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La tecnologia Hyst

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  • La tecnologia Hyst

    Un saluto a tutti gli utenti di questo forum da bishamon.
    Per chiunque è interessato a questo sito Scienza per l'Amore - La tecnologia Hyst dell'Ing. Umberto Manola

    potete trovare informazioni e dimostrazioni video della tecnologia Hyst dell'ing. Umberto Manola.
    Gli impianti Hyst sono in grado di trasformare le biomasse e gli scarti dell'industria agro-alimentare, attraverso un processo di disaggregazione delle strutture vegetali, garantendo così un migliore sfruttamento delle risorse alimentari e la disponibilità su larga scala di energie rinnovabili nel rispetto dell'ambiente.

    Il punto più significativo della tecnologia Hyst è la possibilità di utilizzare realmente gli scarti dell'industria di trasformazione dei prodotti agricoli a fini alimentari ma la tecnologia Hyst può essere utilizzata anche per ricavare etanolo dalle lignocellulose, senza così intaccare le risorse alimentari del pianeta.

    Per altri chiarimenti sono a disposizione
    Un saluto a tutti

  • #2
    Altrochè il vortex. A parte la mia vena scherzosa e per ciò che posso capire di tecnica molitoria è una innovazione eccezionale . La frazione selezionata a disposizione per la produzione del bioetanolo è già isolata dalle fibre e dalla legnina ? Si integra con i sistemi di fermentazione della cellulosa per la produzione di bioetanolo di 2a generazione ? Oppure lo sostituisce tout - court ? Non ho afferrato ( la presentazione è lunga) se nella lavorazione delle paglie si isola legnina che potrebbe essere utilizzata come biocombustibile L'ing. Manola accenna allo utilizzo degli scarti di legno ma non mi sembra approfondisca , potreste chiarire meglio questo aspetto ?

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    • #3
      Ciao Sulzer1 , sono contento che hai compreso la potenzialità di questa tecnologia e della curiosità che ti ha suscitato.
      Hai fatto delle domande interessanti che esigono risposte tecniche precise. Per quello che posso ti rispondo , dato che non sono propriamente un tecnico mi riprometto comunque di girare le tue domande a persone piu' esperte di me

      La potenzialità della macchina è enorme , in questa prima fase di presentazione si sta' sottolineando la possibilità del suo uso per l'alimentazione ( sia umana che animale)

      Comunque per risponderti ,
      1) la frazione che diventerebbe una matrice per l'etanolo , la cellulosa , viene isolata dalla lignina e dall'emicellulosa.

      2)La tecnologia si integrerebbe con un sistema di fermentazione della cellulosa

      3) per quanto riguarda la lignina , come ti dicevo in questa fase se ne parla poco perchè viene sottolineato l'aspetto per l'alimentazione ( sembra assurdo ma questa macchina puo' risolvere il problema della fame nel mondo...) ma la lignina sarebbe separata e potrebbe essere utilizzata come combustibile .

      Lascio a te la possibilità di fare tutti i collegamenti e la valutazione delle possibilità di questa tecnologia che si basa sl principio di separare le molecole ( processo che avviene a secco mediante urti ad alta velocità all'interno di correnti d'aria)

      Ciao e buon proseguimento

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      • #4
        La cosa è estremamente interessante,ma non sono assolutamennte riuscito a capire ,anche solo approssimativamente, come tutto cio' avviene.
        Qalche spiegazione per i sempliciotti come me?
        Marco
        Guardare indietro per andare avanti.

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        • #5
          Ciao marcoghiandai , non sono un tecnico e non posso darti risposte esaudienti ... comunque ci provo.

          Il principio di questa tecnologia è quello di mettere la materia organica nella macchina , poi delle correnti d'aria ad alta velocità ( si arriva anche a 800 kmh ) fanno scontrare la materia in un determinato modo e con determinate accortezze ( non mi chiedere quali perchè questo non lo so' ) in modo che c'è la separazione delle diverse catene molecolari.

