare molte canne calde in parallelo così ogni canna sarebbe di diametro ridotto (es. 8 mm), le sfere peserebbero molto meno di un'unica sfera più grande in una canna di sezione equivalente, e molte canne garantiscono un'ottima trasmissione del calore a parità di volume.
    Seguono altre spiegazioni ..............

    Avendo stravolto il funzionamento del pistone caldo, il ciclo termodinamico che risulta è molto inferiore, penso che forse arriverà al 50% del rendimento del ciclo di Carnot, infatti la forma del diagramma P-V è a farfalla (potremmo chiamarlo ciclo termodinamico a farfalla) questo perchè il ciclo dipende completamente dal progetto costruttivo.
    Le seguenti immagini rappresentano lo schema generale del motore doppio nelle posizioni di:
    1) motore 1 (tratteggio rosso) con pistone freddo al punto massimo superiore e motore 2 (tratteggio verde) con pistone freddo al punto massimo inferiore (inseriti nei cilindri raffreddati colorati in azzurro).
    2) motore con pistone caldo (sfere Blu) al punto di distacco in basso quando la pressione del motore 1 eguaglia la pressione del motore 2.
    3) motore con pistone caldo (sfere Blu) a metà strada spinto dalla leggera differenza di pressione tra i gas del motore 1 e del motore 2.
    4) motore con pistone caldo (sfere Blu) al punto di fermo in alto quando la pressione del motore 1 inizia a superare la pressione del motore 2.
    5) motore 1 (tratteggio rosso) con pistone freddo al punto massimo inferiore e motore 2 (tratteggio verde) con pistone freddo al punto massimo superiore.
    Seguono altre spiegazioni ........

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Nome:   PART- SCHEMA MOTORE DOPPIO.jpg 
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    Per capire il funzionamento del motore doppio ho fatto un diagramma del moto per il tempo di due giri di motore che vedete di seguito:

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Nome:   MOTORE DOPPIO DIAGR-MOTO.jpg 
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ID: 1983137

    La sinusoide rossa rappresenta il moto del pistone freddo del motore 1.
    La sinusoide verde rappresenta il moto del pistone freddo del motore 2.
    Le due curve non sono effettivamente delle sinusoidi ma sono il moto REALE dei due pistoni nel movimento biella manovella del motore.
    La linea spezzata Blu rappresenta il movimento del pistone caldo (cioè le sfere), le parti orizzontali della linea rappresentano la posizione REALE, il movimento delle sfere tra i due punti fermi è APPROSSIMATO (valutato ad occhio per punto di partenza e tempo di movimento).
    L'area tratteggiata in rosso rappresenta le variazioni di volume del motore 1.
    L'area tratteggiata in verde rappresenta le variazioni di volume del motore 2.
    Seguono altre spiegazioni ...............

    Se avete visto lo schema del motore la prima cosa che vi domanderete è “ma come può muoversi?
    Una cosa importante, la sezione e la corsa dei due pistoni freddi è uguale, e i due pistoni freddi sono rigidamente collegati.
    Partiamo dalla posizione 1) a 0 gradi di rotazione.
    Il motore è spento e pressurizzato a 5 Bar, blocchiamo con la mano l'albero motore e accendiamo la fiamma che riscalda le canne calde, quasi tutto il gas del motore 1 è nelle canne che si stanno riscaldando, quando aumenta la pressione le sfere nella posizione bassa sono premute dalla pressione contro la sede del fermo che è conica, e se la lavorazione è esatta, è a tenuta (in pratica è come una valvola di non ritorno e la sfera è il tappo). Nel motore 2 la pressione non varia perchè il gas è nel cilindro freddo.
    Quando il gas nel motore 1 raggiunge la temperatura di 1265 K la pressione arriva a 21 Bar, mentre nel motore 2 la pressione è rimasta a 5 Bar (alla temperatura di 300 K). Il pistone freddo del motore 1 è spinto con una forza corrispondente a 21 Bar, mentre il pistone freddo del motore 2 è spinto con una forza corrispondente a 5 Bar.
    I due pistoni sono rigidamente collegati, ma per la differenza di pressione tra il motore 1 e il motore 2, si ha una forza corrispondente a 16 Bar (21–5=16 Bar) sulla biella del motore; se liberate l'albero motore dandogli una leggera spinta, questa forza farà partire il motore.
    La coppia di pistoni freddi si sposta verso l'alto, il gas nel motore 1 si espande e viene raffreddato una volta che entra nel cilindro freddo e così diminuisce la pressione. Il gas nel motore 2 viene compresso e quindi aumenta la pressione, finchè le due pressioni si equivalgono.
    Io ho valutato APPROSSIMATIVAMENTE che le due pressioni raggiungono il punto di equilibrio nella posizione 2) a 85 gradi di rotazione e ho valutato che i gas in equilibrio ad una pressione costante spostano le sfere per un tempo corrispondente ad una rotazione di 60 gradi, nella posizione 4) (ho tenuto conto di una differenza di pressione di 0,3 Bar sufficiente a vincere la resistenza al moto delle sfere per attrito nei condotti). In realtà non è sicuro che la pressione rimarrebbe costante, ma sono sicuro che comunque le pressioni nei motori 1 e 2 si equivalgono. Durante questo periodo il motore gira per inerzia e deve solo vincere gli attriti interni.
    In questo periodo i gas nel motore 1 si spostano verso il cilindro freddo venendo sempre più rapidamnete raffreddati e diminuendo di volume, mentre i gas nel motore 2 si spostano nelle canne calde riscaldandosi rapidamente e aumentando di volume.
    Dopo la posizione 4) a 145 gradi di rotazione, le sfere si sono fermate in alto e la pressione che aumenta nel motore 2 le spinge contro la sede conica in alto, dove fanno da tappo.
    Nel motore 1 i gas sono entrati nel cilindro freddo dove vengono completamente raffreddati fino a 350 K (la temperatura minima del motore a regime la ho valutata di 50° maggiore della temperatura ambiente di 300 K), mentre nel motore 2 i gas vengono spinti nelle canne calde e riscaldati fino alla temperatura di 1265 K.
    Nella posizione 5) a 180 gradi di rotazione i gas del motore 1 sono quasi completamnete raffreddati, mentre i gas del motore 2 sono sono quasi completamente riscaldati.
    Le fasi sucessive sono una ripetizione di quanto ho già descritto.
    Per tenere conto dell'inerzia termica nell'impostare le temperature ho calcolato uno spostamento in avanti di circa 10 gradi di rotazione, così la temperatura massima nel motore 1 è raggiunta a 10 gradi e nel motore 2 a 190 gradi di rotazione.
    Mentre la temperatura minima nel motore 1 è quasi raggiunta a 190 gradi e nel motore due a 10 gradi di rotazione.
    Ho costruito un diagramma temperature per il tempo di due giri del motore che vedete di seguito:

