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ICCF 21 relazione Celani e abstract generali

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  • #31
    Non sapevo di questo ebook , puoi pubblicarlo nel sito o inviarmelo via mail ?
    Scusa, mi ero scordato di risponderti. Per l'ebook chiedo un piccolo contributo che va tutto al mantenimento del forum. Qui puoi vedere la descrizione e se vuoi anche acquistarlo: https://www.comprogreen.it/it/e-book...i-roy-virgilio
    Qui invece trovi la relativa discussione sul forum: Libro FUSIONE FREDDA ottobre 2010

    Ciao
    Essere realisti e fare l'impossibile

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    • #32
      Ciao RNBE
      Scusa il ritardo ma sono stato parecchio preso e volevo trovare qualcosa di recente.

      Ti segnalo il documento, pubblicato su reserchgate e non su siti filo-fusionisti, dell'ultimo lavoro di Akito Takahashi del progetto giapponese NEDO, che conferma decenni di studi e ricerche nel settore:

      https://www.researchgate.net/publication/324507267_Comparison_of_excess_heat_evolution_from_zirconia-supported_Pd-Ni_nanocomposite_samples_with_different_PdNi_ratio_under_exposure_to_hydrogen_isotope_gases

      Poi sono particolarmente interessanti anche i lavori del prof. Holmid sull'idrogeno ulltradenso e le trasmutazioni di Iwamura...

      Ti segnalo anche un articolo sulle ricerche LENR giapponesi è comparso sul prestigioso giornale finanziario Nikkei:
      https://www.lenr-forum.com/forum/thread/5562-january-2018-nikkei-article-about-cold-fusion/?postID=82534#post82534

      Iniziamo così?
      Ma per favore non venirtene fuori con attacchi gratuiti. Ok critiche ma solo su aspetti concreti.
      Se poi arrivassi ad accettare la solidità di (almeno una parte di) ciò che viene descritto...

      Roy
      Essere realisti e fare l'impossibile

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      • #33
        Ciao eroyka ti ringrazio per la segnalazione, quell'articolo (che in realtà è solo un preprint ResearchGate) lo avevo già visto e siamo sempre nell'ambito club fusionista questa volta della Japan CF Research Society in particolare JCF18 Meeting di Sendai del Novembre scorso, comunque voglio rassicurarti che non è mia intenzione basare una critica su attacchi gratuiti, ma esaminare i fatti per quelli che sono.

        Questi giapponesi, tra i quali nomi arcinoti di fusionisti di lungo corso, incorrono nel solito "approccio" metodologico concettualmente sbagliato, vorrebbero approntare un "calorimetro" (anche sofisticato), ma nei fatti finiscono con il realizzare un dispositivo che ha un heat recovery rate corrispondente al 12% di perdita a RT e il 17% a 300°C! (in passato anche Celani aveva fatto claim di AHE utilizzando qualcosa con prestazioni del genere), valori assolutamente inaccettabili se si considera il valore del AHE rivendicato (diciamo in media all'incirca una quindicina di Watt) rispetto alla potenza di ingresso applicata superiore ai 300 W, stiamo parlano quindi di un AHE (presunto) intorno al 5% ed in queste condizioni di set-up nessuno metrologo serio accetterebbe per buono un claim di AHE del genere.
        Non so più come dirlo, non ha alcun senso ricorrere alle cosidette "calibrazioni/correzioni" allo scopo di stabilire una correlazione Temperatura misurata-Potenza in qualche misura attendibile (tra l'altro gli varia sensibilmente la pendenza: 1.57 °C/W a RT e 1.0 °C/W a 300 °C), ne tantomeno in queste condizioni fare confronti o paragoni con la temperatura TC2 del cosidetto "blank ZrO2".
        Un metodo calorimetrico affidabile non necessita di ricorrere a "calibrazioni/correzioni", necessita solo di una verifica della sua prestazione, ovviamente utilizzando una sorgente di calore nota ed accurata, per conoscere e valutare se la sua bontà realizzativa sia o meno adeguata allo scopo per cui è stato realizzato, cioè in sostanza per poter apprezzare in modo attendibile l'eventuale quantità di AHE prodotto definendo al contempo quale sia la reale incertezza complessiva del sistema di misura adottato.
        Siamo alle solite, un lavoro del genere continuerà a circolare unicamente nei soliti ambienti fusionisti senza però poter essere preso in considerazione ne tantomeno accettato a livello della comunità scientifica GA.

        Per quanto riguarda Nikkei non mi pare che citare un editoriale di un giornale finanziario sia quello che serve. Ho già illustarto qui come i fusionisti si dovrebbero comportare se volessero mettersi a confronto vero e costruttivo con il resto del mondo scientifico, la comunità scientifica ha le competenze necessarie per poter valutare e giudicare il loro lavoro (ci sono numerosi scienziati mainstream che studiano la materia condensata, e le interazioni che in essa avvengono, la studiano da molti decenni, voglio ribadire questo aspetto perché forse qualcuno non sa o dimentica che questo materia non è un ambito esclusivo dei fusionisti freddi) e se i fusionisti non ottengono riscontri ai loro lavori è perché evidentemente questi lavori non risultano ineccepibili come credono.

        Infine preferisco stendere un velo pietoso sui "References" che gli Autori citano al fondo del loro preprint come supporto privilegiato, a partire dai riferimenti numerati [2], [3] e [4].
        Ultima modifica di eroyka; 12-05-2018, 11:16.
        La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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        • #34
          @ RNBE .

          Quindi tu escludi in maniera categorica che si possa arrivare ad una sorta di fusione fredda , anche in maniera diversa da come si è fatto sino ad ora ?
          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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          • #35
            Originariamente inviato da experimentator Visualizza il messaggio

            Quindi tu escludi in maniera categorica che si possa arrivare ad una sorta di fusione fredda , anche in maniera diversa da come si è fatto sino ad ora ?
            Bisogna intendersi sui termini. Fusione "fredda" starebbe a significare la capacità di ottenere a piacere la fusione dei nuclei di elementi a temperature equivalenti ad energie massime (fornite al sistema) di pochissimi decimi di eV (elementi che magari al contempo possono essere anche sottoposti a pressioni di decine o qualche centinaio di bar) e che produca molta più energia di quella che richiede per essere prodotta.
            Nelle condizioni di cui sopra la fusione non avviene, se non in infime probabilità ma per meccanismi di tunnelling quantistico-probabilistico che bypassano la Barriera (ma questa è un'altra faccenda), la materia ordinaria così come la conosciamo in queste condizioni è sostanzialmente stabile e lo è da miliardi di anni.

            Ad esempio ho letto in questo tread:
            ... secondo altri principi che coinvolgono elementi di peso atomico maggiore. Non dimentichiamo che l'energia di legame per nucleone aumenta fino al ferro Energia ed è massima nel passaggio da H ed He, con solo una "caduta" tra elio e litio (poi si entra nella zona della fissione), quindi la relativamente "poca" energia sviluppata dovrebbe (sempre secondo me) riguardare "fusioni/trasmutazioni" tra elementi in cui la curva dell'energia di legame è quasi piatta
            Non facciamo confusione, quella curva dell'energia di legame per nucleone ci rappresenta proprio il contrario e quindi escludo questa ipotesi. Una fusione tra nuclei di elementi di peso atomico elevato (cioè per esempio tra due nucei di 56Fe) è endoenergetica, non esoenergetica, cioè per essere ottenuta richiedebbe e consumerebbe enormi quantità di energia in cambio di nulla, circa 43 MeV! Direi neanche a parlarne.
            La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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