          Metti nella macchina gli stocchi del mais? ( notoriamente inutilizzati se non come lettiera nelle stalle)

          Da' li' usciranno gia' separate ed utilizzabili tutte le frazioni organiche possibili : cellulosa , lignina , emicellulosa , proteine , amidi.

          Capito? quello che prima era scarto divento fonte per l'alimentazione umana e zootecnica

          Un saluto

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          • #6
            Boh, non voglio minimizzare e denigrare il lavoro di chicchessia, ma sinceramente non capisco dove sia tutta questa novità dal momento che la "disaggregazione molecolare" è una tecnica già ampiamente collaudata in mezzo mondo......che poi con questo si pretenda di risolvere la fame nel mondo è un'altra storia....

            Ho anche visto il video ma sinceramente si capisce ben poco sulla separazione che dovrebbe essere l'atout del sistema.

            Già il "scienza per l'amore" del loro sito mi lascia un po' perplesso, che poi l'unico intervenuto alla presentazione sia stato il consigliere economico dell'Ambasciata del Senegal, beh, aumenta la mia perplessità.
            Aspetteremo ulteriori delucidazioni...
            http://www.scienzaperlamore.it/alleg..._comacchio.pdf
            ::. MASTER SEPARATOR .::
            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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            • #7
              Ciao biomassoso , ovviamente sei libero di pensarla come vuoi.
              La "disaggregazione molecolare" è una tecnica che esiste dagli anni '60 ma un impianto funzionante e testato come questo ancora non si era visto.

              La delegazione del Senegal era presente proprio perchè interessata ad un discorso sulla possibiltà di usare la macchina per fare farine per alimentazione umana. Per me è una cosa bella ... poi saranno i fatti a parlare.

              Un saluto

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              • #8
                Originariamente inviato da bishamon Visualizza il messaggio
                Per me è una cosa bella ...
                Anche per me, specialmente spiegassero qualcosa in più....poi a questo mondo c'è posto per tutti....

                l'impianto in video lo chiamano "dissociatore molecolare", ma anche la mia stufa "dissocia le molecole"....

                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                • #9
                  Ottimo! Sono contento per te

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                  • #10
                    bellino, letto il brevetto?
                    File allegati

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                    • #11
                      "Metti nella macchina gli stocchi del mais?"
                      ok

                      "Da' li' usciranno gia' separate ed utilizzabili tutte le frazioni organiche possibili : cellulosa , lignina , emicellulosa , proteine , amidi."
                      ok

                      "Capito?"
                      In linea di massima si.

                      "...quello che prima era scarto divento fonte per l'alimentazione umana e zootecnica..."
                      A parte il costo del impianto, a quale dispendio di energia? Intendo per essicazione, frantumazione (ho letto l´origine dai settori dei mulini), centrifuga, ecc.

                      Diciamo da un ton di questi stocchi, quanti kg di amido e quanti di proteine escono, visto che sono principalmente questi due che secondo me possono giustificare il dispendio di energia a fini di raffinazione. cellulosa, hemicellulosa, lignina vengono gia usati come carburante.

                      Mi associo al occhio scettico di biomassoso.

                      Per favore, informati sulla mia domanda riguardante l´energia utilizzata, m´interessa sul serio.

                      Per quanto riguarda la fame nel mondo non credo un attimo solo, che la soluzione stia da cercare in impianti di alta tecnologia. Per mangiare serve un pezzo di terra curato in un modo corretto e basta. La natura offre tutti gli strumenti necessari.

                      Frank
                      ??????
                      ?????????????
                      ????????????

                      Commenta


                      • #12
                        Ciao il Crucco , per quanto riguarda le domande che hai fatto ti dico che ci sono delle analisi effettuate da poche settimane con relativi risultati. Non so' se i risultati verranno pubblicati sul sito .
                        Mi riprometto che non appena verranno pubblicati li postero' immediatamente.

                        Non posso parlare dell'aspetto dei costi e della commercializzazione anche perchè non conosco questi aspetti.