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Nome:   MOTORE DOPPIO DIAGR-TEMP.jpg 
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ID: 1983138

    Come si vede nell'immagine, la temperatura massima ha una curva a cupola, perchè i gas sono concentrati nelle canne calde solo in prossimità del punto massimo superiore del pistone, mentre la temperatura minima ha una curva molto larga e appiattita, perchè i gas sono concentrati nel cilindro freddo in tutto il tratto orizzontale dove le sfere sono bloccate nella posizione che chiude le canne calde.
    Di seguito l'immagine del diagramma delle pressioni:

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Nome:   MOTORE DOPPIO DIAGR-PRESSIONE.jpg 
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ID: 1983139

    Per fare un esperimento nei tratti che ho evidenziato che corrispondono ai periodi di spostamento delle sfere, il primo periodo l'ho costruito con un tempo di 60 gradi di rotazione, mentre il periodo successivo l'ho costruito con un tempo di 50 gradi di rotazione.
    Si nota che le curve di temperatura per il periodo più breve sono più prossime all'angolazione per avere un gradiente di temperatura costante che credo sia più vicino alla realtà.

    La spiegazione è stata lunga ma ne è valsa la pena, un'idea così complicata e un ciclo termodinamico così pazzesco meritavano di essere esposti.
    Ciao SE-POL.
    Ultima modifica di nll; 03-08-2014, 23:56. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

  • #2
    caro Se-Pol,
    io non so ancora dirti se girerà o no, non ho questa abilità, o esperienza, che altri evidentemente hanno; lascia perdere chi ti dice che non girerà perchè i due pistoni hanno la stessa superficie, e vai a vedere tu se gira o no: sei sulla strada buona, strada impervia che molti di quelli che ti hanno risposto non sanno neanche da che parte cominciare.
    Allora, descrivi il tuo motore con non più di 3 temperature: la massima, la minima, una media per il/i rigeneratori se ci sono: in altri termini, ogni volume funzione dell'angolo di rotazione o morto che sia, dovrà essere "battezzato", a ragion veduta, a una di queste temperature.
    Comincia a considerare le tue sfere o da una parte, o dall'altra, e scrivi l'equazione di stato di tutto il volume del motore, per tante quante sono le configurazioni definite dalle valvole, come se si muovessero a velocità infinita (o, che è lo stesso, come se il motore girasse molto molto lentamente): in un secondo tempo poi introdurremo il moto reale delle sfere.
    Questa equazione di stato di tutto il motore la otterrai esprimendo le masse dei gas in ciascuno dei volumi, alla temperatura battezzata, e infine sommandole, somma che rimarrà una costante in quanto il tuo motore non scambia aria con l'esterno.
    Dovresti arrivare così a una sola equazione (o di più se le sfere individuano configurazioni diverse), da cui puoi esprimere P come funzione di V: con excel li tabuli, tracci il diagramma P,V, vedi se gira nel verso giusto (orario) e ne calcoli l'area facendolo a fettine: questa area è il lavoro ceduto in joule (P in atm, V in cc, T in °K, il tutto moltiplicato per 0,101 per riportare la atm in pascal).
    Se il lavoro è positivo ai ragione tu, se no ce l'hanno quegli altri.
    Poi ti divertirai, se hai ragione, a modificare l'angolo di ritardo, e magari a introdurre il moto reale delle sfere, e così via: pensaci, se no te lo racconto alla prossima puntata.
    Fort41

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    • #3
      Grazie per il sostegno Fort41, ero già convinto che funzionasse, sennò non avrei fatto tutto questo lavoro. Nell'excel che ho allegato ho dimostrato conti alla mano che può partire da fermo come un motore Stirling, la trattazione che tu mi proponi è molto più approfondita e complessa ed arriva ad un risultato puramente teorico, ma sarebbe interessante per confrontarla con le variabili che ho introdotto.
      Io potrei rifare l'excel utilizzando solo questa impostazione teorica e suddividendo il volume totale nei volumi parziali della zona fredda del rigeneratore e della zona calda a temperature ideali, ma se tiro fuori i dati tu dovresti darmi una mano, se ne sei capace nel creare i diagrammi direttamente sul foglio excel, perchè io non ne sarei capace.

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      • #4
        ciao Se-Pol,
        io non ho detto che funziona o no: ho solo voluto dire che ho apprezzato molto sia le tua intraprendenza, sia il fatto che hai cercato di vedere, conti (e non chiacchere) alla mano se il tuo motore gira o no: bravo!
        E ho voluto stimolarti a fare un altro passo avanti, perchè a mio avviso i tuoi conti attuali non sono sufficienti a dire se la macchina è un motore o no.
        La strada che ti ho indicato (analisi isoterma) dà, ovviamente, un risultato teorico, ma se la fai col dovuto dettaglio ti dice cosa fa macchina reale, magari esagerando un (bel) po' la potenza erogata (se eroga potenza, cioè se il ciclo è in senso orario).
        E' molto semplice: scrivi la massa di gas, partendo dall'equazione di stato (M=P*V/(R*T) ) per ogni volume, affibbiandogli la temperatura di pertinenza (una delle tre dette); la somma delle masse, ora funzione dei volumi (funzioni dell'angolo di rotazione), delle temperature di pertinenza e della pressione che è la stessa per tutte, è pari alla massa totale: quella per esempio a inizio ciclo, che ti calcoli una volta per tutte.
        Raccogli a fattor comune la P (che è la stessa per tutti i volumi, fase per fase perlomeno) e avrai una equazione che la descrive in funzione di tutti i volumi e delle relative temperature di pertinenza: con excell la tabuli, ci fai il diagr.P,V , vedi da che parte gira, ne misuri l'area come ti ho detto, e questa è il lavoro reso (o assorbito).
        Se vuoi poi sistemare i ciclo a cavallo della pressione di carter (per esempio quella ambiente, 1 atm ), puoi farlo semplicemente scalando per moltiplicazione i numeri precedenti; il motore reale ci va da solo per via delle immancabili perdite.
        Se poi qualcuno ti dice ma quella è una isoterma, quell'altra è una isocora, bla, bla, lasciali dire: i motori fanno le trasformazioni che pare a loro, chi tira fuori i diagrammi dei motori stirling disegnando le belle trasformazioncine della termodinamica non ha capito molto dei motori reali.
        Dimenticavo: ti manca l'andamento di un paio di volumi, quelli definiti dalle "sfere calde": assumili per cominciare "tutto o niente" in un tempo nullo; poi ti racconterò come fare per far fuori il tempo nullo, comodo ma inesistente quando il motore comincia a correre.
        Coraggio che non è difficile, c'è di peggio.
        Fort41

