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  • #61
    Originariamente inviato da freeway Visualizza il messaggio
    Ce ne sono di qualunque potenza. In Cina e Brasile, sono impianti domestici magari da 1 kW, ma sono giustificabili solo dalla mancanza di norme e da motivi di sopravvivenza. In Italia si arriva anche a 20 MW, e probabilmente altrove (dove concentrano molto materiale da digerire) si arriverà a 100 MW.
    Il punto è (come sempre) un altro: la CONVENIENZA viene dal fatto di avere molto materiale digeribile il più vicino possibile, altrimenti non si fa. Non è pensabile di far arrivare es. rifiuti o mais da trinciato da 200 km di distanza solo per alimentare correttamente un impianto troppo grande per essere solo locale. I costi di trasporto supererebbero abbondantemente il ricavo.
    Per i rifiuti, il vantaggio di avere un materiale che non paghi (ma vieni pagato per prenderlo) è bel vantaggio... ma poi la gente ci ficca di tutto, e devi avere un costoso sistema di cernita e selezione per evitare problemi "digestivi" e guasti alle macchine. In un impianto che ho costruito, arrivavano i cassoni degli sfalci: ci abbiamo trovato (macinate poi dalle coclee di trasporto che si sono ovviamente rotte) due pentoloni tipo "festa patronale" da un metro di diametro, sei biciclette, mattoni e anche un motore d'auto.

    Comunque , per far funzionare un impianto a biogas da un MW servono ad esempio circa 270 ettari coltivati a mais da trinciato, tanto per avere un riferimento in grandezza. Con una media di 75 tonnellate/ettaro (alcuni ibridi oggi arrivano a 100 tonnellate/ettaro) ci vogliono 20.000-25.000 tonnellate all'anno per farlo funzionare per 11 mesi + uno di manutenzione.
    Ho capito sai se per caso qualche Comune ne abbia aperto qualcuno? Da me come ho detto c'è il problema organico che non si sa come smaltirlo e i comuni confinanti sono vicinissimi a meno di 50 km. L'ideale sarebbe uno anche da 2MW con questa potenza quanti edifici si potrebbero alimentare?

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    • #62
      No, no mi risulta che un Comune qualsiasi abbia fatto una cosa simile, se non forse le metropoli. La media nazionale sfiora i 110 kg/anno di organico a persona, quindi nell'ipotesi ottimistica che il gas prodotto da FORSU sia uguale come quantità al trinciato o alle deiezioni, ci vuole un bacino di circa 500.000 abitanti per mantenere un impianto da 2 MW.... ma è più probabile che sia meglio un bacino di utenti di 600.000 abitanti nel giro di una trentina di km, altrimenti costa di più il trasporto.
      Poi, col dissesto finanziario cronico dei Comuni, dubito che qualcuno di essi abbia a disposizione 6-8 milioni di euro per l'impianto del biogas ed altrettanti per il pretrattamento. La maggior parte non ha nemmeno il terreno per costruirlo, figuriamoci i soldi... e poi , a chi si affiderebbe l'ingegneria e a costruzione, con tutti quei soldi in ballo? Non si arriverebbe nemmeno a discuterla, un'ipotesi simile. Litigherebbero tutti fin dalla prima frase detta in Consiglio.

      La domanda "quanti edifici si potrebbero alimentare" non ha senso: intanto, non si alimenta nessun edificio... la corrente si mette in rete e si vende all'Enel o a qualcun altro. Poi, ammesso che si voglia solo parlarne a livello bar, gli edifici sono tutti diversi e con consumi diversi: per fare un calcolo simile si dovrebbe pensare solo alle abitazioni private, e che non abbiano già produzione da FV, e che siano omogenee come consumi. Il GSE fornisce anche un valore "medio", che però non mi ricordo qual'è... mettiamo siano 2 kW? In questo caso, sarebbero 1000 abitazioni (fermate dell'impianto escluse).

      Estack, mi spieghi il perchè di queste domande? Sono piuttosto ingenue, e si vede che non ne sai gran che... Sono per tua curiosità, o pensi di andare in Consiglio Comunale a parlarne? In questo caso, lascia perdere e rivolgiti a degli esperti.
      Ultima modifica di freeway; 23-06-2020, 17:05.
      <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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      • #63
        Originariamente inviato da freeway Visualizza il messaggio
        No, no mi risulta che un Comune qualsiasi abbia fatto una cosa simile, se non forse le metropoli. La media nazionale sfiora i 110 kg/anno di organico a persona, quindi nell'ipotesi ottimistica che il gas prodotto da FORSU sia uguale come quantità al trinciato o alle deiezioni, ci vuole un bacino di circa 500.000 abitanti per mantenere un impianto da 2 MW.... ma è più probabile che sia meglio un bacino di utenti di 600.000 abitanti nel giro di una trentina di km, altrimenti costa di più il trasporto.
        Poi, col dissesto finanziario cronico dei Comuni, dubito che qualcuno di essi abbia a disposizione 6-8 milioni di euro per l'impianto del biogas ed altrettanti per il pretrattamento. La maggior parte non ha nemmeno il terreno per costruirlo, figuriamoci i soldi... e poi , a chi si affiderebbe l'ingegneria e a costruzione, con tutti quei soldi in ballo? Non si arriverebbe nemmeno a discuterla, un'ipotesi simile. Litigherebbero tutti fin dalla prima frase detta in Consiglio.
        Ho capito grazie per le risposte alle mie curiosità.