                        Il dispendio energetico per il funzionamento dell'impianto è molto basso , le spese per essiccazione e frantumazione sono le normali spese per questi processi ( tieni conto che la paglia per esempio è già essiccata di suo )

                        Comunque ripeto che non sono un tecnico o una persona specializzata che puo' esaudire la curiosità di domande che richiedono risposte piu' accurate. Le risposte che do' a te come ad altri utenti del forum sono delle informazioni generali .
                        Questi impianti sono "usciti" adesso , proprio in questi giorni quindi le informazioni stanno uscendo con moderazione.

                        Un saluto

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                        • #13
                          "Questi impianti sono "usciti" adesso , proprio in questi giorni quindi le informazioni stanno uscendo con moderazione."
                          Per la quale non riesco a pensare ad altri motivi che voler alimentare la "story" secondo le esigenze legati ad un round di financing.

                          "Per testare la capacità del trattamento, è stata processata la parte superiore della pianta del mais (normalmente utilizzata come lettiera da stalla) e si è ottenuto un recupero di amido del 51%."
                          Senza base non si puo calcolare il 51%.

                          Poi sono scettico su quanto possa servire l´estrazzione di proteine da scarti gia in utilizzo come mangime per arrivare ad alimenti per uso umano, quando si sta aspettando il via libero per abattere boschi interi per piantare soya transgenica per ingrassare le nostre mucche.

                          Forse le ricerche sulla digeribilita fatte da Voi sono un approccio valido per avincinarsi alla bistecca coltivata direttamente in un bell bioreattore. Cosa voi che serva? Qualche supporto dotato con qualche cellula stamminale, un bell circuito chiuso per apporto della soluzione nutrienti e via andare. . ..

                          Come gia detto nell post precedente non vedo nessuna utilita per l´individuo affamato poveretto dovunque si trovi perche non e a fatto la mancanza di cibo che porta alla fame nell mondo ma ben si che il cibo dopo l´energia rappresenta il primario mezzo di controllo della popolazione.

                          Frank
                          ??????
                          ?????????????
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                          Commenta


                          • #14
                            Hyst: La macchina del cibo

                            Ma state parlando dell'invenzione presentata da TG3, sulla redazione Pixel? Si la macchina del cibo, così l'hanno chiamata.
                            Beh è veramente una rivoluzione.....
                            Tg3 - Pixel

                            Commenta


                            • #15
                              Frank se sei scettico sei liberissimo di esserlo .

                              Il sito è a disposizione di tutti , le informazioni ci sono e chiunque si puo' fare un'idea.

                              Per il resto amici come prima e tante belle cose

                              Commenta


                              • #16
                                si jollylandd ...l'invenzione è stata raccontata nella trasmissione "Pixel" andata in onda Sabato 8 /05/2010 su Rai Tre

                                Un saluto

                                Commenta


                                • #17
                                  Ciao il Crucco , o Frank se preferisci .
                                  Come promesso pubblico i risultati delle analisi effettuate su una biomassa processata ( stocchi del mais ) nell'impianto Hyst.

                                  Scienza per l'Amore - Risultati della lavorazione degli stocchi di mais

                                  Chiunque legge questi dati e ha un minimo di competenza per capirli potrà farsi da solo un'idea della potenzialità di questa tecnologia.

                                  Dico solo che dalla biomassa di partenza il contenuto di proteine è piu' che raddoppiato e gli amidi pressochè inutilizzabili raggiungono valori altissimi.

                                  Perchè proteine e amidi aumentano? che succede una magia?
                                  No ... semplicemente nelle biomasse lignocellulosiche come appunto gli stocchi del mais , le proteine e gli amidi sono "intrappolati" nella matrice fibrosa ( cellulosa , emicellulosa , lignina ) ed è difficilissimo se non impossibile estrarli ... cosi' vengono scartate tonnellate e tonnellate di materia che puo' essere trasformata in cibo.

                                  Questo è quello che puo' fare la tecnologia Hyst : trasforma in cibo quello che prima era scarto!

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ciao Biscia,

                                    crucco sono e Frank mi chiamo . . . scegli pure. Qui mi hanno ripreso per l´uso delle doppie (non ho ancora scomodato google per vedere cosa siano poi), quindi anche Frank il Crucco mi sta bene.