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        • #5
          Mi sono fermato su un piccolo problema ....
          M è costante e l'ho calcolata, ma devo suddividerla su tre diversi volumi a tre diverse temperature, come dici tu a pressione costante ma incognita. Ma non so come fare non sono forte in equazioni.
          se-pol

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          • #6
            No,per ogni volume che hai devi applicare l'equaz. di stato M=PV/RT dove V è il volume che stai considerando, e T è la sua temperatura: cioè o quella calda Tc, o quella fredda Tf, o la media se per esempio il volume è un rigeneratore, o il gas che circonda il displacer in uno stirling.
            Allora, Mtot=P*Vtot/R*Ta per esempio e tanto per partire, poi la scaleremo al punto giusto per moltiplicazione;
            i volumi variabili vanno espressi in funzione dell'angolo di rotazione x; quelli morti ovviamente no.
            Ma M(V1)+M(V2)+M(V3)+.......=Mtot che è come dire:
            P(x)*V1(x)/R*T1 +P(x)*V2(x)/RT2+P(x)*V3(x)/RT3+......=Mtot, segue
            P(x)*[V1(x)/R*T1 + V2(x)/RT2+ V3(x)/RT3+...]=Mtot, e infine
            P(x) = Mtot/[V1(x)/R*T1 + V2(x)/RT2+ V3(x)/RT3+...]
            ora tracci sia il volume totale del motore, sia la P(x) in funzione dell'angolo di rotazione, con excell.
            Fai poi il grafico avente come ordinata i valori calcolati di P(x), e come ascissa il volume totale in f. di x .
            Per centrarlo sulla pressione media fai la media delle medie delle pressioni ed uguagliala al valore medio che vuoi: ti verrà fuori la giusta costante moltiplicativa delle P(x).
            Vai a vedere quello che ho scritto a Yuz nella discussione Strumenti.
            Ti ricordo che quanto fatto presuppone trasformazioni isoterme, se hai delle adiabatiche devi inserire sui volumi un qualche coefficientucolo, ma cambia poco.
            Ricorda infine che fare motori senza scrivere equazioni porta molto facilmente a una considerevole produzione di trucioli metallici e null'altro; se poi non porta neanche un truciolo vuol dire che, molto probabilmente, ci piace solo ascoltarci:come siamo bravi ed intelligenti!
            Fort41

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            • #7
              Grazie della risposta, adesso andrò avanti con i calcoli.
              Ciao

              Ciao Fort41 ho costruito la tabella excel che allego, Calcoli Motore doppio Teorico.xls
              Volumi e pressioni penso che corrispondano alla teoria.
              Le formule che ho inserito sono diverse per le due condizioni di variabili che si presentano:
              - pressione in funzione del volume totale conosciuto.
              - volume del pistone caldo in funzione della pressione costante e degli altri volumi conosciuti. (quando si sposta la sfera calda).
              Ho introdotto un correttore P1= P2 per raggiungere il giusto volume VC1+VC2
              Penso di avere fatto tutto giusto
              Ultima modifica di nll; 03-08-2014, 23:55. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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              • #8
                Ciao SE-POL,
                il dispositivo che hai ideato non è un motore.
                Diagrammando la pressione di ciascun motore (che identifico per comodità come motore SUPERIORE e motore INFERIORE) contro il volume complessivo dei singoli motori si trova il grafico che segue:

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Nome:   DiagrammaPV.png 
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ID: 1945671


                Ipotizzando che all’avvio il motore SUPERIORE si trovi in configurazione calda (pistone freddo e biglie calde entrambi in basso) il suo stato è rappresentato dal punto A. Il motore INFERIORE si troverà in configurazione fredda e il suo stato è rappresentato dal punto D.
                Per la differenza di pressione esistente fra i due motori il pistone freddo tende a risalire. Il motore SUPERIORE si sposta dal punto A al punto B, mentre quello INFERIORE dal punto D al punto C.
                Quando la pressione nel motore SUPERIORE eguaglia quella nel motore inferiore, le biglie calde di separazione fra i due motori iniziano a muoversi e la pressione resta costante durante il loro spostamento.
                Il motore SUPERIORE si porta dal punto B al punto C, mentre il motore INFERIORE si porta dal punto C al punto B.
                A questo punto se il pistone FREDDO continua il suo tragitto verso l’alto per via della rotazione del volano la pressione nel motore SUPERIORE continua a scendere spostandosi dal punto C al punto D, mentre il motore INFERIORE sale di pressione spostandosi dal punto B al punto A.
                Il diagramma pressione volume mostra che le trasformazioni che avvengono nei due motori non delimitano alcuna area pertanto il lavoro utile è nullo.

                Yuz di Scienza Laterale
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                • #9
                  Nel caso in cui fosse presente un certo attrito che ostacoli il movimento delle sfere di separazione fra i due “motori” sarà necessario un certo delta pressorio per forzare lo spostamento delle sfere e la rappresentazione delle trasformazioni gassose nel piano pressione volume è illustrata dall’immagine che segue.

