Ignoro quanti di voi stiano autocostruendo il Parallel Path per ricavare free-energy.
Poichè ognuno ha le proprie idee,i propri schemi costruttivi e i piu' disparati materiali,volevo riassumerli qui e riportare i tentativi,negativi o positivi,per non allungare eccessivamente i tempi e sperperare denaro inutilmente.
Siamo partiti dal supposto di Flynn,in base al quale il flusso di due magneti è possibile convogliarlo verso due traferri in maniera altalenante,e ricavarne una variazione magnetica di tutto rispetto.
Personalmente parlando,son partito da alcune formule sui trasformatori,che utilizzano vari tipi di lamierini catalogabili come:
1) Silicio a granuli orientati - 1.3 weber/m^2 - resa di circa 0.88
2) Sicilio qualità superiore - 1.2 weber/m^2 - resa di circa 0.84
3) Silicio qualità media - 1.1 weber/m^2 - resa di circa 0.82
4) Silicio di tipo standard - 1.0 weber/m^2 - resa di circa 0.80
5) Ferro ricotto - xxxxxxxxxxxxx - resa di circa 0.70
Si premette che 1 Weber corrisponde a 10000 Gauss.
La classica formula per il dimensionamento delle spire che sto utilizzando è quella in cui
spire = 10000 / (0.0444 x Hertz x Sn x Weber)
spire=numero di spire per 1 Volt
Hz = frequenza a cui lavora l'avvolgimento
Sn = Sezione globale,in mm^2, del pacco lamierini,calcolata come (altezza x larghezza) x 0.95
Weber= valore medio tipico del rendimento lamierini impaccati
Per quanto riguarda i Watt che possono circolare,si ricorre alla formula
Watt = (Sn x Weber) - 140
dove Sn =Sezione netta in mm^2
Weber= Weber/m^2 tipici
140 = numero fisso
Per quanto riguarda i magneti,devo dire che essi inficiano notevolmente la sagoma finale del dispositivo.L'ideale sarebbe costruire una sagoma toroidale,ma poichè si usano lamierini rettilinei è ovvio che si squadrerà il perimetro del dispositivo.Se qualcuno disponesse di lamierini a forma di C,puo' usare anche quelli,ma si dovrà poi scontrare con il piano rettilineo della base dei magneti.
Leggevo circa Flynn,che pare abbia sconsigliato l'uso di magneti particolarmente potenti; se è reale quanto afferma,sul traferro Sx o sul traferro Dx si avrà una distribuzione magnetica di entrambi i magneti,ed è facile raggiungere quindi la saturazione ferromagnetica.
Realizzare percorsi troppo lunghi con i lamierini contribuisce,poi,ad una maggior perdita per effetto Jouleer quanto mi riguarda,ho optato per una misura esterna della macchina di circa 18cm. x 24cm. ,e di una misura interna di circa 18cm. x 12cm. ; la Sezione netta da me è pari a 570mm^2, essendo pari a 30mm. x 20mm.
Ora,veniamo alle prove: per adesso non ho ottenuto lo spostamento di flusso come speravo;sto operando con 6 Volt D.C. ,e sicuramente le bobine non vanno affatto bene.Ritentero' con numero di spire molto maggiore,per tenermi comunque basso di tensione.
Edited by OggettoVolanteIdentificato - 12/8/2007, 00:35
Poichè ognuno ha le proprie idee,i propri schemi costruttivi e i piu' disparati materiali,volevo riassumerli qui e riportare i tentativi,negativi o positivi,per non allungare eccessivamente i tempi e sperperare denaro inutilmente.
Siamo partiti dal supposto di Flynn,in base al quale il flusso di due magneti è possibile convogliarlo verso due traferri in maniera altalenante,e ricavarne una variazione magnetica di tutto rispetto.
Personalmente parlando,son partito da alcune formule sui trasformatori,che utilizzano vari tipi di lamierini catalogabili come:
1) Silicio a granuli orientati - 1.3 weber/m^2 - resa di circa 0.88
2) Sicilio qualità superiore - 1.2 weber/m^2 - resa di circa 0.84
3) Silicio qualità media - 1.1 weber/m^2 - resa di circa 0.82
4) Silicio di tipo standard - 1.0 weber/m^2 - resa di circa 0.80
5) Ferro ricotto - xxxxxxxxxxxxx - resa di circa 0.70
Si premette che 1 Weber corrisponde a 10000 Gauss.
La classica formula per il dimensionamento delle spire che sto utilizzando è quella in cui
spire = 10000 / (0.0444 x Hertz x Sn x Weber)
spire=numero di spire per 1 Volt
Hz = frequenza a cui lavora l'avvolgimento
Sn = Sezione globale,in mm^2, del pacco lamierini,calcolata come (altezza x larghezza) x 0.95
Weber= valore medio tipico del rendimento lamierini impaccati
Per quanto riguarda i Watt che possono circolare,si ricorre alla formula
Watt = (Sn x Weber) - 140
dove Sn =Sezione netta in mm^2
Weber= Weber/m^2 tipici
140 = numero fisso
Per quanto riguarda i magneti,devo dire che essi inficiano notevolmente la sagoma finale del dispositivo.L'ideale sarebbe costruire una sagoma toroidale,ma poichè si usano lamierini rettilinei è ovvio che si squadrerà il perimetro del dispositivo.Se qualcuno disponesse di lamierini a forma di C,puo' usare anche quelli,ma si dovrà poi scontrare con il piano rettilineo della base dei magneti.
Leggevo circa Flynn,che pare abbia sconsigliato l'uso di magneti particolarmente potenti; se è reale quanto afferma,sul traferro Sx o sul traferro Dx si avrà una distribuzione magnetica di entrambi i magneti,ed è facile raggiungere quindi la saturazione ferromagnetica.
Realizzare percorsi troppo lunghi con i lamierini contribuisce,poi,ad una maggior perdita per effetto Jouleer quanto mi riguarda,ho optato per una misura esterna della macchina di circa 18cm. x 24cm. ,e di una misura interna di circa 18cm. x 12cm. ; la Sezione netta da me è pari a 570mm^2, essendo pari a 30mm. x 20mm.
Ora,veniamo alle prove: per adesso non ho ottenuto lo spostamento di flusso come speravo;sto operando con 6 Volt D.C. ,e sicuramente le bobine non vanno affatto bene.Ritentero' con numero di spire molto maggiore,per tenermi comunque basso di tensione.
Edited by OggettoVolanteIdentificato - 12/8/2007, 00:35
Commenta