                                    Ritengo estremamente interessanti i dati sugli stocchi di mais in quanto non avevo presente la distribuzione delle sostanze era in questo modo.

                                    Indifferentemente mi interessa sempre di vedere un bilancio energetico della separazione in queste tre fasi. Quanti KWh viene a costare per ogni ton?

                                    Da un punto di vista "agroideologico" non sono neanche troppo abbagliato dalla technologia. Nell mio modo di vedere le cose, non esistono scarti. Tutto ha valore. Almeno se si vuole essere sostenibile. Se un sistema deve essere sostenubile non possono esistere processi lineari.

                                    Qui in cina si comincia a lasciare sull campo gli scarti dalla raccolta dell grano. Con effetti notevoli sulla riduzione erosiva d´area, sull tenore dell umidita e adirritura sulla vivacita mircrobiologica.

                                    Purtroppo hanno scoperto, che sta roba si puo gasificare. In piu con impianti che producono veleni a gogo. La sostenibilita qui interessa purtroppo solo a pocchi. Non sanno chi e "Don Quixote de la Mancha" forse anche perche non si usa dare la mancia a fatto.

                                    Se poi si va a vedere il terzo mondo, sono straconvinto, che l´ultima cosa di cui necessita e industrializzazione ma ben si un aiuto nella revitalizzazione dei propri suoli.

                                    Frank
                                    ??????
                                    ?????????????
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                                    • #19
                                      crucco non hai seguito i video dell Ing Manola, il consumo di energia meccanica è all'incirca 1/5 di quella richiesta dai mulini tradizionali . Questo risultato deriva in parte dallo eccezionale rendimento della tecnica di macinazione in cui le particelle più grandi fanno da corazza contro cui impattano le più piccole e in parte dal fatto che la pezzatura di alimentazione inferiore ai 5 mm è frutto di una preventiva macinazione ( in pratica una parte della corrente elettrica necessaria è stata consumata prima di misurarla) . Detto questo non riesco a credere che tu possa pensare che non valga la pena di utilizzare sostanze nutritizie per l'alimentazione animale e umana e riservare all'energia ciò che di alimentare nulla avrebbe. Per assurdo questo sistema porterebbe all aumento della biomassa a disposizione invece che alla diminuzione . Il lavoro fatto per isolare proteine amidi e emicellulose , comporta anche la raccolta di prodotti altrimenti lasciati a decomporsi naturalmente e invece di tanti mucchi di paglia lasciati a marcire nei campi si troverebbe un mucchio di polvere ricca di legnina che potresti bruciare, gasificare ecc. a umidità bassisima . L'argomento su cui insisti è anacronistico , in campo alimentare non esistono 1°, 2° o 3° mondo , mangiamo tutti e abbiamo tutti bisogno di carboidrati, proteine , fibre e grassi . Il fatto che si possano far confluire a un impianto centralizzato i prodotti che attuamente sono considerati scarti non esclude la possibilità di coltivare con i sistemi tradizionali i campi. Ciò che promette questa tecnologia è in ultima istanza la possibilità di aumentare la produzione di cibo per ettaro coltivato . Qualunque conclusione tu possa trarre mi pare un buon risultato , fosse anche la possibilità di coltivare meno terra lasciandone di più allo stato naturale

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                                      • #20
                                        il momento per la presentazione non è stato il più propizio?

                                        Normalmente alla seconda bottiglia io vedo anche la Madonna, ma al credere per dogmi di fede non ci arrivo neppure in quegli euforici frangenti.

                                        1°) dov'è la novità?....il turbo mill che separa per dissociazione esiste da anni.
                                        Technology of production of edible flours and protein products from soybeans. Chapter 4.