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Nome:   DiagrammaPVmodificato.png 
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ID: 1945711

                  Affinché le sfere inizino a muoversi la pressione nel motore SUPERIORE dovrà diminuire rispetto al caso di assenza di attrito (punto B) e raggiungere il valore in B”; la pressione nel motore INFERIORE invece dovrà aumentare rispetto al caso di assenza di attrito (punto C) e raggiungere la pressione in C”.

                  Yuz di Scienza Laterale
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                  • #10
                    Yuz non capisco come hai ottenuto quel grafico, nel punto A e nel punto D i volumi devono essere uguali!
                    La tabella exel che ho allegato è chiara, il tuo grafico è sbagliato.
                    Comunque è vero il ciclo teorico è perfettamente coincidente nel passaggio dal punto caldo al punto freddo e viceversa, e non delimita nessuna area. Del resto i calcoli teorici non tengono conto dell'inerzia termica del gas in fase di riscaldamento e di raffreddamento, che porta ad uno sfasamento tra la curva del volume e la curva delle pressioni.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da SE-POL Visualizza il messaggio
                      Yuz non capisco come hai ottenuto quel grafico, nel punto A e nel punto D i volumi devono essere uguali!
                      Il volume nel punto A è quello del motore in configurazione calda e si ottiene sommando il volume del rigeneratore al volume caldo, ovvero quello contenuto nei tubi caldi nel cui interno si muovono le sfere.
                      Il volume nel punto D è quello del motore in configurazione fredda e si ottiene sommando il volume del rigeneratore al volume freddo, ovvero quello contenuto nella parte fredda del motore.
                      I grafici presentati finora sono relativi al caso in cui il volume caldo è minore del volume freddo.
                      Nel caso in cui il volume caldo sia uguale a quello freddo il diagramma risultante è il seguente.

                      Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   DiagrammaPV_CF.png 
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ID: 1945724

                      Originariamente inviato da SE-POL Visualizza il messaggio
                      Del resto i calcoli teorici non tengono conto dell'inerzia termica del gas in fase di riscaldamento e di raffreddamento, che porta ad uno sfasamento tra la curva del volume e la curva delle pressioni.
                      Gli sfasamenti dovuti all’inerzia termica del gas determinano deviazioni dalle trasformazioni teoriche nell'ipotesi di equilibrio termico, ma il risultato finale non cambia. Il dispositivo che proponi non è un motore.

                      Yuz di Scienza Laterale
                      Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                      • #12
                        @SE-POL
                        Forse con il tempo arriverai alle mie stesse conclusioni.
                        Nel frattempo riconosco che il dispositivo che hai ideato non è completamente inutile.
                        Esso ha il pregio (e in questi tempi di magra non è poco) di essere una valida palestra mentale per chiunque voglia cimentarsi con la teoria dei motori a gas.
                        Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                        • #13
                          caro SE-POL,
                          due considerazioni:
                          -il tuo "motore" è a volume geometrico totale costante: un volume caldo, costante, due volumi di rigeneratore, costanti, e due volumi freddi in opposizione di fase (quando uno è al massimo l'altro è a zero):quindi (e lo sapevamo già), sono due motori in controfase (180°)
                          - quindi si dovrebbero fare due diagrammi p,v , dove v è il volume variabile, cioè Vf_1/2, che sono quelli che lavorano
                          -il volume caldo "bascula" da l'uno all'altro, e in un ciclo di un Vf dovrebbe stare per metà con l'uno e per metà con l'altro, così da "aprire" il ciclo p,v (se possibile!, non lo so ancora)
                          -sul ciclo p,v del vol. complessivo non possiamo avere degli "avanti-indrè" a metà strada, che per quanto detto (costanza del volume tot) si ripercuoterebbero sul volume di lavoro e quindi sul volano!
                          Se scopro come allegare il file excel tuo sul quale sto lavorando te lo mando.

                          Fort41

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                          • #14
                            Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                            -il tuo "motore" è a volume geometrico totale costante: un volume caldo, costante, due volumi di rigeneratore, costanti, e due volumi freddi in opposizione di fase (quando uno è al massimo l'altro è a zero):quindi (e lo sapevamo già), sono due motori in controfase (180°)
                            - quindi si dovrebbero fare due diagrammi p,v , dove v è il volume variabile, cioè Vf_1/2, che sono quelli che lavorano
                            Fin qui sono perfettamente d'accordo ci siamo capiti .
                            Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                            ....in un ciclo di un Vf dovrebbe stare per metà con l'uno e per metà con l'altro, così da "aprire" il ciclo p,v (se possibile!, non lo so ancora)
                            Adesso non ti seguo più, stai forse cercando di unire assieme i due diagrammi p-v? perchè allora non sono d'accordo.
                            Cerco di spiegare come vedo il problema: il funzionamento dei due motori è in stretta sinergia.
                            La sinergia è meccanica quando il motore a pressione più alta spinge sul motore a pressione più bassa tramite i pistoni freddi. Mentre la sinergia è puramente termodinamica quando si muovono le sfere calde, se ci pensi bene a pressione costante aumenta il volume del motore che si stà riscaldando, mentre diminuisce il volume del motore che si stà raffreddando, in questo caso c'è un scambio di energia (volume che varia a pressione costante) tra i due cicli, ed è a livello puramente termodinamico, e questo mi fa ammattire, non riesco ad inquadrarlo nel diagramma p-v.
                            Comunque da come la vedo io ogni motore ha il suo ciclo p-v separato.
                            Ho avuto un'intuizione a livello puramente grafico su come si potrebbero integrare i due diagrammi p-v: se si considera la variazione di volume del secondo motore come una variazione di volumi negativi (equivarrebbe ad uno sfasamento di 180°) allora i due cicli si potrebbero sovrapporre speculari, e dovresti vedere il lavoro complessivo dei due cicli. Ma questo ragionamento l'ho fatto a livello puramente intuitivo.
                            Io la vedo molto dura fare un'analisi del ciclo termodinamico complessivo proprio a causa di questa sinergia tra i cicli dei due motori.

                            Ciao
                            Ultima modifica di SE-POL; 04-08-2014, 17:21.