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        • #64
          Ciao B_N_, ho anch'io partecipato alla costruzione di un paio di piccoli impianti pilota diciamo "quasi nello stesso campo", ma è cosa ben diversa. Intanto, non si tratta di impianti domestici nè tantomeno di impianti pubblici, ma di sperimentazioni che avvengono di solito entro un perimetro aziendale. Quel che entra ed esce è controllato e analizzato, e spesso si tratta di prove sperimentali con "combustibile" creato appositamente. Ed eventuali ceneri/reflui/eluati o altro vengono poi conferiti come rifiuto speciale. Insomma, non si viene autorizzati a spandere il digestato o le ceneri nei campi, tanto per fare un esempio.

          A proposito di ingegnerizzazione... uno di quegli impiantini, nella sezione ingegneria chimica di una certa azienda funzionava benissimo, roba da sbaragliare tutta la concorrenza mondiale. Così, han fatto subito quello gigantesco, ma completamente diverso come processo e macchine. Mai prodotto nulla se non delle briciole, un buco nell'acqua da 280 milioni di euro, azienda fallita e altri disastri.
          <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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          • #65
            il problema serio è che gli impianti di incenerimento grandi e grandissimi fanno paura
            ora riesci politicamente a controllarne la costruzione e diffusione in sede mondiale manipolando la blebe attraverso "certa gente"
            ma il giorno che questa falsa opposizione cadesse e la gente si rendesse conto che gli inceneritori fanno solo del bene i "danni" economici per chi gestisce energia sarebbero altissimi, è per questo che viene data, pur di nascosto, voce alle false opposizioni

            ti immagini se dovesse crollare il costo dell'energia e diminuire nel contempo la richiesta "semplicemente" bruciando spazzatura ..... altro che "differenziata" !
            ognuno deve prendersi le sue responsabilità, ma non deve mai dimenticare che "sue" è sottolineato
            " Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato " ( Dalai Lama )

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            • #66
              Originariamente inviato da B_N_ Visualizza il messaggio
              ti immagini se dovesse crollare il costo dell'energia e diminuire nel contempo la richiesta "semplicemente" bruciando spazzatura ..... altro che "differenziata" !
              Wow! Ci sarebbe una corsa pazzesca per agevolare la produzione di rifiuti.
              Che sogno meraviglioso
              "Il momento migliore per piantare un albero è vent'anni fa. Il secondo momento migliore è adesso."
              “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.”
              "D'ogni legge nemico, e di ogni fede"

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              • #67
                Beh, senza andare in considerazioni politiche, se ti occupi di quegli impianti sai anche come sia cambiata la situazione nel tempo. Anni fa si bruciava tutto, e la frazione di plastiche era il combustibile gratuito che permetteva di alimentare le fiamme. Con la differenziata, la quota di plastiche è calata tantissimo, e bisogna aggiungere parecchio gas per bruciare .... cose che altrimenti da sole non bruciano.

                Quindi, si è passati da rifiuti che la gente paga per smaltire=ci forniscono pure il combustibile, e al forno rimanevano solo le spese di gestione e un sacco d soldi in tasca all'azienda..... al "qui ci danno solo la m::: e dobbiamo pure pagare il combustibile".
                I motivi per cui gli inceneritori sono in ribasso non sono quindi soltanto politici o ambientali.

                Sui motivi politici si può discutere fino al 3000, ma alla fine è una questione di mentalità: in un Paese nordico, si costruirebbe l'inceneritore perchè si sa che serve, ma si pretenderebbe una sorveglianza continua e seria sulle emissioni.
                In Italia, o si costruisce l'inceneritore e lo si lascia senza controlli per trent'anni salvo poi scoprire gravissimi inquinamenti e lo si chiude, oppure nasce il comitato del NO supportato dalle tesi più fantasiose, salvo poi lamentarsi perchè il Governo non risolve il problema dei rifiuti.

                Ricordiamoci che in Italia è successo che per evitare lo spaccio nei parchi hanno tolto le panchine così non si siede più nessuno, invece di sfrattare gli spacciatori.
                <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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                • #68
                  ...e,per buon peso,han chiuso anche le fontanelle!

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