                                        2°) sull'enunciato tecnico nel video qualcosa si capisce, ma ci vogliono buoni orecchi.
                                        Scienza per l'Amore - La Tecnologia Hyst: Alimentazione, Energie Alternative, Ambiente

                                        3°) triste quando devono intervenire stuoli di avvocati, ma personalmente una mia idea me la sono fatta: non amo le ONLUS e diffido sulla fiducia di chi parla di amore senza tener d'occhio il portafogli.
                                        scienzaperlamore.it - Vetrina - Discutere.it Forum

                                        4°) per sfamare chi muore di fame non serve che mandiamo loro la nostra "immondizia ricondizionata" dal momento che ci sarebbero risorse per tutti, il problema è che ai signori dei piani alti non gliene può fregar di meno.
                                        Fame nel mondo: i miti (errati) che la sostengono

                                        Poi giustamente ognuno avrà e si farà le proprie convinzioni....
                                        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                        • #21
                                          Biomassoso , fatti qualsiasi idea ti pare.
                                          Nessuno manda l'immondizia a chi ha non ha da mangiare , ma l'idea è mandare una tecnologia che ogni paese puo' sfruttare come meglio crede , per esempio se producono un tot. di tonnellate di cereale e tot. di paglia, dalla paglia potranno ottenere altre proteine e amido per l'alimentazione .

                                          A me non sembra una cattiva idea , per il resto ... un saluto
                                          Ultima modifica di bishamon; 11-05-2010, 15:07.

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                                          • #22
                                            Ah ah, Bio a me il dolcetto fa un effetto simile ma ..... il processo è interessante sul serio , funziona in depressione invece che in pressione come fanno i vari turbomills e classando le componenti per selezione gravitativa lascia in ogni ciclone la categoria di prodotto per cui è stato tarato . Se mantiene ciò che promette , uno dei vantaggi deriva dalla possibilità di separare il glutine dagli altri componenti . Questo consente di ricreare farine " forti " dosando i vari componenti disaggregati senza dover acquistare le farine nord americane per questo scopo . Detto questo se avessero evitato sto nome da associazione de volemose bene avrebbero anche evitato tanti sospetti più o meno legittimi ......

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                                            • #23
                                              "crucco non hai seguito i video dell Ing Manola,"
                                              Non ho mai detto che l´ho visto. Qui non mi arriva, non lo posso vedere.

                                              "all'incirca 1/5 di quella richiesta dai mulini tradizionali."
                                              Era quello che ho chiesto dal inizio.

                                              "L'argomento su cui insisti è anacronistico , in campo alimentare non esistono 1°, 2° o 3° mondo , mangiamo tutti. . . "
                                              Permettimi che lo vedo diversamente. La fame per le strade italiane non si vede. Poi sono convinto che la differenza tra cibo prodotto industrialmente e quello piu vicino a cicli semplici e manuali lo percepisci uguale a me. Se ho ospiti a casa non tiro fuori pasta che si e stroffinata con il teflon. Figurati un sacchetto della Findus.

                                              Pastificio Morelli, pasta italiana artigianale dal 1860 - Germe di grano, Pasta germe di grano artigianale, artisan pasta wheat germ

                                              Il morto di fame non ha bisogno di cibo industriale, ma ben si di un territorio che e "vivo". Se ce un ecosistema ricco, non esiste la fame. E un agricultura che riesce a tenere in vita l´attuale e anche una crescente popolazione mondiale non deve neccessariamente essere di tipo industriale come quella che abbiamo adesso.

                                              Materiale lasciato sui campi a deperire e il cibo per la vita sotto terra. Il problema e che un campo per noi ormai e poco piu di un reattore chimico di processo. Piu siamo bravi ad isolare il processo centrale meglio e. Calcoliamo gli input, varie transizioni per arrivare al´output e siamo contenti. Non e casuale che si interra barrattoli con una soluzioni di amidi per raccogliere colture di microorganismi stabilizzati ed addattati a delle particolari situazioni pedoecologiche per poi usarle in altri posti.

                                              In ogni caso mi piace che una macchina come questa esiste. Se poi debba essere per forza utillizata non lo so. Mi piace l´aspetto, che rende piu ampio la scelta di possibili materiali di input per arrivare allo stesso output. E l´identico principio che esprimo regolarmente per quanto riguarda energia da biomassa. In ambito di alimentzione pero mi muovero sembre il piu possibile vicino a cicli totalmente naturali.