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                            • #15
                              Apprezzo chi si impegna nel risolvere i problemi di termodinamichetta.
                              Se serve aiuto basta chiedere.
                              Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                              • #16
                                ciao SE POL,
                                tirem innanz, se qualcuno vuole "aiutare" lo fa se vuole, se no torna a dimostrare che una catena cinematica priva di attriti ha rendimento unitario: perdince, avrebbe detto Totò! ( e che, pensavamo che un po' di lavoro se ne fosse rimasto dentro i biellismi, senza produrre calore per l'assunzione fatta? Un occhio al principio dei lavori virtuali poi avrebbe sistemato tutto).
                                Torniamo a bomba.
                                L'area del diagr.P,V è il lavoro dato dal ciclo, se percorso in senso orario, cioè se l'area è positiva.
                                Devo pertanto considerare le variazioni di volume che producono (o assorbono, non lo sappiamo ancora) lavoro attivo, quindi quelli dei due pistoni: le altre vicissitudini, vuoi di sola variazione termica (a restante volume costante come nello stirling beta e gamma, o di un compressore (come nell'Ericson) non li vedo come tali ma come solo effetto "termodinamico" sul volume che lavora. Poi dovrò, se è un compressore, inserire la sua trasformazione (nonchè lavoro assorbito) a completamento dell'espansione, così da avere il ciclo complessivo e quindi, finalmente, misurarne l'area (=lavoro).
                                Ecco che quindi diventa fondamentale fare bene il modello fisico del motore, così da potere da esso avere l'andamento delle trasformazioni, e quindi, alla fine, il ciclo.
                                Se invece dici, ad esempio:.... la trasformazione da a a b è un'isoterma, o altro,....., e ne prendi la sua legge elementare, avulsa dalle vicissitudini reali dei volumi e delle temperature, fai come ho già detto della termodinamichetta, divertente ma che poco ha a che fare col motore reale.
                                I motori poi sono una genia in****rda: tendono a fare quello che gli pare.
                                Quindi il problema di base sono i modelli termodinamici.
                                Per esempio:
                                per il motore 1, fino a che le sfere restano giù, in questa fase di espansione il modello è un volume caldo, costante e a temperatura Tc, connesso a un altro volume costante (il rigeneratore) a temperatura paria alla media (se vuoi log), a sua volta connesso a un cilindro freddo il cui volume varia in ragione sinusoidale (lascia perdere le finezze "non armoniche"!).
                                Poi, sempre per il motore 1, hai una fase di transizione (quella in cui le palle si muovono) in cui hai ben 5 volumi connessi, perchè si aggiungono il secondo rigeneratore e il cilindro del motore 2 !
                                Poi, una volta che le palle sono su, il modello del motore 1 per la restante espansione diventa costituito dal solo volume del rigeneratore e da quello (variabile) del cilindro.
                                Lo stesso dicasi per il motore 2.
                                Però, prima di scrivere le equazioni di questi modelli, e metterle in fila per avere la trasformazione di espansione (0-180° per il motore1), faccio una considerazione : con lo sfasamento di 180° fra volume di lavoro e volume caldo, la fase di compressione ripete paro paro la fase di espansione, come si vede dal tuo tabulato se fai il diagramma p,v mettendo la pressione su asse Y e il volume (sinusoidale) su asse X: vedrai che ti viene una sola curva, una iperbole, con una scivolata a metà strada a volume costante, e non un ciclo; o meglio, il ciclo c'è perchè la curva è ripetuta due volte, ma ha area nulla.
                                Se modifichi lo sfasamento vedrai che le due curve non si ricoprono più, e un ciclo (0-360°) si apre.
                                Non ti mando il tutto perchè non sono ancora riuscito a capire come allegare un file tipo excell, dimmi tu come si fa, io sono di una generazione o tre ante-pc.
                                Se poi vuoi fare i modelli, semplificati la vita, come ti ho già detto almeno tre volte, considerando all'inizio un moto istantaneo delle palle, così da non avere una fase comune (stessa P) tra i due motori, e sopratutto equazioni più digeribili.
                                ciao, Fort41

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                                • #17
                                  questa è bella: ho usato scherzosamente riferendomi a dei motori, il termine i in****rdo, e mi viene censurato!
                                  Perchè non pensiate male, ve lo riscrivo con una x al posto della g, sperando di evitare la censura : infixardo : honny soit qui mal y pense! (motto dell'ordine della giarrettiera)
                                  Fort41
                                  Ultima modifica di fort41; 05-08-2014, 12:40.

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                                  • #18
                                    correzione

                                    scusate, non avevo notato la dimenticanza di una "enne" nella 1a scrittura, che poi mi sono portato dietro: rimane il fatto che questi motori sono quanto mai infingardi.
                                    Fort41

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                                      Non ti mando il tutto perchè non sono ancora riuscito a capire come allegare un file tipo excell, dimmi tu come si fa, io sono di una generazione o tre ante-pc.
                                      Istruzioni per mettere allegati:
                                      quando entri in "rispondi" clicca su "modalità avanzata", entri in una schermata con più opzioni di edit in alto, clicca sull'icona con la graffetta (allegati), entri in una finestra "gestione allegati" sempre in alto clicca sull'icona "aggiungi file", si apre una finestra "carica file dal tuo computer" clicca sul pulsante "seleziona file" entri in una finestra tipo "esplora risorse del computer" dove puoi cercare e selezionare il file, selezionato il file clicca su "apri" e ritorni nella finestra precedente dove clicchi su "carica file", ritorni alla finestra "gestione allegati" dove il file si trova nel riquadro in basso (allegati) e già selezionato, clicca sul tasto "insert inline" e l'allegato viene inserito nella riga di testo della risposta.
                                      Una volta era un pò più semplice!....
                                      Ciao e spero di essere stato chiaro, non è stato facile!