                                              Spero che sono riuscito a far comprendere il mio pensiero.


                                              L´utilizzo della parola amore in tutto questo non mi dispiace a fatto.


                                              Frank
                                              ??????
                                              ?????????????
                                              ????????????

                                              Commenta


                                              • #24
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                                                Mentre preparavo Ecologia all'università feci la stupidaggine di parlarne al padre di un mio amico ( nobile rentier appassionato di fucili, caccia, cani , pesca d'altura e tutto ciò che fa figo ) che si definiva ecologo , aveva scritto la qualifica anche sul biglietto da visita. Faceva discorsi molto simili ai tuoi e per lui essere ecologi significava consumare pasta simile a quella che indichi . Non ti offendere se ti paragono ma da ciò che ho osservato la fame è fame e aumentare le sostanze nutritive a dsposizione della umanità rende più difficile affamarla . Secondo me se vai a parlare del pastificio Morelli in certi posti in cina o in altri che conosco io ti chiedono se li prendi per .... mentre se gli dici che da domani con gli stocchi gli dai da mangiare ti applaudono....
                                                Poi tutti i discorsi sulla conservazione dell'ambiente, sullo sfruttamento razionale e limitato delle risorse sono ben accetti ma fare i discorsi che fai a qualche miliardo di persone al limite della sussistenza sa di snobismo e i radical chic li vediamo già alla tele con la loro erre arrotata e i golfini di cachemire . Almeno qui risparmiaceli......

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                                                • #25
                                                  @Sulzer

                                                  nobile/no, rentier/magari, fucili/no, caccia/mai, cani/lo vedi nell mio avatar, pesca d´altura/mi piacerebbe, voler essere figo?/non credo.

                                                  Con il paragone sopra non mi offendo a fatto, con essere chiamato snob si invecce. Ma questo solo perche ti stimo come persona.

                                                  Il mio discorso non e affatto che io dico che una persona che ha fame debba mangiare solo cibi di alta qualita oppure morire se non ci sono.

                                                  Quello che dico io e, che dovunque nell mondo esiste la possibilita di un agricultura non industriale che puo garantire la susistenza.

                                                  Poi la garanzia migliore per un alta qualita di cibo e la terra sotto le proprie unghie e l´odore delle cipolle rosolate nell golfino.

                                                  Una mia amica viene da un piccolissimo paese dell Yunnan vicino alla frontiera con il burma. Il padre e morto ormai 15 anni fa. La madre ha tirato avanti la famiglia con il piccolo pezzo di terra. Il classico contadino povero cinese. Qualche anno fa ha messo il primo raised bed con patate dolci misto con leguminose alberose e coprenti, con un sistema di irrigazione a gocce con secchio elevato. In parole povere si tratta di una montagnetta lunga qualche diecina di metri larga qualche metro alla base ed alta un metro e mezzo con ramaglie e quant altro messo alla base prima di essere coperto con la terra. L´irrigazione e un semlice tubo da plastica da due soldi con fori fatti con un agho caldo con un secchio al estremita apeso su un ramo d´albero. In pratica non consuma quasi acqua.

                                                  Quando nelle ultime settimane tutti i terreni gestiti diversamente avevano le crepe larghe che ci rimanevano le scarpe incastrati, sua madre ancora raccoglieva cibo. Nelle suo aiuole ce una specie di pianta attacata all´altra. Un microclima ed un ecosistema di una stabilita enorme. Produttivita elevata in confronto alle culture accanto. Industrializzazione zero.

                                                  Non ritengo a fatto che sia snobissmo raccontare QUESTO a chi ha avuto problemi nell ultima siccita. In piu le precipitazioni aluvionali settimana scorsa non hanno fatto ne caldo ne freddo alle sue culture. L´humus e fango che e arrivato a valanghe nella grossa diga a Chongqing in questi giorni di certo non veniva dalle sue culture.