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                                      • #20
                                        ciao SE POL,
                                        vediamo se stavolta la va.
                                        Allora, cerco di mandarti il tuo foglio excel in cui ho estratto un po' di grafici, dove, come vedi, le curve da 180 a 360° ricalcano quelle da 0 a 180; per altro, come dal diagramma angolare, il tuo oggetto è di una simmetria spaventosa.
                                        Quindi, partendo dai tuoi dati, non area non lavoro non motore.
                                        Ma c'è qualcosa che non mi convince: come hai fatto a stabilire che c'è un tratto a pressione costante (9,71 bar)?
                                        A mio avviso lo spostamento delle palle dà luogo a un fenomeno rigenerativo: la pressione che stava crescendo cresce ancora di più, e quella che stava calando cala ancora di più: la balle accelerano il moto, e se il "motore" è abbastanza lento si ha solo una variazione di pendenza nelle curve P=f(V).
                                        Non è che anche tu sei di quelli che decidono quello che i motori devono fare, e come? Se poi non lo fanno, che fai, gli leggi un pensiero di Mao, si diceva quando ero giovane?
                                        Se non ne facciamo il modello matematico perbene non ne veniamo fuori.
                                        Ciao,
                                        Fort41
                                        File allegati

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                                        • #21
                                          Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                                          Ma c'è qualcosa che non mi convince: come hai fatto a stabilire che c'è un tratto a pressione costante (9,71 bar)?
                                          A mio avviso lo spostamento delle palle dà luogo a un fenomeno rigenerativo: la pressione che stava crescendo cresce ancora di più, e quella che stava calando cala ancora di più: la balle accelerano il moto, e se il "motore" è abbastanza lento si ha solo una variazione di pendenza nelle curve P=f(V).
                                          Ti spiego il mio ragionamento: quando le balle si muovono come hai precisato tu "hai ben 5 volumi connessi" e nota che il totale del volume a temperatura massima è sempre di 50cc il totale del volume a temperatura minima è sempre di 50cc e il volume totele dei rigeneratori a temperatura media e sempre 20cc applicando la legge dei gas perfetti ottieni una pressione media che rimane costante finchè tutti i volumi sono connessi.
                                          In realtà non ho impostato la formula come te l'ho spiegata perchè non avevo fatto sul momento tutto questo ragionamento, ma ho fatto una media perchè capivo per intuizione logica che era giusto così.
                                          Adesso andrò nella tabella e imposterò la formula esatta.
                                          Riguardo all'accelerazione delle sfere di acciaio.....
                                          Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                                          .... la pressione che stava crescendo cresce ancora di più, e quella che stava calando cala ancora di più: la balle accelerano il moto, e se il "motore" è abbastanza lento si ha solo una variazione di pendenza nelle curve P=f(V).
                                          , io ho fatto un esperimento pratico.
                                          Con una biglia in acciaio di 8 mm e una cerbottana di 1 metro ho sparato la biglia a 10 metri di distanza con il fiato e un alzo che sarà stato di 5 gradi, quindi una piccola biglia accelera a grande velocità anche con una pressione di qualche decimo di atmosfera.
                                          Ciao.

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                                          • #22
                                            Originariamente inviato da fort41 Visualizza il messaggio
                                            Se non ne facciamo il modello matematico perbene non ne veniamo fuori.
                                            Se vogliamo fare un modello matematico perbene abbiamo una sola strada da seguire per avvicinarci alla realtà. Dobbiamo trovare un modo per calcolare la temperatura media nel volume caldo quando il gas freddo vi entra dentro, e per calcolare la temperatura media nel volume freddo quando il gas caldo vi entra dentro.
                                            Per semplificare il tutto forse sarebbe meglio eliminare il rigeneratore.
                                            Non è la strada più facile, ma forse è quella più vicina al funzionamento reale, su cui incide proprio l'inerzia termica di tutte le parti del motore.
                                            Pensaci su!
                                            Ciao.

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                                            • #23
                                              Per non fare un torto agli esperti del forum e lasciarli divertire ancora non scriverò qui la soluzione del problema fisico. Tuttavia chi è interessato e non ha la pazienza di attendere il verdetto finale può seguirne lo sviluppo sul blog Scienza Laterale a questo link (Scienza Laterale: Conoscere, Capire, Approfondire: Falsi motori).
                                              Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                                              • #24
                                                ciao SE POL,
                                                no no, torna a guardare le equazioni che ti ho indicato io qualche giorno fa, e il procedimento suggerito, quello è il procedimento giusto, scusami se te la metto giù secca ma di simulatori ne ho fatti tanti, e li ho anche validati con un bel mucchio di realizzazioni.
                                                Pensa che anche Yuz lo sta seguendo quel procedimento, per ora ha scritto solo 6 equazioni, ma è sulla strada buona; a mio avviso sta però cercando il freddo per il letto perchè fa tutto in free-piston, e qui lo voglio vedere quando deve descrivere come variano i volumi;
                                                lo so bene perchè ho fatto simulatori anche per lo Stirling Ringbom, dove di "free"ce ne è uno solo, e già incasina la questione.
                                                Però ne approfitto per dare un suggerimento a Yuz: usa delle unità decenti, tipo cm e non m, ^3 e non, grammi e non moli, atm e non pascal: noi poveri ingegneri, abituati a calcolare per costruire cose e non per pavoneggiarsi sul blog, facciamo così: penso che anche tu dica"... la mia auto ha una cilindrata di 2000cc" , e non di 0, bla bla m^3! Comunque, vai avanti che sei sulla strada giusta.
                                                Se Pol, lascia perdere la cerbottana: s=1/2 [deltaP*Sez.balla/Mballa]*t^2 più che decente per una prima approssimazione;la rigiri, nota la lunghezza s del volo delle balle ricavi il tempo t che la balla ci mette a percorrerlo: ma il tempo t non compare nel diagr.P,V ! no, compare ma non si vede, vedrai che Yuz te lo dice anche lui, che è così, se vuole mai risolvere il problema del doppio "free".
                                                Ora scatenerò di nuovo gli strali di Yuz: lo dico anche a te che mi sembri molto interessato a un approccio non banale a questi oggetti, guardati il mio libro , edito da libri SANDIT e venduto con un cd contenente 4 simulatori in excel, dai quali puoi ispirarti o partire; se poi lo acquisti dimmelo che ti ringrazierò per l'1,5 E che mi hai fatto guadagnare.
                                                Vedi, sto cercando, se non l'hai capito, di fare fare a te il tuo lavoro, e non di farlo io: non è un problema di giochini divertenti per bambini deficienti come sottintende Yuz, ma di lasciare la possibilità a chi se lo merita di raggiungere la fierezza per quello che si ha fatto, magari aiutati un po', che è una cosa che rimane, e che si deve crescere d*d ! Poi ci sono quelli che ti aiutano e ti tirano una badilata di c****, o ti risolvono il problema sul loro blog, sempre però con la precedente badilata, ma io non sono di quelli.
                                                Vai avanti.
                                                Fort41