                                                  Lei ha delle erbaccie in mezzo che arrivano molto profono nell terreno e assimilano ogni atomo di azoto o sali minerali che dovessero mai essersi infiltrato a quelle profondita e lo portano in superficie insieme all´aqua. Tagliato macera e rida i nutrienti alle patate e lascia l´aparato radicale come alimento ai microorganismi.

                                                  Questo e un "eco-reattore" in confronto al campo in mezzo alla pianura padana che e un "bio-reattore". Secodo te quale pesca qusta meglio?

                                                  Spero che comprendi la componente "attuabile" dell mio discorso cosi snob, ma io non te´lo risparmiero mai, ne qui ne altrove.

                                                  Poi volendo questi discorsi sono nemmeno miei e la gente che le fa non porta golfini di cashmere.

                                                  Con simpatia

                                                  Frank
                                                  ??????
                                                  ?????????????
                                                  ????????????

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    [QUOTE=Il Crucco;119066217]@Sulzer

                                                    Era una battuta, lungi da me trinciare giudizi su una persona di cui non conosco null'altro che le parole scritte qui .
                                                    Però fai affermazioni che sembrano parecchio alla battuta infelice attribuita a Maria Antonietta " se il popolo non ha pane che mangi brioches " . Faccio l'esempio del mio paese di cui conosco abbastanza la realtà produttiva . La superficie coltivata e coltivabile sino a due secoli fa consentiva la sopravvivenza a non più di 8 milioni di persone . Era una superficie estesa come quella attuale perchè le aree che oggi vengono considerate marginali e non sono coltivate , a quei tempi permettevano di vivere a milioni di persone ( prova a verificare quanti versanti montani impervii sono gradonati in Liguria, Toscana, Trentino e altre regioni e adesso lasciati allo stato brado ). la rivoluzione agricola degli ultimi due secoli ha incrementato talmente le coltivazioni che adesso si producono alimenti per c.a . 25 - 30 milioni di persone su un territorio sempre uguale ( pressapoco ciò che si è perso si è guadagnato con le bonifiche fasciste in Veneto , Romagna, Lazio e altre , anche in Sardegna ) . I metodi di coltivazione che non accetti sono quelli che permettono la produzione di questi quantitativi di cibo altrimenti irraggiungibili. In un mondo popolato da 6 ...7 ...? miliardi di esseri umani che tutti i giorni mangiano e auguriamoci che continuino , i metodi di coltivazione che auspichi sono un desiderio elittario , una attività di nicchia . Non dico non debba essere perseguita , anzi . Ma pensare di sfamare tutti con i metodi tradizionali penso non sarebbe fattibile anche se riconosco molto positiva l'attività della signora dello Yunnan.
                                                    Pensa che Roma iniziò a crescere sul serio solo alla fine delle guerre puniche quando potè alimentarsi con il cibo proveniente dal nord Africa . Continuo con l'esempio italiano , fossimo costretti a un regime autarchico completo non potremmo vivere in più di 10 milioni di persone , gli altri 50 dove li mettiamo ?
                                                    Poi confesso che vivo dei prodotti di un orto coltivato in maniera molto simile a quella che descrivi ma è un caso . Sono fortunato e ho un vecchio zio che per hobby lo conduce come piace a lui, senza diserbanti e senza concimi chimici , non penso si possa ripetere e diffondere più di tanto come modello.
                                                    Quando parli del problema della erosione dei suoli in Cina ti do ragione , purtroppo le tecniche intensive non valgono per tutti e a ogni suolo e a ogni clima dovrebbero corrispondere tecniche diverse e mirate . La Cina ha un problema più grande che si riscontra anche negli stati della ex URSS . Regioni grandi come nazioni hanno subito la programmazione delle coltivazioni con l'imposizione dei metodi alla popolazione senza che gli agricoltori potessero decidere nulla ne in senso positivo ne in senso negativo subendo le scelte negative sulla propria pelle ..... Il resto del mondo per fortuna non ha subito più di tanto questi esperimenti
                                                    Ultima modifica di Sulzer1; 12-05-2010, 21:45.