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                                                • #25
                                                  Non è mia abitudine alimentare false speranze nei confronti di dispositivi che sono chiaramente falsi motori.
                                                  Tocca portar pazienza, non tutti ci mettono lo stesso tempo a capire le cose e anche se qualcuno non ne è ancora convinto, in questo dispositivo il biellismo è superfluo. Forse le prossime spiegazioni sul blog aiuteranno a vedere le cose in modo più chiaro e qualcuno si renderà conto delle assurdità che ha scritto finora.

                                                  Non è difficile fare le conversioni fra le unità di misura, ma questo tipo di pigrizia mentale è purtroppo ampiamente diffusa.
                                                  Quando arriverò a trascrivere le equazioni finali vedrò di fare uno sforzo per accontentare anche i più pigri.
                                                  Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                                                  • #26
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                                                    no no, torna a guardare le equazioni che ti ho indicato io qualche giorno fa, e il procedimento suggerito, quello è il procedimento giusto, scusami se te la metto giù secca ma di simulatori ne ho fatti tanti, e li ho anche validati con un bel mucchio di realizzazioni.

                                                    Mi dispiace dovertelo dire ma le tue spiegazioni per me non sono abbastanza chiare, ad esempio che cos'è ".... ti verrà fuori la giusta costante moltiplicativa delle P(x)" questa costante moltiplicativa?
                                                    Quando mi hai risposto mi ha detto che stò sbagliando tutto, ma non mi hai detto cosa e dove sbaglio, e io nel foglio excel "calcoli motore doppio teorico" ho usato la formula dei gas perfetti P*V=M*R*T , e i calcoli erano giusti.
                                                    Quando ho affrontato il moto delle palle trovando empiricamente una pressione media costante, dopo che ho fatto i calcoli con la formula teorica, il risultato è stato identico al valore che avevo trovato empiricamente.
                                                    Quindi mi devi dimostrare dove ho sbagliato.
                                                    Scusa se sono andato giù duro, ma come si dice dalle mi parti "ciacole non fa fritole".
                                                    Se non avessi seguito la strada della matematica, potrei anche darti ragione perchè conosci la materia ed io no, ho avuto io stesso delle grandi sorprese quando ho costruito la tabella, ma la simulazione di questo motore che ho costruito nella mia testa tiene conto del fattore tempo cioè di tanti fattori di inerzia temporale che molto probabilmente li avrò sovrastimati, ma che nella realtà esistono, e rompono la perfetta simmetria del ciclo puramente teorico, che è una foto che non tiene in nessun conto il fattore tempo.
                                                    Ciao e grazie dei tuoi consigli, ma mi aspetto delle risposte.

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                                                    • #27
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                                                      spero che tu abbia doto un occhio all'allegato: rifletti molto sulla "simmetria eccessiva", e torna un momento alle origini: in un alfa lo sfasamento teorico (con analisi isoterma) fra i due pistoni è 90°: se i due cilindro caldi sono a 180° fra loro, sei sicuro che anche quelli di lavoro debbano/possano essere a 180 ?
                                                      Oppure è un altro motore.
                                                      Yuz: tu confondi i "dati di partenza" con i "dati funzionali" e con le "incognite":
                                                      se parti disegnando il motore, e indicando tutti gli elementi geometrici che lo caratterizzano (questi sono dati di partenza, non incognite!), specifichi le temperature e il numero di giri al sec, (e questi sono dati funzionali), allora quello che resta sono, o diciamo meglio è, la sola e vera incognita : la pressione, che verrà espressa in funzione dei volumi, del loro andamento geometrico e temporale, e dei parametri funzionali.
                                                      Poi nel programma tutti questi dati potranno essere variati, e così hai un simulatore che ti permette di ottimizzare il "motore", ammesso che sia tale (quello di Se Pol !)
                                                      *** Testo fuori tema e polemico rimosso. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***
                                                      Fort41.
                                                      PS: Yuz, ti mancano ancora almeno due equazioni e un dato di partenza, quest'ultimo, ti voglio aiutare ancora, relativo alla geometria del motore; sono tutti elementi importantissimi: trovali prima di andare avanti.
                                                      Ultima modifica di nll; 24-08-2014, 16:57.

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                                                      • #28
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                                                        riporto le equazioni finali che permettono di valutare la pressione nelle due camere e le quantità di gas nelle varie zone.

                                                        A) PS = nS · R · TSC / [ ( CC - XC ) · SSC + XF · SSF · TSC / TSF ]

                                                        B) nSF = PS · XF · SSF / ( R · TSF )

                                                        C) nSC = PS · ( CC - XC ) · SSC / ( R · TSC )

                                                        D) PI = nI · R · TIF / [ ( CF - XF ) · SIF + XC · SIC · TIF / TIC ]

                                                        E) nIF = PI · ( CF - XF ) · SIF / ( R · TIF )

                                                        F) nIC = PI · XC · SIC / ( R · TIC )

                                                        Ringrazio da subito chi avrà la pazienza di verificare se le formule riportate sono scritte correttamente.
                                                        Ultima modifica di nll; 24-08-2014, 16:58.
                                                        Sperimentazioni di fusione fredda e LENR - www.scienzalaterale.blogspot.com