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                                                    • #27
                                                      Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio
                                                      il consumo di energia meccanica è all'incirca 1/5 di quella richiesta dai mulini tradizionali
                                                      Ho visto tutti i video ma questo dato mi sfugge, anche solo riducibile in kcal necessarie per fare evaporare un litro d'acqua.

                                                      Pare comunque strano che una tecnologia così promettente e panacea della fame nel mondo non abbia MAI coinvolto le alte sfere governative nostrane......possibile che l'unico intervento di rilievo sia del "moru from Senegal" e non del ministro Zaia che a quei tempi ricopriva a tutti gli effetti il dicastero o di Sacconi o ancor meglio di Scajola?....stai a vedere che a quest'ultimo gliene han impiantato uno in giardino e questo non se n'è accorto!
                                                      Stranissimo poi che non se ne sia impossessato direttamente della tecnologia il "conducator" in prima persona osannandolo come un successo del "made in Italy" promosso dal suo governo che notoriamente ha tagliato i fondi alla ricerca: gli informatori di "sua energia" stavolta non han fatto il proprio dovere, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dirglieLo...

                                                      Aspettiamo comunque di visionare un accrocchio funzionante per parlarne, e possibilmente evitando la trasferta in Senegal....
                                                      AGGIORNAMENTI:
                                                      BioHyst - Rassegna stampa
                                                      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                                      • #28
                                                        Ah ah, certo che se ci sono solo i moru qualche sospetto viene . Il dato l'ho estrapolato dalle dichiarazioni dell'ing. La mia impressione , visto lo scarso valore dei cereali grazie alla speculazione , è che alla industria molitoria sto accrocchio interessi poco . Molto meglio importare grano e frumento dal resto del mondo speculando e sopratutto lasciando gli utili in qualche paradiso fiscale che certosinamente suddividere e riaggregare le componenti di ciò che produce l'Italia ( resta da vedere se il gusto rimane lo stesso ) Secondo me l'accrocchio per ammore funziona , diciamo che a pochi interessa che lo faccia , forse neanche ai moru che ricevono gli aiuti umanitari ......

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                                                        • #29
                                                          "I metodi di coltivazione che non accetti sono quelli che permettono la produzione di questi quantitativi di cibo altrimenti irraggiungibili."

                                                          Non corrisponde al vero. La scelta per un agricoltura super industrializzata e puramente una scelta, non e dovuta. Noi praticamente mangiamo petrolio trasformato. Esistono pubblicazioni scientifiche numerevoli che mostrano la possibilita di assicurare un alimentazione sufficiente con metodi non di tempi passati ma con metodi moderni non (o almeno non troppo) industrializzati. Avevo gia fatto prima il nome di Sepp Holzer ma ci sono tanti altri.

                                                          Come avete giustamente osservati negli ultimi due post, esiste una forte componente politica nell attuale organizzazione dell agricoltura. Ne in europa quanto meno nei paesi dei "moru" si gradisce una struttura sociale basata su un individuo "libero" che abbia tutto in mano propria per darsi da vivere.

                                                          Il fatto che sulle terre dell africa esiste la fame e una scelta politica ed io diffido di soluzioni industriali che vengono "da sopra". Saranno unicamente strumenti di controllo della popolazione.

                                                          "Poi confesso che vivo dei prodotti di un orto coltivato in maniera molto simile a quella che descrivi ma è un caso ."

                                                          Non credo che sia molto simile a quello di cui parlo io, perche altrimenti non metteresti in dubbio la produttivita ottenibile.

                                                          Frank
                                                          ??????
                                                          ?????????????
                                                          ????????????

                                                          Commenta


                                                          • #30
                                                            Frank, io vivo in un posto dove riso e mais crescono ovunque , se vieni a spiegare agli agricoltori come potranno sopravvivere coltivando nella maniera che indichi e gliene porti le prove penso che avrai seguito. garantisco che per quantità e dimensioni , l'orto biologico non da i risultati delle coltivazioni orticole industrializzate . Sicuramente i profumi e i sapori sono esponenzialmente più intensi ..... di soli profumi e sapori non si aumenta di peso....

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