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                                                        • #29
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                                                          volevo che lo facessi tu, poi non ho resistito e l'ho fatto io, e te lo mando (almeno spero di riuscirci).
                                                          Ti ricorderai che le mie perplessità (io non ho mai certezze, come altri più bravi di me!) erano che il tuo sistema era un po' troppo, per non dire perfettamente, simmetrico, e questo avrebbe comportato un avanti-indrè sulle stesse trasformazioni, e quindi una area P,V nulla, con quel che ne segue.
                                                          Dal "simulatureddu" che ti allego vedi che è così: la curva di espansione è la perfetta ripetizione di quella di compressione,per farle vedere entrambe ho dovuto inserire io un piccolo scarto (curva verde e curva rossa); però ti ho messo un altro elemento che consente di perdere la simmetria, e cioè un angolo di fase, in più o in meno, rispetto i tuoi 180 (rigidi e inchiodati dalla geometria): se per esempio inserisci 30 °, vedi che le due curve si separano, nasce quindi un po' di lavoro (poco poco assai), e la pressione non è più perfettamente costante (ovviamente) nel tratto intermedio.
                                                          Ho però dovuto fare una ipotesi, cioè che le balle si muovessero senza ritardo rispetto la pressione, in altri termini che l'andamento dei volumi caldi fosse in fase con quelli freddi; in conclusione ho considerato le balle prive di attriti ed inerzia.
                                                          Ti ricordo che i free-piston invece funzionano proprio grazie alla, o alle, inerzie diverse, dei due pistoni, cosa che consente di spezzare la simmetria ed avere circa 90° fra i due: questa è, a mio avviso, l'area nella quale puoi lavorare.
                                                          Lo stesso lo fa l'alfa, grazie ai manovellismi, e se metti assieme due alfa (mi sembra che tu fossi partito da qui) , devi mantenere questa relazione su ognuno dei due motori.
                                                          Così come è ora, non fai che pompare aria fredda nel volume caldo da una parte, tirare fuori della calda dall'altra per raffreddarla immediatamente: è uno "sballottatore" di aria.
                                                          Per sapere poi che percorso fa il pistone durante lo spostamento delle balle, non ci vogliono 20 equazioni, basta un po' di logica e senso delle cose: fa un volume freddo tale che scaldandosi esso Motore Se Pol_1.xlsè uguale a tutto quello caldo ( delta Vf=Tf/Tc*Vc)!
                                                          Spero che la cosa ti sia utile,
                                                          Fort41
                                                          non so perchè, ma ci è finito quello vecchi e il nuovo è come link: se non ha funzionato dimmelo che ci riprovo.

                                                          Se Pol,
                                                          per sicurezza te lo rimando (ci provo)
                                                          Fort41
                                                          File allegati
                                                          Ultima modifica di nll; 24-08-2014, 17:01. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                                                          • #30
                                                            Grazie Fort41, il secondo invio è andato bene.
                                                            Bellissima la tua analisi termodinamica del motore, complimenti hai seguito una strada che io non avevo neppure immaginato, quella di sfasare i due pistoni freddi.

                                                            Da parte mia io ho approfondito un'altra strada, quella che ti ho spiegato nell'ultimo post, e mi ha dato grandi soddisfazioni.
                                                            ho ampliato il file aggiungendo per ogni volume omogeneo (volume caldo, Rigeneratore, volume freddo) una colonna temperature, la pressione è sempre calcolata con la formula P=nRT/V.
                                                            Il volume del pistone caldo nella zona di commutazione, è inserito a mano per tentativi fino ad ottenere il deltaP voluto, metodo poco elegante ma efficace.
                                                            CAPITOLO temperature:
                                                            Prima di tutto per semplificare ho eliminato il rigeneratore.
                                                            Per calcolare la temperatura ho usato una formula introducendo un coefficiente kTc per la fase di riscaldamento dei gas e kTf per la fase di raffreddamento, la formula è inserita nelle celle evidenziate in giallo.

                                                            La formula nella fase di riscaldamento è la seguente:
                                                            se Vc>0 T=[((Tmax-Tmin)*kTc+Tmin)*deltaVc+((Tmax-Tprec)*kTc+Tprec)*Vprec)]/Vc
                                                            oppure
                                                            T=Tmin
                                                            in cui Vc = Volume caldo, Vprec = V precedente, deltaVc = Vc-Vprec , Tprec = T precedente
                                                            In pratica la variazione di temperatura nel volume caldo è data dalla differenza di temperatura moltiplicata per il coefficiente di riscaldamento kTc, ed essendo una parte del gas già entrata nel volume caldo e già parzialmente riscaldata; ho fatto la media della temperatura del gas appena entrato nel volume caldo deltaVc con la temperatura del gas già presente Vprec, in proporzione al volume totale Vc.

                                                            La formula nella fase di raffreddamento è la seguente:
                                                            se Vc>0 T=[(Tmax-(Tmax-Tmin)*kTf)*valore assoluto(deltaVf)+(Tprec-(Tprec-Tmin)*kTf)*Vprec]/Vf
                                                            oppure
                                                            T=Tprec-(Tprec-Tmin)*kTf
                                                            in cui Vf = Volume freddo, Vprec = V precedente, deltaVf = Vf-Vprec , Tprec = T precedente
                                                            In pratica la variazione di temperatura nel volume freddo è data dalla differenza di temperatura moltiplicata per il coefficiente di raffreddamento kTf, ed essendo una parte del gas già entrata nel volume freddo e già parzialmente raffreddata; ho fatto la media della temperatura del gas appena entrato nel volume freddo deltaVf con la temperatura del gas già presente Vprec in proporzione al volume totale Vf.
                                                            Se il volume caldo è 0 e allora non entra più gas, la variazione di temperatura nel volume freddo è data dalla differenza di temperatura moltiplicata per il coefficiente di raffreddamento kTf .

                                                            Penso che questo sistema di calcolo dovrebbe essere abbastanza corrispondente alla realtà, in quanto il calore viene trasmesso, in funzione dei vari coefficienti di trasmissione del calore delle parti del motore ed in rapporto alla differenza di temperatura nell'unità di tempo considerata (nel caso della mia tabella 1/72 di giro cioè 5 gradi di rotazione).

                                                            Allego il file excel che ho creato con più fogli di calcoli in cui ho variato i volumi caldi e freddi ed i coefficienti kT Calcoli Motore doppio Prove2.xls

                                                            Spero di non annoiarvi, se-pol.
                                                            Ultima modifica di SE-POL; 24-08-2014, 16:04.

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